Il Castello di Aymavilles
Il castello di Aymavilles è un caratteristico maniero della media valle valdostana situato nel comune omonimo. Costruito su di una collinetta morenica, questo edificio di pianta quadrangolare presenta agli angoli quattro torri cilindriche dotate di merli e beccatelli. Il castello è sito in un'ottima posizione di avvistamento per controllare il passaggio nella valle centrale dove si sviluppava la via delle Gallie, che collegava Milano, allora chiamata Mediolanum, a Lione, anticamente chiamata Lugdunum, nonché verso la val di Cogne, sfruttata per l'estrazione di marmo. Le prime tracce dell'edificio risalgono al 1287. Esso risultava profondamente diverso dalle forme attuali in quanto più somigliante una casaforte quale il castello di Écours a La Salle o il castello di La Mothe a Arvier.
Arvier Aosta
Nel centro del paese si trovano la chiesa parrocchiale (campanile romanico), con annesso il museo di arte sacra, ed il Castello La Mothe, costruito verso la fine del XIII secolo.
In epoca romana questo villaggio si chiamava Arebrigium (da are=presso e briga=altura) ed aveva funzione di accampamento militare lungo la strada per le Gallie, di cui si vedono ancora dei tratti recentemente restaurati.
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Castello di arnad
Rappresentazione teatrale della contessa proprietaria del castello. L
Castello Sarriot de La Tour Saint-Pierre
Il castello Sarriod de La Tour è un maniero medievale valdostano che sorge nel comune di Saint-Pierre, nella zona pianeggiante coltivata a frutteto che costeggia la Dora Baltea
All’interno del castello è possibile oggi ammirare il ciclo di affreschi custoditi nella cappella, il monumentale viret, le finestre a crociera del XV secolo.
La stanza più singolare e affascinante del castello è il salone di rappresentanza, la cosiddetta “sala delle teste” che presenta sul soffitto ligneo del XV secolo una serie di mensole scolpite raffiguranti personaggi mostruosi e grotteschi in perfetto stile medievale.
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Planaval (Arvier) - 21.12.016
“Il Buon Dio prima creò Planaval e soddisfatto del risultato… creò il mondo”.
L’alta considerazione del proprio villaggio che dimostrano i plan-alèn la possiamo riassumere in questa battuta che gli abitanti sono soliti esprimere.
In effetti la posizione del villaggio sito a 1.557 metri di quota, ai piedi del Ruitor ed ai margini del vasto pianoro che gli ha conferito il toponimo, è d’impatto e particolarmente gradevole, soprattutto se messa in relazione con i ripidi scorci che offre la prima parte della Valgrisenche e che offriva ancor più nei tempi passati quando la stretta strada passava presso Le Gran-z-Ichelì (gradoni a strapiombo sulla torrente di Valgrisenche di fronte alla rupe di Montmayeur) e si inerpicava nella zona detta La Confechón.
L’altra peculiarità di Planaval è rappresentata dal forte senso di appartenenza alla comunità di villaggio che caratterizza i plan-alèn.
Ciò anche in considerazione del fatto che la frazione, lontana dal capoluogo ma anche da Leverogne e legata ai problemi della viabilità soprattutto invernale, nel corso dei secoli si organizzò in comunità autonoma, seppur i suoi membri possedessero dei beni nei villaggi siti più in basso e vi si recassero per svolgere i lavori stagionali legati all’agricoltura e all’allevamento
A Planaval, nel 1753, grazie all’interessamento del barone Claude Louis Bloney, fu fondata una rettoria e numerosi rettori vi si stabilirono nel corso degli anni sino al 1932.
Oltre ai servizi religiosi, il rettore era tenuto ad insegnare ai bambini del villaggio dal 30 novembre alla vigilia di Pasqua.
A Planaval più recentemente “fecero scuola” dei maestri e delle insegnanti laici e la tsambra de l’ecoulla situata sopra la sacrestia della cappella accolse gli ultimi alunni nel 1962.
Il villaggio disponeva di una caratteristica latteria posta sotto un grande masso, il cui uso fu regolamentato nel 1877, di un mulino e di un forno: edifici che possiamo ancora ammirare e che sono stati restaurati nel corso del 2012.
Per un periodo il villaggio di Planaval fu addirittura dotato di un ufficio postale.
Una consorteria di antichissime origini amministrava ed ancor oggi amministra i beni che in tempi immemori erano stati infeudati a favore della comunità e che furono riscattati alla fine del Settecento, nel periodo di affrancamento dei censi.
Le famiglie del villaggio possedevano, pro quota, anche l’alpeggio di L’Orfeuille e di Plan-Pétet che era considerato nei tempi passati una vera e propria ricchezza ed anche oggi è gestito dall’omonima consorteria
Al cosiddetto quartier dessous ou de Planaval, inoltre, era di fatto riservato un seggio nel consiglio comunale.
Fra le case di Planaval, spicca in modo particolare la cappella a pianta ottagonale dedicata a San Bartolomeo che, come la vediamo oggi, è frutto della ricostruzione effettuata all’inizio del XX secolo.
Il nuovo edificio fu benedetto il 14 settembre 1910 dal parroco di Arvier, don Bochatey, alla presenza di 12 sacerdoti fra i quali l’abbé Joseph Marie Trèves, rettore di Planaval.
L’edificio esisteva già nel 1332. Nel 1484 gli abitanti del villaggio fondarono una confraternita per provvedere alla manutenzione dell’edificio ed alla retribuzioni delle funzioni religiose: ogni famiglia doveva contribuire con “une quartaine de blé, une quartaine de fromage et quatre livres de fromage”.
A Planaval, su di una roccia montonata che domina il corridoio della Valgrisenche, sorge il quarto castello del Comune di Arvier ad essere citato, in ordine di tempo, dalle fonti (dopo Rochefort, Montmayeur e La Mothe).
Il castello fu costruito intorno al 1312 su commessa di Rodolfo d’Avise.
Costituito da un unico corpo di fabbrica di pianta rettangolare dell’area, l’edificio racchiudeva tre ambienti: con trent’anni di anticipo rispetto al castello di Ussel, il maniero di Planaval può considerarsi il primo esempio di castello “monoblocco” costruito in valle.
Nei pressi del castello si trova il piccolo nucleo di Chez-les-Roset, che ricorda la famiglia Roset, estintasi nel Comune di Arvier.
I plan-alèn riconoscono a Chez-les-Roset il primato del villaggio più bello del mondo…. in quanto i suoi abitanti possono ammirare, in tutta la sua bellezza, Planaval che gli sta di fronte!
Da ormai da molti decenni, l’Hotel Paramont di Planaval accoglie numerosi amanti della montagna che, d’inverno, possono sciare sulla bellissima pista di fondo.
cit. arvier.eu
Castello di Quart
Porte aperte al Castello di Quart.
Arvier
© Piccola Grande Italia.tv
Il territorio comunale di Arvier (33,35 kmq. di superficie e 872 abitanti) si sviluppa fra i 672 ed i 3.442 metri di altitudine s.l.m., dal fondovalle della Dora Baltea sino al ghiacciaio dello Château-Blanc, ed ha come centro l'antico borgo, sito a 14 km. da Aosta ed a 22 km. da Courmayeur.
Il ricco patrimonio monumentale e storico è costituito dal castello La Mothe, risalente alla fine del 1200, dalla chiesa parrocchiale di San Sulpizio con il suo campanile romanico, dal castello di Montmayeur, sito nei pressi del villaggio del Grand-Haury, dalla cappella di Rochefort, costruita sui resti di un'antico castello ed affacciata sul fondovalle, e dai numerosi edifici religiosi e di utilizzo comunitario (forni, mulini e segherie) siti nelle diverse frazioni.
Particolarmente interessante è il borgo medioevale di Leverogne, posto lungo l'antica strada romana, con il suo ponte, la sua cappella e l'antico ospedale, ricovero per i pellegrini sin dal XIII° secolo, del quale rimane ai giorni nostri un ciclo pittorico quattrocentesco raffigurante le Opere della Misericordia.
In estate il territorio di Arvier è ideale per chi ama vacanze all'insegna della tranquillità e percorrere salutari passeggiate fra i villaggi ed i vasti boschi. Inoltre, nella zona dei pascoli, fino al limite dei ghiacciai del Doravidi e della Becca di Tos, si snodano numerosi sentieri panoramici.
La stagione invernale è occasione per scoprire la frazione di Planaval, ai confini con il Comune di Valgrisenche, che offre diverse possibilità agli amanti degli sport invernali. La sua bella pista di fondo si snoda ai piedi di una severa torre eretta nel XIV secolo dai Signori d'Avise, ed il villaggio rappresenta il punto di partenza per splendidi itinerari di scialpinismo e per inebrianti discese di eliski.
A quanti praticano gli sport estivi o invernali, così come a coloro che privilegiano l'incontro con gli aspetti storici e culturali del territorio, alberghi, ristoranti e numerose strutture ricettive riservano una cortese accoglienza ed una gastronomia all'insegna dei piatti della tradizionale cucina montanara, naturalmente innaffiati con il celebre vino Enfer d'Arvier.
°°°°°° PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI (Torino) Reggie Sabaude - UNESCO Heritage
Residenza Sabauda per la Caccia e le Feste edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei gioielli monumentali di Torino, a 10 km da Piazza Castello, in perfetta direttrice. Costruita sui terreni della prima donazione di Emanuele Filiberto all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1573), è oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo dedicato alla sua conservazione e valorizzazione. Riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, la Palazzina di Caccia -fra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa- ha piena dignità museale con i suoi arredi originali, i dipinti,i capolavori di ebanistica e il disegno del territorio.
La costruzione della Palazzina di Caccia inizia nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra, e continua fino alla fine del XVIII sec. con interventi di ampliamento e completamento di Benedetto Alfieri e di altri architetti quali Giovanni Tommaso Prunotto, Ignazio Birago di Borgaro, Ludovico Bo, Ignazio Bertola.
Testimonianza eccezionale dello spirito del tardo Juvarra e di Benedetto Alfieri, si specchia e ritrova nel rococò internazionale delle residenze reali europee.
È luogo di loisir per la caccia nella vita di corte sabauda, sontuosa e raffinata dimora prediletta dai Savoia per feste e matrimoni durante i secc. XVIII e XIX, nonché residenza prescelta da Napoleone nei primi anni dell’800. Agli inizi del XX secolo è scelta come residenza dalla Regina Margherita, e dal 1919 è anche sede del Museo dell’Arredamento.
Costituisce l’elemento eminente del patrimonio storico-artistico mauriziano.
Enrica Quattrocchio - Il castello di Sarre - Il cammino di San Martino. Puntata 2 parte 20
Enrica Quattrocchio - Il castello di Avise 3 - Il cammino di San Martino. Puntata 4 parte 15
Impetuoso sorge nel paese di Avise (AOSTA) è il castello di Avise... tutto da scoprire grazie a Enrica Quattrocchio...
Aosta, Chiesa di San'Orso
Arte Italiana, Città italiane, Cultura,
Semplicemente AVISE
Un video dedicato al comune di Avise. Una lunga storia tramandata di generazione in generazione. Un paesino immerso nel verde, tra le montagne più alte d'Europa.
Chatel-Argent - Villeneuve
Chatel-Argent è l'antico castello che domina Villeneuve e la vallata centrale della Valle d'Aosta. Posto in un invidiabile posizione sulla rocca che sovrasta il paese, con uno sguardo consente di abbracciare gli altri castelli della vallata centrale.
Vivre Chatel-Argent è il nome dell'itinerario creato da Fondation Grand Paradis con il Comune di Villeneuve per valorizzare tutte le peculiaritià dell'area intorno al castello e del borgo di Villeneuve.
grand-paradis.it/it/siti-dinteresse-culturale/chatel-argent
Enrica Quattrocchio - Il castello di Blonay Avise - Il cammino di San Martino. Puntata 4 parte 16
Il castello di Blonay o Torre Blonay è una delle torri più massicce e spesse presenti in Valle d'Aosta.
Castello Vallaise Di Arnad
Castello Vallaise Di Arnad
28 Agosto 2011
In occasione dell'apertura straordinaria
50 Sfumature di Arvier (Gopro hero 4)
La Rocca di Varano Camerino mc
by Gopro Hero 4 Silver
04 giugno 2015