Stromboli e Vulcano: dal 1 luglio al 30 settembre operativi i centri informativi INGV
I due Centri informativi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Stromboli e Vulcano, alle Isole Eolie, riaprono i battenti. Come ogni anno, dal 1 luglio al ... settembre è possibile visitare le due strutture, Obiettivo: accogliere e informare i visitatori sul vulcanismo eoliano e sui rischi a esso connessi.
I Centri, realizzati grazie al progetto dell’INGV “ilVulcanoinforma”, presentano al loro interno spazi dedicati a mostre permanenti, con pannelli scientifici divulgativi che contengono informazioni sui vulcani eoliani, e a proiezioni di filmati sull'attività vulcanica di Vulcano e Stromboli. Al centro di Stromboli è anche possibile osservare i segnali di alcune delle stazioni sismiche installate sul vulcano, oltre alle le webcam che trasmettono in tempo reale le immagini dei crateri. Mentre a Vulcano è presente una ricca roccioteca con i prodotti dell'attività eruttiva di Vulcano e di alcuni vulcani eoliani.
Le visite ai Centri sono garantite, nei mesi estivi (luglio-settembre) 7 giorni su 7 con studenti universitari (grazie a un programma con cui l'INGV coinvolge le più importanti Facoltà di Scienze della Terra italiane) affiancati da ricercatori universitari e da personale INGV; durante i mesi invernali, da personale dell'Istituto, previa prenotazione.
Il materiale informativo come brochure, mappe, cartoline e opuscoli, riguardanti Stromboli e Vulcano e la loro attività eruttiva, sono disponibili gratuitamente presso i Centri Visitatori o scaricabili dal sito ilvulcanoinforma.it.
Osservatorio Geofisico di Lipari e i suoi 50 anni
Intervista al Direttore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, Eugenio Privitera
Si è rivelato, sin da subito, sito ideale per l’osservazione diretta del Gran Cratere di Vulcano e per il monitoraggio dello Stromboli, grazie alla sua posizione strategica su un promontorio a sud dell’isola di Lipari che domina l’isola di Vulcano e l’arcipelago eoliano. E' l’Osservatorio Geofisico di Lipari, una delle sedi storiche della Sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), da 50 anni al servizio della ricerca scientifica e della sorveglianza sismica e vulcanica delle Isole Eolie, con sismometri ubicati nelle varie isole e, in particolare, concentrati a Vulcano e Stromboli. Rilevare con precisione micrometrica le sollecitazioni meccaniche e termoelastiche nelle rocce che si verificano in caso di risalita di masse magmatiche, come anche l’attività delle complesse strutture sismogenetiche, è quanto si prefigge sin dalla sua fondazione la rete permanente gestita dall’Osservatorio di Lipari. Il monitoraggio geofisico e vulcanico si è completato, nel tempo, con le più recenti reti clinometriche, GPS (Global Positioning System), geochimiche e di videosorveglianza (telecamere in banda termica e visibile di Vulcano e Stromboli). I dati, concentrati presso il centro acquisizione dell’Osservatorio, vengono, così, trasmessi in tempo reale, sfruttando le comunicazioni satellitari e la rete, alla sala operativa di Catania dove, 24 ore su 24, viene assicurata la sorveglianza sismica e vulcanica dell’Etna e dei vulcani eoliani. Parte dei segnali multiparametrici sono disponibili (in near real time) sul sito web istituzionale
Nel 2001 l’Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania, a cui l’Osservatorio Geofisico di Lipari afferiva, entra a far parte del nascente INGV che ha riunito a se tutte le realtà scientifiche italiane operanti nel settore. Nella sede storica di Contrada Falcone a Lipari, il nuovo ente dà subito il via alle necessarie opere di ammodernamento edili e tecnico-logistiche.
Ma all’Osservatorio Geofisico di Lipari, che da 50 anni rende un costante servizio alla collettività in termini di sorveglianza sismica e vulcanica, va riconosciuto anche un ruolo rilevante in ambito scientifico e sociale che espleta secondo le modalità stabilite dalla convenzione con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. La recente dotazione di nuove infrastrutture telematiche ad altissima velocità di trasmissione (fibra ottica, dorsale wireless), oltre a garantire la dovuta ridondanza dei dati geofisici in caso di calamità, apre la strada all’implementazione di nuovi sistemi e servizi di allerta per la sorveglianza e la valutazione della pericolosità di tsunami, vulcani e terremoti.
Dal 2000 le Eolie sono state riconosciute dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, entrando di diritto nella World Heritage List. L’attenzione dell’UNESCO per la vulcanologia si era già concretizzata sin dalla seconda metà degli anni ’60, con la fondazione dell’Istituto Internazionale di Vulcanologia, formalizzata in Finlandia da Alfred Rittmann.
Riprese di Silvia Mattoni
TERREMOTO AMATRICE. I RILIEVI DELL' INGV DI GROTTAMINARDA (LO SPECIALE)
Le attività dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Grottaminarda. I monitoraggi sismici e le attività da porre in essere per scongiurare i rischi degli effetti di un terremoto. Lo speciale di Monica De Benedetto.
TERREMOTO: SI PUÒ PREVEDERE? - 4 - Il faccia a faccia Giuliani - Piersanti
Tutti gli episodi: Da L'Aquila a Amatrice e Accumoli, SI POSSONO PREVEDERE I TERREMOTI? è un'indagine seria ed equilibrata per fare il punto sulla prevedibilità dei terremoti, confrontando la ricerca indipendente, con particolare riferimento a quella di Giampaolo Giuliani, con le posizioni della scienza. Un viaggio che inizia nella casa del tecnico aquilano - balzato agli onori delle cronache per avere predetto con una settimana di anticipo il grande sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009 -, prosegue nel suo pionieristico laboratorio dove si studiano le tecniche più innovative, basate sulle rilevazioni del gas radon, fino alla sede del tempio dei terremoti, l'INGV di Roma, per terminare con un inedito, esplosivo confronto tra Antonio Piersanti, uno dei massimi esperti in Italia, direttore della sezione di tettonofisica e vulcanologia dell'INGV, e Giampaolo Giuliani, al centro di numerose polemiche, nel tentativo di rispondere alla domanda: SI POSSONO PREVEDERE I TERREMOTI?.
Il documento, nato su proposta di Claudio Messora (blogger di dopo lo scoop 7 GIORNI: LA VIDEOCASSETTA CHE UCCIDE [ e diviso in quattro parti, è stato prodotto grazie al supporto di migliaia di persone che in rete, con il loro contributo, volendo saperne di più su un argomento che i media mainstream non affrontano, hanno realizzato il primo approfondimento video nato dalla rete, per la rete, senza intermediazioni.
Questo è il quarto ed ultimo dei quattro episodi, l'esclusivo faccia a faccia tra la Scienza (rappresentata da Antonio Piersanti, che dirige la sezione di Tettonofisica e Sismologia del prestigioso INGV, il tempio dello studio e del monitoraggio sui terremoti) e la ricerca indipendente: Giampaolo Giuliani e i suoi controversi studi sulle emissioni di gas Radon. Un confronto voluto e ottenuto da Byoblu.com, nel segno della rete e della conoscenza critica.
Guarda tutti gli altri episodi di questo documentario:
Buon ascolto.
INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia .EMILIA ROMAGNA.mp4
Sisma in Emilia: Due nuove scosse, paura nella notte
Finora oltre 200 scosse, una decina oltre il quarto grado
I tecnici dell'INGV
I tecnici dell'INGV nelle zone terremotate.
Intervista a Marco Neri, ricercatore presso l'INGV.wmv
CCS, Quattrocchi (INGV) Una svolta epocale
Il recepimento della direttiva europea (legge n. 162/2011) rappresenta una svolta epocale per Fedora Quattrocchi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, intervenuta al secondo appuntamento annuale sulla CCS. Il gap esistente nella tecnologia sullo stoccaggio, sta nella chiusura delle lobbies europee nell'interazione con i centri di competenza italiani.
Per saperne di più sul mondo dell'energia, visita il sito
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Terremoto M6.7 e tsunami nel Mar Egeo la notte del 21 luglio 2017
Intervista ad Alessandro Amato, Sismologo INGV
Nota stampa:
Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efficace in un Paese fragile
Convegno promosso da SIGEA Sicilia a Messina 18 gennaio 2019 per i 110 anni del Terremoto del 1908 - Intervista al Geol. Domenico Patanè (INGV)
Porte aperte all'INGV: a un anno dall'inizio della sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in Via di Vigna Murata 605 a Roma, ha aperto le porte al pubblico e ai giornalisti per presentare i risultati del lavoro svolto dall’Istituto durante l'anno, quanto di nuovo è stato compreso sulla dinamica dei terremoti e come l'Ente intende impegnarsi nello studio della sismicità per essere sempre più al servizio della Nazione. Con l'occasione, il Direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'INGV, Francesca Bianco, ha fatto il punto della situazione sul terremoto che ha colpito l'Isola di Ischia la sera del 21 agosto scorso.
Sono intervenuti:
Carlo Doglioni (Presidente INGV)
Maria Siclari (Direttore Generale INGV)
Daniela Pantosti (Direttore Struttura Terremoti INGV)
Salvatore Stramondo (Direttore Centro Nazionale Terremoti INGV)
Antonio Piersanti (Sismologo INGV)
Francesca Bianco (Direttore Osservatorio Vesuviano INGV)
Intervista a Antonio Piersanti, Dirigente di Ricerca INGV
Intervista di Marianna Soronevych a Antonio Piersanti, Dirigente di Ricerca INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Open Day INGV - Terremoti tra memoria e prevenzione - 20.01.2019.Seminari
L'Eruzione Perfetta Etna 2002 2003 ENG
Propagation of eruptive fractures, formation of spectacular pyroclastic cones, explosive activity and ash fallout for months, threatening lava flows on different flanks of the volcano, notable deformations, marked seismicity. A complex system of scientific activity of monitoring and study set in motion that combined with the activity of the civil protection commendably.
A perfect eruption is a science documentary co-produced by RAI and by INGV as a result of eruptive events that have affected the Etna from 27th October 2002 to 29th January 2003.
The purpose of the video is scientific communication. The copyrights are exclusive of the Italian Radio and Television (RAI) and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV).
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Thank you so muck ^^
Osservatorio Vesuviano
L'Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato dal re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone. Alla sua fondazione, che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del Vesuvio. L'Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel 1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli. Il primo direttore fu il fisico parmense Macedonio Melloni, a cui seguì Luigi Palmieri, inventore del primo sismografo elettromagnetico (1856). Tra i successivi direttori si ricordano Giuseppe Mercalli, Raffaele Matteucci, Giuseppe Imbò, Paolo Gasparini Giuseppe Luongo, Lucia Civetta, Giovanni Macedonio, Marcello Martini.Oggi nel vecchio sito si trovano il museo e la biblioteca storica, mentre i laboratori ed il Centro di Sorveglianza si trovano a Fuorigrotta (Napoli). L'Osservatorio Vesuviano è stato fino al 1999 un istituto pubblico di ricerca autonomo, vigilato dal MURST. Dal 2000 è una sezione istituzionale dell'INGV, operante in vari settori della geofisica e della vulcanologia, in particolare la sorveglianza dei vulcani attivi. Le sue ricerche sono indirizzate principalmente allo studio dei vulcani attivi campani, ovvero il Vesuvio, l'area dei Campi Flegrei e l'isola di Ischia ma anche il vulcano siciliano. L'osservatorio è stato costruito a due chilometri di distanza dal cratere del Vesuvio, in un periodo storico di entusiasmo per la scienza in generale e per gli studi sul magnetismo terrestre in particolare. La storia dell'Osservatorio da allora ad oggi ha alternato momenti di splendore a periodi di declino. Dopo cinque secoli di quiete, la devastante eruzione del 1631 portò il Vesuvio ad uno stato quasi continuo di attività che indusse già alla fine del XVII secolo alla richiesta di un monitoraggio continuo dei fenomeni per prevederne il comportamento, istanza che venne addirittura promossa dal re Carlo di Borbone. Nel 1767 Giovanni Maria della Torre eseguì attenti studi di declinazioni magnetica e nella prima metà dell'Ottocento il Vesuvio era il sito vulcanico più analizzato al mondo, capace di attirare scienziati da tutto il mondo, tra i quali Charles Babbage, interessato a verificare le sue teorie sulla conduzione del calore.[3] Le accademie scientifiche agli inizi dell'Ottocento chiesero ai vari governi la costruzione di un centro dove poter risiedere e Ferdinando II di Borbone, coadiuvato dal Ministro Nicola Santangelo, esaudì la richiesta, entrambi erano sostenitori dello sviluppo della scienza e della tecnica. Al fisico Macedonio Melloni venne assegnato, nel 1839 l'incarico di fondare l'Osservatorio meteorologico. Fu proprio quest'ultimo ad acquistare gli apparecchi magnetici e meteorologici per il sito prescelto, la Collina del Salvatore che rispondeva ai tre requisiti richiesti da Melloni: libertà di orizzonte, vicinanza delle nubi, lontananza dalle terre circostanti. Il 16 marzo 1848 l'Osservatorio fu finalmente consegnato a Melloni il quale, però a causa delle sue idee liberali, dopo i moti del '48 venne sollevato dall'incarico. L'interessamento del geofisico Luigi Palmieri risollevò le sorti dell'Osservatorio che nel 1856 fu completato con la costruzione di una torretta meteorologica. Palmieri realizzò il primo sismografo elettromagnetico della storia con il quale verificò la corrispondenza fra processi vulcanici e sismici. Nel 1862 Palmieri preparò un programma di ricerca costituito da una rete di stazioni di rilevamento di diversi parametri utile per poter in qualche modo anticipare l'attività vulcanica; da quel momento nasce un metodo moderno di indagine. Non mancarono i momenti drammatici per l'Osservatorio e i suoi ospiti, dato che nel 1872 venne circondato da un'ondata di lava e rimase isolato per qualche giorno. Il successore di Palmieri alla guida del centro fu il geologo Raffaele Matteucci, che occupò le prime pagine dei giornali per un'aspra polemica con Matilde Serao frutto di un equivoco sulle reali intenzioni di Matteucci manifestate durante l'ennesima eruzione.[3] La direzione del centro, peraltro notevolmente in stato di abbandono fu rilevata da Giuseppe Mercalli che tentò di risollevarne lo Stato ma la sua tragica morte interruppe il suo lavoro. Durante la guerra gli alleati requisirono il centro; dal 1983, al culmine del bradisisma flegreo, la sede operativa fu spostata in un edificio pubblico a Napoli, sulla collina di Posillipo. Oggi, la sede operativa di ricerca e sorveglianza .
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Vulcani(da)mare
Vulcani(da)mare é una parodia del viaggio marittimo che ha come protagonisti i vulcani. Viste dal mare, queste imponenti sculture della natura scaturite con il drammatico e spaventoso movimento della terra, rappresentano per l'uomo una meta turistica e al tempo stesso una linaccia incombente con la quale spesso si convive fatalisticamente. La splendente armonia di queste forme coniche e l loro emissioni di gas e lava, rappresentano una attrazione che ha origine nella notte dei tempi.
All'inizio del video, la luce che scorre verso l'Oculus del Pantheon di Roma, sembra raffigurare il focolare di un vulcano.
TERREMOTI, IL VULCANOLOGO GIUSEPPE DE NATALE DENUNCIA LA CARENZA DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO DELL’IS
TERREMOTI, IL VULCANOLOGO GIUSEPPE DE NATALE DENUNCIA LA CARENZA DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO DELL’ISOLA D’ISCHIA E AVVERTE: “BISOGNA ESSERE PREPARATI PERCHE’ LA STORIA SISMICA DI CASAMICCIOLA CI DICE CHE IL TERREMOTO POTREBBE ANCHE RIPETERSI”
di Gennaro Savio
Si è tenuta, presso il Bar Calise di Casamiciola Terme, la conferenza stampa del Professore Giuseppe De Natale organizzata dal Quotidiano “Il Dispari” per fare ulteriormente chiarezza sul terremoto che lo scorso 21 agosto ha devastato Casamicciola alta, la zona del Fango e la parte di Forio che confina con il Comune di Lacco Ameno lasciando senza casa circa duemila persone. De Natale, che assieme ad alcuni giornalisti isolani si è anche recato tra le macerie di piazza Maio e La Rita, oltre ad aver escluso categoricamente che il sisma casamicciolese possa avere attinenza con il fenomeno sismico dei campi flegrei, ha denunciato la mancanza di un adeguato sistema di monitoraggio sull’isola d’Ischia. “Secondo me il monitoraggio qui – ha dichiarato Giuseppe De Natale – è relativamente semplice perché l’Isola è piccola. Se poi vuole pensare in grande si potrebbe anche installare dei sistemi di monitoraggio a mare che già ci sono. Noi ad esempio abbiamo sperimentato uno simile a Pozzuoli con un cavo sottomarino interrato per un metro e che va dal porto di Pozzuoli fino al centro del golfo di Pozzuoli. Si tratta di un cavo in fibra ottica che trasmette dati. Il costo del Monitoraggio dell’Isola è irrisorio rispetto, ad esempio, a quelli per la ricostruzione post terremoto”. E proprio sulla carenza di un adeguato sistema di monitoraggio anche relativo alla temperatura delle acque termali isolane, abbiamo raccolto in presa diretta il rilevamento del grado di calore di una sorgente termale presente nei pressi dell’epicentro del terremoto. Una sorgente la cui temperatura, secondo i residenti, si aggira normalmente intorno ai quaranta gradi e che il giorno prima del terremoto superava i sessanta. E anche oggi risultava estremamente alta visto che il termometro segnava quasi cinquantaquattro gradi centigradi. Il professore De Natale ha anche affermato che bisogna essere preparati perché la storia sismica di Casamicciola ci dice che il terremoto potrebbe anche ripetersi. Sui luoghi del terremoto si è recato anche Domenico Savio, Segretario generale del PCI-ML e Consigliere comunale di Forio che chiede un’immediata ricostruzione a prova di sisma.
Alerta por erupción del volcán Etna en Sicilia Italia
Con una intensa actividad sísmica, el Volcán Etna, en la isla italiana de Sicilia, entró en erupción, así lo informó el Instituto Nacional de Geofísica y Vulcanología (INGV).
Desde las 08:50 horas locales de este lunes inició una actividad telúrica, con más de 130 temblores, los mayores de los cuales alcanzaron 4.0 grados de Magnitud de Momento Sísmico (MI).
Además, informó que la actividad sísmica fue acompañada por un gradual incremento de emisiones de gas por parte del volcán y que en torno al mediodía inició una erupción con un intenso y continuo penacho de cenizas oscuras.
El diario Catania Today, de la ciudad siciliana de Catania, la más cercana al Etna, informó que hubo varias explosiones tanto en el cráter principal del volcán. Asimismo, se dio a conocer que una gran parte del espacio aéreo alrededor del volcán ha sido cerrado por falta de visibilidad, en el aeropuerto de Catania, en el este de la isla italiana.
El Etna se encuentra en la costa este de Sicilia, entre las provincias de Messina y Catania y tiene alrededor de tres mil 322 metros de altura. Además, es considerado el volcán activo con mayor altura de la placa Euroasiática y el segundo en Europa detrás del Teide, en la isla española de Tenerife.
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5 novembre: giornata mondiale della consapevolezza sugli tsunami - l'esercitazione Latina 2019
La giornata mondiale della consapevolezza sugli Tsunami 2019 (World Tsunami Awareness Day: WTAD) organizzata dall’UNDRR (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), si focalizza in particolare su uno dei sette obiettivi globali del protocollo di Sendai, che ha come oggetto la riduzione dei danni generati da catastrofi naturali alle strutture civili sensibili e alle infrastrutture esposte (Substantially reduce disaster damage to critical infrastructure and disruption of basic services, among them health and educational facilities, including through developing their resilience by 2030). i
In questo video raccontiamo la giornata del 10 Ottobre 2019 durante la quale si è svolta un'esercitazione sul rischio maremoto in Italia, organizzata dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile del Lazio con la Prefettura di Latina e dodici Comuni costieri della Provincia, con la collaborazione del Dipartimento di Protezione Civile, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale.
LINK
M. ETNA - L'eruzione silenziosa il 04.10.2004
Dopo una ventina di giorni ritornammo sullo scenario dell'eruzione con altri amici. Risalimmo la Schiena dell'Asino dalla strada dei finanzieri e proseguimmo in direzione Montagnola. Una fitta nebbia ci costrinse ad un bivacco a poche centinaia di metri dalla bocca effusiva, ma questo noi non lo sapevamo. Questo contrattempo ci fece saltare la preventivata visita alla seconda bocca vicino all'arco di tufo di Serra di Giannicola. Poi fu tutto un bel vedere con qualche momento di apprensione dovuto al degassificare della lava appena uscita dal condotto.
Per chi voglia approfondire ecco un link tratto dall'archivio rassegna stampa dell'INGV: