Places to see in ( Faenza - Italy )
Places to see in ( Faenza - Italy )
Faenza is an Italian city and comune, in the province of Ravenna, Emilia-Romagna, situated 50 kilometres southeast of Bologna. Faenza is noted for its manufacture of majolica-ware glazed earthenware pottery, known from the name of the town as faience.
Faenza, at the foot of the first Subapennine hills, is surrounded by an agricultural region including vineyards in the hills, and cultivated land with traces of the ancient Roman land-division system, and fertile market gardens in the plains. In the nearby green valleys of the rivers Samoggia and Lamone there are great number of 18th and 19th century stately homes, set in extensive grounds or preceded by long cypress-lined driveways.
According to mythology, the name of the first settlement, Faoentia, had Etruscan and Celtic roots, meaning in Latin Splendeo inter deos or I shine among the gods, in modern English. The very name, coming from the Romans who developed this center under the name of Faventia, has become synonymous with ceramics (majolica) in various languages, including French (faïence) and English (faience). Here Quintus Caecilius Metellus Pius defeated populares army of Gnaeus Papirius Carbo in 82 BC. From the second half of the 1st century AD the city flourished considerably as a result of its agricultural propensities and the development of industrial activities such as the production of everyday pottery and brickwork objects and linen textiles. Faenza's architectural attractions are concentrated in the two contiguous main squares: Piazza del Popolo, lined by two double order porticoed wings, and Piazza della Libertà.
Alot to see in Faenza such as :
Faenza Cathedral: located along the east side of Piazza della Libertà. Influenced by Tuscan style, it is one of the highest expressions of Renaissance art in Romagna.
Sant'Antonio
San Bartolomeo
Santa Maria del Carmine
Church of the Commenda
Santa Maria ad Nives
Santa Maria dell’Angelo
Palazzo del Podestà and the Town Hall, both of medieval origin, stand in Piazza del Popolo. The former was largely restored in the early 20th century while the latter — radically transformed in the 18th century — was the Palazzo of the Captain of the People and later the residence of the governing Manfredi family.
Goldsmiths' Portico opposite the Cathedral this open gallery and monumental fountain with bronzes were built in the first decade of the 17th century.
Clock Tower, in front of the entrance to the Piazza, is a postwar rebuilding of the 17th century tower that stood at the crossroad of the cardo and the decumanus gate of the Roman Faventia.
Among the other monuments of the historic centre are Palazzo Milzetti, the richest and most significant Neoclassical building in the region, and the Teatro Masini (1780–1787). In the nearby, the Villa Case Grandi dei Ferniani has a collection of 18th and 19th century Faenza ceramics. Faenza is home to the International Museum of Ceramics. The museum houses pieces from all over the world and from every epoch, from classical amphoras to the works of Chagall and Picasso, and there is a rich section dedicated to Faenza pottery in the golden age of the Renaissance.
Faenza railway station, at Piazza Cesare Battisti, forms part of the Bologna–Ancona railway. It is also a terminus of two secondary railways, linking Faenza with Ravenna and Florence, respectively. Opened in 1893, it replaced an earlier station, which had been opened in 1861 at a location to the east of the present station, near what is now Via Caldesi.
( Faenza - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Faenza . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Faenza - Italy
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Domenico Mastroianni LE FOTOSCULTURE
Domenico Mastroianni (Arpino 1876 – Roma 1962)
Domenico, personalità certamente eclettica e vivace, nasce ad Arpino nel 1876 da Pietro, artigiano, e da Angela Redivivo. Impara a lavorare il legno nella bottega del padre rivelando fin da giovanissimo grandi abilità di disegnatore; in seguito apprende i primi insegnamenti della lavorazione della terracotta e della ceramica presso i laboratori attivi ad Arpino fin dall’inizio del XIX secolo.
Apprezzato dal collezionista Carlo Quadrini, appartenente a una della famiglie più facoltose di Arpino, nel 1894 Domenico si trasferisce a Roma in via del Babuino ospitato da Quadrini. Collabora con lo scultore Baldassarre Surdi in diversi allestimenti del suo presepe.
Grazie ai viaggi che lo portano nelle maggiori città europee, affina le sue capacità e aggiorna il proprio stile nutrendosi di quelle novità che si respiravano nelle città d’Oltralpe. Soggiorna infatti a Vienna, Budapest, Berlino, Londra e Bruxelles e soprattutto a Parigi, dove ammira sicuramente le opere degli artisti impressionisti, (A. Renoir, C. Pissarro e E. Degas, ma anche E. Manet), e dove subisce il fascino dell’Art Nouveau, in certa misura anche di A. Rodin, e dello stile nervoso delle opere di H. Daumier, dal quale Domenico pare riprendere l’idea romantica della bellezza da rintracciare nella società moderna. A Vienna, Domenico appare attratto soprattutto da G. Klimt e A.M. Mucha, per la grazia, la sensualità e l’eleganza della rappresentazione della bellezza femminile.
Nel 1903 sposa a Roma Adele Durante dalla quale avrà due figli, Alberto (Montrouge 1904 - Roma 1974) che diventerà disegnatore e illustratore, e Adriana (Parigi 1906).
Nel primo decennio del XX secolo il mutato clima culturale francese lo costringe a tornare in Italia e nel 1913 stabilitosi a Castello di Ladislao di Arpino, apre uno studio dove continua a lavorare con difficoltà dovute allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
È a Roma dopo la guerra, dove a via Margutta apre lo studio che passa poi al figlio Alberto e nel 1923 fino al 1926 accoglie suo nipote Umberto, studente ai corsi serali all’Accademia di S. Marcello.
A questo periodo risale la realizzazione del Monumento ai caduti di Arpino e di Casalvieri (distrutto) e della Vittoria di Carnello (bozzetto in gesso presso la Fondazione U. Mastroianni, Arpino). Nel 1934 Domenico restaura il presepio (disperso) dell’istituto Massimo alle Terme con il Mistero attribuito a G.L. Bernini e, nel 1937, il presepio per la chiesa del Gesù (distrutto).
Gli incarichi per il palazzo del Quirinale gli valgono la nomina a Cavaliere della Corona da re Vittorio Emanuele III.
Negli anni ’50 Domenico si reca spesso ad Acquapendente (VT) dove per un certo periodo ha risieduto accolto da collezionisti e amici e dove poteva reperire argilla di alta qualità per le sue sculture.
Nel 1958 realizza i gruppi per i Promessi sposi di A. Manzoni per la Casa degli studi manzoniani di Milano.
Molte le opere (S. Francesco di Sales per il Museo Lateranense; Sacro Cuore in bronzo per la curia generalizia della Compagnia di Gesù; il paliotto d’altare per il monastero di Lisieux) e le mostre tenute da Domenico in tutta Italia (Palermo e Roma 1952; Viterbo 1960).
La Fondazione U. Mastroianni di Arpino accoglie la più ricca collezione pubblica di opere e di cartoline di Domenico Mastroianni. Accanto alle opere ufficiali che risultano bloccate all’interno di forme accademiche e statiche, le sculture con i personaggi manzoniani o le terrecotte con le giovani donne dagli ampi cappelli rivelano un fare artistico energico, un approccio alla materia che rimandano alle opere di A. Rodin, dalle quali comunque si discostano per la carica vitale, dinamica e sensuale. Le opere pittoriche, alle quali Domenico si dedicò a partire dagli anni ’40, rimandano alla lezioni dei Macchiaioli.
Le 42 cartoline con illustrazioni tratte dalla Divina Commedia (18 cartoline per l’Inferno; 14 del Purgatorio e 10 del Paradiso), edite da A. Traldi di Milano, costituiscono una parte del cospicuo fondo conservato presso la Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino, i cui esempi più antichi - le cartoline di auguri per le festività e immagini a soggetto militare - risalgono al 1909.
Il fondo comprende inoltre Quo vadis? di H. Sienkiewicz, Vita di Cristo, Vita di Napoleone, allegorie e immagini sacre (1911-20, editore A.Noyer di Parigi); il Vecchio e Nuovo Testamento, le vite di personaggi e santi (1929-36 circa) per l’editore A. Traldi di Milano.
Le cartoline non sono immagini realizzate esclusivamente attraverso i mezzi della scultura: si tratta infatti di fotosculture (o scultografie), una originalissima forma di produzione artistica, in cui coesistono il gusto dell’art nouveau e la fotografia.
Bibl.: F. Franco, ad vocem Mastroianni Umberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2008, vol. 72 (con bibliografia precedente)