Lazio-Nepi e Sutri mitra chiesa madonna del parto
L'antica Nepet o Nepete, deriverebbe il suo nome dalla parola etrusca Nepa, ovvero acqua. Quindi Nepi, città delle acque, tanto da portarne i segni di questo ancestrale legame nel nome stesso. Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate anch'esse nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medioevali, un mitreo poi tramutato in chiesa (intitolata alla Madonna del Parto), il Duomo di origine romanica.
Sutri (Lazio), Mitreo Mithraeum (santa Maria del Parto) (manortiz)
Sutri, un Mitreo nel tufo
Percorrendo la via Cassia a circa 50 Km dalla Capitale, si incontra l'Antichissima Città di Sutri, un nome che si che trovimo agli inizi della storia medioevale quando i Longobardi dopo aver occupato l'Esarcato e la Pentapoli, cercano di conquistare anche il Ducato romano: ma qui si arrestano per la forte resistenza della Chiesa e Liutprando, re dei Longobardi e costretto a donare a papa Zaccaria l'importante castello di Sutri. Siamo nel 729 e questa Donazione segna l'inizio della formazione dello Stato della Chiesa che si concluderà nel 1870 con la Presa di Porta Pia. Questo Borgo concentra dentro le sue pietre vulcaniche tanta di quella storia, da suscitare nel visitatore stupore, meraviglia, un sentimento di melanconia ed un impercettibile alone di angoscia. Tra le tante pietre e grotte scavate nel tufo e visibili anche percorrendo velocemente la via Cassia, ce ne una che solo fermandosi è possibile lasciarsi coinvolgere totalmente in un misticismo che ti penetra dentro fino a lasciarti senza parole. E' la Chiesa della Madonna del Parto, invisibile, in quanto non ha nulla che possa somigliare ad una chiesa. E tanto meno ad una chiesa dedicata alla Vergine. Ci troviamo dentro ad un Mitreo del I sec. d. C, a pianta rettangolare a tre navate, suddiviso da dieci pilastri per lato: nel'abside, dove un tempo era collocato il dio Mithra con berretto frigio nell'atto di uccidere il toro (tauroctonia,) mentre uno scorpione attacca i testicoli del toro, è stata collocata una scena della Natività. Nel XIII-XIV la struttura architettonica del Mitreo è rimasta, sono cambiati invece tutti i simboli che si riferivano al culto del dio Mithra, anche se nell'ingresso, i collegamento con la tauroctonia è rimasto vivo nella memoria, con affreschi che ricordano le vicende molto popolari alla vita di San Michele del Gargano dove l'attore principale, oltre all'Arcangelo, è anche qui un toro. Nelle navate, Madonne con Santi in splendi affreschi ancora ben conservati, anche se i segni del tempo sono ben visibili. Luigi Manfredi da viaggi.corriere.it/diari-di-viaggio
SUTRI
Resoconto della gita con mia sorella e mio cognato a Sutri, Nepi e Castel Sant'Elia (Prima parte)
Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate anch'esse nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medioevali, un mitreo poi tramutato in chiesa (intitolata alla Madonna del Parto), il Duomo di origine romanica. (Wikipedia)
Il Mitreo di Sutri (chiesa di santa Maria del Parto) manortiz
Il mitreo di Sutri (Chiesa di Santa Maria del Parto)
Di tutti i mitrei che abbiamo avuto modo di visitare e di descrivere in queste pagine, quello che si trova a Sutri, in provincia di Viterbo, è uno dei più interessanti dal punto di vista della ricerca simbolica. Questo sito, infatti, è stato trasformato direttamente in chiesa cristiana, quando il culto di Gesù Cristo si è sovrapposto, finendo per deporlo, a quello di Mitra. Il passaggio segna la lenta trasformazione del culto e il suo adattamento alla nuova religione: il mitreo, infatti, divenne subito un luogo di culto dedicato a San Michele Arcangelo, e solo successivamente, nel '700 circa, la dedicazione della chiesa cambiò per essere associata alla Madonna col Bambino (Chiesa di Santa Maria del Parto).
Vedremo, quindi, un interessante collegamento che emerge, soprattutto, nell'analisi degli affreschi ivi presenti, tra il culto mitraico e quello micaelico, che ebbe il centro di origine su Monte Sant'Angelo, in Gargano, per poi diffondersi in altri luoghi. Non solo: analizzando, infatti, meglio i dettagli simbolici a corredo del mito, si notano alcune strabilianti similitudini con un altro famoso mito cristiano, quello legato alla figura di San Giacomo il Maggiore.
In considerazione del fatto che la città di Sutri fu una delle più importanti tappe del cammino di pellegrinaggio della Via Francigena, già enumerata in origine tra le soste nel diario di viaggio dell'abate Sigerico (ca. 990), si pone dunque un doppio legame tra il Cammino Micaelico (il cui elemento simbolico di massimo spicco è la cosiddetta linea di San Michele), il Cammino della Francigena e quello di Santiago di Compostela.
In tutti e tre questi miti, come testimonia questo piccolo ma fondamentale mitreo laziale, emerge la figura simbolica del toro, che tra i suoi tanti significati simbolici ha senza dubbio quello di rappresentare la sublimazione delle energie telluriche (simboleggiate nelle sue quattro zampe stabilmente posate sulla terra) verso il cielo, ossia verso le energie cosmiche (simboleggiate mediante le corna che, come antenne, puntano verso l'alto).
Dunque il quadro è quasi del tutto completo; quasi, però, perché manca un ultimo elemento a chiudere il mazzo delle corrispondenze, forse una coincidenza, ma sicuramente degno di non essere trascurato. In età medievale, infatti, tutto il territorio di Sutri, in particolare la zona dell'anfiteatro romano e del mitreo, era sotto il controllo dei Cavalieri Templari, che qui avevano un'importante precettoria per il controllo della via di pellegrinaggio. Di questa antica mansione oggi rimane l'edificio della Chiesa di Santa Maria del Tempio, posta a non molta distanza dall'antico mitreo.
L'antica chiesa conserva la struttura originaria del mitreo che la precedette: l'unica navata, lunga e stretta, con i due banconi ai lati, ricalca la tipica sala mitraica, coperta con una volta a botte che originariamente doveva essere certamente decorata come un cielo stellato. L'intero complesso è scavato nella malleabile roccia tufacea del colle sul quale sorge, come il vicino anfiteatro romano e la necropoli etrusca
Si ritiene, infatti, che il mitreo possa essere stato realizzato, in origine, proprio reimpiegando alcune di queste tombe, abbattendone le pareti divisorie. Lateralmente sono stati realizzati dei pilastri che creano, in questo modo, altre due strette navate laterali.
In fondo alla sala, al posto dell'attuale altare, doveva trovarsi quello dedicato a Mitra e nella nicchia sul retro, ancora visibile, doveva essere alloggiato un bassorilievo con la raffigurazione della tauroctonia, mai ritrovato e quindi, probabilmente, andato distrutto. Oggigiorno, invece, troviamo al suo posto un affresco della Natività nel quale, comunque, sempre un toro compare...
Al centro della navata si apre una fossa, da alcuni identificata con la fossa sanguinis, la buca in cui si raccoglieva il sangue del toro sacrificato; altri, invece, ritengono che essa sia stata scavata dopo la trasformazione in chiesa cristiana, come sacello per l'interramento di reliquie e delle ossa di qualche martire locale. La piccola anticamera, oggi riccamente affrescata, presenta una porta di accesso sul fianco, così da creare un imponente effetto scenografico per chi entra, il quale si trova al cospetto della lunga navata scavata nella roccia voltandosi alla sua sinistra.(...)
collegarsi con il link per approfondire
Città di sutri ( vt )
Sutri è un comune italiano della provincia di Viterbo, con una popolazione di poco superiore ai 6.000 abitanti. Dista circa 30 km dal capoluogo e circa 50 km dal Grande Raccordo Anulare (Roma). Sutri sorge su un imponente rilievo di tufo che domina la via Cassia. Le sue origini sono molto antiche e presenta evidenti testimonianze del suo passato: un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe scavate anch'esse nel tufo, mura etrusche incorporate da quelle medioevali, un mitreo poi tramutato in chiesa (intitolata alla Madonna del Parto), il Duomo di origine romanica.
Francesco Petrarca, scrivendo del suo primo viaggio a Roma nella lettera al cardinale Giovanni Colonna, descrive Sutri:
« A due sole miglia sta Sutri, sede diletta a Cerere, e antica colonia, secondo che dicono, di Saturno: ove non lungi dalle mura mostrano il campo che narrano fosse il primo in Italia a ricevere la sementa del grano, segato indi a poco dallo stranio re che con tal beneficio mansuefatti e cattivatisi gli animi di quei primi abitatori regnò su loro tranquillo infin che visse, e venuto dopo morte in voce di Dio, dalla gratitudine degli uomini qual vecchio nume con in mano la falce fu venerato. Saluberrimo, a quanto la breve dimora mi concede di giudicarne, è questo clima.
Cingono d'ogni parte il paese colline senza numero, né troppo alte, né di malagevole salita e di nessuno impedimento allo spaziar della vista, infra le quali s'aprono sui convessi fianchi ombrose e fresche caverne, e sorge frondoso il bosco a riparare l'ardore del sole da tutti i lati da quello infuori che guarda a Borea, ove un monticello degli altri più basso in aprica valle spiegandosi appresta alle api una fiorita dimora. Qui d'acque dolcissime ne' bassi fondi il mormorio, qui cervi, damme, cavrioli, e tutto il selvaggio gregge de' boschi errante ne' colli aperti, e schiera infinita d'augelli che lambe le onde o su pei rami saltellando sussurra. Taccio de' buoi, e de' domestici armenti, e dei doni di Cerere e di Bacco, che alla fatica dell'uomo dolci ed ubertosi rispondono, e dei naturali tesori dei vicini fiumi, dei laghi e del mare, che anch'esso poco è distante. »
(Lettere di Francesco Petrarca delle cose familiari, lettera XXIII, ca. 1337)
Necropoli di sutri ( vt )
La città antica di Sutri sorge su un imponente rilievo tufaceo di forma più o meno triangolare, di essa, nulla si conserva nella zona moderna tranne alcuni tratti della cinta muraria etrusca incorporata da quella medievale, un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe, un mitreo scavato nel tufo, (prima tomba etrusca) poi trasformato dai Romani in un tempio dedicato al dio Mitra ed oggi divenuto Chiesa della Madonna del Parto, ben più significanti sono le testimonianze dell’architettura funeraria di epoca romana.
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La Necropoli di Sutri
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Necropoli di Sutri
La città antica di Sutri sorge su un imponente rilievo tufaceo di forma più o meno triangolare, di essa, nulla si conserva nella zona moderna tranne alcuni tratti della cinta muraria etrusca incorporata da quella medievale, un anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, una necropoli etrusca formata da decine di tombe, un mitreo scavato nel tufo, (prima tomba etrusca) poi trasformato dai Romani in un tempio dedicato al dio Mitra ed oggi divenuto Chiesa della Madonna del Parto, ben più significanti sono le testimonianze dell’architettura funeraria di epoca romana.
La Necropoli che costituisce, nell’ambito del territorio Etrusco-Falisco, uno degli esempi più rilevanti di concentrazione di tombe rupestri di età romana, si estende per circa 200 metri lungo l’alto costone tufaceo a ridosso della Via Cassia in direzione di Roma che, in epoca antica, si snodava ad una quota notevolmente più bassa di quella attuale.
Le sepolture, oggi riconoscibili, sono complessivamente 64 scavate interamente nella massa tufacea disposte anche su più livelli in base alla tipologia, segno evidente di sfruttamento intensivo della Necropoli stessa. Tipologicamente sono individuabili : tombe ad una camera, tombe a doppia camera con o senza vano d’ingresso ad arco, nicchie rettangolari con o senza incasso per contenere le ceneri dei defunti e arcosoli. Le più significative sono senz’altro le tombe a camera, talvolta a pianta complessa e arricchite da decorazioni architettoniche esterne, quelle appartenenti alle famiglie più importanti e ricche si riconoscono dai frontoni o lesene scolpiti all’esterno della tomba.
Nella Necropoli sono presenti riti funerari a incenerazione e ad inumazione sia in tombe a camera sia in sepolture singole a nicchia e ad arcosolio scavati nella parete tufacea. In tutta la Necropoli una sola tomba a camera destinata esclusivamente a contenere defunti incenerati, a fronte di dieci nicchie che hanno un incasso per contenere le ceneri; più numerose sono le tombe a rito misto nelle quali, oggi, sembra comunque prevalere l’incenerazione. Le tombe a camera sicuramente a sola inumazione sono solo tre. Dubbi ci sono circa l’utilizzazione di sei ambienti, mentre è sicuramente più consistente il numero degli arcosoli.
Le tombe già spogliate e saccheggiate nel primo periodo del Medioevo, nel corso dei secoli hanno subito un continuo processo di alterazione fino a diventare stalle o rimesse agricole. Attualmente si presentano notevolmente compromesse tanto da ostacolare una giusta lettura del sito.
L’alto strato d’interro della parete tufacea che ricopre anche la pavimentazione delle camere, la folta vegetazione presente nella parete più settentrionale della stessa nonché l’esistenza di cavità lasciano presupporre la presenza di ulteriori ingressi della Necropoli con un proseguimento della stessa in questa direzione.
Mancando totalmente qualsiasi dato e visti gli esigui elementi disponibili, l’inquadramento cronologico della Necropoli può essere posto dal I secolo a.C. fino al III-IV secolo d.C.
Sutri, il Mitreo (santa Maria del Parto) (manortiz)
Sutri, Etrscuan Tomb, Mithraeum and Madonna del Parto Church (manortiz)
Sutri (Latin Sutrium) occupied an important position, commanding as it did the road into Etruria, the later Via Cassia: Livy describes it as one of the keys of Etruria, Nepi being the other. It came into the hands of Rome after the fall of Veii, and a Latin colony was founded there; it was lost again in 386 BC, but was recovered and recolonized around 383. It was besieged by the Etruscans in 311‑310 BC, but not taken. With Nepi and ten other Latin colonies it refused further help in the Second Punic War in 209 BC. Its importance as a fortress explains, according to Festus, the proverb Sutrium ire, of one who goes on important business, as it occurs in Plautus. It is mentioned in. the war of 41 BC, and received a colony of veterans under the triumviri (Colonia coniuncta lulia Sutrina). Inscriptions show that it was a place of some importance under the empire, and it is mentioned as occupied by the Lombards.
Sutri retained its strategic importance as a fortified place near the borders of the Duchy of Rome. The Donation of Sutri was an agreement reached at Sutri between the Lombard king Liutprand the Lombard and Pope Gregory II in 728. At Sutri the two reached an agreement, by which Sutri and some hill towns in Latium (see Vetralla) were given to the Papacy, as a gift to the blessed Apostles Peter and Paul according to the Liber Pontificalis. The pact formed the first extension of Papal territory beyond the confines of the Duchy of Rome.
Sutri, the seat of a bishopric, was retrieved for the Papacy after the defeat of the Lombards.
Pope Gregory VI abdicated at Sutri on December 20, 1046, following the Synod of Sutri convened at the request of Emperor Henry III. In 1111 it was the seat of the treaty between Paschal II and Emperor Henry V; in 1146 and 1244 Eugene III and Innocent IV took refuge here, respectively. In 1244 it was conquered by Pietro di Vico, but was later took by Pandolfo, count of Anguillara, who gave it back to the Papal States.
The city saw the struggles between Guelphs and Ghibellines. In 1433 the condottiero Niccolò Fortebraccio set fire to the city, which, from that point onward declined in favour of Ronciglione.
Main sightsThere are some remains of the ancient city walls of rectangular blocks of tuff on the southern side of the town, and some rock-cut sewers in the cliffs below them.
The cathedral, of Romanesque origin, is largely modern: of the medieval edifice the belltower (1207) and the crypt, from the Lombard period, with seven naves divided by twenty columns of different origin.
In the cliffs opposite the town on the south is the rock-cut church of the Madonna del Parto, developed out of one of the numerous Etruscan tombs of the area (according to some scholars, it was a mithraeum).
The most striking edifice is the rock-hewn amphitheatre of the Roman period, one of the most suggestive monuments of the ancient Lazio. Of elliptical plan, it measures c. 49 x 40 meters.
from Wiki
Sutri (Lazio) il Mitreo (santa Maria del Parto) (manortiz)
061 - La chiesa della Madonna del parto
Un breve capitolo dedicato a una chiesetta cara alla devozione popolare, oggi chiusa al culto.
Memorie di Pietra.Sutri.remix
7 ottobre 2009
Memoria di pietra etrusca
Parco Antichissima Città di Sutri, ore 17
Passeggiata radioguidata nellarea archeologica
(dal Mitreo-Chiesa ipogea della Madonna del Parto allanfiteatro)
con degustazioni finali
(pecorino, fagioli regina di Sutri, vini selezionati)
Il progetto sintegra alla strategia di comunicazione multimediale attuata con il geoblog della Via Francigena dellalto Lazio per dare luogo ad un evento di performing media: unazione teatrale radioguidata da mappare allinterno del geoblog.
Lazione di performing media nasce a fronte dellesigenza di promuovere i percorsi culturali lungo la via Francigena, sollecitando la conoscenza dei luoghi chiave del suo tratto settentrionale da Proceno verso Roma. Lintento è quello di creare dei percorsi emozionali attraverso cui coinvolgere gli utenti, rappresentati dal potenziale flusso turistico culturale, sia italiano che straniero.
Le caratteristiche di tale evento sono rivolte a rendere evidenti le potenzialità dellinterazione tra web e territorio, attraverso un geoblog che oltre a tracciare il percorso-base della via Francigena potrà riportare le impressioni emotive dei partecipanti, scrivendo le proprie storie nelle geografie del Lazio.
In questo senso lazione radioguidata di Koinè svolgerà la funzione di catalizzazione teatrale della partecipazione al percorso di esplorazione della Via Francigena facendo parlare le pietrein un gioco drammaturgico, immersivo (attraverso lascolto in cuffia), che spiazzerà lo spettatore, divertendolo e sollecitando unattenzione particolare alla memoria del territorio. Lazione di performing media vedrà la partecipazione di un gruppo di pellegrini che in quei giorni percorre la via Francigena per arrivare a Roma per lAngelus dell11 ottobre.
Sutri, Mitreo (santa Maria del Parto) in HD 1080 by manortiz
Il Mitreo di Sutri (VT)
La chiesa, riferibile al XIII.XIV sec è interamente scavata nel tufo.
Da un piccolo vestibolo, a pianta quadrata, decorato con affreschi raafiguranti la Madonna e i santi S. Cristoforo e la leggenda di S. Michele del Gargano, si passa nell'ambiente principale a pianta rettangolare allungata, diviso in tre navate da due file di pilastri ricavati nel tufo da archetti ribassati.
La copertura della navata centrale presenta una volta a botte, le piccole navate laterali, probabilmente i banconi dell'originario Mitreo, mostra tutte le caratteristicheche generalmente contraddistinguono questi ambienti sotterranei, scarsamente illuminati e privi all'esterno di elementi architettonici.
Il rinvenimento a Sutri di un rilievo del dio Mitra avvalora la tesi del riutilizzo di un luogo di
culto pagano, trsformato dai cristiani in luogo sacro; in un secondo momento l'ambiente fu ampliato con la creazione di una zona absidale, a pianta rettangolare, avvenuto mediante il taglio del podio della navata centrale aumentando così lo spazio per le funzioni religiose.
Nell'abside si conservano i resti dell'affresco raffigurante la Natività
Fonte: etruriameridionale.beniculturali.it
Roma, Madonna del Parto - Virgin of Childbirth (manortiz)
Madonna del parto di Jacopo Sansovino che, secondo la tradizione popolare, sarebbe miracolosa. Tale statua, secondo una leggenda, sarebbe stata realizzata adattando un'antica effigie di Agrippina che teneva fra le braccia il piccolo Nerone -
the Madonna del Parto (Our Lady of Childbirth) by his pupil, Jacopo Sansovino. The latter sculpture is reputed by tradition to work miracles and was, according to a legend, based on an ancient statue of Agrippina holding Nero in her arms
from wiki
Piero della Francesca e La Madonna del Parto - in dvd
compralo su
The Mithraeum of Sutri, St. Michael the Archangel in the Madonna del Parto's church (manortiz)
Sutri (Lazio, Italy), The Etruscan necropolis (manortiz)
La necropoli urbana di Sutri, uno degli esempi più consistenti di tombe rupestri di età romana nell'ambito del territorio etrusco-falisco, si estende per circa 180 m lungo l'alto costone tufaceo che doveva costeggiare la Cassia.
Oggi sono visibili circa 64 tombe, scavate direttamente nella parete su diversi livelli: si riconoscono tombe a una camera, a doppia camera, tombe precedute da ingresso ad arco, nicchie rettangolari, con o senza incasso per cinerari ed arcosoli. Già nel primo medioevo furono saccheggiate e, nel corso dei secoli, il loro aspetto originario è stato più volte alterato o trasformato, tanto che in alcuni casi la lettura degli esterni e degli interni può risultare abbastanza complessa.
Per l'inquadramento cronologico solo degli elementi fino ad ora esposti, mancando totalmente qualsiasi dato cronologico, ci permettono di affermare che la necropoli sia stata in uso dal I sec. a. C. fino al III-IV sec. d. C.
from
(...) Going out of the amphitheater, with the door of the arena behind you, follow the tree-lined road that goes up to the left to the monumental necropolises, which are very old: they think they could date back to the 4th to 6th centuries B.C. You can visit 64 tombs completely dug into the tufo, placed on different levels. In the Middle Ages they were raided, and some of them transformed into stalls and agricultural deposits; some were actually inhabited. The niches dug into the walls, with different dimensions, demonstrate that here both funerals with incineration and burials were carried out. One of these tombs, which became a Mithraeum in the Roman Era, was transformed into the medieval church of Madonna del Parto.
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Sutri nel Lazio, Villa Savorelli ed Anfiteatro (manortiz)
Parco naturale regionale di sutri - percorso storico archeologico
Appena 7 ettari di estensione, è un parco davvero unico nel panorama delle Aree Protette non soltanto del Lazio. La ricchezza di valori archeologici, paesaggistici e naturalistici testimonia l'importanza anche dei siti più piccoli all'interno della rete regionale di Parchi e Riserve.
Si trova tra le falde dei Monti Cimini, che si elevano a nord-est dominando la conca del lago di Vico e la piana di Viterbo, e quelle dei monti Sabatini a sud-ovest, a corona del bacino lacustre di Bracciano.
L'Area Protettasi sviluppa principalmente su di un acrocoro tufaceo; nella parte sommitale è ubicata Villa Savorelli (sede del Parco) mentre nella parte di fondovalle, nel tratto a ridosso del centro urbano di Sutri, sono visibili alcuni dei siti archeologici più importanti della Tuscia come lo scenografico Anfiteatro, la Necropoli e la Chiesa della Madonna del Parto (Mitreo).