Sequestrato il porto Le Castella
ISOLA DI CAPO RIZZUTO: INFILTRAZIONI MAFIOSE NELLA GARA PER L'APPALTO DEL PORTO DI LE CASTELLA. SEQUESTRI DEI CARABINIERI.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, in mattinata, hanno eseguito un DECRETO DI SEQUESTRO PROBATORIO, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, avente ad oggetto il porto di «Le Castella», nella porzione attualmente oggetto di lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, e tutti i documenti, presso l'ufficio tecnico del comune di isola di Capo Rizzuto, relativi all'appalto ammontante a 960.000 euro circa.
Il provvedimento recepisce appieno l'informativa del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Crotone, il quale, già nei mesi passati, aveva segnalato alla Prefettura di Crotone diverse anomalie nell'esecuzione dell'appalto che, sebbene fosse stato vinto da una ditta di Latina con regolare gara indetta dal Comune di Isola di Capo Rizzuto e gestito dalla Stazione Unica Appaltante, in realtà era eseguito da ditte del crotonese ritenute vicine alle locali consorterie criminali.
A seguito della citata nota dei Carabinieri, il 21 Novembre 2013, la Prefettura di Latina, su attivazione della Prefettura di Crotone, aveva emesso una c.d. INTERDITTIVA ANTIMAFIA, provocando la rescissione del contratto.
Ma le sorprese non sono finite qui, infatti, come documentato dai Carabinieri, sebbene il contratto fosse formalmente rescisso e la comunicazione fosse stata notificata al titolare della ditta, i primi di dicembre, i lavori sono proseguiti senza sosta, anche dopo la rescissione del contratto, verosimilmente al fine di completare l'opera e poter incassare il corrispettivo.
I militari dell'Arma hanno anche verificato che per agevolare la ditta nella riscossione della somma per la liquidazione dei lavori, tre professionisti isolitani (due architetti e un ingegnere), nominati dal Comune responsabili dell'esecuzione dei lavori (tutti destinatari di avviso di garanzia), indagati per avere omesso i dovuti controlli e attestato falsamente la ultimazione dei lavori in data 11 novembre, con l'aggravante di avere favorito le associazioni mafiose.
Anche il titolare della ditta, un cinquantenne originario del casertano, ha ricevuto un avviso di garanzia, in quanto attualmente indagato per SUBAPPALTO NON AUTORIZZATO e CONCORSO IN ABUSO D'UFFICIO.