J S BACH SARABANDA Luca Paccagnella violoncello TRECENTA S.MAURELIO di SARIANO
BACH SARABANDE TRECENTA S. MAURELIO DI SARIANO
Luca Paccagnella violoncello
Live recording THE SOUND OF STONE - Architetture Sonore
In viaggio con BACH tra i gioielli del Polesine
L' esistenza di S. Maurelio è confermata da atti risalenti all'anno 1353. Rivela l'antica ascendenza al capoluogo Ferrarese e conserva preziosi lacerti di affreschi attribuiti al pittore Centese MARCO ZOPPO (1433-1478). E' inoltre presente uan tela attribuita al pittore Centese GIOVAN FRANCESCO BARBIERI DETTO IL GUERCINO (1591-1666).
ll Guarini così scrive: Era quivi anticamente edificato un fortissimo castello altre volte detto Seregnano e Sedriano il quale dal M. Nicolò III venne donato (nel 1409) ad Uguccione Contrario il Grande con altri luoghi, dove anche oggidì ne apparisce molti vestigi, per cagione di che edificò la presente Chiesa Parocchiale, S. Maurelio addimandata, volta all' occaso, già delle ragioni dei sopranominati Contrari, ed hora (1621) dei Signori Pepoli loro eredi. In essa trovasi
eretta la Confraternita del SS. Rosario ed ha sotto di sè da 150 anime da Comunione in circa
La Cappella è parte di un edificio medievale sopravvissuta alla ricostruzione integrale della Chiesa nel 1704, disposta lateralmente rispetto a quest’ultima e collegata ad oriente del presbiterio.La presenza della Cappella è testimoniata già nel 1300, e probabilmente è in seguito al 1401, anno in cui Nicolò III d’Este investe del feudo di Sariano Uguccione I° dei Contrari, che si può datare parte degli affreschi riscoperti nel 1953. Alla luce di una prima analisi stilistica, risulta chiaro che il ciclo pittorico sia stato eseguito da più mani e in epoche diverse: un primo intervento, databile intorno alla metà del XIV secolo forse eseguito in coincidenza del cambio di feudatario, il secondo voluto da Uguccione e databile tra il 1401 e il 1434. Molti sono i lacerti, di varie dimensioni, che ancora si possono osservare. Nella Cappella ad oriente del presbiterio, ovvero la parte più antica, vi sono un santo inquadrato, databile intorno al XIV secolo e attribuibile a Jacopo da Bologna;una Madonna in trono con Bambino , affiancata da due Santi, il volto di una Santa; Cristo crocefisso, del XVII secolo; la decorazione a motivi vegetali alternati a stelle che ricopre l'intera volta a crociera al centro della quale è una decorazione a rilievo raffigurante lo stemma dei Contrari del XV secolo.Nel presbiterio della chiesa attuale in un timpano sovrastante l'arco trionfale si possono vedere due schiere di figure che convergono verso l’Altissimo racchiuso in un clipeo decorato esternamente con un arcobaleno che oggi si può solo intravedere databili alla seconda metà del XIV; un frammento dove si può vedere un uomo in armatura, probabilmente lo stesso Uguccione; una Madonna con Bambino del XV secolo; il volto di un Santo.
In bici con Alberto | La via dei gorghi a Trecenta! | Azienda Agrituristica Valgrande
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Oggi scopriamo la Via dei Gorghi nel comune di #Trecenta!
Sapete cosa sono i Gorghi? Se non li conoscete guardate il video!
Abbiamo appena cominciato il nostro viaggio alla scoperta del #Polesine, mancano ancora 4 itinerari, continuate a seguirci! ????
BACH PARTITA Sarabande LUCA PACCAGNELLA violoncello MEDIEVAL CASTLE
J.S. BACH FLUTE PARTITA Sarabande BWV 1013
LUCA PACCAGNELLA violoncello
MEDIEVAL CASTLE ARQUA POLESINE - THE SOUND OF STONESound Architectures - I SUONI DEL PO 2018
The fortress of Arquà, erected in 1146, commonly known as Castello Estense, is one of the few buildings in Italy that has the double enrolment in both the Castle Register and Historical Dwelling Register. The architecture is medieval and is the best preserved in the all province, as well as the unique physical proof of the large fortification net than used to control Canal Bianco. The building was erected on the will of Guglielmo III Marchesella degli Adelardi, Lord of Ferrara, to defeat the Estes in the territory of Rovigo. Shortly, in 1187, the building became propery of the Estes. With the entire region of Polesine, then, the castle of Arquà in 1395 became property of the Most Serene Republic of Venice in exchange for financial credit. The Venetians established in there a military district, equipping the castle with a garrison. The original difensive configuration, that was necessary to keep one of the most important places of Polesine, was lost after the victory on the so-called Salt War (circa 1480-1484). After the years between 1438 and 1482, when the building came back to the Estes, the Republic of Venice gave it, at the end, to the Diedos. In the XVI Century every builded military fortress were shot down, except for the castle of Arquà because its location was strategically important, as it was the only way to reach Canal Bianco and Po River, that meant the territories near Ferrara. The Diedos, family with probable Venetian origins, converted the castle in a comfort and luxurious noble dwelling in the countryside and embellished it with frescos, shotting down one of the guard towers. Excellences of the context: Hunting Masion. The structure is an example of Ferrara’s rural architecture. In the inside, the building is divided in a central hall, with timbers, from where it is possible to access to the other rooms. On the posterior façade there are noble crests. The surrounding walls were built in the XVIII Century. In 1850 the garden were converted in a park with bridges, caverns, water games, several plants and paths full of historical evidences. It was also built a neo-gothic tower. The tale tells that the building was connected to the castle with a secret passage. It is exposed to the road the crosses the town in east-west direction, while at that time it was separated from the city centre and near to an ancient path made in roman age. Originally built as service construction by Alberto V of Este, marquise of Ferrara and Modena, at his death in 1393, was given in heritage to his son, Nicolò III, that was full of debts and, in 1412, gave it to the noble Andrea Durazzo with the obligation of vassalage. In the middle of XVI Century it was expanded and two more wings were erected, with some other rooms, a cantina and some atticts. In 1720, after other renovations, the building had the resemblance of the XVIII Century and in 1752 it was given to the bishop Pellegrino Ferro. In 1756 it was bought by the noble family named Cavalli, in 1760 by the Cecchettis that, at the beginning of XIX Century, made some renovations. The current owners are heir of the Cecchettis. Antonio Cecchetti made an industrial orchard. During World War II it became a refuge for displaced persons then, divided, it was rent out. In 1968, as ruin, it was renewed by the architect Conato.