Castello Normanno-Svevo Cosenza - Kairosfly
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Castello Svevo Cosenza
Seguitemi alla scoperta del Castello Svevo di Cosenza. Per tutte le news seguitemi sul mio sito guideoncosenza.it
Castello Svevo Cosenza
Il Virtual Tour tra le mura dello splendido Castello Svevo di Cosenza.
castellosvevo.it
Cosenza, riapre il castello Normanno Svevo
Cosenza Inaugurato Castello Normanno Svevo
Seminario Castello Svevo Cosenza
Castello Svevo di Cosenza (Seminario e prospetto sala del Ricevimento)
IL CASTELLO DI COSENZA
Una visita al castello svevo normanno di Cosenza diventa pretesto per creare un breve documentario.
Cosenza Castello Normanno Svevo 2014
Cosenza Castello Normanno Svevo 2014 lavori di restauro infiniti
Il Castello Svevo di Cosenza ristrutturato
Il Castello Svevo di Cosenza ristrutturato
Cosenza - Il castello svevo e il centro storico
Dicembre '17
... meraviglie sotto la pioggia e anche chicchi di neve!
Il Palazzo Ruggi, riaperto a marzo e di fianco al Duomo, purtroppo qualche mese fa è andato semidistrutto in un incendio. ????
Vibo Valentia IL CASTELLO NORMANNO SVEVO XI Sec e mosaici di epoca romana..
Vibo Valentia Calabria Italia.
BY EUGENIO SELVAGGIO VV
Bari - Castello Normanno Svevo
castello svevo
yoextranjero.com
Cosenza - Old & New (Ponte Calatrava & Castello Svevo)
A short fly over Cosenza. Castello Svevo and San Francesco Bridge were filmed by drone. Like it and share!
CASTELLO NORMANNO-SVEVO DI BARI
Reperti risalenti all'epoca romano-greca hanno indotto gli esperti a riallacciare l'esistenza della fortezza barese già ad epoche antiche. D'altronde nelle Satire (I, 5, 96-97) di Orazio e negli Annali (XVI, 2, 7-9) di Tacito si accenna all'esistenza, nell'antica Barium, di un luogo fortificato la cui collocazione potrebbe coincidere con una parte del castello attuale o, molto più probabilmente, con il kastròn bizantino (Corte del Catapano-Basilica di S. Nicola).
La fortificazione medioevale probabilmente risale al 1132. L'edificio, voluto dal re normanno Ruggero II, fu distrutto nel 1156 dagli stessi Baresi (che avevano indotto il re Guglielmo il Malo a radere al suolo l'intera città ad eccezione di alcuni luoghi di culto) e ricostruito già nel 1233, quando l'imperatore Federico II ne ordinò la riedificazione e il rafforzamento. Subite numerose trasformazioni in epoca angioina e divenuto di proprietà di Ferdinando d'Aragona, fu poi da questi donato alla famiglia ducale degli Sforza. Questi ultimi disposero l'ampliamento e l'ingentilimento della rocca che poco dopo passò nelle mani della figlia Bona, regina di Polonia, che vi morì nel 1557.
In seguito la costruzione, ritornata sotto i re di Napoli, fu adibita a prigione e caserma.
Oggi il castello si presenta circondato dall'antico fossato, che corre lungo tre lati, ad eccezione della fascia settentrionale, un tempo bagnata dal mare; oltre il fossato c'è la cinta di difesa, di epoca aragonese, munita di grandi bastioni angolari a lancia. Al castello si accede dal lato sud, varcando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi ed il mastio svevo. Il 3 Ottobre 2017 riapre con delle sale strutturate e nuovi reperti in mostra.
FONTE:
Castello Normanno Svevo di Bari 25fps 1080p ( Filmato )
Castello Normanno-Svevo (Bari)
Reperti risalenti all'epoca romano-greca hanno indotto gli esperti a riallacciare l'esistenza della fortezza barese già ad epoche antiche. D'altronde nelle Satire (I, 5, 96-97) di Orazio e negli Annali (XVI, 2, 7-9) di Tacito si accenna all'esistenza, nell'antica Barium, di un luogo fortificato la cui collocazione potrebbe coincidere con una parte del castello attuale o, molto più probabilmente, con il kastròn bizantino (Corte del Catapano-Basilica di S. Nicola).
La fortificazione medioevale probabilmente risale al 1132. L'edificio, voluto dal re normanno Ruggero II, fu distrutto nel 1156 dagli stessi Baresi (che avevano indotto il re Guglielmo il Malo a radere al suolo l'intera città ad eccezione di alcuni luoghi di culto) e ricostruito già nel 1233, quando l'imperatore Federico II ne ordinò la riedificazione e il rafforzamento. Subite numerose trasformazioni in epoca angioina e divenuto di proprietà di Ferdinando d'Aragona, fu poi da questi donato alla famiglia ducale degli Sforza. Questi ultimi disposero l'ampliamento e l'ingentilimento della rocca che poco dopo passò nelle mani della figlia Bona, regina di Polonia, che vi morì nel 1557.
In seguito la costruzione, ritornata sotto i re di Napoli, fu adibita a prigione e caserma.
Oggi il castello si presenta circondato dall'antico fossato, che corre lungo tre lati, ad eccezione della fascia settentrionale, un tempo bagnata dal mare; oltre il fossato c'è la cinta di difesa, di epoca aragonese, munita di grandi bastioni angolari a lancia. Al castello si accede dal lato sud, varcando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi ed il mastio svevo.
Cosenza: presentato libro sulla storia del Castello Svevo
“Il Castello di Cosenza – Guida storico-artistica”: questo il titolo del libro di Raffaele Borretti, presentato proprio nella Sala del Trono del Castello Svevo. Il volume, in undici capitoli e corredato da una bella appendice fotografica, ripercorre tutta la storia del maniero federiciano, dalle origini ai nostri giorni. Il libro di Raffaele Borretti è un'integrazione di un lavoro fatto dal padre Mario Borretti, che fu il primo studioso a dedicare al Castello di Cosenza, nel 1940, una ricerca approfondita.
Castello Svevo
“Il Castello Svevo”, l’imponente fortezza sorta per volontà di Federico II attorno al 1230 a ridosso del seno di Ponente per difendere la città e sorvegliare l’accesso al Basso Adriatico. In origine latore di modelli castrensi orientali, il maniero nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche e destinazioni d’uso, sino a divenire prima bagno penale, poi, dal 1908 ad oggi, presidio della Marina Militare. Tra i molti ospiti illustri, oltre allo stesso imperatore medievale, si ricordano il generale Alexandre Dumas, padre dello scrittore ed ispiratore del leggendario Conte di Montecristo, e ancora il re Vittorio Emanuele III, che vi soggiornò durante i mesi di permanenza a Brindisi nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Come per gli altri della serie, anche in questo filmato le immagini suggestive sono corredate da agili descrizioni, pensate per un pubblico di studenti e appassionati. Testi e le interviste sono a cura di Giacomo Carito, presidente della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, e di Giuseppe Marella, dottore di ricerca in Storia e cultura Medievale e componente del Consiglio Direttivo della stessa sezione. Regia e post-produzione sono a cura di Mimmo Greco Filmmaker; direttore di produzione è Daniele Guarini, la voce narrante è di Sara Bevilacqua.
Preziosa, per la realizzazione del video documentario, è stata la collaborazione della Marina Militare Italiana.
Tutti i video documentari della serie “HDL-Brundisii Monumenta” sono fruibili online sul canale History Digital Library – Brindisi di Youtube e sulla pagina Facebook di HDLibrary; presto saranno presenti anche sul sito hdlibrary.it
Castelli di Calabria . Cosenza e provincia... by Jose'