mostra fotografica Punti di Vista. Castello dell'Abate, Castellabate
Inaugurazione mostra fotografica Punti di Vista il 22 aprile 2017 nel Castello dell'Abate, a Castellabate, SA. A cura dell'associazione fotografica foto club L'Immagine con sede a Castellabate.
Castellabate - Mostra sulla Grande Guerra - Castello dell'Abate
Video documentario della mostra sulla Grande Guerra organizzata dal Comune di Castellabate al Castello dell'Abate. #castellabate #mostradellagrandeguerra #cilento
CASTELLABATE IL 26 AGOSTO AL CASTELLO DELL'ABATE LA VOCE DI SHERRITA DURAN
Panorama dal Castello di Castellabate - Castellabate landscape
Panorama di Santa Maria di Castellabate (SA)visto dal Castello con le frazioni di San Marco, Santa Maria, Zona Lago, Punta Tresino. Video girato il 30/06/16
Per saperne di piu' - More information
ROMEO E GIULIETTA NEL CASTELLO DELL'ABATE
Servizio e montaggio di Germana Derì
Interviste: Domenico M. Corrado - regista; Luisa Maiuri - Assessore al Turismo e alla Cultura.
Lo spettacolo teatrale Romeo e Giulietta nei Castelli di Shakespeare a cura di I mercanti dell'arte è andato in scena nel Castello dell'Abate di Castellabate sabato 30 luglio 2016 e verrà replicato mercoledì 10 agosto alle ore 23
Campus Giovani Concertisti Castellabate
Gran Concerto finale dell’Orchestra Giovanile di Fiati del Cilento che si è tenuto il 2 settembre 2018 al Castello dell'Abate
isola leucosia dove ulisse approdò santa maria di castellabate cilento
CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
Le mostre al Castello dell'Abate a cura di Vittorio Sgarbi - intervista al direttore artistico
Servizio di Germana Derì
Intervista a Vittorio Sgarbi - direttore artistico Premio Pio Alferano
MOSTRE EDIZIONE 2019 Castello dell'Abate Castellabate
TRA SACRO E PROFANO, un'antologica di opere del pittore cilentano Paolo de Matteis, prestigioso esponente dell’arte italiana tra Seicento e Settecento, allievo di Luca Giordano, le cui opere vennero richieste da papi e da re.
ARTISTI DI SARDEGNA NELLA COLLEZIONE DE MONTIS, una selezione dalla principale raccolta di arte sarda del ‘900 proveniente dalla collezione del professor Stefano De Montis, unica per ricchezza e varietà di dipinti, sculture, tessuti, argenti;
UNA COSA BELLA È UNA GIOIA PER SEMPRE, una personale di Roberto Ferri, artista contemporaneo di grande capacità tecnica che trae ispirazione dalla pittura italiana antica partendo da Caravaggio, ma che considera anche i successivi maestri del Barocco, del Romanticismo e del Simbolismo.
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CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
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Non perdetevi le mostre di Castellabate.
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Non perdetevi le straordinarie mostre attualmente in corso al Castello dell’Abate a Castellabate.
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Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito
castellabate
Il paese si estende prevalentemente lungo la costa del mar Tirreno, in cui degrada lievemente, tra Lago e San Marco, alle pendici di colle Sant'Angelo, dove sorge Castellabate. Il suo territorio rientra completamente nel perimetro del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e la sede della riserva marina di Castellabate istituita nel 2009: l'area marina protetta Santa Maria di Castellabate. Dal comune capoluogo dista circa 3 km, 12 km da Agropoli e circa 60 km da Salerno.
La storia del paese ripercorre marcatamente le vicende che hanno riguardato Castellabate, in quanto il territorio era alle strette dipendenze degli amministratori del Castello dell'Abate.
La zona di Santa Maria, anche prima della fondazione di Castellabate, era dedita esclusivamente ai traffici commerciali, che riguardavano le merci (paglia e farina) sbarcate dal porto Travierso o delle Gatte a via Pagliarola, dove si trovavano gli edifici storici, il vecchio forno e la cappella della confraternita dei Frati minori. Nel 1767, quando il feudo passò dal marchese di Castellabate Parise Granito al figlio Angelo, si hanno le prime notizie su questo villaggio di pescatori, che si è sviluppato intorno al suo centro storico, da cui prendeva anche il nome di Isca delle Chitarre. La località era conosciuta anche come Castellabate Marina o Castellabate Inferiore, prima di assumere il toponimo definitivo dal nome della chiesa eretta in loco[3].
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CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
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CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
CILENTO WORKSHOP SECONDA EDIZIONE CASTELLABATE
Un report del 2° Cilento Workshop, giornata di apertura al Castello dell'Abate. L' evento è organizzato dall'Associazione Cilentomania per promuovere il turismo nel Cilento attraverso l'incontro tra operatori locali e tour operator. L'iniziativa è stata supportata dalla BCC dei Comuni Cilentani e dai suoi Giovani Soci.
VITTORIO SGARBI Le Dee son tornate [Parte III] L'arte è contemporanea [Castellabate 4.8.2012]
Estratto dalla lectio che ha tenuto Vittorio Sgarbi il 4 agosto del 2012 a Castellabate in occasione dell'inaugurazione della mostra Le Dee son tornate che ha avuto luogo al Castello dell'Abate organizzata in memoria del Generale dei carabinieri Pio Alferano.
Ripresa video di Gianni Petrizzo
CASTELLABATE
CASTELLABATE - U' Paese (nel gergo locale) è un borgo medievale di 745 abitanti situato su Colle Sant'Angelo a 278 metri s.l.m. da dove domina le sue marine. È il capoluogo comunale solo da un punto di vista nominale, in quanto la sede comunale è localizzata nella frazione di Santa Maria. Il centro abitato, al quale si accede mediante 5 ingressi (porta Cavalieri, porta di Mare, porta la Chiazza, porta Sant'Eustachio e porta de li Bovi), è interamente ubicato intorno al castello, costruito dall'abate Costabile Gentilcore nel 1123 per difendere il paese e la popolazione dalle scorribande saracene. Contraddistingue il paesaggio del paese la basilica pontificia Santa Maria de Gulia con la facciata cinquecentesca e la sua torre campanaria. Il borgo conserva la struttura urbana medievale, dove stradine, vicoletti, archi, gradinate, palazzi, cappelle gentilizie, piazze, slarghi e case intercomunicanti si rincorrono senza soluzione di continuità degradando verso il mare della costa del Cilento.
vista residence Pompeo con giardino
CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
CASTELLABATE QUINTESSENZA AL CASTELLO
vista da sanmarco golfo di Salerno Hotel pompo Residence
CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dellAngelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dellabbate, Castellabate.
Labbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca dAspide). Nel 1619 fu chiesto lassenso alla vendita dellerbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dellAbbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. Successivamente passò alla famiglia Granito che nel 700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino e quindi al figlio di questultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Questultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere i titoli di principe di Belmonte. [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po alla volta leconomia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca ormai divenuta una delle principali fonti di reddito si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
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70 Anniversario velella - Cerimonia