La Rocca di Maccastorna
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Castello Belpavone (LO) - Castelnuovo Bocca d'Adda
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L'arrivo a Maccastorna (LO)
Video dell'arrivo a Maccastorna, comune più piccolo della Val Padana con i suoi 63 abitanti.
Il castello di Zivido
San Giuliano Milanese, frazione Zivido. Il castello, ovvero breve viaggio nella nostra storia.
How to pronounce Maccastorna (Italian/Italy) - PronounceNames.com
Audio and video pronunciation of Maccastorna brought to you by Pronounce Names ( a website dedicated to helping people pronounce names correctly. For more information about this name, such as gender, origin, etc., go to
TGR Lombardia 9 aprile 2015 - Il fantasma del Castello di Zavattarello
TGR in onda giovedì 9 aprile 2015 su Rai 3: Lombardia da Scoprire parla delle leggende legate al fantasma del Castello Dal Verme di Zavattarello.
Castello di Soncino con Kia Sportage 15 - 03 - 2015
Tempio Civico INCORONATA - Lodi (Italy)
Tempio Civico Incoronata di Lodi - Italy
Gioiello del Rinascimento
Presenze nel Castello di Melegnano
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Fantasmi a Melegnano
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Presenze nel Castello di Oramala
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Misteri ad Oramala
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Le campane di Maccastorna (LO) Concerto Solenne a 5 campane
Maccastorna(LO)
Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire
Concerto di 5 campane in Sib3
Paolo Capanni - Castelnovo né Monti (RE) 1963
Concerto Solenne a 5 campane per il mezzogiorno feriale nell'apertura della Festa Patronale.
Paranormal Inquiries 1x04 - Castello Di Bardi
La quarta puntata della prima stagione delle Inchieste Sul Paranormale. Lo staff del sito horrorstab.com, si troverà oggi ad indagare all'interno delle mura del castello di Bardi.
I segreti della Rocca Nova di San Giorgio
Viaggio a Frugarolo (AL) - Journey to Frugarolo (Alessandria, Italy)
Frugarolo è un comune della provincia di Alessandria di 1.998 abitanti. Di particolare interesse la parrocchiale di San Felice, recentemente ricostruita a seguito del crollo del suo campanile e di una parte della chiesa. Segnaliamo che, nella torre della tenuta Torre San Pio V tra Frugarolo e Casal Cermelli furono rinvenuti affreschi di fine '300 raffiguranti scene tratte dal ciclo di Re Artù - Frugarolo is a municipality in the province of Alessandria (Piemonte, Italy) of 1,998 inhabitants. Of particular interest is the parish church of San Felice, recently reconstructed following the collapse of its bell tower and part of the church. We note that frescoes dating back to the end of the century were found in the tower of the Torre San Pio V estate between Frugarolo and Casal Cermelli, depicting scenes from the cycle of King Arthur.
***** LE STANZE DI RE ARTÙ - ALESSANDRIA Musei Civici, Sale d’Arte + Pinacoteca Giovanni Migliara
Si tratta di un ciclo di affreschi, commissionati alla fine del XIV secolo da Andreino Trotti, condottiero e membro di un’importante famiglia alessandrina, per festeggiare la vittoria ottenuta nel 1391, al fianco di Gian Galeazzo Visconti, contro le truppe francesi. Gli affreschi si situano successivamente a questa data e prima del 1402, anno di morte di Galeazzo Visconti e del Trotti medesimo, e vennero con ogni probabilità eseguiti da un artista proveniente dai cantieri viscontei di Pavia che deve aver avuto come modello e guida un codice illustrato delle storie di Lancellotto e di Artù. Il ciclo è uno degli esempi più antichi di “camera Lanzaloti” (così in epoca medievale venivano chiamate le sale decorate con tali soggetti) che si sia conservato ai nostri giorni e testimonia il notevole successo riscosso dall’iconografia arturiana in quel periodo. La fonte letteraria degli affreschi è il celebre romanzo “Lancelot du Lac”, il più famoso dei testi della saga cavalleresca di Re Artù, tratto dalla “Vulgate Arthurienne” di Chretien De Troyes.
In origine le quindici scene del ciclo decoravano le pareti della grande sala di rappresentanza della Torre Pio V di Frugarolo (AL) che fu prima curtis carolingia, poi castrum e mansio fornita di hospitium dei cavalieri gerosolimitani e in seguito divenne residenza signorile di Andreino Trotti. Dopo l’esito favorevole dell’impresa militare, il Trotti poté ampliare le sue proprietà e apportò importanti modifiche alla torre di Frugarolo, innalzandola di un piano.
Della sala decorata si erano praticamente perse le tracce documentali, quando fu ritrovata, nel 1971, nella torre ridotta a rudere e colombaia, fra infiltrazioni d’acqua, in condizioni disastrose. Ma la bellezza degli affreschi fece scattare una mobilitazione che consentì di staccarli e, al termine di un lungo e delicato processo di restauro, di presentarli al pubblico in una mostra nel 1999-2000, che poi venne resa permanente. Alle scene del ciclo si aggiunge un sedicesimo frammento raffigurante una “Madonna in trono con bambino”.
Lancillotto è riconoscibile dalla sigla “L” dipinta vicino a lui; Galehot ha sempre lo stesso cappello e una corta barbetta bionda come dettava la moda del tempo; Ginevra ha una lunga treccia bionda che le scende lungo la schiena, mentre la Dame de Malohaut porta i capelli sul capo intrecciati con un nastro.
Il fantasma della fortezza di Bardi
Documentario sulla leggenda del fantasma di Bardi
Pioggia, vento e grandine su mezza provincia, a Sarmato danni ingenti al castello
Gubbio - Chiesa di Sant'Agostino
Gubbio - Il complesso agostiniano eugubino, costituito dalla Chiesa e dall’annesso convento, risale alla seconda metà del secolo XIII: nel 1292 i lavori di costruzione erano già terminati. Esso si trova nell’immediato suburbio sudorientale di Gubbio, a breve distanza dalle mura cittadine e dalla porta civica attualmente denominata “Porta Romana”. La chiesa degli eremitani è posta sulle pendici del monte d’Ansciano o di San Girolamo; il corso del torrente Cavarello la separa dalla città. L’orientamento del sacro edificio è secondo l’asse nordovest – sudest, con l’abside a oriente e la facciata ad occidente. A monte della chiesa si sviluppa il convento. A valle, invece, corre l’antica via che da Gubbio conduce alla Flaminia. Lungo il primo tratto di essa si sviluppa il borgo medievale di Sant’Agostino, accresciuto nel 1518 da una serie di costruzioni edificate proprio a ridosso della parete della chiesa.
In chiesa sono sepolti i due sacerdoti agostiniani che nel corso dei secoli sono stati venerati per la loro santità: il Betao Pietro da Gubbio (
1287 ca) e il Beato Francesco da Gubbio (
fine XIV sec). La chiesa di Sant’Agostino ha subìto nel tempo modifiche e restauri. L’interno, ad unica navata priva di transetto e con abside rettangolare, è scandito da sette arcate trasversali a sesto acuto, successivamente ispessite per essere appoggiate su pilastri, i quali delimitano le cappelle laterali della chiesa, edificate nella seconda metà del XVI secolo. Su questi “archi-diaframma” poggia la copertura in legname a doppio spiovente.
Tra le opere d’arte di maggiore spicco presenti in chiesa vanno ricordate: la Madonna delle Grazie, affresco attribuito ad Ottaviano Nelli, staccato dal muro e posto nel 1647 dove si trova attualmente. Il Battesimo di Sant’Agostino notevole tela di Felice Damiani eseguita nel 1594 per la cappella di famiglia del pittore eugubino. L’Apoteosi di San Nicola da Tolentino, opera di Giovan Battista Michelini da Foligno. La frande Croce sagomata, attribuita a VenturaMerlini, posta sopra l’affascinante altare in pietra del XIII sec. La Madonna del Soccorso, dipinto di ignoto della fine del Quattrocento, ridipinto all’inizio del Seicento. La Crocifissione e Santi, opera del1609 di felice Damiani, Gesù e la Samaritana, tela del 1580 di Virgilio Nucci.
Ma la chiesa di Sant’Agostino è famosa soprattutto per gli splendidi affreschi che decorano l’abside e l’arco trionfale. Essi risalgono alla prima metà del Quattrocento e furono eseguiti dal pittore tardogotico eugubino Ottaviano Nelli e dalla sua bottega. Nell’arco trionfale è rappresentato il Giudizio Universale, grandioso dipinto murale realizzato con la collaborazione di un pittore sanseverinate, forse lo stesso Jacopo Salimbeni, e riscoperto sotto un velo d’intonaco agli inizi del Novecento. Nella retrostante abside sono illustrate le Storie della Vita di Sant’Agostino che si sviluppano dall’alto in basso e da sinistra verso destra. Attraverso di essi è possibile ammirare i vari eventi che hanno segnato la vita del Santo, come la sua conversione, il battesimo fino ad arrivare alla sua morte e alla traslazione del suo corpo. Il ciclo sottolinea come la vita di Sant’Agostino sia stata un inquieto cercare la verità fino al dono totale di sé come monaco, sacerdote, vescovo: da pecorella smarrita a buon pastore, cantore della Bellezza sempre antica e sempre nuova.
TGWeb - Comune di Somaglia - 27 ottobre 2012
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