Il castello Visconti-Venosta o Castello Nuovo a Grosio (SO) - ARST-042_122
La costruzione del Castello nuovo, posto 150 metri a est di quello vecchio o di San Faustino, ebbe inizio nel 1350 e si protrasse fino al 1375 per volontà dei Visconti di Milano e fu concepito per rispondere a mutate esigenze strategiche e da nuove necessità difensive. E’ caratterizzato infatti da una doppia cortina muraria e dalla presenza di una poderosa torre interna fortificata alla quale veniva affidata l'estrema difesa del castello. Il Castello Nuovo è legata soprattutto alla famiglia Venosta investita della sua custodia dai Visconti, in particolare Filippo Maria Visconti teneva a battesimo mediante un procuratore venuto da Milano un nipote di Olderico Venosta al quale veniva imposto il nome di Visconte e al quale veniva concesso di portare il cognome dei Visconti e fregiarsi dell’emblema dello stemma. La famiglia da allora assunse il nome di Visconti-Venosta. Il castello non subì assedi o o vicissitudini belliche particolari, fu però decisivo come base di partenza per la sottomissione di Bormio nel 1376. Col nuovo secolo iniziò una progressiva decadenza e malgrado alcuni lavori di riadattamento non si impedì il dilagare delle Leghe Grigie nella valle nel 1512 e nella sua conquista. Il governo dei grigioni impose nel 1526 lo smantellamento parziale delle strutture murarie. Infine, nella guerra di Valtellina (1635), il castello fu coinvolto nelle modifiche attivate dal Duca di Rohan per adattarlo all’utilizzo delle nuove artiglierie. I secoli successivi furono di abbandono e di spoglio per fornire materiale da costruzione alla valle sottostante. Il Castello Nuovo di Grosio però è uno dei meglio conservati della Valtellina. Scavi archeologi condotti tra 1992 e 1997 all'interno del Castello Nuovo hanno portato alla luce i resti di un insediamento sviluppatesi nell'età del Bronzo e nell'età del Ferro (metà del II – fine del I millennio a.C.). Inoltre nei pressi dei castelli si trova la cosiddetta “Rupe Magna”, una delle più grandi rocce dell’Arco Alpino che reca oltre 5.000 Petroglifi che vanno dal IV al I millennio a.C. e che hanno consentito la creazione del Parco delle Incisioni Rupestri.
Coordinate Geografiche decimali
46.291646°
10.264023°
h = 675 m./s.l.m.
I Castelli di Grosio ripresi dal Drone
Drone Aquila 1 in sorvolo sui castelli di Grosio.
Nella provincia di Sondrio, in località Grosio, sorgono a quota collinare Il Castello Vecchio, meglio conosciuto col nome di San Faustino che è quello più antico risalente al X/XI secolo e il castello nuovo, il meglio conservato, fu di proprietà dei Visconti Venosta e fu costruito nel 1350.
Accanto ai castelli, si può ammirare la Rupe Magna, una gigantesca roccia sulla quale sono state rinvenute delle incisioni rupestri risalenti tra la fine del Neolitico (IV millennio a.C.) e l’età del Ferro (I millennio a.C.). La Rupe Magna è una delle rocce incise più grandi dell'intero arco alpino.
Sito di riferimento:
La Visita ai Castelli è libera ma consiglio di effettuare la visita guidata della durata di circa 50 minuti che comprende la visita alla Rupe Magna, la visione delle incisioni rupestri e, soprattutto, l'ottima spiegazione della guida che racconta alla perfezione la storia di quelle meraviglie. Nel mio caso fu Alessandro, una persona molto preparata e appassionata all'argomento.
Una visita merita anche il piccolo museo situato insieme alla reception dove si acquistano i biglietti. Il prezzo di 5 euro è davvero irrisorio per l'ottima visita e l'ottima spiegazione.
A novembre le visite erano due: alle ore 11 e alle 14.
Consiglio sicuramente la visita completa.
Contatti:
Telefono +39 0342 847233
Fax +39 0342 847233
Mobile +39 346 3331405
mail: info@parcoincisionigrosio.it
Castelli di Grosio - Parco delle incisioni rupestri (Valtellina)
Riprese aeree eseguite con drone da Simone Polattini, operatore Sapr riconosciuto da Enac con rif. 5859.
simone.polattini@gmail.com - essepidrone.it
Grosio, dopo 9 anni riaperta Villa Visconti-Venosta
Il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio
Il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio: un patrimonio storico culturale da riscoprire e valorizzare.
In memoria del regista Ezio Barbieri e del presidente del Parco del tempo Carlo Rodolfi.
Il Castello di San Faustino o Castello Vecchio a Grosio (SO) - ARTS-041_118
Il castello di San Faustino, la cui costruzione risale al X secolo, fu verosimilmente un Castrum Altomedievale ed è probabile che futuri sondaggi archeologici nell’area di questo Castello possano portare, come nell’attiguo castello Visconti-Venosta, al rinvenimento di un insediamento che si sviluppò a partire dalla media età del Bronzo (XVI secolo a.c.).
Indirizzo : Ca’ del Cap - Castelli Visconti-Venosta. Tel. O342 847233 – 346 3331405
Coordinate decimali
46.291646°
10.264023°
h = 675 m./s.l.m.
GROSIO
ALCUNI SCATTI DEL CASTELLO NUOVO E VECCHIO DI GROSIO FOTO E MONTAGGIO..DI...RUFFONI GIANCARLO.....Musiche da youtube libere ....buona visione
Passaggio castello San Faustino (Grosio)
Parco delle incisioni rupestri di Grosio
Castello nuovo, castello vecchio e antiquarium
castello Grumello
air-dron.com
Riprese aeree del castello Grumello di Montagna in Valtellina, Italia
2009 Grosio e Tiolo in Valtellina yt.mpg
Grosio da visitare la parrocchia di San Giuseppe,la villa Visconti Venosta con il suo parco,la chiesa di San Giorgio di cui il campanile del 500,il parco delle incisioni rupestri e i ruderi dei castelli Visconti Venosta e San Faustino.A Tiolo la chiesa della Beata Vergine Maria.
Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio: ''futuro a rischio chiusura''
Sondrio- Castello Masegra
Castel Masegra sorge a Sondrio in posizione dominante, all'imbocco della Valmalenco È l'unico dei tre castelli cittadini sopravvissuto allo smantellamento di tutte le fortificazioni valtellinesi disposto da parte dei Grigioni nel 1639; ciò è dovuto al fatto di essere stato all'epoca residenza della potente famiglia grigionese dei Salis.Nel corso dei secoli ha subito numerosi rimaneggiamenti per adattarlo alle diverse funzioni dominanti per le quali venne utilizzato. Con l'avvento dei Grigioni divenne dimora della famiglia Salis che lo utilizzò come residenza.Con il ritorno della Valtellina al Ducato di Milano, il castello entrò in possesso della famiglia Guicciardi, che lo donò al Demanio. Fu quindi utilizzato come caserma ed in seguito come sede del Distretto militare, fino agli anni Ottanta.da WikipediA
Visita ai ruderi del Castello di Mancapane a Montagna in Valtellina (SO) - EXTN-044_131
Poco si sa del Castello di Mancapane e del suo nome. le caratteristiche costruttive orienterebbero alla metà del XIII secolo anche se la tradizione locale vorrebbe che fosse stato edificato nel 1327 dalla famiglia dei Capitanei , guelfi di Sondrio, per poter controllare il Castello Grumello posto un poco più a valle e appartenente alla famiglia ghibellina dei De Piro originaria di Como. Nel 1527 seguì la sorte di tutti i castelli della Valtellina con lo smantellamento ordinato dai Grigioni. La pianta della costruzione è trapezoidale comprendente una muratura non molto alta e un’unica torre con funzione non abitativa ma solo di avvistamento, la porta d'ingresso, posta sul lato sud, aperta sulla valle, era rialzata di circa quattro metri e accessibile, probabilmente, mediante una scala in legno, retraibile. Anche la torre, alta quasi vent’un metri, aveva un’entrata molto rialzata, La torre suddivisa su più piani, aveva solo feritoie strombate verso il basso su tutti i lati per garantire vigilanza e difesa. In questo “castello torre” o “castello-recinto” esisteva invece un camminamento come indicano chiaramente le tracce riconoscibili nella muratura un tempo merlata. Quanto al nome diverse sono le interpretazioni, ma la più accreditata è quella del sacerdote e storico della Valtellina Francesco Saverio Quadrio secondo il quale Mancapane sarebbe una corruzione del nome greco Catapani, nome originario e contratto di De' Capitanei, la potente dinastia locale a cui si dovrebbe la costruzione. In questi luoghi venne trovata una lapide con iscrizione nord-etrusca ora custodita presso il museo di Sondrio.
Coordinate Geografiche decimali :
46.186611°
09.908667°
h = 897 m./s.l.m.
Il Castello Visconti di San Vito - Somma Lombardo (VA) ITALY
Il Castello Visconti di San Vito, la cui antichissima origine risale al IX secolo, è citato in un testamento rogato a Gallarate il 22 giugno 1251 dal notaio Marcellino de Angleria. Testimonianza della presenza viscontea, attestata in Somma fin dal 1250, nacque come rocca di difesa ai confini col territorio di Milano. Il maggior sviluppo della fortezza viscontea lo si ebbe a partire dall'anno 1448 quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, per sfuggire ai contrasti con la Repubblica Ambrosiana, succeduta a Milano alla signoria viscontea, si rifugiarono nella loro antica proprietà di Somma. In pochi anni la nobile dimora venne quindi in gran parte ricostruita, ampliata e contornata da fossati. L'antica rocca di difesa assunse così il ruolo di castello fortificato eletto a stabile dimora dei Visconti. Nell'anno 1473 i dissapori emersi tra i fratelli Visconti culminarono nella divisione tra i due dei loro beni. Al fratello maggiore, Francesco, da cui discenderanno i Visconti di San Vito, spettò la parte rinnovata del castello e quindi la porzione nord del borgo; a Guido, da cui discenderanno i Visconti di Modrone, la parte più antica del castello e quella bassa di Somma.
The Visconti Castle of San Vito, whose ancient origins date back to the ninth century, is mentioned in a testament drawn up in Gallarate on 22 June 1251 by the notary Marcellino de Angleria. Testimony of the Visconti presence, attested in Somma since 1250, was born as a fortress of defense on the border with the territory of Milan. The greatest development of the Visconti fortress came from the year 1448 when the brothers Francesco and Guido Visconti, to escape the contrasts with the Ambrosian Republic, succeeded in Milan to the Visconti dominion, took refuge in their old property of Somma. In a few years the noble residence was then largely rebuilt, enlarged and surrounded by ditches. The ancient fortress of defense thus assumed the role of fortified castle elected to the permanent residence of the Visconti. In the year 1473 the disagreements that emerged among the Visconti brothers culminated in the division between the two of their assets. To the elder brother, Francesco, from whom the Visconti di San Vito will descend, was the renovated part of the castle and therefore the northern portion of the village; to Guido, from which the Visconti di Modrone will descend, the oldest part of the castle and the lower part of Somma.
V - L'educazione sentimentale. Emilio Visconti Venosta 1829-1914
Una visita al Castello dei Visconti Venosta a Grosio
GROSIO, GIORNATA CON LA BRUNA
Evento zootecnico mandamentale dedicato alla razza bruna alpina, promosso dal comune di Grosio in collaborazione con: Apa Sondrio, comune di Sondalo, Grosotto, Mazzo, Tovo, Bim, Cm di Tirano, Provincia.
VALTELLINA - GROSIO - IL VALORSA
.. Chiesa di San Giorgio ... non tutta !