Castello di Issogne - gli interni
Esternamente il castello di Issogne non è un gran che: le cose belle sono semplici fuori e spesso magnifiche all’interno. Questo è il caso del nostro castello.
Sembra una dimora fortificata poco appariscente, ma dentro si scoprono particolari decorazioni e affreschi unici. All’epoca chi entrava doveva rimanere sicuramente meravigliato dal cosiddetto miroir pour les enfants de Challant: la sequenza di stemmi affrescati sulle pareti del porticato e sui muri del cortile che raffigurano i diversi rami della famiglia Challant e le principali alleanze matrimoniali della casata. Un modo per dire a tutti gli illustri ospiti o i semplici viandanti “guardate che famiglia importante è quella degli Challant”. Una curiosità? Tra tutti gli stemmi araldici non c’è quello di Caterina di Challant: un tentativo per cancellare dalla storia l’odiata cugina da parte degli Challant-Aymavilles.
Al centro del cortile si trova la celebre fontana del melograno interamente in ferro battuto. Curiosamente l'albero presenta i frutti del melograno mentre il fogliame è quello della quercia. Il melograno, con i suoi piccoli frutti rossi all’interno, è simbolo di fertilità, mentre la quercia simboleggia la forza e l’unione. La fontana fu un regalo di nozze fi di Giorgio di Challant al suo pupillo Filiberto di Challant. Fra le foglie del melograno-quercia ci sono pure inseriti dei minuscoli draghi.
Un'altra chicca del castello sono gli affreschi delle magnifiche lunette sotto il porticato raffiguranti delle botteghe artigiane e delle scene di vita quotidiana del basso medioevo.
La lunetta del corpo di guardia mostra alcuni soldati seduti ad un tavolo intenti a giocare a carte o a tric trac in compagnia di alcune donne. mentre le loro armi o armature (corazze, balestre e alabarde) sono appese ad una rastrelliera addossata alla parete.
Il fornaio inforna il pane appena impastato ed il beccaio gira lo spiedo mentre un gatto cerca di rubargli la carne.
Nella bottega del sarto si misurano e si tagliano pezze di tessuto, mentre negli scaffali alle spalle dello speziale sono raffigurati numerosi vasi di medicinali e altri medicamenti.
La lunetta del mercato mostra un'affollata vendita di frutta e verdura con numerosi clienti e venditori abbigliati nei costumi dell'epoca. Nella lunetta della bottega del salumiere sono infine raffigurate alcune forme di formaggio della tipica forma della fontina, considerate la più antica raffigurazione del tradizionale formaggio valdostano. Se ti dico graffiti pensi alla street art contemporanea o alle incomprensibili Tag che vidi sui muri e in metropolitana? Ebbene già nell’antichità si facevano graffiti: infatti nel castello di Issogne, sono i numerosi graffiti lasciati nel corso dei secoli dai visitatori e dagli ospiti del castello, dai servitori o dagli stessi castellani.
Questi graffiti, solitamente incisi sulle pareti tramite punte metalliche, sono presenti in tutto il castello ma in particolare sono visibili nel porticato del cortile.
Le scritte sono soprattutto in francese, latino o italiano, e tra di esse si trovano commenti di viaggiatori tristi oppure sollevati per la loro partenza dal castello, massime sulla vita e sul denaro, confessioni di innamorati e commenti canzonatori.
Le lunette affrescate del porticato mostrano, oltre alla firma del pittore maestro Colin, commenti sull'una o l'altra delle professioni raffigurate, mentre nella galleria che porta alla camera della contessina si può leggere l'epitaffio per la morte del conte Renato di Challant XI iulii 1565 / obiit Renatus / comes de Challant e testimonianze di tristezza in occasione dell'anniversario della data.
Castello di Issogne
ll castello di Issogne è uno dei più famosi castelli della Valle d'Aosta. È situato a Issogne, sulla destra idrografica della Dora Baltea e è stato a lungo anche un luogo molto conteso.
Si sa che prima del castello c’era già una villa romana del I sec a.C, poi probabilmente riadattata a casaforte dall’influente vescovo di Aosta.
Il suo potere però era contrastato della famiglia De Verrecio, signori di Verrès: casualmente infatti la casaforte del vescovo andò al rogo e fu quasi distrutta. Siamo nel 1333. I sospetti ricaddero tutti su Aymon de Verrès. Quel che restava della casaforte fu acquisita dal signore di Verrès Ibleto di Challant. Famiglia in rapidissima ascesa sociale e politica in tutta la Valle d’Aosta. Anno 1379.
Ibleto iniziò così i lavori di ristrutturazione del castello trasformando la casaforte vescovile in una dimora complessa ed elegante, improntata sullo stile del gotico cortese, composta da torri e una cinta muraria
Il figlio Francesco di Challant ottenne nel 1424 dai Savoia il titolo di primo conte di Challant. Francesco però non ebbe figli maschi, e alla sua morte si generò una lotta di successione tra la figlia Caterina e suo cugino Giacomo di Challant-Aymavilles, ramo cadeto della famiglia Challant.
Di questo sarà meglio approfondire successivamente perché è un episodio molto curioso.
Comunque dopo anni di lotte nel 1456 Caterina dovette cedere i suoi possedimenti a Giacomo, che divenne così il secondo conte di Challant e nuovo signore di Issogne.
Verso il 1480 Luigi di Challant, figlio di Giacomo di Challant-Aymavilles, diede il via a nuovi lavori al castello. Pian piano furono costruiti nuovi corpi di collegamento tra gli edifici già esistenti, dando così vita ad un unico palazzo a forma di ferro di cavallo che circonda l’ampio cortile. A questo periodo risalgono anche le decorazioni del porticato che circonda il cortile, la cappella, il giardino e la celebre fontana del melograno dall'alto valore simbolico.
Il castello ebbe anche ospiti illustri, come l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, durante un suo viaggio di ritorno in Germania nel 1414, o il re Carlo VIII di Francia nel 1494.
Nel XVI sec, con René de Challant), il castello raggiunse il suo massimo splendore e la funzione di corte ricca e raffinata. René non ebbe figli maschi e ne nacque un nuovo contenzioso sull’eredità. Nel 1802, con la morte di Giulio Giacinto, ultimo conte di Challant, e l'estinguersi della casata iniziò per il castello, che già da anni era abbandonato, un periodo di forte decadenza.
Nel 1948 esso divenne infine proprietà della Regione Valle d'Aosta.
Il castello è oggi visitabile tramite visite guidate.
Il Castello di Issogne in Valle d'Aosta
Il castello rinascimentale di Issogne, in Valle d'Aosta, racchiude meravigliosi tesori d'arte: non dimenticate di ammirare gli affreschi del cortile all'interno delle lunette,la sala baronale e la stanza del re di Francia.
Il Castello di Issogne
Il castello di Issogne è uno dei più famosi castelli della Valle d'Aosta. È situato nel capoluogo di Issogne (località La place), sulla destra idrografica della Dora Baltea, e appare come una dimora signorile rinascimentale, creando una sorta di contrasto con l'austero castello di Verrès che si trova quasi di fronte al lato opposto del fiume.
Celebri sono il suo cortile interno, con la fontana del melograno e il coloratissimo porticato, raro esempio di pittura alpina medievale, con il suo ciclo di affreschi di scene di vita quotidiana del tardo Medioevo. Esternamente il castello appare come una dimora fortificata dall'aspetto poco appariscente, senza particolari decorazioni o affreschi e con le torrette angolari poco più alte del resto dell'edificio, situato al centro dell'abitato di Issogne.
La pianta del castello è di forma quadrangolare, di cui tre lati sono occupati dall'edificio stesso e il quarto - quello orientato verso sud - è costituito da un giardino all'italiana separato dall'esterno da un semplice muro di cinta. Una delle caratteristiche del castello di Issogne, oltre ai famosi affreschi e alla fontana del melograno, sono i numerosi graffiti lasciati nel corso dei secoli dai visitatori e dagli ospiti del castello, dai servitori o dagli stessi castellani, preservati dal fatto che il castello non ha mai subito profondi rimaneggiamenti e testimoni della vita quotidiana che ruotava intorno al maniero. Questi graffiti, solitamente incisi sulle pareti tramite punte metalliche, sono presenti in tutto il castello ma in particolare sono visibili nel porticato del cortile, nei corridoi e nelle strombature di porte e finestre.
Le scritte sono soprattutto in francese, latino o italiano, e tra di esse si trovano commenti di viaggiatori tristi oppure sollevati per la loro partenza dal castello, massime sulla vita e sul denaro, confessioni di innamorati e commenti canzonatori. Le lunette affrescate del porticato mostrano, oltre alla firma del pittore maestro Colin, commenti sull'una o l'altra delle professioni raffigurate, mentre nella galleria che porta alla camera della contessina si può leggere l'epitaffio per la morte del conte Renato di Challant XI iulii 1565 / obiit Renatus / comes de Challant e testimonianze di tristezza in occasione dell'anniversario della data.
I miei video:
#castelloissogne #ripreseaereecondrone #luoghi #drone
VISITA AL CASTELLO DI ISSOGNE AO
Durante l'evento #BaccoReunionVDA
in Valle d'Aosta,abbiamo visitato il Castello di Issogne con il gruppo #baccoperbaccoitalia
Grazie alla Guida Turistica
Roberta Ceccon .
CASTELLO ISSOGNE
Appartenuto per secoli alla famiglia Challant, il castello conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.
Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati e uniti, creando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all‘italiana, sul cui alto muro di cinta erano dipinti personaggi famosi ed eroi. L’ampio porticato al piano terreno protegge una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana in ferro forgiato detta del Melograno, simbolo di prosperità. Molti ambienti del castello sono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, quali gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica.
La dimora fu acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo: egli, con un’attenta campagna di restauro, restituì al maniero il suo splendore. Il castello di Issogne si presenta oggi con alcuni elementi dell‘originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento, che insieme a numerosi oggetti d‘uso domestico ripropongono l‘ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo.
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960521 il castello di issogne 1
Visita del 21-05-1996
ISSOGNE (AOSTA) - IL CASTELLO
castello di Issogne: sinonimo di sogno
Tous ceulx que maldise d'autruy et rapporte / nentre ceans nous luy deffendons lapporte / car que d'austruy mal dira / le diable l'enpourtera.
Castello di Issogne 1
Video sulla nascita del castello di Issogne
(1/2) ISSOGNE Castello di Issogne FONTANA DEL MELOGRANO - STEMMI ARALDICI - AFFRESCHI DELLE LUNETTE
Il castello di Issogne sorge sopra una antica villa romana, ma i primi documenti, in cui si fa riferimento a una torre del Vescovo di Aosta, risalgono al XII secolo. Nel 1379 il territorio passa a Yblet de Challant, che mette mano alla costruzione e inizia a ingrandirla. Ma è solo con Georges de Challant che il castello assume l'aspetto e la fama attuale, grazie al famoso ciclo di affreschi delle lunette, alla celeberrima fontana del melograno e agli stemmi araldici dipinti sulle pareti esterne. Austero nella forma e nei colori all'esterno, ma ricchissimo all'interno, oltre ad essere residenza dei Conti di Challant ha ospitato nei loro passaggi imperatori (Sigismondo di Lussemburgo) e Re di Francia (Carlo VIII). Il massimo splendore raggiunto con René de Challant coincide con l'inizio del declino, che ha termine alla fine dell'Ottocento grazie al pittore torinese Vittorio Avondo, fine restauratore, che lo ha salvato dall'abbandono e donato allo Stato Italiano. Dal dopoguerra appartiene al patrimonio della regione autonoma Valle d'Aosta.
Castello di Issogne 3
Vita al Castello di Issogne.
Castelli Valdostani di Verrès e d' Issogne
Meravigliosi castelli nella bella Valle d'Aosta.
Perfettamente conservati venite a scoprirli insieme alla famiglia travel2travel.
Castello Issogne agosto 2017
Castello Issogne agosto 2017
960521 il castello di issogne 2
Visita del 21-05-1996
Valle d'Aosta - il Forte di Bard e i Castelli di - Issogne - Verrès - Fénis
Castelli della Valle d'Aosta:
Bard
Issogne
Verrès
Fénis
Ciaspolata ad Issogne
Salita con le ciaspole sulla strada di Vesey il 16 febbraio 2014
La Veillà, trailer 7 puntata, i castelli di Verrès e Issogne
Settima puntata de La Veillà delle meraviglie che ci porta a seguire le orme di Ibleto di Challant e la costruzione dei castelli di Verrès e Issogne. A volo di falco o seguendo i cavalieri nell'avito maniero, visiterete i due più bei castelli della Valle d'Aosta e scoprirete le vicende segrete delle donne di casa Challant. Infine nel trailer un'anticippazione di quello che scopriremo sulla nascita della moderna Verrès con la nascita della Brambilla e l'arrivo del treno.
Castello di Verrès
Il castello di Verrès, è uno dei più famosi manieri medievali valdostani. Costruito come fortezza militare da Ibleto di Challant nel XIV secolo, fu uno dei primi esempi di castello monoblocco, costituito cioè da un unico edificio, a differenza dei manieri più antichi formati da una serie di corpi di fabbrica racchiusi da una cinta muraria.
Si erge su un promontorio roccioso che domina l'abitato di Verrès e la strada della Val d'Ayas, dalla parte opposta della Dora Baltea rispetto al castello di Issogne, ed esternamente appare come un austero cubo di trenta metri di lato, praticamente privo di elementi decorativi. Nella parte alta del borgo, si trova invece il complesso della Prevostura di Saint-Gilles, realizzato tra il XI e il XIII secolo, che ospita nella cappella sepolcrale di Ibleto di Challant una trifora in pietra, capolavoro del gotico valdostano.