Castello di Postignano Sellano (PG) Italy
Un borgo del '600, prima abbandonato, ora completamente restaurato, è diventato un gioiello, incastonato nei monti tra Foligno e Norcia. Incredibile
Castello Di Postignano, Sellano, Italy HD review
Castello Di Postignano - Book it now! Save up to 20% -
Guesthouse Castello Di Postignano sells fast on our site. Castello di Postignano is located in Sellano. It offers a restaurant, a garden and accommodation featuring rustic furnishings, wood-beam ceilings and free WiFi in public areas. Norcia is a 30-minute drive away.
Rooms at Castello Di Postignano will provide you with a seating area complete with sofas. The private bathroom includes a hairdryer and free toiletries.
An array of activities can be enjoyed on site or in the surroundings, including cycling and hiking. Monti Sibillini National Park is 19.3 miles from the property, while Foligno is a 50-minute drive away.
CASTELLO DI POSTIGNANO - Umbria - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il Castello di Postignano è uno dei borghi più belli dell'Umbria, abbandonato dagli anni sessanta, tornato a rivivere grazie a un opera di restauro durata molti anni. Il borgo è stato inaugurato nel giugno 2011.
Il Castello di Postignano, splendido borgo duecentesco - le cui origini risalgono al IX secolo - situato nel cuore della Valnerina, terra di santi, fate e antichi manieri, abbandonato nei primi anni sessanta a causa dell'emigrazione, simbolo delle architetture medievali italiane più affascinanti, remote e dimenticate, immortalato dalle foto di Norman Carver negli anni settanta, è stato al centro di un progetto di recupero e restauro filologico tra i più interessanti degli ultimi decenni, realizzato con materiali e tecniche tradizionali.
A pochi chilometri da Spoleto, il borgo sorge in pendio, lungo il fiume Argentina e all'ombra dei Monti Sibillini, sulla strada che collega Spoleto a Foligno, Norcia e Assisi. Immerso in un ambiente naturale e in un contesto paesaggistico unici e di grande emozione, il Castello fu originariamente di proprietà della famiglia Trinci di Foligno e conteso a lungo tra Foligno e Spoleto, alla quale nel 1429 fornì uomini e mezzi per la guerra contro i ghibellini. Qui il territorio è denso di storia e spiritualità, come testimoniano le vite dei molti santi nati nell'area - San Francesco e San Benedetto tra tutti - ma è anche custode geloso di miti profondamente radicati nella cultura popolare. Tra le danze delle fate nelle notti di plenilunio e le leggende sul vicino Lago di Pilato, uno tra i rarissimi laghi glaciali dell'Appennino, il Castello di Postignano ha vissuto secoli di prosperità e splendore fino all'abbandono nei primi anni sessanta dello scorso secolo a causa dell'emigrazione e del degrado delle preziose architetture medievali.
I lavori di recupero, iniziati nel 2007, hanno ridato vita all'intero borgo, che oggi offre ai visitatori un'esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell'impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna, una ventina di botteghe, un albergo, un ristorante, una spa con piscina, una sala conferenze, l'antica chiesa e Le Stanze della Memoria, il museo multimediale e centro di documentazione che ricostruisce storia, spazio e tempo della comunità di Postignano e dei suoi dintorni. Nella chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento, i restauri hanno svelato affreschi di arcaica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata.
Castello di Postignano
Affascinante il Castello di Postignano completamente restaurato.
Hotel, SPA e ristoranti a disposizione
Da Cammoro a Postignano di Sellano 11 febbraio 2018
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Postignano è una frazione del comune di Sellano in Valnerina (Umbria), caratterizzata da un borgo medievale denominato anche “Castello di Postignano” un castello di pendio le cui origini rimontano ai secoli XI-XIII, che domina la valle del Vigi e le strade che dalla Valnerina conducono a Spoleto e Foligno. Fu conteso a lungo tra Foligno e Spoleto, alla quale nel 1429 fornì uomini e mezzi per la guerra contro i ghibellini.
Si tratta di un borgo triangolare, nel cui vertice a monte è situata una torre esagonale, dalla quale si dipartivano le mura perimetrali; l'architetto statunitense Norman Carver negli anni tra il 1967 e il 1975 lo definì “l'archetipo dei borghi collinari italiani” in un libro pubblicato in America nel 1979 con il titolo Italian Hilltowns, che ha in copertina proprio una foto di Postignano.
Particolarmente degna di nota è la chiesa di S Lorenzo, detta anche della SS Annunziata, a navata unica e copertura a due spioventi su capriate, con la sua caratteristica facciata dall'andamento curvilineo e irregolare. Dell'apparato decorativo della chiesa primitiva si è conservato un dipinto murale di scuola folignate, di notevolissima qualità e originalità, databile sul finire del XV sec. raffigurante una “Crocefissione” con i dolenti: la Vergine e San Giovanni e alla destra di quest'ultimo un San Michele Arcangelo rappresentato all'interno di un'edicola trilobata. Rimane poi, sulla stessa parete di fondo, una parte consistente di un grandioso apparato decorativo databile alla seconda metà del sec. XVI e attribuibile alla cerchia dei De Magistris, pittori marchigiani noti anche come i Caldarola, dal nome del loro paese di origine.
Tutti gli affreschi stati sottoposti a recupero, consolidamento e restauro, come anche le porzioni di intonaco originale. Progressivamente spopolatosi negli anni Cinquanta e Sessanta, come la maggior parte degli insediamenti collinari dell'Italia centrale fuori dalle grandi vie di comunicazione, Castello di Postignano fu dichiarato poi di interesse nazionale ed è oggi sottoposto a vincolo paesaggistico e architettonico rispettivamente dalla Regione Umbria e dal Ministero dei Beni culturali. Il borgo è oggi pressoché interamente restaurato sulla base di un progetto approvato dalla Soprintendenza ai beni culturali di Perugia e dalla Provincia, per quanto riguarda il rispetto della normativa antisismica. Durante il restauro sono stati scoperti ambienti di cui si era persa la memoria e sono stati ritrovati attrezzi artigianali, oggetti di vita domestica, letture e oggetti sacri, talvolta rinvenuti in nicchie murate. Questa documentazione sarà esposta nelle “Stanze della memoria”, il piccolo Museo in via di allestimento in alcune ex stalle, per testimoniare la storia e la vita del borgo.
L'intero borgo del Castello di Postignano, oggi meravigliosamente recuperato è stato riportato alla vita da uno straordinario e meticoloso lavoro di restauro, progettato e supervisionato da due architetti italiani, che per primi si sono innamorati del posto, sognando di farlo rivivere... Dal 2014, questo sogno è diventato realtà, Postignano è animato nuovamente dal passeggio serale, dal risuonare delle note dei concerti e dalle romantiche finestre finalmente illuminate. è qui nel cuore dell'Umbria, a pochi minuti da altri incantevoli borghi storici e tesori d'arte, in uno scenario verde ed incontaminato della straordinaria Valnerina, che troverete le sue meravigliose 60 case raccolte attorno alla torre ed alla incantevole Chiesa affrescata. Splendidamente restaurato e dotato dei più moderni confort e servizi è tornato ad essere un luogo magico e affascinante come pochi ne potrete vedere in Italia. Il Borgo di Postignano non nasce come una semplice operazione immobiliare, ma dal sogno di ridare vita ad uno straordinario piccolo gioiello.
Postignano is a fraction of the town of Sellano in Valnerina (Umbria), characterized by a medieval village also called Castello di Postignano a hillside castle whose origins date back to the XI-XIII centuries, overlooking the Vigi valley and the roads that from Valnerina they lead to Spoleto and Foligno. It was long contested between Foligno and Spoleto, to which in 1429 it provided men and means for the war against the Ghibellines.
It is a triangular village, with a hexagonal tower at its top, from which the perimeter walls branch off; the American architect Norman Carver in the years between 1967 and 1975 called it the archetype of the Italian hilltop villages in a book published in America in 1979 with the title Italian Hilltowns, which has on its cover a photo of Postignano.
Il Castello di Postignano: un borgo ritrovato
Il Castello di Postignano è un borgo fortificato, tipico della Valnerina, di forma triangolare, con torre di avvistamento in alto, circondato da mura e costruito seguendo il pendio della collina. Tra i Castelli superstiti della Valnerina, Postignano, è l'esempio meglio conservato.
Rai News 24 8 17 sulla buona ricostruzione di Postignano
Ad un anno dal terremoto che nel 2016 sconvolse il centro Italia la Rai ha visitato le zone colpite. Qui si parla di Sellano e della esemplare ricostruzione del castello di Postignano, una dimostrazione di come è possibile ricostruire rispettando fedelmente l'architettura antica e allo stesso tempo renderla sicura e compatibile con la natura sismica del territorio.
Postignano, the reconstruction of a medieval hamlet and castle in Umbria, Italy
The small town of Castello di Postignano was founded between the ninth and tenth centuries on the slope of a hill along the road linking Spoleto, Foligno, Norcia and Assisi. The borgo was triangular in shape with a lookout tower at the highest point. Initially the town was built by the people who dwelt there, mainly peasants and artisans. The cities of Foligno and Spoleto long vied with each other to possess it. By the 14th and 15th centuries, Postignano had a flourishing economy based on agriculture, timber, cloth and metalwork. However, at the beginning of the 18th century the population began to dwindle and progressively declined until the beginning of the 20th century when many of the remaining inhabitants migrated, mostly to the United States. In 1979 the American photographer and architect Norman Carver Junior published his book Italian Hilltowns in which he defined Castello di Postignano as “the archetypal Italian hill town” and chose to use a photograph of it for the cover of his book. The depopulation of the borgo and its steady decline were hastened by the earthquake in 1997. In 2004 the Ministry for Cultural Heritage declared Postignano a site of national interest. In 2007 a private company, MIRTO, which had acquired the village before the earthquake, began the challenging work of restoring the buildings and their artistic works, partially financed by the Region of Umbria.
The restoration has given back to the town its original form and strengthened its structures. The use of up-to-date technology has made it possible make significant savings thanks to effective sound and heat insulation. On the other hand, traditional and - whenever possible - local materials have been used for windows, doors, fireplaces, paving and façades.
The restoration of the frescoes: The original church was dedicated to St. Primianus, whose cult was already widespread in the Valnerina area in ninth century. In 1333 the church was re-dedicated to St. Lawrence. When MIRTO srl purchased the borgo, much of the back wall of the church was covered by a layer of plaster, leaving only a few images in view. Restoration work prior to the 1997 earthquake soon brought to light frescoes which covered the entire wall dating back to the second half of the sixteenth century. They were probably the work of De Magistris and his associates. The artist is also known as il Caldarola. The 1997 earthquake caused the collapse of the wall which had only recently been restored. This, however, revealed, on the wall that remained standing behind it, a crucifixion dating back to the end of the fifteenth century. The restoration of the frescoes of the church was completed in 2010. The restoration work also uncovered yet another series of frescoes in a dwelling that had probably once been the a convent chapel. These depicted a Madonna, a crucifixion and a guardian angel. The restored work is of remarkable quality. We now also know the precise date of the frescoes and the name of the man who commissioned them.
Borgo Castello di Postignano - Panoramica di un sogno
Concorso La Fabbrica del Paesaggio - Il Castello di Postignano - Sellano - Umbria - Consegna attestato di merito Mirto Srl - patrocinato dalle federazioni mondiali, europea, federazione italiana club e centri UNESCO 08/11/2014
Il Borgo Castello di Postignano
Castello di Postignano è un relais di alto livello, con suites di una o due camere e salotto privato.
Luogo ideale per il riposo, al centro delle bellezze artistiche e naturali dell’Umbria e delle sue eccellenze enogastronomiche; nei dintorni è possibile praticare: trekking, equitazione, cicloturismo, rafting, deltaplano, quad.
Sono a disposizione degli ospiti del Relais il salotto con biblioteca specializzata sull’Umbria e sul giardinaggio, la sala biliardo, la piscina, una Jacuzzi, e il centro benessere con bagno turco, trattamenti estetici e massaggi.
La trattoria La Casa Rosa, aperta a ospiti residenti ed esterni, offre una cucina di alta qualità, basata sulla genuinità e freschezza delle materie prime, in gran parte a chilometro zero.
Un wine bar, aperto a tutti, offre una selezione di oli e vini dell’Umbria, prodotti del territorio, degustazioni, spuntini e aperitivi.
Sono in vendita appartamenti tra i 50 e i 160 mq, restaurati con estrema cura e rispetto delle caratteristiche originarie, consolidati strutturalmente, e rispondenti alle esigenze attuali: riscaldamento sotto pavimento, TV satellitare, connessione a internet con fibra ottica. Ai proprietari di appartamenti Castello di Postignano assicura per tutto l’anno servizi di vigilanza, manutenzione e la partecipazione a un circuito internazionale di amanti di arte, storia e natura. E’ una location perfetta per gruppi di lavoro o di studio, per meeting e convegni, nella chiesa o in piccole sale.
'I WILL SHIELD YOU' Castello di Postignano 2018
Virginia Ryan presenta nuove opere sviluppate nel 2017/2018 nell'ambito del work-in-progress: sono per la maggior parte sculture 'ibride' a forma di scudi.
Simbolicamente gli scudi hanno una funzione protettiva e difensiva. In questo caso, però, Ryan va oltre la questione privata investendo paure planetarie e concetti come identità, differenza, globalizzazione rivolgendosi all'immaginario personale e collettivo: argomenti di stretta attualità, che lo sguardo dell’artista sublima e rende universali grazie alla sua cultura cosmopolita e alla frequentazione con le culture non occidentali.
Come ha scritto Ursula Hawlitschka, curatrice e direttore della Galleria Montoro 12 , “..… il suo lavoro è molto influenzato dalla sua lunga permanenza in Africa. Infatti alcuni scudi mostrano le caratteristiche colorazioni africane, mentre altri sono più legati alla natura rurale europea e anche umbra. Gli scudi di metallo sono ricoperti da miriadi di oggetti, lana grezza, oggetti trovati, pagine di libri, scritti, fotografie e tessuti che alle volte li ricoprono come con una rete annodata.”
Memorie e visioni di cosmologie alternative concentrati in piccoli universi circolari. Un'opera corale, una visione unica e irripetibile.
Anche la storica e critica d’arte Barbara Martusciello, a proposito del lavoro di Virginia Ryan afferma: Da sempre convinta del ruolo anche sociale che l’arte e l’artista possono assumere, fa una mostra piena in cui le singole opere acquisiscono senso e valore più netto e coinvolgente se intese nella più ampia forma di installazione con una riflessione anche antropologica. Così, apre bauli e innalza scudi metallici che ha lavorato ricoprendoli di pluriformi elementi: foto, monili, piccoli dipinti, pietre, pelli, frange, capelli sintetici, scarti, reperti recuperati in Africa…; lega tutto con un meticoloso, reticolare – e simbolico – procedimento di annodature, merlettature, cuciture, trame e orditi coloratissimi: che ricordano i costumi tradizionali e l’artigianato di certe popolazioni specialmente asiatiche e africane. Queste superfici raccogliticce di plurilinguismi si ergono come una foresta tridimensionale e praticabile in cui ci si può muovere, passandoci intorno, inoltrandosi in un percorso a zig zag che permette di scoprire un davanti e un dietro ogni singolo totem con tantissimi particolari da scoprire via via. Negando la frontalità sembra quasi abbattere il rapporto di verticalità tra opera e pubblico prendendolo per mano accanto a sé e aprendo all’orizzontalità.
La meraviglia è assicurata, come la suggestione e quel tanto di sinestetico che attraverso la visione attiva un effetto di tattilità e talvolta musicalità.
Seducendoci, Virginia sembra suggerirci che siamo tutti figli della stessa Dea Madre e con le sue opere, che sono lontane, lontanissime da un’estetica predatoria e da qualsiasi sospetto postcolonialista, comunica con gioiosa voce argentina ciò che riguarda tutti noi dai secoli dei secoli.
Virginia Ryan è un’artista transnazionale, australiana di nascita e italiana d’adozione; ha vissuto numerosi anni in Egitto, Brasile, Gran Bretagna e Ex-Yugoslavia. Dal 2000 ha stabilito un atelier in Umbria e ad Accra (Ghana). E’ co-fondatrice della Foundation For Contemporary Art in Ghana. Dal 2009 fino al 2015 continua con un nuovo atelier in Costa D’Avorio, prima con uno studio ad Abidjan e a seguire nella città di Grand Bassam, vecchia capitale coloniale. Artista-viaggiatrice ed anche arte-terapeuta, nomade nella vita ma anche nelle discipline artistiche: con sperimentazioni fra la pittura, fotografia, scultura e installazione, a volte realizzando progetti in collaborazione con artisti, antropologi e musicisti per approfondire tematiche legate alla terra, all’identità individuale e collettiva, e alla memoria.
L'artista impronta da sempre il proprio lavoro su ciò che sotto la superficie “liquida” del sapere globalizzato ancora individua e nel contempo unisce culture e storie geograficamente lontane sul principio di profondi simboli ancestrali largamente condivisi.
Tim Ryan è stato supervising music editor di film come Lion, The Great Gatsby, Moulin Rouge, Lego, No Reservations, Hero, Disgrace. E' direttore di Trackdown Studios a Sydney in Australia, è specializzato in registrazioni orchestrali per film; ha ricevuto MPSE Golden Reel Award for Music Editing per The Great Gatsby e Moulin Rouge.
Carol Magnini, cantante e coreografa-danzatrice francese, vive e lavora fra Spoleto e La Francia.
Un Castello all'Orizzonte è con il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Sellano.
Postignano La Trattoria del Borgo LaCasaRosa
La Casa Rosa non è solo la trattoria del borgo, ma il vero cuore di Castello di Postignano. La cucina semplice, l'attenzione alle tradizioni e alla qualità della materia prima sono la sua filosofia. Sarà però la cordialità di Michele e Mariafulvia, che anche per un semplice caffè e quattro chiacchiere, vi faranno sentire come a casa vostra, lasciandovi deliziare dal nostro chef, Maria Massimiani, con i suoi biscotti, le sue torte e tante altre piccole attenzioni… La sua esperienza permette accostamenti originali di piatti tradizionali umbri e di altre regioni d'Italia. Alla base della sua cucina ci sono prevalentemente prodotti stagionali locali.
Postignano Il Centro Benessere e la Piscina
Trascorrere qualche giorno a Castello di Postignano è un’occasione unica per rivivere ritmi e atmosfere di una volta: passeggiare alla scoperta del borgo o della natura circostante, fermarsi nella sua biblioteca, bere una tisana davanti al camino o gustare un buon vino umbro, sono un modo per concedersi un tuffo in un tempo passato e godere di una cordiale ospitalità di campagna. Soggiornerete non in camere d'albergo, ma in 17 vere e proprie case, una diversa dall'altra, trasformate in deliziose e confortevoli suite. Sono disponibili una connessione internet veloce, una piscina, una sauna e puoi anche beneficiare di molti tipi di massaggi.
Castello di Postignano
Castello di Postignano: albergo diffuso in Umbria nel cuore della Valnerina.
Castello di Positignano: hotel in Umbria in the heart of
Castello di Postignano
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Artista:
Sellano - Il capoluogo
Sellano è un comune di circa 1200 abitanti della provincia di Perugia, in Umbria. Il suo territorio è situato a 640 m s.l.m. lungo la valle del torrente Vigi, affluente del fiume Nera. Il suo territorio si estende per 85 km² e comprende numerose frazioni tra cui Apagni, Cammoro, Ceseggi, Molini di Cammoro, Montesanto, Orsano, Postignano, Pupaggi, Villamagina, Forfi.
Il centro storico si sviluppò intorno a un castello di poggio, sorto in posizione dominante proprio sulla valle del Vigi, in una delle aree paesaggisticamente più intatte e affascinanti dell’Appennino umbro.
Il toponimo di tipo prediale (da praedium, fondo) tradirebbe un’origine romana, forse collegabile alla gens Suilla, nota da alcune iscrizioni rinvenute nello spoletino. Altri lo collegano ai Suillates, nominati da Plinio il Vecchio nella sua “Historia Naturalis” o addirittura ai soldati dell’esercito di Lucio Cornelio Silla che, nella guerra civile dell’89-88 a.C. contro Caio Mario, si sarebbero rifugiati questi monti. Per altri, infine, il nome deriverebbe dalla collocazione geografica del paese sulla sella del monte: proprio per questo lo stemma del comune rappresenta san Michele Arcangelo in piedi su una sella.
Poche notizie sono note riguardo le fasi più antiche della sua storia, mentre le informazioni si fanno più ampie a partire dal XIII secolo, quando Sellano entrò nell’orbita di Spoleto. Di marcate tendenze ghibelline e autonomistiche, tuttavia, fino agli inizi del Cinquecento, i suoi abitanti parteciparono a moti di rivolta, cercando di mantenere una propria autonomia. Definitivamente sottomesso da Spoleto, in tempi più recenti, ampliò il proprio controllo sugli ex castelli limitrofi di Montesanto, Cammoro, Orsano, Apagni e Postignano.
Il tessuto edilizio del centro di Sellano è molto compatto ma il nucleo originale, raccolto all’interno della cinta muraria, è ancora riconoscibile rispetto ai successivi ampliamenti legati alla crescita economica dei secoli che andarono dal XIV al XVI. Tali ampliamenti hanno portato l'originario castello alla dimensione attuale.
La tipologia edilizia è caratterizzata dalla presenza di eleganti edifici gentilizi del XVI-XVII sec. in pietra locale.
All’ingresso del centro abitato si trova la chiesa di San Francesco, piccolo edificio di ispirazione bramantesca, di forma ottagonale, terminato nel 1538 e realizzato in pietra bianca levigata.
Proseguendo verso il centro si incontra la chiesa di Santa Maria Assunta realizzata nella attuale forma nel XVI secolo. La facciata è in pietra bianca e rosa, con un portale di accesso maggiore e uno minore. L’interno è diviso in tre navate e conserva cinque altari laterali in legno, pietra e stucco, eretti tra il XVI ed il XVIII secolo.
Salendo oltre la chiesa nella piazza superiore, domina il palazzo del Comune dal quale è possibile riscendere per le vie del borgo, dove si possono ammirare edifici che riservano sempre sorprese per l’eleganza e lo stile dell’architettura che li contraddistingue.
Sellano è anche un luogo dove la natura dell’Appennino Umbro stupisce in ogni stagione dell’anno con il suo territorio ricoperto di prati e di boschi, molti dei quali di faggio ad alto fusto, acero, leccio, castagno, anche plurisecolari.
Il paesaggio è sempre suggestivo e, specie in estate, dà la possibilità di effettuare piacevoli escursioni lungo i percorsi di trekking che, tra fiumi torrenti e vallate, conducono di borgo in borgo, in luoghi antichi, di rara e incontaminata bellezza.
Wine tasting at Postignano
Life at Postignano also includes enjoying the taste of carefully selected local wines and food in good company and in a unique setting.
(music by Kevin MacLeod)
Castello di Postignano - Un'architettura spontanea dall'abbandono al recupero - Trailer
Titolo originale:Castello di Postignano: Un'architettura spontanea dall'abbandono al recupero
(Castle of Postignano, Spontaneous architecture from abandonment to recovery)
Paese / anno:Italia/2014
Regia:Paolo Barone
Fotografia:Enzo Pascolo
Montaggio:Paolo Barone
Sonoro:Marco Gaudiello
Interviste d'archivio: Stella Savino
Produzione:Castello di Postignano servizi srl
Durata:31 min
The Earling family visiting Postignano, home of their forebearers
Postignano was gradually abandoned by its inhabitants, many of whom emigrated. The Earling family is second and third generation American, their ancestors came from Postignano and in 2017 for the first time, the whole family returned to visit the reborn castle. Here they tell us their impressions.
castello di pissignano
Il Castello (XII secolo), a pianta triangolare e con le torri disposte sugli angoli, con un aspetto a terrazze. La torre pentagonale intermedia viene utilizzata come campanile della chiesa di S. Benedetto.