Presentazione attività didattica 2015 - 2016 | Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci
Anche per l’anno scolastico 2015 / 2016 il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta un programma di attività didattica rivolto alle scuole dell’infanzia, alla primaria e alla secondaria di I e II grado. Una serie di esperienze indirizzate alla comprensione dell’arte contemporanea sia sul piano manuale che su quello concettuale, per assimilare i meccanismi di pensiero propri della creatività artistica attuale e capire che l’arte di oggi non è qualcosa di distante da altre attività della vita, ma può, al contrario, gettare luce sulla realtà e farci comprendere alcuni suoi aspetti inediti.
Il programma rientra nel pacchetto di attività formative promosso da Pratomusei, sistema nato nel 2013 per raccogliere i quattro principali musei della città: Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Musei Diocesani, Museo di Palazzo Pretorio e Museo del Tessuto.
Informazioni:
Simona Bilenchi - t. 0574 531840 - s.bilenchi@centropecci.it
centropecci.it
Prato (Toscana) Museo Luigi Pecci - CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci è un centro polifunzionale situato a Prato che ha come finalità le attività museali di raccolta, conservazione e valorizzazione di opere d'arte contemporanea, i servizi di informazione, didattica e documentazione, l'organizzazione di esposizioni temporanee, rassegne, eventi. Al Centro è riconosciuta la funzione pubblica di coordinamento del sistema regionale dell'arte contemporanea.
La collezione include circa mille opere, in prevalenza sculture, installazioni e ambienti, dipinti e opere video, realizzati dagli anni Cinquanta del Novecento ad oggi e acquisiti per lo più in seguito alle mostre. Nuclei specifici di opere provengono dalla Collezione Carlo Palli, da acquisizioni degli Amici del Centro Pecci e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
Di particolare rilievo risultano i lavori di vari esponenti dell'Arte Povera e della Transavanguardia, così come di artisti dell'ex URSS. La raccolta comprende inoltre un vasto repertorio di opere e progetti di Poesia Concreta, Poesia Visiva, esperienze visuali di musicisti e performer, sezioni dedicate all'Architettura Radicale, al Cinema d'artista in Toscana dal 1964 al 1980, al libro d’artista.
In collezione, tra le altre, vi sono opere di Vito Acconci, Nobuyoshi Araki, Stefano Arienti, Marco Bagnoli, Rossella Biscotti, Botto & Bruno, Paolo Canevari, Loris Cecchini, Enzo Cucchi, Jan Fabre, Lucio Fontana, Marco Gastini, Piero Gilardi, Dmitry Gutov, Emilio Isgrò, Ilya Kabakov, Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Barbara Kruger, Francesco Lo Savio, Sol LeWitt, Philip-Lorca di Corcia, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Mario Merz, Liliana Moro, Robert Morris, Ugo Mulas, Bruno Munari, Vik Muniz, Maurizio Nannucci, Hermann Nitsch, Julian Opie, Anatolij Osmolovskij, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Anne e Patrick Poirier, Remo Salvadori, Julian Schnabel, Daniel Spoerri, Mauro Staccioli, Superstudio, David Tremlett, UFO, VALIE EXPORT, Massimo Vitali, Yelena & Viktor Vorobyev, Erwin Wurm, Gilberto Zorio.
La collezione è il frutto delle inclinazioni critiche, degli interessi artistici e delle effettive opportunità d'acquisizione dei direttori che si sono succeduti alla guida del Centro e dei curatori che vi hanno operato dal 1988 ad oggi: Amnon Barzel, Ida Panicelli, Antonella Soldaini, Bruno Corà, Daniel Soutif, Samuel Fuyumi Namioka, Marco Bazzini e Stefano Pezzato, affiancati nel corso degli anni da varie collaborazioni esterne, fra le altre di Jean-François Chevrier e James Lingwood, Claudia Jolles, Elio Grazioli, Octavio Zaya, Germano Celant, Giuliano Serafini, Filippo Maggia, Raffaele Gavarro, Marco Meneguzzo, Jean-Christophe Ammann, Jean-Pierre Criqui, Viktor Misiano, Achille Bonito Oliva, Marco Senaldi, Luca Beatrice e Davide Ferri.
Centro per l'arte conteporanea Luigi Pecci - PRATO
Riqualificazione del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Ampliamento degli spazi esistenti e una generale manutenzione e adeguamento normativo dell’edificio.
Le soluzioni adottate sono state improntate alla massima semplicità con l’utilizzo di materiali e tecnologie che lasciano allo spazio esterno il ruolo di mediatore fra l’edificio e la scena urbana, rimettendo in una posizione di centralità l’ingresso.
Un Centro concepito come il fulcro del sistema del contemporaneo nella Regione Toscana, in grado di valorizzare e potenziare l’offerta culturale e turistica. L'intervento è stato finanziato con € 2.000.000 per un costo totale dell’Investimento di € 3.442.072,23. Il museo è entrato in funzione il 30-10-2016.
Plastic Food Agorà - Centro Per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci - Prato
Art Installation by Pierluigi Monsignori Potsy - Centre For Contemporary Art Luigi Pecci - Prato 09/2011.
Opening photo video by :Post Prandial T-Rex - Luca Ficini's Art Contamination of Plastic Food Agorà - Prato.
The installation of the work of art Plastic Food in the amphitheater of the breathtaking structure Centre for Contemporary Art Luigi Pecci, represents the Agorà. The theater has always been the projection of life and human history. If we continue with our way of life repeating the same mistakes as ever, the future viewers / players in this theater will be nothing but an audience of waste. The presses surrounding the audience represent astonished spectators who are watching a spectacle created by themselves. Living surrounded by waste is becoming more and more natural, but what actually happens in nature is a life cycle that is repeated endlessly without creating waste. This is the objective that man should reach in order to rediscover the true essence of everyday life.
Thanks a lot to The Centre For Contemporary Art Luigi Pecci, and it's Staff: Marco Bazzini, Piero Domenico Cantini, Luca Ficini.
Thanks a lot to ASM Prato, and it's Staff:Alessandro Canovai, Antonio Rancati, Sergio Mazzuoli, Sacha Mattei.
Con il patrocinio di ASM Prato.
Installazione dell'opera Plastic Food Agorà
di Pierluigi Monsignori Potsy presso l'anfiteatro del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci - Prato
L'installazione dell' opera di Plastic Food nell'anfiteatro della pregevole struttura, del Centro Per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, rappresenta l'Agorà. Il teatro, da sempre proiezione della vita e storia dell'uomo. Se continueremo con il nostro modus vivendi reiterando gli stessi errori di sempre, gli spettatori/attori della nostra storia futura non saranno altro che una platea di rifiuti. Le presse che circondano la platea non rappresentano altro che spettatori attoniti che guardano uno spettacolo creato da loro stessi. Vivere circondati da rifiuti sta diventando sempre più naturale, ma quello che in realtà accade in natura è un ciclo vitale che si ripete all'infinito senza la creazione di rifiuti. Questo è l'obbiettivo che l'uomo dovrebbe raggiungere per poter riscoprire la vera essenza del vivere quotidiano.
Music in the video -Midnight Blues-(Gary Moore), cover by Setting Belts Blues Band - voice Pierluigi Monsignori Potsy
Trent'anni di Centro Pecci, il museo di Prato guarda al futuro
Prato (askanews) - Un percorso a più livelli per fare il punto su trent'anni di attività del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, un luogo che, in un'Italia ancora sostanzialmente diffidente verso le seduzioni dell'arte del presente, ha dato corpo a un progetto diverso. E oggi la nuova direttrice, Cristiana Perrella, ha voluto costruire una sorta di autofiction per raccontare che cosa è stato il Pecci a partire dal 1988.
Il museo immaginato - ha spiegato ad askanews - è una mostra che cerca di ricordare agli italiani, ma anche al pubblico internazionale che lo aveva seguito ai suoi esordi, che cosa è stato in quei trent'anni il Museo Pecci. E' stato innanzitutto il primo museo d'arte contemporanea in Italia a essere costruito con questo scopo, ancora non c'era neanche la cognizione dell'archistar che disegnava il grande museo.
Nella parte più, per così dire, tradizionale, dell'esposizione, si incontrano le tracce delle grandi mostre del passato, ma anche suggestioni più recenti: così accanto a mostri sacri come Mario Merz o Robert Morris si incontrano, per esempio, i lavori di Liliana Moro - che rappresenterà l'Italia alla prossima Biennale di Venezia - o le performance del gruppo Kinkaleri, rimesse in scena per l'occasione.
Una parte della mostra - ha aggiunto la direttrice - che è quella che si snoda nelle sale, è una passeggiata attraverso le opere più importanti della nostra collezione, che rispecchiano la storia delle mostre. Però poi la mostra è anche altre due parti a cui tengo moltissimo, una è la Timeline, che racconta il museo attraverso documenti, fotografie, video, lettere, articoli di giornale.
Una terza parte de Il museo immaginato è infine dedicata alla statistica e alla semantica dei dati dell'archivio del museo. Messa così sembrerebbe una cosa piuttosto tecnica, in realtà le informazioni che si sono raccolte sono molto interessanti. Partendo dai dati - ha concluso Cristiana Perrella - abbiamo raccontato il museo anche nei suoi punti deboli: uno, per esempio eclatante, è quello che riguarda la presenza femminile. E' un museo che non ha mai fatto una mostra personale di un'artista donna e dove la presenza di artiste, nelle collezioni e nelle mostre collettive, è molto minoritaria: questa cosa cambierà nel futuro del Centro Pecci.
Altri aspetti della nuova direzione del Pecci riguardano una rinnovata apertura alla città di Prato, e al tempo stesso,una riaffermazione dell'identità del Centro come luogo plurale, aperto alle diverse forme di espressione della creatività contemporanea.
MARCO GASTINI e LUCA BERTOLO al Museo Pecci Milano (versione integrale)
Martedì al Museo Pecci Milano
Incontro con gli artisti
MARCO GASTINI e LUCA BERTOLO
Martedì 14 febbraio 2012
In occasione della mostra ALTRA NATURA. PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO
Il nuovo appuntamento serale al Museo Pecci Milano si svolge in occasione dell'esposizione ALTRA NATURA. PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO in cui sono visibili le opere dei due artisti provenienti dalla raccolta musealeincomodato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
La serata propone al pubblico un confronto diretto sulla natura della pittura, sulle opere e attraverso le parole dei due autori.
Espansione della pittura_Marco Gastini
La ricerca artistica di Marco Gastini si è sviluppata come estensione dei limiti della pratica pittorica e, di conseguenza, come invasione dello spazio reale.Nell'opera Senza titolo (1997-98), presentata per la prima volta a Prato in occasione della mostra Au Rendez-Vous des Amis. Identità e opera (1998), la pittura si frammenta in vari elementi espandendosi in modo circolare su materiali diversi, come se intendesse abbracciare lo spazio davanti al proprio piano d'appoggio, minando l'organizzazione apparente della composizione per evocare un'esplosione, l'irradiazione della pittura nell'ambiente.
Potenzialità della pittura_Luca Bertolo
Nelle opere di Luca Bertolo (Senza titolo, 2007), acquisite in occasione della mostra Nessuna paura. Arte dall'Italia dopo il 2000 tenuta a Prato(2007-2008), denominatore comune diventa il processo del farsi e disfarsi della pittura. Attraverso macchie di colore, quanto di più informe possiamo percepire, Bertolo cerca di rappresentare la potenzialità pura della pittura. Il suo fare artistico è un processo paragonabile a quello del sogno, nel quale si sviluppa una dialettica tra forze o istanze espressive e altre che vi si oppongono. La risultante del percorso tra l'idea, il progetto e l'opera finale è una storia fatta di immagini e sensazioni.
Marco Gastini ènato nel 1938 a Torino; vive e lavora a Torino.
Luca Bertolo è nato nel 1968a Milano; vive e lavora a Serravezza (Lucca).
Museo Pecci Milano. Ripa di Porta Ticinese 113, Milano. M2 Porta Genova
Aperto da martedì a sabato, ore 15-19, ingresso libero
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci - Henrique Oliveira
Resti della mostra La Fine del Mondo
Riapre il Centro Pecci di Prato: astronave per il contemporaneo
Prato (askanews) - L'astronave è atterrata. Dopo anni di lavori riapre al pubblico il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, con la nuova struttura dell'architetto olandese Maurice Nio - che ricorda una navicella spaziale - a fare da tramite non solo architettonico con il territorio. Per il museo toscano, nato nel 1988 e prima istituzione italiana con una sede costruita appositamente per dare spazio all'arte contemporanea, si tratta di un rinnovamento che riguarda la sede espositiva, ma anche la tipologia di programma culturale. Con l'obiettivo dichiarato di dare una nuova energia e di coinvolgere il territorio, come ha confermato il direttore del Centro Pecci Fabio Cavallucci:
Questa - ci ha detto - è una macchina molto grande: sono 3.200 mq espositivi, complessivamente più di 12mila mq. E questa macchina non può, in questo momento, che partire da una fase centripeta, cioè deve attrarre il più possibile le energie all'interno perché possa funzionare. C'è poi una fase centrifuga, che credo sia necessaria ed in qualche modo è già partita, per dare l'idea e creare nei fatti una dimensione più allargata.
Il messaggio parte da Prato, ma, e lo conferma anche la presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, Irene Sanesi, si diffonde nello spazio globalizzato del mondo dell'arte internazionale, dando corso a quello che lei definisce un sogno che non finisce.
Oggi - ci ha spiegato - raccogliamo l'eredità del sogno iniziato nel 1988. Questa grande visionarietà, questa intraprendenza, la voglia di innovare: credo siano queste, insieme alla creatività, che ci fanno ben sperare rispetto a una vocazione che è glocale, ossia locale, ma anche globale.
Per la riapertura il Centro Pecci ha anche presentato una mostra curata dallo stesso Cavallucci: La fine del mondo. Un itinerario attraverso il lavoro di oltre 50 artisti, dai grandissimi ai più giovani, per diventare consapevoli del fatto che ciò che abbiamo conosciuto finora potrebbe essere già obsoleto e che occorre una presa di coscienza della condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo. Insomma, il tentativo è quello di mettere in pratica un esercizio della distanza per guardare a noi stessi da un po' più lontano, come è giusto che avvenga quando si sale a bordo di un'astronave.
Altra caratteristica del nuovo Centro Pecci, che ora vanta anche una grande antenna concepita per captare le onde del contemporaneo, è quella di dare cittadinanza a tutti i linguaggi e le espressioni artistiche: dalla musica al teatro, dal cinema all'architettura, alla danza.
La Fine Del Mondo Centro Pecci Prato
Una Mostra molto particolare esposta al centro Pecci di Prato fino allo scorso marzo. Le opere esposte vogliono mostrarci il presente dal punto di vista di un lontanissimo futuro, e quindi un mondo fossile ormai perduto.
DECOR ART SPRAY DAY @Centro Per l'arte Contemporanea Luigi Pecci,
Giovedì 21 giugno ore 19 .00
Presentazione delle opere dei writers sulla pannellatura del Cantiere del nuovo Museo Pecci. Saranno presenti: Alessandro Ciardi, Presidente della Circoscrizione Est e Marco Bazzini, direttore artistico del Centro Per l'arte Contemporanea Luigi Pecci .Saranno presenti tutti gli artisti che hanno realizzato i lavori.
Alcuni giovani artisti dell'area metropolitana hanno realizzato dei murales sui pannelli che delimitano il cantiere del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, lungo il viale della Repubblica. L'iniziativa, promossa dalla Circoscrizione Est, in collaborazione con Associazione South Park e il Museo Pecci, intende promuovere momenti di socializzazione attiva e di integrazione giovanile, con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani al corretto uso del patrimonio pubblico, contribuendo anche al decoro di superfici urbane idonee in spazi urbani disadorni o abbandonati.
Fare in modo che la street art sia correttamente interpretata e funga da strumento veicolo della creatività.
video HARDKORE79
Forum dell'arte contemporanea 2015 | 25-26-27 settembre | Prato
forumartecontemporanea.it | #forumartecontemporanea
42 tavoli di partecipazione, più di 400 addetti ai lavori, oltre 1000 iscrizioni da parte del pubblico, ospiti nazionali e internazionali, varie sedi nel centro storico di Prato: il Forum è un'occasione unica dove artisti, critici, storici, curatori, docenti di accademie pubbliche e private, direttori di musei e fondazioni, direttori di testate specialistiche, galleristi, collezionisti e mecenati si riuniscono in una tre giorni di dibattiti e incontri per fare il punto sul “sistema arte in Italia”, formulare proposte concrete per migliorarlo e renderlo competitivo sulla scena internazionale.
TURBOLENZE
MUSEO PECCI MILANO
Spazio espositivo distaccato del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
Sostenuto da Regione Toscana / Toscana Promozione
Con il patrocinio del Comune di Prato
Presenta
PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO
TURBOLENZE
Progetto a cura di Stefano Pezzato
Mostra organizzata dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
Opere di
NOBUYOSHI ARAKI, ELENA BERRIOLO, BOTTO&BRUNO,
MARCOS CHAVES, MARTHA COLBURN, FLATZ,
DMITRI GUTOV / RADEK COMMUNITY, OLGA KISSELEVA,
LUCIA MARCUCCI, VIK MUNIZ, ANATOLY OSMOLOVSKY
VALIE EXPORT, ERWIN WURM
Acquisite grazie agli artisti, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Carlo Palli
Apertura: fino al 14 aprile 2012
Orari: da martedì a sabato, ore 15-19 Chiuso: domenica e festivi
Ingresso libero
Solatube al Museo Pecci Prato
Il video mostra un prodotto o una immagine Solatube.
Tutti a Prato al Centro Pecci: per il Forum dell'arte contemporanea italiana
Tre giorni, dal 25 al 27 settembre 2015, come incontro tra i principali direttori di museo, critici, curatori, operatori – e naturalmente artisti – per discutere sullo stato difficile dell'arte contemporanea italiana: è la nuova iniziativa del Centro Pecci e del suo direttore Fabio Cavallucci, in vista della riapertura del museo nella primavera del 2016.
Tra gli obiettivi, oltre i punti focali conseguenti alla discussione, per iniziare con pratiche migliori, l'invito a tutti i giovani artisti o studenti d'arte a partecipare all'organizzazione del Forum.
Per chi dice che in toscana l'arte è solo Rinascimento!
Parchi d'arte contemporanea in Toscana appunti di viaggio
un video di Matteo Frittelli. Promosso da Regione Toscana in collaborazione con Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci-Prato
La Fine del Mondo, riapre il Centro Pecci a Prato
Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci riparte con “La Fine del Mondo”, 50 artisti internazionali su oltre 3000 metri di superfice, tra passato e un futuro ancora distante.
Spazi espositivi raddoppiati, archivio e biblioteca specializzati, teatro all’aperto cinema/auditorium bar/bistrot, un ristorante, gallerie e infine un bookshop.
Il Centro Pecci rappresenta per la Toscana e per l’Italia il punto di riferimento per la sperimentazione, con la mission di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea.
Un luogo versatile dinamico e partecipativo, all’interno del tessuto sociale pratese e nazionale
La nostra città tv: inaugurazione del Pecci, progetto Cineporto (5 puntata - 14 ottobre 2016)
In questa puntata l'inaugurazione del Centro Pecci, il progetto Cineporto alle Antiche stanze di Santa Caterina, il nuovo Portale Giovani sul web e il protocollo Una scelta in Comune sulla donazione di organi.
Intervista a Italo Gamberini | 1988
In questa intervista del 1988 l'architetto Italo Gamberini (1907-1990) presenta il suo progetto per il Centro Pecci, il primo museo di arte contemporanea costruito ex-novo in Italia.
Gamberini creò un luogo dinamico, diverso da tutte le altre strutture presenti all'epoca nel nostro paese, dove poter godere delle opere d'arte ma anche spazio di discussione e ricerca sull'arte.
I disegni e tavole architettoniche realizzate per il Centro Pecci dall'architetto fiorentino, esponente di spicco del movimento razionalista toscano, sono conservati all'Archivio di Stato di Firenze.
Credits
Montaggio: Maria Teresa Soldani
Immagini di repertorio: Carlo Gianni
Il museo immaginato. Storie da trent’anni di Centro Pecci
Il museo immaginato. Storie da trent’anni di Centro Pecci
22 settembre 2018 – 7 maggio 2019
a cura di Cristiana Perrella
ll Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci compie trent’anni: per l’occasione, la mostra Il museo immaginato. Storie da trent’anni di Centro Pecci ne rilegge le vicende attraverso un percorso inedito di fatti, dati statistici, aneddoti, ricordi e opere scelte dalla sua collezione e dalla storia delle mostre, ideato dalla nuova direttrice Cristiana Perrella. Più che una celebrazione, un racconto in forma di autofiction, in cui la realtà di quanto accaduto si alterna a una visione immaginativa del museo che reinterpreta e configura il passato alla luce della sensibilità del presente, proiettandolo in un futuro possibile.
Prima istituzione dedicata al contemporaneo ad esser stata costruita ex novo in Italia, dalla sua inaugurazione il Centro Pecci si è distinto come centro di produzione culturale impegnato nella ricerca artistica in senso ampio: dal 1988 ha presentato oltre duecentocinquanta tra mostre di arte, design, moda, e un fitto programma di eventi legati alla letteratura, alla musica, alla performance e al teatro.
Sotto la direzione di Cristiana Perrella, entrata in carica a marzo 2018, il Centro Pecci si presenta oggi in una nuova 'veste', sempre più accogliente e aperta alla città. Il trentennale è stato infatti inteso come l’occasione per rileggere e riattivare spazi e funzioni del Centro Pecci dopo l’ampliamento inaugurato nel 2016. Accompagnerà la mostra un programma di eventi - rassegne teatrali, video programme, performance.
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Il museo immaginato. Storie da trent’anni di Centro Pecci è composta da tre elementi principali. Il primo, una timeline disegnata dallo studio grafico Sara De Bondt, racconta la successione di mostre, concerti, rassegne, festival, laboratori, talk ospitati dal museo in questi tre decenni e offre l’opportunità di mappare una sorta di DNA del museo attraverso materiali variegati: video, foto, documenti, tracce audio, poster, opere.
Il secondo elemento parte dall’analisi, sia statistica che semantica, dei dati dell’archivio, elaborati insieme al laboratorio MoSIS (Modelli e Sistemi Informativi Statistici) del PIN, Polo Universitario Città di Prato, e traccia una storia parallela e a tratti imprevista del museo. Un racconto fatto di numeri, come quello delle opere in collezione, delle mostre fatte, dei visitatori, degli artisti esposti (di cui si analizza anche provenienza geografica, età e identità di genere).
La timeline e il risultato dell’analisi dei dati dell’archivio fanno da cornice concettuale per il terzo elemento della narrazione sul trentennale: un nuovo allestimento di una selezione di opere in gran parte provenienti dalla collezione del museo, scelte ripercorrendo la storia delle mostre principali tenutesi al Centro Pecci dal 1988. Opere come quelle di Zorio, Schnabel, Cucchi, Merz, Acconci, Morris, che segnano l’attenzione espositiva verso i grandi protagonisti dell’arte italiana e americana tra anni Ottanta e Novanta, a cui negli anni sono state dedicate significative monografiche. Quelle di John Coplans, Craigie Horsfield, Robert Mapplethorpe e Nobuyoshi Araki raccontano un interesse per la fotografia. Altre linee di ricerca espresse attraverso le mostre rivelano una sensibilità specifica verso i cambiamenti epocali che interessano l’Europa sul finire del secondo millennio. Non a caso il Centro Pecci inaugura nel 1988 con una mostra intitolata Europe Now, a segnalare, attraverso opere di Michelangelo Pistoletto o Anish Kapoor, la fiducia e l’entusiasmo per il concetto di comunità culturale. Sempre legata al clima sociopolitico europeo è anche l’apertura all’arte dei paesi dell’Est, a cui il Centro Pecci dedica diverse mostre nel corso degli anni tra cui, molto tempestiva, Artisti russi contemporanei, nel 1990, da cui provengono opere in collezione come quelle di Ilya Kabakov. Molta attenzione verrà data anche alle tendenze più nuove dell’arte italiana, alle opere di Stefano Arienti, Massimo Bartolini, e alle installazioni ambientali. La collezione annovera infatti numerose opere di grande respiro, La spirale appare di Mario Merz, o l’opera realizzata da Barbara Kruger sulla facciata di una fabbrica pratese come parte della mostra Inside/out curata da Ida Panicelli nel 1993, o ancora quella di Michael Lin, realizzata nel 2010, e quella di Thomas Hirshhorn, acquisita in occasione della mostra La fine del mondo nel 2016, che verranno riallestite proprio in occasione del trentennale. All’uso estensivo di tempo e spazio si riferisce anche l’attenzione alla performance e allo spettacolo dal vivo, testimoniata dal rifacimento della performance Che cos’è il fascismo di Fabio Mauri, presentata nel 1993, ancora parte di Inside/out o il lavoro di Kinkaleri, Otto, performance che sarà riattivata in occasione della mostra, o ancora quello di Jérôme Bel, presentato nel 2017.
Canevari at Pecci Museum
Titolo Paolo Canevari - Nobody knows A cura di Germano Celant Sede Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Viale della Repubblica 277, Prato Tel. +39 0574 5317 Periodo 21 marzo -- 1° agosto 2010 Preview Sabato 20 marzo 2010, ore 12.00 Inaugurazione Sabato 20 marzo 2010, ore 18.00; ore 18.30 performance dell'artista nelle sale espositive del Museo Catalogo Electa Orari apertura ore 10.00 -- 19.00; chiuso il martedì e il 1° maggio; da mercoledì 8 giugno, tutti i mercoledì ore 10.00 -- 23.00 Ingresso euro 5,00 intero / euro 4,00 ridotto Visite guidate alla mostra; a partire dal 9 giugno il mercoledì alle ore 21.00