OPI - [AQ]
Opi è un comune italiano di 441 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Appartiene alla Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia. Fa parte del circuito dei i borghi più belli d'Italia.
Il paese è situato in mezzo ad un anfiteatro di montagne costituito a nord-est dal Monte Marsicano (2.245 m) e a sud-est dai monti Amaro (1.862 m) e Petroso (2.249 m).
Il principale corso d' acqua che attraversa il territorio comunale è rappresentato dal fiume Sangro che nasce alle pendici del Monte Morrone del Diavolo (1.602 m) nel comune di Pescasseroli. Dopo aver attraversato una zona pianeggiante detta Le Prata, il Sangro entra in una gola tra il colle di Opi (1.250 m) e il Monte Marrone (1.354 m) da cui prosegue il proprio percorso lungo l' alta valle del Sangro. Il territorio opiano è disseminato di sorgenti carsiche da una delle quali sgorga il torrente Fondillo, uno dei primi affluenti del Sangro che dà il nome alla valle omonima. La natura accidentata dei monti boscosi ha consentito la sopravvivenza di una fauna ricca e variegata.
Opi è raggiungibile dall'alta Marsica (uscita di Pescina dell'A25) e dal Basso Sangro attraverso la Strada statale 83 Marsicana che attraversa il Parco Nazionale d'Abruzzo da nord a sud-est toccando anche altri centri turistici come Pescasseroli, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea e Alfedena. Accessi secondari provengono da Cocullo (A25) attraverso la Strada statale 479 Sannite passando per la Valle del Sagittario e Scanno-Passo Godi, e dal territorio laziale attraverso il valico di Forca d'Acero e l'omonima Strada Statale 509.
Il territorio dell' alta valle del Sangro fu abitato sin dal Paleolitico superiore, come attestano i ritrovamenti archeologici nella grotta Graziani. È probabile che ad abitare questo territorio fossero gruppi di cacciatori provenienti da quote più basse, che giungevano alla ricerca di selce e di grosse prede. Alcune antiche necropoli testimoniano la presenza, almeno dal primo millennio a.C., di popolazioni stanziali che praticavano agricoltura e allevamento. Numerosi sono infatti i luoghi di sepoltura rinvenuti nella Val Fondillo, tutti riconducibili ad un periodo compreso tra il VI secolo a.C. e il V secolo a.C. Dall'analisi dei reperti come armi o skyphos si è giunti alla conclusione che a popolare questa zona dell'Alto Sangro fossero gruppi sabellici con una forte connotazione guerriera. In seguito alle guerre sannitiche la popolazione autoctona subì un lento processo di romanizzazione, che apportò profondi cambiamenti sociali, economici e culturali. È in questo momento che si afferma ad Opi la pastorizia transumante verso l'odierna Puglia settentrionale.
Già dal basso impero le zone montane del Sannio sprofondano in una fase di grande decadenza, che a seguito delle devastazioni della guerra greco-gotica e alla conquista longobarda culminerà con la fine della transumanza orizzontale su lunga distanza.
Con la cristianizzazione e la diffusione del monachesimo benedettino cessò lo spopolamento. Agli inizi dell' XI secolo i monaci del monastero di San Vincenzo al Volturno edificarono il monastero di Sant' Elia sulle pendici del monte Marsicano.
Quando nel 1017 il monastero di Sant' Elia venne affidato all'abbazia di Montecassino, l' abitato di Opi si trovava nel sito attuale sulla collina e per indicarlo compaiono le prime attestazioni del nome Oppidum. Lo sperone roccioso fu scelto come luogo di fondazione del borgo in quanto costituiva una sede meglio munita e più facilmente difendibile. In epoca feudale, il controllo di Opi fu prima dei Borrello, poi dei Di Sangro, ai quali seguirono i D' Aquino, i D' Avalos e infine i D 'Afflitto. A trainare l'economia di questa fase storica fu la ripresa dell'industria armentizia, avviata da Alfonso I d'Aragona, che nel 1447 istituì la Regia Dogana della mena delle pecore di Foggia e riaprì i tratturi.
Opi è conosciuto come luogo di villeggiatura sia estiva che invernale e come uno dei principali centri del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Nella parte alta del paese si trova un interessante museo del camoscio appenninico, con annessa area faunistica. Nel centro storico spicca la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, (costruita intorno alla metà del XII secolo), con il suo antico e poderoso campanile. Degna di rilievo è anche la chiesa di San Giovanni Battista, ex cappella privata edificata poco dopo la metà del XVII secolo, affiancata all' antico palazzo nobiliare della famiglia Rossi.
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Passeggiata nel centro storico di Barrea - Abruzzo 2017
Visita in data 17 maggio 2017 - 17/5/2017
Per maggiori informazioni sul borgo di Barrea in Abruzzo:
Centro storico Isernia, Fabrizio: Il Comune a palazzo Jadopi - 04/11/2018
Servizi TG | Centro storico Isernia, Fabrizio: Il Comune a palazzo Jadopi | 4/11/2018
Guarda su
Италия.Сorfinio-первая республика Италии.Corfinium-first capital of Italy. Abruzzo
Corfinium- prima capitale d'Italia.Abruzzo.
Corfinium был столицей Peligni еще до рождения Рима.
Corfinio — город (около 1000 жителей), расположен в национальном парке Majella, на высоте 346м. над уровнем моря. Стоит на развалинах древних Corfinium (10 веке до н.э.), главного города Paeligni, который во время социальной войны (91-88 до н.э.) был под названием «Италия» и был выбран в качестве столицы Италии повстанцев против Рима. Он был также ореной гражданской войны между Цезарем и Помпем (49-48гг.).
Находясь под longobardi город был назван Valva.В средневековые времена ему дали имя Pentima, которое он сохранил до 1928 года,затем был переименован в Corfinio.
В городе находятся церкви s. Мартино и s. Мария дель Soccorso. На краю города находится базилика S. Pelino (XI-XII в.), один из главных средневековых памятников, существующих в Абруццо, В непосредственной близости от которой стоят впечатляющие остатки древнего города Италика.
В центре города недавно был открыт важный археологический музей,в котором выставлены ценные доисторические находки.
139lb am. Shane Mosely (USA) vs Michele Picario (ITALY) Naples,Italy
139lb am. Shane Mosely (USA) vs Michele Picario (ITALY) Naples,Italy
Vicoli e sapori 1 7
Soproalluogo preparatorio per l'evento Vicoli e Sapori che si svolgerà il 29 e 30 luglio tra i vicoli straordinari del centro storico di Palazzolo Acreide
PESCASSEROLI TUTTO L'ANNO commercianti centro storico
Un breve spot di Pescasseroli che mostra le bellezze della capitale del pnalm
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Bugnara (AQ )-Parte I -il Borgo Antico
BUGNARA (AQ)
...tra i Borghi Belli d'Italia....
...tra i Borghi Antichi d'Abruzzo
Parte I -il Borgo Antico
La Gara dei tre comuni 01 - Pescocostanzo - Viaggio in Molise - Puntata 4064 - Telemolise
ORIA - NO ALLE AUTO NEL CENTRO STORICO !!!
Non ci sono parole per descrivere questo schifo ... cronico!
A mio parere specialmente in certe occasioni andrebbe totalmente chiuso il traffico nel centro storico di Oria. Ovviamente dovrebbe essere fatto rispettare l'attuale segnaletica ZONA A TRAFFICO LIMITATO.
RIVISONDOLI (AQ)-IL BORGO
BORGHI BELLI D'ABRUZZO
RIVISONDOLI (AQ)
I CECI DELLA SPOSA
PESCASSEROLI: 32 GIOVANI COPPIE SFILANO NEL CENTRO STORICO CON COSTUMI DA SPOSA D'EPOCA
Caporciano [AQ]
Caporciano è un comune italiano di 255 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa anche parte della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli.
Antico borgo di origine medioevale situato in una posizione che domina il Piano di Navelli, a 836 metri sul livello del mare. Merita particolare attenzione la chiesa di San Pietro fondata nel XIII secolo, presenta all'interno un altare con un ciborio e affreschi del XVI.
Nel territorio di Caporciano si trova la chiesa di Santa Maria dei Cintorelli, chiesa pastorale posta nel punto di diramazione tra il Tratturo L'Aquila-Foggia e il Tratturo
Centurelle-Montesecco.
Molto interessante da visitare nelle vicinanze di questo paese è la frazione di Bominaco, dominata dai resti di un castello che insieme alle due chiese sottostanti, San Pellegrino e Santa Maria, formavano un monastero, Momenaco, esistente già nel X secolo.
Chiesa di Santa Maria Assunta
Eretta tra il XI secolo e il XII secolo; la facciata presenta un portale romanico mentre nella parte alta si apre una grande finestra con quattro leoni che sporgono; l'interno è diviso in tre navate, interessanti le colonne provenienti da edifici romani dell'antica Peltuinum.
Oratorio di San Pellegrino
Ricostruito nella seconda metà del XIII secolo per opera dell'abate Teodino. Si pensa questo edificio religioso sia stato eretto per ordine di Carlo Magno, poiché sull'architrave del rosone si legge un'iscrizione che lo riguarda.
Raiano (AQ-)Parte II-2013-Le Chiese - I - e il Borgo Antico
RAIANO (AQ)-Sede della Riserva Naturale Regionale GOLE di S.Venanzio
La seconda Parte del video su RAIANO mostra una prima parte delle Chiese
e scorci del nucleo antico del Borgo originario-La Chiesa di Santa Maria Maggiore
l'ex-Convento dei Cappuccni- le antiche Chiese di S.Antonio e S.Giovanni
Castello di Montesperello - Umbria, Perugia, Magione - BSGE4573
Castello di Montesperello - CODICE BSGE4573 - Prezzo € 2.300.000 -
La tradizione attribuisce la leggendaria fondazione del Castello a tal Bernardo Montesperelli e la data all’anno 608 d.C. Non di meno i dati storiografici e, ancora una volta, la posizione strategica della rocca, offrono una ragion d’essere alla leggenda. Il castello, infatti, faceva parte del cosiddetto Corridoio Bizantino: una linea di difesa e di comunicazione bizantina contro l’attacco dei Goti – prima – e poi dei Longobardi. È evidente che l’amministrazione militare della città di Perugia, filo-bizantina, abbia sfruttato un presidio del territorio tanto importante come quello di Montesperello. Il complesso architettonico denominato “Castello di Monte Sperello” ad oggi risulta costituito da volumi arroccati sopra l’omonima altura, l’accesso avviene attraverso la strada via del Castello, dalla quale si può accedere anche alla chiesa parrocchiale limitrofa. L’intero impianto risulta perimetrato da mura di cinta in pietra che delimitano anche gli spazi interni e le strade di accesso. Attualmente la struttura dispone di ben quattro ingressi che rappresentano una sorta di labirintico enigma per il visitatore, indeciso su quale strada percorrere. Al contrario, la molteplicità degli accessi in un futuro progetto di restauro potrebbe essere interpretata come un’ottima risorsa da sfruttare al fine di creare vari percorsi che, grazie a scorci unici evochino nel visitatore impressioni e sensazioni diverse, a seconda dell’accesso scelto e dell’evento a cui si prende parte. Il complesso consta di tre corpi separati, per complessivi 3.500 mq. circa di cui una residenza nobiliare, un edificio ottocentesco, altro edificio storicamente destinato a locali di servizio – stalle, laboratori, opifici. Il complesso include 4,64 ha. di terreno comprensivo della corte dei fabbricati ed il parco alberato, oltre ad un oliveto che comprende 350 olivi. Maggiori informazioni sono disponibili su richiesta.
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7. MAG Museo Alto Garda_2015
Progetto realizzato dalla Rete Trentino Grande Guerra con il contributo di Provincia autonoma di Trento e Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
Riprese, interviste e edit a cura di Luciano Stoffella e Roberta Bonazza
Il progetto
In Trentino ci sono 19 Musei che si occupano, in maniera esclusiva o parziale, di Prima guerra mondiale.
Sorti nelle città, nelle valli o sulle montagne lungo quella che un tempo era la linea del fronte, sono realtà diverse fra loro per natura, dimensioni e specializzazioni.
Dal 2009 questi 19 musei fanno parte della Rete Trentino Grande Guerra, coordinata dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, nata per dare forza al ruolo dei musei sul territorio e sostenere la loro offerta culturale, favorendo la realizzazione di azioni comuni.
Tra il 2014 e il 2015 la Rete ha realizzato il progetto “Descrivere, raccontare e interpretare. Nuovi apparati informativi nei musei della Rete Trentino Grande Guerra”, attraverso il quale sono state prodotte 19 clip video che presentano ciascuno dei musei aderenti ed un video che racconta cosa significa farne parte.
trentinograndeguerra.it
Introdacqua (AQ )-Parte II- Il Borgo Antico, Castello e Torri
la seconda parte del video presenta Introdacqua nell'area più antica del Borgo,
entro le Porte di accesso del Castello,con le vie che salgono nella parte più alta
del Paese,fino alla Torre maestosa,che domina tutta la Valle Peligna...
CALOZERO brand of Italian fashion. Factory of Prato textile. Clothing Made in Italy. Abbigliamento
CALOZERO brand of Italian fashion. Factory of Prato textile. Clothing Made in Italy. Abbigliamento. CALOZERO è la sintesi della qualità stilistica made in Italy unito alla capacità produttiva tessile della città di Prato. Gli stilisti CALOZERO propongono le loro innovative creazioni con l'intento di anticipare le tendenze della moda. Calozero è una fabbrica pratese e i prezzi equi di Calozero sono la conseguenza della linea diretta Produttore-
Consumatore, che salta i vari passaggi commerciali. La materia prima (lana, ecc) arriva in fabbrica, qui è trasformata in tessuto e lavorazione dopo lavorazione diventa abbigliamento (Bomber, Cappotti, Field Jacket, Giacche, Giubbini, Giubbotti, Peacoat, Plaid, Trench) pronto per essere indossato. CALOZERO italiano vero, lavorato a Prato, una moda che approda & Absolutely Made in Italy. -
CALOZERO is a new brand of Italian fashion. A factory located in the textile town of Prato selling its products directly to consumers. Abbigliamento uomo donna autunno inverno primavera estate. CALOZERO clothing Made in Italy. Visita il negozio online:
La moda italiana è considerata una delle più importanti del mondo, insieme a quelle di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone. La moda è sempre stata una parte importante della cultura italiana. I centri principali della moda italiana sono Milano, Roma e Firenze. L'alta moda o haute couture è il settore dell'abbigliamento nel quale operano i creatori di abiti di lusso. Il settore ruota attorno a varie case di moda, alcune delle quali assai antiche, conosciute grazie a marchi ben pubblicizzati presso il grande pubblico. In ognuna di queste case lavorano grandi stilisti, disegnatori e addetti al marketing. Essi propongono le loro innovative creazioni per mezzo di sfilate aperte alla stampa e ai compratori (buyers), con l'intento di anticipare le tendenze della moda. Alcune case d'alta moda sono proprietarie di marchi secondari dedicati ai settori del prêt-à-porter e degli accessori. L'alta moda italiana è nata a Firenze, con la sfilata organizzata il 12 febbraio 1951 dal pioniere della moda italiana Giovanni Battista Giorgini, presso Villa Torrigiani in via dei Serragli, replicata poi alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, alla presenza di numerosi compratori internazionali, che scoprirono l'eleganza Made in Italy, che poteva vantare prezzi molto più competitivi della moda parigina.Firenze ha una grande tradizione nella moda, che la rende una delle più attive nel paese e non solo. Molto importante è l'industria dell'Alta moda: si può infatti dire che l'alta moda italiana sia nata a Firenze, con la sfilata organizzata il 12 febbraio 1951 dal pioniere della moda italiana Giovanni Battista Giorgini, presso Villa Torrigiani in via dei Serragli (replicata poi alla Sala Bianca di Palazzo Pitti) alla presenza di numerosi compratori internazionali, che scoprirono l'eleganza Made in Italy, che poteva vantare prezzi molto più competitivi della moda parigina.La città vanta stilisti del calibro di Gucci, Enrico Coveri, Roberto Cavalli, Salvatore Ferragamo, Patrizia Pepe, Emilio Pucci e molti altri, che proprio qui con le loro fashion house sviluppano prodotti di moda famosi in tutto il mondo. Poco lontano, a Prato, esiste poi il Museo del Tessuto, dal 1975.Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del famoso mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale. Dopo l'Unità d'Italia si ebbe una fortissima industrializzazione (soprattutto nel settore tessile) e cominciò un'incredibile crescita demografica, che fece uscire la città dalla cerchia delle mura trecentesche e la portò ad inglobare pian piano i borghi circostanti, con la popolazione cittadina passata dai 50.000 abitanti del 1901 agli oltre 180.000 del 2001.Per descrivere l'industra tessile della città, lo storico Emanuele Repetti nell'Ottocento definì Prato la Manchester della Toscana. Inoltre, la concentrazione di opifici tessili era così elevata che Prato divenne famosa come la città dalle cento ciminiere. Nel secondo dopoguerra, quando il progresso tecnologico rese obsoleti i vecchi opifici, le grandi ciminiere in mattoni sparirono, tranne alcune che sono tuttora in piedi in quanto reperti di archeologia industriale, come quella della Cimatoria Campolmi.Ma l'incremento demografico, ed economico più imponente fu nel secondo dopoguerra quando, negli anni sessanta e settanta, una consistente immigrazione proveniente da tutte le regioni meridionali farà raddoppiare la popolazione residente, fornendo manodopera alla sempre più vitale industria tessile. CALOZERO clothing Made in Italy. Visit the online shop, click here: