Marina Militare - Un viaggio nel Castello Svevo di Brindisi
Un affascinante viaggio alla scoperta del Castello di Brindisi, sede del Comando di Divisione della Marina Militare
TERRA DEI DUE MARI 25.11.10 - CASTELLO SVEVO BRINDISI.avi
Castello Svevo
“Il Castello Svevo”, l’imponente fortezza sorta per volontà di Federico II attorno al 1230 a ridosso del seno di Ponente per difendere la città e sorvegliare l’accesso al Basso Adriatico. In origine latore di modelli castrensi orientali, il maniero nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche e destinazioni d’uso, sino a divenire prima bagno penale, poi, dal 1908 ad oggi, presidio della Marina Militare. Tra i molti ospiti illustri, oltre allo stesso imperatore medievale, si ricordano il generale Alexandre Dumas, padre dello scrittore ed ispiratore del leggendario Conte di Montecristo, e ancora il re Vittorio Emanuele III, che vi soggiornò durante i mesi di permanenza a Brindisi nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Come per gli altri della serie, anche in questo filmato le immagini suggestive sono corredate da agili descrizioni, pensate per un pubblico di studenti e appassionati. Testi e le interviste sono a cura di Giacomo Carito, presidente della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, e di Giuseppe Marella, dottore di ricerca in Storia e cultura Medievale e componente del Consiglio Direttivo della stessa sezione. Regia e post-produzione sono a cura di Mimmo Greco Filmmaker; direttore di produzione è Daniele Guarini, la voce narrante è di Sara Bevilacqua.
Preziosa, per la realizzazione del video documentario, è stata la collaborazione della Marina Militare Italiana.
Tutti i video documentari della serie “HDL-Brundisii Monumenta” sono fruibili online sul canale History Digital Library – Brindisi di Youtube e sulla pagina Facebook di HDLibrary; presto saranno presenti anche sul sito hdlibrary.it
CASTELLO SVEVO BRINDISI
Alcune foto integrative sono di anni precedenti,altre sono state prese dal sito web brindisiweb.it. e una foto aerea della città è di Luca Minerva. Il video ha scopo informativo , illustrativo, e di valorizzazione della ricca e millenaria storia di Brindisi e di tutti i brindisini, anche nel ricorrente giorno di festa delle forze armate il 4 novembre.
07 Settembre 2019 Brindisi Castello Svevo aperto alle visite guidate
Brindisi, il castello abbandonato ai ladri e al degrado
Un castello del 1400 costruito su un’isola nel porto di Brindisi da Ferdinando D’Aragona chiuso alla cittadinanza, prima di proprietà della Marina Militare poi passato alla Sovrintendenza. Per ristrutturarlo sono stati spesi 15miliardi delle vecchie lire, ma è rimasto chiuso. Ora è alla mercè di vandali
Documentario Brindisi pt.3 - Castelli e fortificazioni HD
Video e montaggio di Michele Signorile
Voce di Samuele Mangia
Il sistema difensivo della città di Brindisi, si deve ai primi interventi che furono avviati dai Messapi, poi dai Romani per essere ampliati nel corso del medioevo e ancora fortificati dagli Angioini e poi dagli Aragonesi. Si contano due castelli, quello di Mare o castello Alfonsino e quello di Terra o Svevo, due porte d’accesso alla città, Porta Napoli e Porta Lecce e quattro restanti bastioni: Bastione dell’Inferno, Bastione Carlo V, S. Giacomo e “Arruinado”, il quinto, Bastione S. Giorgio, situato nei pressi della Stazione Ferroviaria, venne distrutto per la costruzione di quest’ultima.
Porta Napoli, rappresenta la porta d’accesso più antica della città e fu voluta dall’imperatore svevo Federico II, il quale, intento a rafforzare tutto il sistema difensivo della città, costruì anche il castello Svevo. Porta Lecce, invece, costituisce il secondo accesso alla città e fu voluta da Ferdinando D’Aragona nel 1464, su di essa sono visibili tre stemmi : al centro è lo stemma dell’architetto militare Ferdinando Alarcone, a destra vi è l’emblema della città di Brindisi, a sinistra quello dell’Imperatore Carlo V.
Adiacenti alla porta Napoli, i resti delle vasche limarie di epoca romana, rappresentano un esempio dell’ingegneria idraulica del tempo, in cui confluiva l’acqua proveniente dai pozzi all’esterno della città, per alimentare le fontane brindisine.
Il castello svevo si sviluppa attorno ad un cortile di forma quadrangolare trapezoidale circondato da un'alta muraglia munita di un magnifico mastio con funzione di entrata e altre sei torri, due di forma circolare tre a pianta quadrata ed una pentagonale: questo nucleo originario appartiene al periodo svevo.
L'origine della costruzione è da riferire all'età sveva, intorno al 1227, e cioè proprio negli anni in cui è attestata la presenza di Federico II a Brindisi. Egli aveva una speciale predilezione per questa città, che definì in versi filia solis. L'imperatore fu il promotore dell'ampliamento dell' arsenale situato in questo castello: tale arsenale poteva ricoverare ben venti navi, il che era impressionante se si considera che la città di Napoli nello stesso periodo poteva contare su un arsenale per otto navi.
Dai registri angioini veniamo informati che Carlo I d'Angiò provvide al restauro del castello e all'edificazione di un palazzo reale al suo interno.
Si deve a Ferdinando I di Napoli il primo ampliamento del maniero brindisino, a metà circa del XV secolo. La modifica, dettata dalle nuove esigenze belliche dovute all'adozione delle armi da fuoco, consistette nella costruzione di un'ulteriore cinta muraria, più bassa e più spessa della precedente, munita di torrioni bassi e circolari.
Nel 1496 il castello insieme alla città venne consegnato sotto il protettorato della Repubblica di Venezia. Il castello in questo periodo è perfettamente funzionale, infatti in una relazione al doge veneziano viene descritto come: Bello e fortissimo, che domina la città e gli altri castelli. Nel 1526 vi furono ulteriori modifiche apportate da Giovan Battista Pignatelli. Di lì a poco la città e in particolare il castello furono interessati da un duro assedio, da parte delle armate della Lega franco-veneto-papalina contro Carlo V d'Asburgo: le cronache raccontano che contro gli assedianti che avevano preso la città, furono sparati dal castello colpi di artiglieria senza alcuna considerazione per la popolazione civile.
Nel corso del XVIII e XIX secolo è stato adibito a penitenziario, poi a Comando della Marina Militare, subendo alcuni interventi di adattamento, ma conservando intatta la struttura.
Il castello alfonsino o castello di mare, è chiamato anche castello Rosso, a causa delle cornici di carparo utilizzate per la sua costruzione. E' una complessa opera fortificata costruita sull'isola di Sant'Andrea, all'imboccatura del porto esterno di Brindisi. Il castello è contiguo al Forte a mare, i cui lavori di costruzione, iniziati nel 1558, durarono ben 46 anni.
Caratteristico è il suo piccolo porto interno, cui si accede per un archivolto aperto nelle mura. L'isola era occupata almeno dal XI secolo dall'antica abbazia benedettina di Sant'Andrea all'Isola, di cui ci rimangono pochissimi resti, in particolare capitelli, visibili al Museo archeologico provinciale Ribezzo di Brindisi. Alfonso V d'Aragona nel1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all'estremità dell'isola. L'opera venne poi prolungata nel 1481 col completamento del castello alfonsino.
Al Forte a Mare sono legati diversi eventi bellici tra i quali si ricordano l'attacco di sedici galee veneziane nel 1528, sorprese dalle artiglierie da poco realizzate e l'assedio francese nel 1799.
I Castelli Alfonsino e Svevo della città di Brindisi
I Castelli Alfonsino e Svevo della città di Brindisi. Documentario dei Castelli e fortificazioni di Brindisi
Ingresso nel Castello Svevo (Brindisi 4.11.2015)
Il Castello Svevo apre le porte in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
Oria ( Brindisi - Puglia - Italy )
Situata in territorio collinare nel Salento settentrionale al confine con la Murgia, ha ricevuto il titolo di città nel 1951. Importante centro messapico e successivamente romano, la città è nota nel Medioevo per la sua comunità ebraica. Dalla fine del XVI secolo è sede dell'omonima diocesi.
Il Castello
Considerata l'importanza strategica del territorio di Oria (che divideva spesso con diverse sfumature di dominio i territori bizantini da quelli dei goti), pur senza prove archeologiche si deve presumere l'esistenza di un primo nucleo fortificato già in età altomedievale. In seguito (XI secolo), vi dovette essere una qualche forma di difesa/controllo dell'abitato e del territorio effettuato dai normanni che infeudarono la città. Numerose modifiche subì il maniero in età federiciana (1225-1227), al punto che generalmente viene denominato castello svevo; alcune fonti locali vogliono che lo stesso Stupor mundi edificò il castello, in realtà è più realistico pensare che Federico II lo ampliò e lo modificò. Altre importanti modifiche furono effettuate nel periodo angioino, a cui vanno riferite le torri cilindriche dette del Salto e del Cavaliere. L'originario mastio normanno-svevo fu pesantemente riadattato, come d'altronde tutta la struttura, anche nel corso del XV-XVI secolo adattandolo alle nuove esigenze difensive, nate con l'adozione delle armi da fuoco, e dotandolo quindi di numerose cannoniere in parte ancora oggi visibili. Infine è stato oggetto di integrazioni, restauri e ricostruzioni tra Ottocento e Novecento: nel 1897 il castello fu devastato dal ciclone che investì la città di Oria.
Il 15 dicembre 1933 il Comune di Oria cedette il Castello alla famiglia Martini Carissimo, ricevendone in cambio Palazzo Martini, poi adibito a Sede Municipale. I Martini Carissimo restaurarono il Castello con l'ausilio dell'architetto Ceschi. In considerazione dello sforzo profuso dalla famiglia Martini Carissimo, il Re d'Italia Vittorio Emanuele III, volle conferire a questa famiglia il titolo di Conti di Castel d'Oria.
Il Castello di Oria, dichiarato Monumento Nazionale, è stato venduto il 2 luglio 2007 alla società Borgo Ducale srl per 7 milioni e 750mila euro
La Cattedrale
L'attuale cattedrale oritana fu voluta dal vescovo Castrese Scaja, che nel 1750 ordinò la demolizione della precedente chiesa medievale (edificata nella prima metà del XIII secolo) e fece costruire la nuova cattedrale di gusto barocco; a sua volta probabilmente la struttura medievale poggiava su un tempio pagano.
Durante la edificazione della cattedrale barocca, su progetto dell'architetto napoletano Giustino Lombardi, due colonne di marmo verde furono acquistate per 8000 ducati dal re di Napoli per abbellire la cappella della Reggia di Caserta e finanziare il nuovo progetto. La facciata è in carparo locale.
Nei recenti lavori di restauro dell'edificio sacro sono venute alla luce la cripta dei Vescovi (sotto il presbiterio), ossari ed un vasto ipogeo dove è ora presente un presepe permanente. Dal 1992 la cattedrale di Oria è anche basilica
Il Castello Svevo di Brindisi tesi per due neo laureate del Politecnico di Bari in Ingegneria Edile Architettura
Brindisi castello Alfonsino SOS
Porto di Brindisi. Giuseppe Marella
Porto di Brindisi. Giuseppe Marella
Brindisi: festeggiato nella Piazza d'Armi del Castello Svevo il 155° anniversario Fanteria di Marina
Telebrindisi webtv. La prima televisione web di Brindisi e Provincia
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Brindisi - Castello Alfonsino (Italy - Puglia)
Lo storico Castello Alfonsino di Brindisi immerso in una fitta nebbia
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Oria, opere edilizie abusive, confermato il sequestro del Castello Svevo di FEDERICO II
Oria - Castello Svevo
Un omaggio a questa bomboniera di cittadina, lo splendido Castello Svevo
Brindisi, Castello Alfonsino: tentato furto in pieno giorno del cancello di accesso a Forte a Mare
Telebrindisi webtv. La prima televisione web di Brindisi e Provincia
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Avrebbero tentato di portare via le due ante del cancello di accesso all’Isola di S. Andrea posizionato sulla diga di Bocche di Puglia che porta, tra le vari strutture in uso alla Marina Militare presenti nella zona anche al castello Alfonsino. Ad accorgersi del tentato furto un cittadino che ha contattato la polizia municipale di Brindisi nella tarda mattinata di oggi, mercoledì 2 novembre 2016, che segnalava tentativi di asportazione delle due ante del cancello. L'informazione riportata in una nota stampa del comando dei Virgili Urbani che comuinica come “La pattuglia arrivata sul posto ha constatato il grave atto predatorio chiamando sul posto i tecnici comunali di pronta reperibilità. Nella giornata di domani - prosegue la nota - si spera possa , l’intervento manutentivo , essere più energico per quanto attiene la manutenzione atta ad impedire ogni forma di accesso anche di autoveicoli. Nella zona inoltre, continua la comunicazione della polizia municipale sono state contravvenzionate 5 cinque auto trovate all’interno dell’area di divieto di accesso”.
Castello di Mesagne, Brindisi
Brindisi - COLONNE DEL PORTO
Presentazione documentari HDL
Dopo l'anteprima in occasione del taglio del nastro dell'11 maggio, la History Digital Library, la prima biblioteca digitale sorta a Brindisi, propone al pubblico più ampio la serie dei video racconti sulle più importanti vestigia monumentali della città adriatica. Si inizia con le testimonianze forse di più profondo valore simbolico, Le colonne del porto, di cui si ripercorrono le vicende storiche, i caratteri formali e il rapporto col contesto portuale nel corso dei secoli.
Tutti i documentari sono agili cortometraggi di 3-4 minuti che pongono in essere la strategia regionale Smart in Puglia, volta alla migliore valorizzazione e alla fruizione allargata dei beni culturali pugliesi. Tali filmati, realizzati sotto la direzione scientifica della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, raccolgono gli esiti della più aggiornata ricerca storiografica e li declinano secondo le forme del moderno Storytelling, di quella narrazione dinamica e coinvolgente supportata dalle tecnologie che costituisce la cifra di fondo della History Digital Library. Le immagini sono registrate ad alta definizione e spesso con obiettivi mobili, che consentono di cogliere particolari e suggestioni sino ad oggi sconosciuti; esse sono commentate da un linguaggio intenzionalmente semplice e chiaro, in grado di parlare anche ad un pubblico di appassionati non specialisti e agli studenti di ogni grado scolastico.
Numerose e diversificate sono le competenze coinvolte nella realizzazione. Tutti i testi sono a cura di Giacomo Carito, studioso di chiara fama e presidente della sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, e di Giuseppe Marella, dottore di ricerca in Storia Medievale e componente del Consiglio Direttivo della stessa sezione; entrambi sono autori di molteplici pubblicazioni sui monumenti e sui periodi storici considerati. Regia e postproduzione sono a cura di Mimmo Greco, professionista nel settore dei documentari storici; direttore di produzione è Daniele Guarini. Ad impreziosire ogni racconto è la voce narrante di Sara Bevilacqua.
Tutti i video racconti della città saranno presto online sul sito della History Digital Library: hdlibrary.it