ITALIA - AJO' COL CONTE - Chiesa di San Saturnino Cagliari
La chiesa di San Saturnino è la più antica di Cagliari. Dedicata al patrono della città, che fu martirizzato durante le persecuzioni romane. Al suo interno una necropoli paleocristiana.
VIENI A ME VIENI - Cantori di San Giovanni - Cagliari -
di Antonio Satta
Madonna Addolorata , Chiesa San Giovanni rione Villanova Cagliari
By Antonio Satta @
Sardegna -Cabras (Or) chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis ..un raggio di luce..
veramente suggestivo il fenomeno a qualche giorno dall' equinozio di autunno ,presso la chiesa paleocristiana di San Giovanni di Sinis (Cabras ) , il sole durante il tramonto con un raggio di luce entra dalla finestra ottagonale posizionata sopra l' entrata principale della chiesa ,e va a illuminare il Cristo sulla croce posizionato al centro della parete che forma l' abside
RICONSEGNATA CHIESA DI SAN GIOVANNI | IL VIDEO
~ Basilica di San Saturnino e Cattedrale di Cagliari, NEW ~
Link del Sito:
Cagliari: la chiesa di San Giuseppe Calasanzio chiusa da oltre 40 anni - 24 agosto 2017
leggete il quotidiano on line
sardegnamagazine.net
San Saturnino Cagliari 2019
Sardegna Festa San Saturnino Cagliari 2019
Napoli - La chiesa di San Giovanni a Carbonara
Napoli - La chiesa di San Giovanni a Carbonara. La chiesa di San Giovanni a Carbonara a Napoli, di epoca trecentesca, è tra le più ricche di opere d'arte della città.
Santa messa del 6 Giugno 2017 Chiesa di San Domenico. Sardegna, Cagliari
I domenicani giunsero in Sardegna nella seconda metà del XIII secolo. Sotto la guida di Fra Nicolò Fortiguerra di Siena, costituirono una comunità nel quartiere di Villanova a Cagliari e si stabilirono nei pressi di una antica chiesa benedettina dedicata a Sant'Anna che venne in seguito concessa all'ordine dall'arcivescovo Gallo ed inglobata nel chiostro della nuova chiesa da essi edificata nel 1254.
L'impianto originario dell'edificio si ispirava ai canoni architettonici del gotico italiano con copertura lignea. L'intitolazione a Sant'Anna della primitiva chiesa benedettina, su cui sorse il complesso domenicano, rimase sino al 1313; a partire dal 1316 il complesso divenne Convento di Castel di Castro. Nel XIV secolo, sotto il dominio aragonese l'intero edificio si convertì architettonicamente al gusto gotico-catalano. Il convento fu costruito a spese dei sovrani d'Aragona e nel 1533 il re di Spagna Carlo V gli concesse il titolo di Regio convento accordandogli una particolare protezione che estese a tutti i beni ed i possedimenti. Sicuramente già nel XV secolo il complesso, comprendente la chiesa ed il chiostro, occupava la superficie attuale. La chiesa subì delle modifiche sia nel secolo XV che alla fine del XVI, si ignorano però le date certe di questi interventi. E' databile con assoluta certezza soltanto l'edificazione della cappella del Rosario intrapresa nel 1580.
La chiesa e l'annesso campanile furono completamente distrutti durante i bombardamenti del 13 maggio 1943 che ridussero in macerie alcuni dei più bei monumenti cittadini ed alcune chiese di antichissima tradizione.La ricostruzione della chiesa fu affidata all’architetto Fagnoni, la cui soluzione ha permesso di preservare le strutture originarie al di sotto del nuovo edificio come cripta. La chiesa antica si presenta oggi al visitatore spoglia di abbellimenti. Gran parte degli arredi che la ornavano sono andati purtroppo dispersi, alcuni abbelliscono il San Domenico nuovo. Della cripta e del chiostro di San Domenico si possono ammirare oramai soltanto le nude forme architettoniche che rappresentano una delle più significative espressioni in città dell'arte gotica catalana.
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Il Santuario di Nostra Signora di Bonaria (Cagliari)
Su Tv2000 un viaggio dedicato ai più importanti luoghi della devozione popolare presenti in Italia, i Santuari, che Paolo VI chiamava le cliniche della Fede. Dietro i documentari una grande firma, un regista di eccezione: Pupi Avati. In questa puntata: il Santuario di Nostra Signora di Bonaria (Cagliari).
ITALIA - AJO' COL CONTE - Chiesa di Bonaria Cagliari
Il santuario di Nostra Signora di Bonaria è un complesso religioso della città di Cagliari situato in piazza Bonaria, in cima al colle omonimo. Santuario mariano più importante della Sardegna per la Chiesa cattolica, è costituito da una chiesa piccola a cui si affianca un tempio più grande. Il santuario della Vergine di Bonaria è officiato dai padri mercedari, che abitano l'adiacente convento, ed è sede parrocchiale del quartiere di Bonaria.
Cagliari: Statua di Santa Chiara rientra nella sua Chiesa - 13 aprile 2017
Cagliari, pazienti obesi del San Giovanni di Dio diventano “modelli” per raccogliere fondi
Cagliari archeologica: scheletri sotto la Chiesa di Santa Lucia
Marcello Polastri intervista gli archeologi della Soprintendenza di Cagliari e l'archit. Marco Cadinu. Era l'11 Novembre 2013 e due sepolture settecentesche rividero la luce sotto quel che restava dell’altare della chiesa di Santa Lucia a Cagliari, all’angolo tra le vie Sardegna e Napoli.
Immagini e montaggio: Nicola Di Mille, Mauro Pes.
Ⅲ. Santuario di Nostra Signora di Bonaria - Cagliari, Sardegna. Italy ✯ Кальяри, Сардиния
8 GIUGNO 2017 Cagliari, Sardegna, Italia ( Shrine of Our Lady of Bonaria)
Il santuario di Nostra Signora di Bonaria è un complesso religioso della città di Cagliari situato in piazza Bonaria, in cima al colle omonimo.Santuario mariano più importante della Sardegna per la Chiesa cattolica, è costituito da una chiesa piccola (il vero e proprio santuario, di origini trecentesche) a cui si affianca un tempio più grande, elevato alla dignità di basilica minore da Pio XI nel 1926. Il santuario della Vergine di Bonaria è officiato dai padri mercedari, che abitano l'adiacente convento, ed è sede parrocchiale del quartiere di Bonaria.Il Santuario, sede dell'ordine dei Mercedari, custodisce il simulacro ligneo della Madonna con Bambino in braccio, che secondo la tradizione approdò prodigiosamente sulla spiaggia antistante la collina di Bonaria nel 1370. La leggenda narra che una nave, proveniente probabilmente dalla Spagna, fu sorpresa da una tempesta, che si placò improvvisamente solo quando venne gettata in acqua la cassa contenente la statua. La devozione alla statua miracolosa si diffuse presto in tutta la Sardegna, soprattutto fra i marinai, che la invocavano come protettrice. I conquistadores spagnoli battezzarono la città di Buenos Aires con il nome di Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires proprio in onore del Santuario cagliaritano. La festa di Nostra Signora di Bonaria viene celebrata il 24 aprile, mentre il 25 Marzo si ricorda in maniera solenne l'arrivo prodigioso del Simulacro della Vergine. La prima domenica di luglio si svolge invece la cosiddetta sagra estiva, durante la quale la statua della Madonna viene portata in processione a mare.
Piazza Bonaria, 2
09100 Cagliari
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Cagliari chiesa S. Michele Arcangelo
International Street Food, San Giovanni Suergiu, Sardegna, Italia
Ha riscosso un grande successo, 12/10/2017, a San Giovanni Suergiu, la prima edizione dell’International Street Food, festival del cibo di strada internazionale, scaturito dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, le associazioni operanti nel comune di San Giovanni Suergiu, le attività produttive e i cittadini volontari. Cucina Ucraina - Associazione OCI
Lecco - Presepe Elia Invernizzi Chiesa San Giovanni
Lecco - 31 Dicembre 2014
Come ogni anno Elia Invernizzi nella chiesa di San Giovanni in Lecco offre al visitatore uno spettacolo davvero unico, un presepe davvero suggestivo. Il servizio e' curato da Pierfranco Negri
361° Festa di Sant'Efisio a Cagliari | Costumi Tradizionali della Sardegna
361° Festa Di Sant'Efisio a Cagliari, postazione Piazza Matteotti
Fotografie di Gabriel Rinaldi | gabrielrinaldi.de
TRIVIA
La festa di sant'Efisio è la processione religiosa più importante di Cagliari. Si svolge ogni anno il 1º maggio, ininterrottamente dal 1657. In questa festa, come per quella di san Simplicio di Olbia, la Sagra del Redentore a Nuoro, quella di Sant'Antioco a Sant'Antioco e la Cavalcata sarda a Sassari, vengono coinvolti gruppi vestiti con il proprio abito tradizionale provenienti da tutta la Sardegna. Oltre ad essere tra le più antiche è anche la più lunga processione religiosa italiana, con circa 65 km percorsi a piedi in 4 giorni, e la più grande del Mediterraneo.
STORIA
Si narra che nel 1656 i cagliaritani pregarono sant'Efisio affinché sconfiggesse la terribile ondata di peste, propagatasi nell'isola dal 1652 a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo e approdati ad Alghero su un veliero mercantile. L'epidemia contagiò tutta la Sardegna, in particolare Cagliari, nella quale morirono circa diecimila abitanti, con la popolazione cittadina quasi dimezzata. Prima vittima cagliaritana fu l'arcivescovo Don Bernardo De La Cabra. Nel frattempo Cagliari si stava trasformando in un enorme camposanto. Giovanni Spano vuole che a questo punto sant'Efisio sia apparso al viceré conte di Lemos per richiedere, al fine di liberare la città dalla peste, il voto della processione del 1º maggio. Proprio l'Amministrazione comunale cagliaritana nel 1656 fece un voto a sant'Efisio: se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbero svolti una processione e dei festeggiamenti in suo onore, partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora, dove il santo era stato martirizzato. A settembre, le abbondanti piogge fecero scomparire la peste, e dall'anno successivo fino ad ora, il 1º maggio, si rispetta il voto fattogli anni prima. Fu scelto proprio il mese di maggio poiché simbolo di rigenerazione della natura. I preparativi per la processione sono gestiti dall'Arciconfaternita del Gonfalone. I preparativi iniziano il 30 aprile con la vestizione del santo e l'aggiunta di gioielli in oro offerti como ex voto. Dopo il presidente dell'arciconfraternita e il sacrista maggiore depongono la statua all'interno del cocchio. La mattina del 1º maggio Su Carradori addobba i buoi che dovranno trasportare il cocchio fino a Nora. Poi il terzo guardiano, accompagnato da Sa Guardianìa, si reca in comune dove lo attende l'Alter Nos, un tempo rappresentante del viceré, oggi del sindaco della città. Insieme poi si recano alla chiesetta di Stampace dove verrà celebrata la messa. La processione che si svolge il primo maggio è aperta dalle traccas, carri addobbati a festa, trainati da buoi. Seguono i gruppi folkloristici, circa 5500 persone con il costume tradizionale sardo, provenienti da tutta l'isola che solitamente recitano il rosario o cantano i goccius. Dopo seguono i cavalieri; aprono i cavalieri del campidano seguiti dai miliziani. Dopo di essi sfilano i membri della guardianìa e in prima fila il terzo guardiano che regge il gonfalone della confraternita. Segue l'alter nos, il rappresentante del sindaco. Dopo i cavalieri sfilano i membri dell'Arciconfraternita preceduti da un confratello che regge un crocifisso del 1700. L'arrivo del cocchio è preceduto dal suono delle launeddas. Quando il cocchio arriva in via Roma viene salutato dalle sirene delle navi attraccate nel porto di Cagliari, e cammina su un tappeto di petali di rose (s'arramadura). Uscito da Cagliari il cocchio arriva a Giorgino presso un'altra chiesetta a lui dedicata, in cui viene spogliato dei gioielli e gli vengono sostituite le vesti con altre più semplici. La statua viene poi trasferita nel cocchio di campagna. Il simulacro prosegue su un camion militare sino a Maddalena Spiaggia, dove il santo incontra i fedeli provenienti da Capoterra, paese di cui è patrono. Questo trasferimento in camion si è reso necessario in quanto dopo la costruzione del porto canale è stata interrotta la vecchia strada per Pula. In seguito Sant'Efisio, riprendendo l'antico percorso sul cocchio trainato dai buoi, viene accompagnato nella chiesetta di Su Loi, a lui dedicata, dove viene celebrata la messa. Il cocchio arriva poi a Villa d'Orrì dove viene officiata la benedizione eucaristica. Il corteo prosegue il viaggio fino a Sarroch dove il simulacro trascorre la notte. Il corteo giunge poi a Villa San Pietro, dove viene celebrata una messa dopo la processione per le strade del paese e successivamente viene accompagnato sino a Pula. Viene celebrata una messa nella chiesa di San Giovanni Battista, poi il cocchio arriva verso le 21 a Nora. Per tutto il 3 maggio avviene la commemorazione del santo e alle ore 18:00 il santo viene portato in processione tra le rovine di Nora. Il 4 maggio il santo riparte verso Cagliari, e farà rientro nella chiesa di Stampace intorno alle 23.