La Val d'Elsa nella #Zonazione del Chianti Classico: Laura Bianchi Castello Monsanto
Val d'Elsa Barberino e Poggibonsi
Laura Bianchi Monsanto, Barberino sul versante centro occidentale della docg, il 5% del totale, val d'Elsa posto bellissimo con vigneti che guardano S Gimignano, clima ha aria calda dal mare che influisce maturazione, terreni soprattutto galestroso ma anche alberese e altre argille. 15 aziende poco più, ma tutte vicine a molto attente a qualità.
Castello di Monsanto Winery
La magia del Castello di Monsanto, dove Laura Bianchi ha raccolto il testimone da Fabrizio per portare avanti la tradizione dell' avanguardia con l' armonia e la passione che questo luogo magico sprigiona. Siamo nel Chianti Classico, a Barberino Val' D' Elsa, un terroir unico da cui nascono vini magnifici come Il Poggio, Nemo e lo Chardonnay Fabrizio Bianchi.
Centennial Visits Castello di Monsanto
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Castello di Poppiano tuscany
This video is about Castello di Poppiano
Seminario Veronelli - Anteprime Chianti Classico - La Degustazione del 25-02-2010 Seconda Parte.wmv
Degustazione dei vini: Chianti Classico 2008 dell'azienda Rocca di Montegrossi di Gaiole in Chianti (Siena); Chianti Classico 2008 dell'azienda Castello di Monsanto di Barberino Val d'Elsa (Firenze); Chianti Classico Riserva 2007 dell'azienda La Porta di Vertine di Gaiole in Chianti (Siena)
Chianti from Costello della Paneretta
Federico Kaiser of Castello della Paneretta
explains Tuscany's oldest Chianti wines (from 1596)
Enduro Toscana - 1 parte pietraia del castello della Paneretta - Chianti in 4K
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JAMESSUCKLING.COM - Chianti Classico Diaries - Tavarnelle Val di Pesa and Poggibonsi
Of all the comunes of Chianti Classico, the two we'll meet in episode eight are without a doubt the least known of all: Tavarnelle Val di Pesa and Poggibonsi. Given their relative obscurity, we thought it a good idea to group them together. Most of the land in these two comunes isn't actually Chianti Classico at all, extending instead into the realms of just Chianti. Both also give home to the largest and most urbanised towns of the region.
Nevertheless, there are one or two excellent producers who fight against the odds. One is Johannes Davaz, a Swiss whose relatives still makes pinot near Lichtenstein. Today he owns his own small but first-class property in Tavarnelle Val di Chianti Classico called Poggio Al Sole. He explains how it can be difficult making wine in an unknown area, especially since he feels his wines belong more to the much better-known comune of Greve.
For him, stressing the comune to the consumer is obviously not something he sets his hopes on. Instead, he hopes to differentiate himself more by bottling a selection of his wine in fiasco. Long associated with Chianti Classico by wine consumers, but today better known as a bottle for cheap, fruity and basic Chiantis, the fiasco is in fact the traditional bottle shape of the region. Johannes feels that bit by bit, the bad perception of Chianti Classico made in fiasco is waning, and that there could even be a profitable market for the old relic.
In the comune of Poggibonsi, there are only two serious wine producers. Cinciano is one of them, but as commercial director Angelo Dalbello explains, the comune has always been important for other reasons – back in medieval times it was an important stop on the ancient Via Francigena, one of the great ways of the ancient world.
Similarly to Tavarnelle, it's especially frustrating situation for Cinciano because their winery actually sits on a hill above the large town, where, as Angelo asserts, ventilation, exposure and soils are all top quality. Angelo is looking to promote his brand first and foremost. He makes a good point that when it comes to quality, ultimately it's up to the producer to prove his worth.
Album foto- Tour in Ferrari - Tuscany 2008
Pochi territori come quello del Chianti possono offrire un panorama così ricco e suggestivo: verdi colline disegnate da chilometri e chilometri di vigneti e oliveti, borghi stretti tra ampie mura medievali, strade sinuose. Il Chianti detto Classico è quello che si estende tra Firenze e Siena e comprende per intero i comuni di Greve, Panzano, Gaiole, Radda e Castellina.
Il tour inizia a Firenze, ritrovo alle 8.00 del mattino a piazzale Michelangiolo, suggestivo piazzale gremito di turisti di ogni nazionalità che sovrasta il centro di Firenze. Una splendida cornice pronta ad attendere i sedici fortunati francesi che guideranno le nostre Supercars durante la giornata. Breve briefing, illustrazione del roadbook e via!
La prima tappa non può che essere Greve in Chianti, considerata la porta d'ingresso del Chianti. Questa vivace cittadina è famosa per la sua particolare piazza, che sin dal medioevo era il mercatale dei borghi, castelli e fattorie dei poggi circostanti. La piazza, dalla forma quasi triangolare, è costeggiata su tre lati da ampi portici, che riparano dalla pioggia e dal sole durante lo shopping e al centro ospita la statua di Giovanni da Verrazzano, scopritore della Baia di New York.
Pausa caffè, cambio equipaggi e di nuovo in marcia verso la prossima fermata. A pochi chilometri da Greve si trova Panzano, popoloso paese del Chianti. Sin dal XII secolo Panzano ha svolto un ruolo importante nella difesa dei territori di Firenze. Il Castello di Panzano fu infatti un'importante baluardo a difesa della Republlica di Firenze nelle guerre tra Firenze e Siena. Seguendo le indicazioni del roadbook in direzione Firenze ci dirigiamo, per una tappa eno-gastronomica, verso Barberino Val D'Elsa. Questo piccolo borgo fortificato conserva ancora il suo caratteristico aspetto medievale, con le grandi mura, le case-torri e le grandi porte d'accesso alla città.
Attraversato il paese tra gli sguardi attoniti degli abitanti, il corteo si ferma presso il Castello di Monsanto per la visita di questa splendida azienda agricola e per il pranzo. Al gruppo è stata offerta la visita alle cantine comprendente una panoramica sulle principali denominazioni di origine toscane, le tecniche di fermentazione, l'invecchiamento in botti di rovere e barriques, l'affinamento e l'invecchiamento in bottiglia. Terminata la visita delle cantine, un vasto buffet con prodotti tipici e degustazione guidata di tre vini di produzione dell'azienda, hanno preceduto il pranzo vero e proprio, servito in una splendida e freschissima veranda del castello. Un'esperienza davvero unica!
Lasciato il Castello di Monsanto, una rapida occhiata al roadbook porta il gruppo in direzione di, San Gimignano, il famoso borgo medievale dalle belle torri, nel cuore della campagna Toscana, una tappa immancabile per il nostro tour!
San Gimignano si erge con il profilo delle sue torri, su di un colle (m.334) a dominio della Val d'Elsa. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico (III-II sec. a.C.) inziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche. Ebbe grande sviluppo durante il Medioevo grazie alla via Francigena che lo attraversava. Tant'è che San Gimignano ebbe una straordinaria fioritura di opere d'arte che adornarono chiese e conventi. Nel 1199 divenne libero comune, combattè contro i Vescovi di Volterra ed i comuni limitrofi, patì lotte intestine dividendosi in due fazioni al seguito degli Ardinghelli (guelfi) e dei Salvucci (ghibellini). L'otto maggio 1300 ospitò Dante Alighieri, ambaciatore della lega guelfa in Toscana. La terribile peste del 1348 ed il successivo spopolamento gettarono San Gimignano in una grave crisi. La cittadina dovette perciò sottomettersi a Firenze. Dal degrado e abbandono dei secoli successivi si uscì soltanto quando si cominciò a riscoprire la bellezza della città, la sua importanza culturale e l'originaria identità agricola.
La giornata volge al termine e purtroppo arriviamo verso l'ultima tappa del tour, Tavernelle Val di Pesa dove sorge il meraviglioso Hotel a cinque stelle Castello del Nero; dimora per una notte del gruppo.
Uno dei più importanti monumenti del XII secolo, Castello del Nero è sotto la tutela della Sovrintendenza dei Beni Artistici e Culturali.
Il castello appartenne alla nobile famiglia Del Nero, Priori e Primi cittadini della città di Firenze, prima che la proprietà passasse alla nobile famiglia Torrigiani nel 1825.