Canosa di Puglia 28-3-2017 - Scolaresca G.Paolo in visita alla chiesa della Passione.
Canosa di Puglia, 28.3.2017 - Visita degli scolari delle primarie del plesso G.Paolo II , classi quarte sezz. D-E-F, accompagnati dalle inss. Catano Angela, D'Ambra Raffaella, Fiore Grazia, Luisi Mariapia, Palmieri Filomena. Nell'occasione il maestro Peppino Di Nunno ha guidato gli scolaretti da vero cicerone.
Le tradizioni popolari della Pasqua ormai vicina, non hanno più segreti per gli alunni delle classi quarte, sezioni D-E-F, del plesso “G.Paolo II” dell’I.C. “Marconi-Carella-P.A.M. Losito”.
Gli alunni ,accompagnati dalle docenti Catano Angela, D’Ambra Raffaella, Fiore Grazia, Luisi Mariapia, Palmieri Filomena, egregiamente guidati dal maestro Peppino Di Nunno, hanno visitato alcune chiese della tradizione canosina dei “Sepolcri”, che si ripete la sera di ogni Giovedì Santo.
Anticamente, la statua della “Madònne du tùppe tùzze”, in processione, visitava nove chiese bussando in cerca del Figlio. Il suo simulacro, di fattura ottocentesca, è custodito nella sacrestia della chiesa di Santa Lucia, ma proviene dalla chiesa del Carmine. Nella chiesa è possibile ammirare una tela raffigurante la” Madonna della Passione” , pregiata riproduzione di stile bizantino, riveniente di una chiesa di Atene.
La chiesa della Passione, fondata nel 1876 con la Bolla di Pio IX, dai Padri Redentoristi, custodisce la “Madonna delle Lacrime”, l’Addolorata, di fattura napoletana. Il canto tradizionale che le donne cantano in processione, sin dal 1954, proviene invece da Siracusa dove si venera la Madonna delle Lacrime.
Il disco originale, in vinile, è custodito in un quadretto, insieme ad un cd moderno nella stessa chiesa. In alto sulle pareti , si possono ammirare 4 vetrofanie, raffiguranti i 5 misteri del dolore: l’orazione di Gesù nell’orto degli ulivi, la flagellazione, la coronazione di spine, la salita di Gesù sul Monte Calvario.
Nella chiesa del Carmine, il maestro Di Nunno ha parlato della statua dell’Addolorata, custodita nella chiesa , proveniente da Toledo, in Spagna, che viene portata in processione il Venerdì Santo, insieme alle statue dei Misteri. Secondo la tradizione, il Venerdì Santo non venivano suonate le campane e venivano interrotte tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche, per la morte di Gesù. Durante queste processioni, vengono suonate dagli scuot, gli strumenti liturgici che sostituiscono le campane e ricordano i dolori dellea passione di Cristo, le “troccole”, tavolette di legno con manici di ferro. Esse si trovano in tutta l’Italia meridionale , nelle chiese della Spagna, del Portogallo e dell’America centrale dove vengono chiamate “matrache” . Lo strumento liturgico del Crepitaculum o Matratum era usata nel Medioevo anche per richiamare i frati nei monasteri. Vicino alla chiesa di San Francesco, il maestro ha parlato delle “lamentationes” del Medioevo, cioè i canti della Settimana Santa. Il noto inno “Stabat Mater”, cantato dalle donne velate di nero, durante la processione della Desolata del Sabato Santo, è uno di questi “laminde” che il clarinettista Domenico Iannuzzi espresse nella versione di marcia funebre. Che opportunità per i nostri alunni, ascoltare la storia delle tradizioni popolari e religiose della Pasqua.
Grazie maestro Peppino, grazie per la passione e la sete di conoscenza che sa trasmetterci e un grande grazie anche al Sig. Savino Mazzarella che ci ha accompagnato e pazientemente seguito con la sua macchina fotografica e ha immortalato i momenti salienti delle nostre tappe percorse sui “ciottoli della storia popolare e religiosa canosina” .