Celleno Borgo Fantasma CAPITOLO 1 - Ricordi Nostalgici
E.P.A.S. presenta:
la sua rivalorizzazione di questo gioiello dell'Alta Tuscia Viterbese, divisa in 3 capitoli
- IL RICORDO;
- LA RIVALORIZZAZIONE;
- LA RICERCA.
CAPITOLO 1 - TESTIMONIANZA LIVE VERITAS - PLINIO, IL Borgo Fantasma, la sua memoria i suoi sogni e le sue speranze, un itinerante viaggio fra le sue rimembranze ormai coperte dalla polvere dei ricordi perduti... Questo è EPAS Questo siamo noi....
Una domenica a Celleno
Escursione a Celleno del 1 marzo 2015. Questa città ci offre le sue bellezze, dal centro storico abbandonato alla fontana dell'Acquaforte.
Il Borgo Fantasma di Celleno
Il Borgo Fantasma di Celleno: Il tempo sembra essersi fermato in questo piccolo borgo che per caso visitiamo dopo avere lasciato la celebre Civita di Bagnoregio; perché Celleno antica fa parte di quella ristretta, ma neanche tanto, cerchia dei suggestivi borghi Fantasma; ovvero quelle piccole borgate che per vari motivi sono state abbandonate e che si trovano in un progressivo stato di degrado.
Come per la vicina “Città che Muore” anche Celleno è stata abbandonata a causa delle instabilità dello sperone tufaceo eroso dal tempo e dagli agenti atmosferici, sulla quale è stata edificata; ma a differenza di Civita di Bagnoregio che conta ancora una decina di abitanti questo borgo della Tuscia è stato completamente abbandonato.
L’abbandono di Celleno è iniziato fin dagli anni 30 del 900, fino alla definitiva presa di coscienza della pericolosità del luogo e all’obbligo di lasciare le case del 1951 per trasferirsi nella nuova Celleno costruita a pochi chilometri di distanza.
L’oblio di Celleno Antica, preda del degrado e dell’ abbandono che rendono impossibile qualsiasi visita, dura fino al 2018; ovvero fino al momento in cui gli abitanti di Celleno nuova cedono al richiamo delle proprie radici e si impegnano nel riportare il vecchio borgo ad una dovuta dignitosa sistemazione che ne permetta anche la visita da parte dei turisti.
Contemporaneamente entra a far parte dei Luoghi del Cuore del FAI, condizione che aiuta il borgo a rinascere e a presentarsi suggestivo ai nostri occhi mentre lo visitiamo poco tempo dopo il suo recupero.
Un flusso turistico destinato sicuramente ad aumentare data la vicinanza a località molto celebri come la suddetta Civita di Bagnoregio
Nel passeggiare per le antiche vie colpisce sicuramente la commovente alternanza tra edifici ben conservati e ruderi ormai quasi completamente rovinati; dal Castello Orsini abitato fino alla fine del 2017 ed in parte oggi visitabile, ai resti scheletrici della chiesa di san Carlo, alla piazza del Comune sovrastata dal campanile dei san Donato con il suo orologio. Tutto questo contesto si rivela di intenso fascino per il visitatore.
Ma il borgo non è solo vie e piazze, attorno ad esso è possibile osservare la suggestiva valle dei calanchi e le catene montane in lontananza.
Un contesto quindi quello di Celleno davvero suggestivo oltre che interessante, scoperto per caso ma anche e soprattutto per curiosità, quella curiosità che di fronte ad un cartello che indica località di particolare interesse a noi sconosciute non si tira mai indietro.
08/07/2017 Celleno antica - il borgo fantasma ( vt )
Celleno antica sorge a 350 metri di altezza e a circa 1,5 km dal nuovo centro. Abbarbicata su uno sperone di tufo, si erge tra due torrenti che gradatamente sfociano verso il Fiume Tevere. Il basamento di tufo ove poggia il borgo è purtroppo soggetto ad una lenta e progressiva erosione che sta mettendo in serio pericolo la sua stessa stabilità. Purtroppo la conformazione morfologica di tutta la zona fa presagire per Celleno la stessa sorte capitata ad altri borghi della Tuscia quali Civita di Bagnoregio, fortunatamente sottratta al disfacimento per merito di una grande opera di puntellamento.
Oltre a quanto detto, il territorio di Celleno, stretto tra il Lago di Bolsena a ovest e la media valle del Tevere ad est, è di aspetto tipicamente rurale e presenta colture miste proprie dell’area della Tuscia. Così, le colture arboree come il ciliegio, la vite e l’olivo si integrano alla perfezione con quelle erbacee quali i cereali e i prati adibiti al pascolo. Questo diversità colturale disegna in tutta la zona un bellissimo paesaggio particolarmente suggestivo nel periodo della fioritura dei ciliegi di cui il territorio cellenese ne è particolarmente ricco.
Carapelle Calvisio (AQ) - Il paese
L'Italia in piccolo: viaggio nei comuni più piccoli di ciascuna regione d’Italia.
Carapelle Calvisio sorge sugli ultimi contrafforti meridionali del Gran Sasso, a 900 metri di quota, e gode di un'ampia vista sulla conca aquilana fino al massiccio della Maiella. Il suo centro storico conserva, oltre a varie pregevoli chiese, il suo antico impianto urbanistico medievale.
L'agriturismo La Fattoria dell'Autosufficienza
– Conosciamo meglio la Fattoria dell'Autosufficienza guidati da Francesco Rosso, ideatore di questo agriturismo nonché centro di ecologia applicata, situato nell’Appennino Romagnolo ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi.
Tra i progetti:
– Autosufficienza alimentare: Autoprodurre gran parte del cibo necessario per far funzionare “il centro” utilizzando il meno possibile combustibili fossili e senza utilizzo di concimi chimici, pesticidi o altro che non possa essere riprodotto naturalmente in Fattoria.
– Ecoturismo e salute: Dormire in un luogo sano e naturale, respirare aria buona, bere acqua di sorgente, alimentarsi con cibi biologici e naturali, camminare fra i boschi incantati del Parco delle Foreste Casentinesi, riposarsi su un amaca ai piedi di un grande albero, fare massaggi e terme a Bagno di Romagna, recuperare l’armonia di corpo, mente e spirito.
– Formazione ecologica e olistica: Rendere sostenibile un insediamento umano, dalla casa a un’intera città grazie alla permacultura, le transition town, la decrescita felice, l’agricoltura naturale, l’agricoltura sinergica, le tecniche di costruzione in bioedilizia, l’autosufficienza energetica, le tecniche olistiche, la cucina naturale...
– Autosufficienza energetica & bioedilizia: Essere indipendenti dalla rete nazionale grazie alla produzione di energia tramite il sole, l’acqua, il vento e la biomassa. Costruire in maniera intelligente e naturale al fine di ridurre al minimo il consumo energetico e l’impatto ambientale ed offrire ospitalità in strutture sane e confortevoli.
Per saperne di più:
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Vasanello (VT)
Antico pagus prossimo alla via Amerina, Bassanellum rivestì notevole importanza nel periodo romano, in prevalenza per la produzione ceramica. Il borgo segue la tipologia del castrum, con il Castello Orsini nella piazza antistante il centro storico e prossimo alle chiese romaniche di S. Maria e del S. Salvatore.
Nel centro urbano, edifici databili dal XVI al XVIII secolo, tra cui palazzo Celestini, sede del Museo della Ceramica.
Sulla strada per Orte, la cappella di S. Lanno, protettore del paese, e la cappella di S. Maria delle Grazie, con affreschi rinascimentali.
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Calcata, Viterbo, Lazio, Italy
Calcata (Cargàta in dialetto locale) è un comune italiano di 924 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio; dista dal capoluogo circa 45 km.
Il centro storico di Calcata, arroccato su di una montagna di tufo, domina la verde valle del fiume Treja.
Secondo le leggende a Calcata, nel 1527 fu catturato un lanzichenecco che aveva preso parte al sacco di Roma, e depredato il Sancta sanctorum di San Giovanni in Laterano. Imprigionato nel paese, avrebbe nascosto il reliquiario contenente il Santo prepuzio nella sua cella, dove sarebbe stato scoperto nel 1557. Da allora la chiesa iniziò a venerare la reliquia, concedendo ai pellegrini un'indulgenza di dieci anni.
Continua:
La vera storia di Apice Città Fantasma
paese della provincia di Benevento diventato Città Fantasma dopo il terremoto del 1980
Presentazione Foto Antiche Viterbo
VITERBO -- Presso Il Triangolo in via Santa Maria in Gradi 3, si terrà C'era una volta, mostra fotografica di una Viterbo che fu (in collaborazione con Naldi Abbigliamento e Arclinea. In questa esposizione Valerio Giulianelli presenta fotografie di Viterbo risalenti agli anni 1875-1890.
IL PAESE FANTASMA
Oggi al Borgo abbandonato di Sperone Vecchio, nel comune di Gioia dei Marsi, il Borgo fu distrutto dal apocalittico terremoto della Marsica (o di Avezzano), XI grado della scala mercalli, nel 1915, è causò la morte di oltre 30.000 persone.
Francesco Iezzi - Walking & flying, è una serie dedicata alle persone che amano andare a piedi nella natura incontaminata e selvaggia, ma anche alla ricerca di sperdute Abbazie Eremi e Castelli, luoghi mistici, carichi di storia e di mistero.
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Anni di incuria e abbandono: quel che resta dell’Auditorium ATM
Potrebbe fruttare migliaia di euro ogni anno: e invece ecco in che condizioni si trova oggi l’auditorium della sede ATM di via La Farina. Da anni lasciato all’incuria e abbandonato. I segni del tempo sono evidenti, l’umidità lo sta divorando giorno dopo giorno.
La nuova amministrazione, con il Presidente Pippo Campagna, sta lavorando per fare una stima dei danni e trovare le somme per ripristinarlo e rimetterlo in funzione. L’obiettivo è quello di affittarlo e trarne dei ricavi utili per l’Azienda Trasporti Messina.
Servizio di Danila La Torre e Silvia De Domenico
L'area archeologica di Ferento
Stagione teatrale pronta, Ferento pulita. Non solo per l'occasione, ma tutto l'anno. Tra i pochi siti archeologici ancora praticabili. Soprattutto d'estate. In particolar modo a Viterbo, dove le necropoli etrusche di Norchia e Castel d'Asso se la passano piuttosto male. “Felice è chi dimentica quello che non può essere dimenticato”, dice uno dei protagonisti delle opere che andranno in scena.
Imprenditore antiracket suicida, il figlio: Si sentiva abbandonato dallo Stato
Aveva denunciato i boss di Gela, ma i suoi estortori l'avevano accusato di avere rapporti con la mafia: assolto in tribunale dalle accuse, gli avevano però bloccato gli appalti con una misura interdittiva. E la sua azienda che si occupa di costruzioni edili era in crisi, tanto da dover licenziare 50 dipendenti. Rocco Greco, 57 anni, imprenditore simbolo della lotta al racket, si è ucciso mercoledì. Suo figlio Francesco, 27 anni, racconta di come sentiva di essere abbandonato dallo Stato: Era finito dentro una storia paradossale, non ce l'ha fatta più. . .Intervista di Silvia Mobili - Radio Capital
Borgo di Ceri
ceri, borgo di ceri, borgo ceri, drone media
Viterbo - Lago di Vico dal drone 4K
Viterbo - Lago di Vico dal drone in 4K, DJI Mavic 2 Pro.
28-04-2019
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I Suoni della Viterbo Sotterranea
Official presentation of the cd composed from the TEM data collected over Viterbo Underground.
May, 6th 2017
Antonio Menghini: data sonification
Stefano Pontani: guitars and loops
Copyright: EMusic 2017
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IL PAESE FANTASMA DI FORMENTARA [Urbex Italy]
Siamo a 1120 metri sul livello del mare, ci si arriva da Noce di Zeri, risalendo una ripida mulattiera immersa nel bosco fino al crinale del Monte Rosso [o in macchina seguendo le indicazioni dopo il Villaggio Aracci]. In estate si fa quasi fatica a vederlo, fino a quanto non sbatti sulla prima pietra franata: è Formentara, un piccolo paese costruito dai pastori che trascorrevano l'estate in alpeggio ad accudire il bestiame lasciato al pascolo brado. Se ne hanno le prime tracce nel 1508, oggi è abbandonato - il muschio ricopre le pareti di pietra a secco e gli alberi spuntano dai tetti a piaghe - ma per secoli è stata una seconda casa; chi arrivava - tra i pastori di Noce e Patigno - piantava patate e cereali, ripuliva i prati, andava a messa la domenica mattina nella cappella di San Bartolomeo, vegliava insieme la sera, viveva insomma la solita vita a un'ora appena di cammino da casa.
Oggi non rimane che qualche pecora che in estate si rifugia al fresco delle casine; nel silenzio dei suoi vicoli non resta che immaginare le voci e i rumori di un tempo, la vita di fatiche che in molti hanno abbandonato nel corso del Novecento. Quello che sorprende è la cura, il senso pratico con cui sono state costruite le casupole...
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Faleria, la “no man’s land” della Tuscia
Un castello allo sbando e parte del centro storico abbandonato, distrutto, umiliato, piombato in un vuoto riempito solo da rovi e sterpaglie di ogni tipo. Benvenuti a Faleria, ultimo avamposto della Tuscia, oltre duemila abitanti a metà strada tra Viterbo e Roma a pochi chilometri da Calcata. Il castello è in piazza della Collegiata ed è quello realizzato dagli Anguillara nel XIII secolo. Probabilmente uno dei castelli più importanti del centro Italia. Oggi in rovina, nonostante i lavori di restauro realizzati qualche anno fa. La struttura è impraticabile e si rischia veramente di farsi male, tagliarsi, restare intrappolati oppure precipitare nel vuoto. Nonostante questo – nonostante lo scandalo di un patrimonio storico lasciato lì a marcire – entrare è semplice
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Roma Abbandonata
Un video realizzato con il drone riprende alcuni dei luoghi abbandonati più suggestivi di Roma.
Nel video compaiono: La Vela di Calatrava - Città dello Sport, Villa York e il Gasometro.
Video credit: Andrea Fanelli
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