Chiesa di s. Giorgio all'Isola (Montemonaco Marche), Affreschi del XII e del XVI sec manortiz
san Giorgio all'Isola di Montemonaco sempre più instabile (manortiz)
s. Giorgio all'Isola di Montemonaco prima e dopo il Terremoto (manortiz)
Pellegrinaggio del 20 Gennaio a santa Maria in Casalicchio di Montemonaco (manortiz)
A Tofe, possiamo trovare la Chiesa di Santa Maria in Casilicchio del XIII° sec. Durante il Medioevo, Santa Maria in Casilicchio fu sottoposta alla Pieve di Sant'Angelo in Montespino, presso Montefortino a differenza delle chiese di San Giorgio all'Isola e di San Lorenzo in Vallegrascia, che furono possedimenti farfensi. Fin dal Quattrocento ebbe un'importanza notevole in quanto le comunità del Piceno, in lite tra di loro, la scelsero per giurarvi i patti o la pace e fu anche un santuario mariano molto frequentato. Nel 1586 fu annessa, insieme alle altre chiese di Montemonaco, alla nuova Diocesi di Montalto Marche fondata da Papa Sisto V. Il parroco di Santa Maria in Casilicchio, fino al 1652, esercitò tutte le funzioni parrocchiali anche nella Chiesa di San Biagio a Montemonaco coadiuvato da un cappellano e dagli Agostiniani che a quel tempo erano i rettori della Chiesa di San Giovanni Battista. Costruita in stile gotico a unica navata, dell'impianto originale rimane solo la sacrestia che, secondo studiosi locali, venne edificata sulle rovine di un antico tempio pagano. Nonostante l'aspetto povero in cui si presenta esternamente, all'interno sono conservati affreschi del XV° e XVI° sec, dipinti a muro posti a decorazione dell'altare di San Sebastiano e della Madonna del Rosario risalenti al 1600 e gruppi policromi in legno intagliato di scuola marchigiana. L'unico decoro esterno è rappresentato da due stelle scolpite, una a cinque e una a sei punte, poste ai lati di una monofora. Nella seconda metà del 1400 sul lato sinistro fu aggiunta la seconda navata comunicante con la precedente mediante l'apertura di quattro arcate e la costruzione di tre pilastri quadrati. Nello stesso periodo sul lato sinistro fu anche innalzato il campanile il cui scopo era quello di spiare le mosse del nemico e dare l'allarme con le stesse campane. Una targa recante incisa la data 1612 ricorda che in quell'anno vennero eseguiti altri lavori di restauro. Il 20 gennaio di ogni anno, San Sebastiano(patrono dei vigili urbani), la comunità di Montemonaco, assieme alle autorità municipali, si recano nella Chiesa di Santa Maria in Casilicchio in processione come forma di ringraziamento per una scampata peste che fu portata in Italia dai Lanzichenecchi nel 1527. In quest'occasione e come è documentato negli archivi comunali, venivano e vengono tutt'ora offerti pane, vino cotto e salsicce benedette.
Nel 1993 Monsignor Chiaretti. Vescovo di Montalto, ha elevato questa chiesa al rango di Santuario Mariano.
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Montemonaco (Marche), Museo Sistino (manortiz)
Museo di Arte Sacra di Montemonaco
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Il museo di Montemonaco, è stato allestito presso l'ex chiesa di San Biagio, antico edificio di culto risalente all'epoca romanica che sorge a ridosso dell'attuale parrocchiale. La chiesa, da lungo tempo inutilizzata, ha riacquistato nuova funzionalità grazie ai recenti restauri che hanno consentito, tra le altre cose, di recuperare due pregevoli altari in pietra risalenti al secolo XVI.
La raccolta ospita numerose sculture lignee provenienti dal territorio cittadino, tra cui saranno da ricordare un Crocifisso del XIII secolo proveniente da San Giorgio all'Isola, una Madonna di arte abruzzese-marchigiana degli inizi del XVI secolo, alcune superbe opere del Seicento realizzate per la chiesa di Tofe, come l'Angelo Custode, la Madonna di Loreto di Sebastiano Sebastiani ed un'altra scultura di eguale soggetto esposta a Toronto nel 2002 in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.
Dalla chiesa di Vallegrascia proviene un raro paliotto in cuoio impresso e dipinto degli inizi del XVII secolo, mentre della chiesa di Isola San Biagio si espone una croce processionale datata 1788.
Tra i dipinti, oltre alla Madonna del soccorso (1521) del pittore amandolese Giulio Vergari e ad una Madonna del Rosario databile alla fine del XVI secolo, è stata presentata per la prima volta la pala con San Biagio e Sant'Antonio Abate, recentemente scoperta ed attribuita a Pier Leone Ghezzi (1674-1755).
Si tratta di un'importante opera giovanile che va ad incrementare i lavori lasciati nelle Marche dall'artista romano originario di Comunanza, riconosciuto tra i principali pittori del suo tempo, come attestano, tra l'altro, i titoli di Accademico di San Luca, di pittore della Camera Apostolica e la protezione concessagli dai pontefici e dalle più prestigiose famiglie dell'Urbe
INFORMAZIONI
Sede: ex Chiesa di San Biagio
Via Italia - Montemonaco
Superficie espositiva: 150 mq
Accesso disabili
Orari Apertura
Tel. 347 3804444
info@museisistini.it
Terremoto: i danni nell'entroterra piceno
La Parrocchia di Santa Lucia a Porchia, Frazione di Montalto delle Marche
DIOCESI - Abbiamo fatto un giro per alcuni centri della nostra Chiesa Truentina colpiti dall'intenso sciame sismico che in questi mesi ha provocato danni in quattro regioni del centro Italia. Ecco la situazione a una settimana dal terribile terremoto di magnitudo 6.5. della scala Richter, il più forte in Italia dall'Irpinia del 1980 e il quarto più forte dal 1908, quando un terremoto con conseguente maremoto distrusse Messina e Reggio Calabria.
Queste immagini sono rivolte ad attenzionare i nostri visitatori da tutto il mondo non solo sulla cronaca, ma anche per sensibilizzare, cercando di aiutare le persone e sperando nel futuro in un'eccellente ricostruzione dei beni culturali e degli immobili, civili e religiosi, colpiti.
Tra i centri più colpiti Force, con crolli e danni nel centro storico, un gioiello medievale diventato impotentemente fantasma a causa della forza della natura. Corso Beata Assunta Pallotta, la Chiesa di San Paolo e le vie del borgo dei ramai sono raccolti in uno scenario spiacevole e spettrale.
Oltre a Force, abbiamo visitato altri centri colpiti dal terremoto. Montemonaco, il paese della Diocesi più vicino all'epicentro degli ultimi terribili terremoti è fortemente danneggiato. Fortunatamente il forno e altre attività commerciali sono aperte, ma all'interno del paese si possono notare danni crepe e alcuni crolli.
Danni e crolli anche a San Giorgio all'Isola, nei pressi del Lago di Gerosa, dove gli abitanti dormono nei camper e la meravigliosa chiesa romanica risulta inagibile e con gravissimi danni. Danni e crolli nelle numerosi frazioni del comune più elevato della Diocesi Truentina.
Nessun problema per la Diga di Gerosa, mentre a Porchia fa impressione l'inclinazione della Parrocchiale di Santa Lucia, simbolo della graziosa frazione di Montalto delle Marche, oggetto di sopralluogo dai vigili del fuoco, che assieme alla protezione civile hanno fatto un lavoro encomiabile in tutte le fasi dell'emergenza.
Per approfondimenti, vi rimandiamo alle foto e ai servizi del nostro Caporedattore Simone Incicco in VIDEO e FOTO Terremoto a Force, Montemonaco, Montelparo e Rotella: “Tempi certi per ripartire per evitare lo spopolamento!
L'isola di San Giorgio in alga. Un pezzo di storia veneziana persa.
Splendida isola della laguna di Venezia in totale abbandono...
Amazing island in the lagoon of Venice,now totally abandoned.
San Giorgio in Alga began its history with the construction of a church of a Benedictine monastery. Was enlarged over the centuries and passed from time to time in various religious orders.
In 1717 a terrible fire destroyed most of the works of art kept inside the church and convent. Was the practice that the men and the leading politicians of passage to Venice would stop on that island, as well as Pope Pio VI in 1782.
In 1799 was a political jail.
in 1847became a military fort until the end of World War II.
As most of the islands of the Venice lagoon was eventually abandoned.
In 1961 was purchased by the Patriarchate of Venice who gave it to the City in 1973.
Now totally abandoned to decay, the Vandals and the wave motion
Orme pisane in Sardegna. Proiezioni.2^ parte.mp4
In Sardegna sono presenti 98 chiese di stile Romanico-Pisano. La loro costruzione risale al periodo medioevale coincidente con la dominazione in alcune zone della Repubblica Pisana.
In questo filmato vengono illustrate dal Prof. Giovanni Padroni, Docente Universitario a Pisa e autore del libro Orme pisane in Sardegna , solo alcune delle chiese più importanti. Le proiezioni sono state effettuate il 14 gennaio 1995 presso il teatro Pio X di Livorno.
Chiesa San Lorenzo de' Arari - Orvieto
Orvieto si distingue tra le città dell'Umbria per l'alto numero di chiese incluse. La Chiesa di San Lorenzo de' Arari risale alla fine del tredicesimo secolo. Ha subito vari rifacimenti nel corso dei secoli, come si può vedere dalla facciata principale in cui compare una Madonna con Bambino del Cinquecento. All'interno ci sono tre navate e molti affreschi sulle pareti laterali, oltre che sopra all'altare.
Sopralluogo frana Foce di Montemonaco 08/03/2015
Terremoto, Montemonaco: Rita del Bar Zocchi
Montalto Marche, Chiesa di san Niccolò (manortiz) n
Terremoto, Montemonaco: Sindaco Corbelli
19.11.2016 - RAI3 Marche - Servizio di fine attività a Montemonaco (AP)
ANC Marostica termina il proprio servizio di supporto a sorveglianza del territorio svolto dal 12 al 19 novembre 2016 presso il Comune di Montemonaco (AP), martoriato dal sisma del 30 ottobre 2016.
Montemonaco: la grande gioia dei più deboli (Campo Unitalsi di Ferrà)
FERRA' DI MONTEMONACO - Ogni estate in questa frazione, decine di persone di ogni età e provenienti da ogni angolo della Chiesa Truentina, si recano con l'U.N.I.T.A.L.S.I. con un fine ben preciso: aiutare gli ultimi e tutti quelli che con la malattia si trovano in difficoltà. Una tradizione che dura da più di un trentennio, che ha visto la partecipazione di sempre più persone.
Tra le vette dei Sibillini, ogni giorno è una festa con giochi, tornei, ed altri elementi d'intrattenimento, senza dimenticare l'elemento spirituale con la presenza dei sacerdoti di Montemonaco e della Diocesi.
Le nostre telecamere hanno avuto modo, nella fresca giornata del 15 luglio, di visitare il campo. Un'emozione unica, che nessuno può immaginare o pensare, in cui si può capire cosa vuol dire amare il volontariato. Un amore talmente grande al punto che i partecipanti hanno rinunciato ai piaceri e pagato di tasca propria per essere accanto a chi ha bisogno.
Girovagando e ammirando lo sforzo di queste persone, davvero ammirevole, abbiamo raccolto le testimonianze di due giovani: Un'esperienza fantastica che riesce a dare tanto a noi volontari. Anche se noi dobbiamo fare tante cose, grande è ciò che riceviamo dai malati e dai nostri colleghi, ha detto la diciasettenne Chiara. Un campo istruttivo per tutti noi, è un campo che al di fuori viene considerato diversamente, ha affermato Renato ai nostri microfoni, consigliando tutto il mondo giovanile a vivere e a condividere tale esperienza. Parole toccanti, in cui attraverso il volontariato, questi giovani possono crescere felicemente nell'altruismo e nella spiritualità, con azioni meritevoli di essere apprezzati e ammirati dai loro coetanei.
La trentennale storia dell'Associazione a Ferrà continuerà anche nel futuro: l'anno prossimo speriamo di avere un nuovo refettorio e delle camere nuove, sono le parole di Filippo Vallorani, colui che da sempre ha frequentato questo campo e da quasi 60 anni è nell'orbita dell'Associazione, diventando Presidente.
L'edizione 2014 del campo ha visto la presenza del Vescovo Carlo Bresciani, del Parroco Emerito della Cattedrale della Marina di San Benedetto Don Luciano Paci e di Don Vincenzo Catani, Parroco della sambenedettese San Pio X e Assistente Spirituale U.N.I.T.A.L.S.I. senza dimenticare l'intero staff associativo.
In attesa degli eventi a Loreto e a Lourdes, il gruppo U.N.I.T.A.L.S.I. sarà a Ferrà fino al 20 luglio e vede inoltre la partecipazione anche degli anziani ospiti di alcune case di riposo del territorio diocesano.
Questo e molto altro potete vedere nello speciale di 5 minuti, con servizi e testimonianze da Ferrà di Montemonaco. Immagini che meritano di essere viste perché solo vivendo a stretto contatto con questa realtà si può capire la vera etica del nostro strano, quanto affascinante, mondo in cui viviamo, all'indomani di una delle pagine più brutte della storia recente del nostro territorio.
L'ancora ringrazia lo Staff dell'U.N.I.T.A.L.S.I. per la calorosa ospitalità e disponiblità.
20.01.2017 - TG BASSANO - Secondo intervento a Montemonaco (AP)
ANC Marostica continua il proprio servizio di supporto a sorveglianza del territorio con la turnazione svolta dal 14 al 21 gennaio 2017 presso il Comune di Montemonaco (AP), ancora martoriato dal sisma del Centro Italia.
Pellegrinaggio del 20 Gennaio da Montemonaco a santa Maria in Casalicchio (Marche) (manortiz)
Chiesa di Santa Maria in Casalicchio, Tofe, Montemonaco, AP - Fonte orale: Civile, Ciclo dell´anno
Description: Giuramenti;
(1.45) La festa di Santa Maria in Casalicchio era l'otto settembre... Si facevano anche le canestrelle...E' stata sempre una discreta festa anche quando c'era la miseria, che l'abbondanza è venuta dopo..(2.10) (4.50) Durante questa festa quelli della confraternita si mettevano il camice bianco come il prete con la fascia...I più poveri davano 7-8-5 chili di grano per aiutare la festa..Ma le famiglie migliori (più ricche) prendevano i cesti e li riempivano di grano..Poi quando facevano la processione andavano avanti queste file di canestri, due per due, ma erano parecchi...Dietro andava la confraternita, poi il prete con il sagrestano..Si cantava l'orazione e la processione rientrava in chiesa..Quando c'era stata una bella raccolta che qualcuno dava anche qualche soldo allora facevano una bella festa con gli spari..Si faceva il tiro della corda e anche il tiro al gallo..Il gioco delle pigne in cui venivano bendati e dovevano colpire le pigne appese a una corda: se colpiva quella con l'acqua diventava un lazzarone bagnato; se colpiva quella con la cenere diventava tutto nero; se colpiva quella con i soldi si prendeva i soldi..(7.40)(4.30) Nella chiesa di Santa Maria in Casalicchio venivano le persone a fare i giuramenti il giorno di di San Sebastiano, il 20 gennaio..(4.45)(7.45) San Sebastiano ricorre la festa il 20 gennaio..Nei tempi antichi c'erano i reali, i cavalieri che prestavano giuramento, dalle Marche ma anche dalle nazioni fuori..Quando prestavano giuramento sia da Ascoli, sia da Fermo sia da altre parti, col cavallo venivano qui...Prendevano il tempo che occorreva ma si dovevano trovare qui perchè San Sebastiano era un cavaliere...Era religioso ma la sua religione era contro la legge del governo e allora lo presero come un rivoluzionario...Lo misero sotto torchio ma lui insisteva con la sua religione e allora fu martirizzato..E' stato ammazzato con le frecce..Qui nella chiesa c'è una statua che non hanno potuto portare via perchè è troppo grossa..C'erano sei altari e ogni altare c'era un santo:l'Angelo custode, S. Antonio, S. Sebastiano, la Madonna e gli altri non li ricordo...(10.40) (14.50) Dei giuramenti io l'ho sentito raccontare..Me lo raccontava la povera mamma che glielo diceva il padre...C'erano i vescovi della diocesi davanti a cui prestavano giuramento, come quello che fa il battesimo..Quando si faceva questo giuramento si doveva guardare in una finestrella che sta sulla sinistra della porta principale..come scendi giù lo vedi c'è questo finestrello con una ferrata...Questa finestra anticamente c'era e io me la ricordo, ma poi il nostro pastore la fece murare...Dopo l'hanno riaperta..c'era questa finestra perchè questi cavalieri, prima di entrare dentro la chiesa dovevano essere ricevuti dal vescovo che stava dietro quella finestra non so per fare che cosa...C'era anche una reliquia con sette porticine..Io la ricordo ma non so che fine ha fatto...La facevano vedere dentro la chiesa ma fuori non la portavano mai.. Non ricordo se era una reliquia della Madonna o di quale santo... (17.50)
Geographic coverage: Montemonaco (AP)
from
Gubbio: San Giorgio il grande Martire
Sacelli lauretani in mostra a Recanati The places of the Virgin of Loreto (manortiz)
INAUGURATA LA MOSTRA SULL’ARTE DEI SACELLI, I LUOGHI DELLA VERGINE MARIANA A RECANATI
Grande partecipazione all’inaugurazione della mostra sull’Arte dei Sacelli a Recanati, anticipata dal passaggio in città della statua della Madonna benedetta da Papa Francesco per il Giubileo e da un interessante convegno alla presenza di importanti ospiti e relatori. Alla cerimonia e al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alla cultura e al turismo della Regione Marche Moreno Pieroni e il Vescovo di Macerata – Recanati – Tolentino – Cingoli e Treja Mons-. Nazzareno Marconi, con il Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e l’Assessore alle culture e pubblica istruzione Rita Soccio a fare da padroni di casa. Presente Gabriele Barucca della Soprintendenza per i beni Storici, Artistici ed Etnografici delle Marche che ha presentato una interessante relazione intitolata “I Luoghi della Vergine lauretana a Recanati: l’arte dei sacelli” nel corso di un interessante incontro al quale è intervenuto anche l’Arcivescovo della Diocesi di Camerino e San Severino Francesco Giovanni Brugnaro. All’evento, che ha aperto ufficialmente l’anno giubilare a Recanati, dando il via ad un importante progetto sui Cammini Lauretani che verrà sviluppato nei prossimi mesi, non sono voluti mancare neanche la Contessa Olimpia Leopardi, il neo Questore di Macerata Pallini, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marinelli e i rappresentanti della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica Militare di Loreto. Prestigiosi i relatori che si sono alternati al convegno, Giuseppe Cucco, Incaricato Beni Culturali della CEM, Roberto Sani, Università di Macerata, Simone Longhi, Direttore DCE I cammini lauretani, Giacomo Alimenti, esperto delegato Associazione Via Lauretana, e Giuseppe Casali, Paesaggi dell’Eccellenza. La mostra resterà aperta sino al 6 marzo con i seguenti orari: da martedì a domenica, dalle 10-13 alle 16-19. L’esposizione è dedicata ai sacelli lauretani provenienti da chiese e musei di tutte le Marche ed è promossa dal Comune di Recanati con il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Macerata, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, VCM, Anci Marche, Cammini Lauretani, Misericordes Sicut Pater, Conferenza Episcopale Marchigiana e con il contributo di iGuzzini e Tecnostampa. Al nucleo centrale della mostra dei plastici dei sacelli lauretani si affianca, sempre nelle sale espositive del Museo Civico di Villa Coloredo Mels, l’esposizione di pubblicazioni di argomento lauretano che vanno dal XV al XVII secolo, conservati presso la Biblioteca Benedettucci di Recanati e nelle sezioni dell’Archivio Diocesano.
Bisci Wines - Verdicchio di Matelica
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