SERRALUNGA D'ALBA (Cuneo Langhe Piemonte) Chiesa Parrocchiale di San Sebastiano - videomix
La chiesa parrocchiale di San Sebastiano venne edificata tra il 1886 e il 1888 nello stesso sito dov’era l’antica parrocchiale di San Benigno, fuori le mura. San Benigno, infatti, ormai cadente, venne abbattuta per costruivi la nuova sede religiosa della comunità di Serralunga. La decorazione pittorica dell’interno appartiene quasi completamente al pittore albese Fedele Finati. Nel catino absidale è invece affrescata un’Adorazione del Santissimo Sacramento di Sebastiano Nizza. Sull’altare centrale vi è una tavola in legno scolpito con due santi francescani che adorano il Crocifisso.
salva il filmato Negro Giacomo
FILMATO PROCESSIONE DELLA MADONNA CORNELIANO D'ALBA PROVINCIA DI CUNEO.
Alba Adriatica - Vedova dona 800mila euro alla parrocchia di Sant'Eufemia
I fondi serviranno a costruire la nuova chiesa
***** Il Barocco a Torino: Chiesa Santuario della SS.ma CONSOLATA + CAPPELLA DELLE DUE REGINE
Torino è una città ricca di storia e di cultura, ancora oggi disseminata di opere ed edifici che risalgono ad epoche molto lontane e significative per l’evoluzione storica del nostro Paese. Il Santuario della Consolata, anche conosciuto con il nome di Chiesa di Santa Maria della Consolazione, è un’affascinante struttura risalente all’epoca paleocristiana, periodo in cui una modesta chiesa dedicata al culto cristiano di Sant’Andrea fu costruita sui resti di un precedente tempio dedicato a culti pagani.
Dal V secolo in poi, questo luogo di culto e l’area circostante hanno continuato a crescere assumendo sempre più importanza per la popolazione del posto, tanto che la chiesetta fu poi ampliata fino a diventare, nel corso del XI secolo, una vera e propria Abbazia.
La Chiesa di Santa Maria della Consolazione, in stile romanico, subì durante il 1700 numerosi cambiamenti, affidati all’abile Filippo Juvarra, che toccarono lo stile della chiesa in modo piuttosto radicale per portarla allo stile barocco dell’epoca.
Alla Chiesa della Consolata, legata al culto della Vergine è anche legata la storia dell’icona della Vergine, che dopo varie vicende che la videro apparire e scomparire nel corso degli anni, fu ritrovata definitivamente il 20 giugno del 1104. La leggenda narra che ad un certo Giovanni Ravacchio, un cieco proveniente da Briançon, fu rivelata in sogno l’ubicazione di un’immagine raffigurante la Madonna. Una volta recuperata l’icona, l’uomo avrebbe recuperato la vista! L’icona è ancora oggi presente all’interno della cripta di questo santuario, ma non si tratta dell’originale come si credeva, bensì, come fu scoperto nel XIX secolo, di una copia fatta dall’artista Antoniazzo Romano e portata a Torino dal cardinale Della rovere.
Da vedere assolutamente nella Santuario della Consolata è l’imponente Altare Maggiore, opera di Filippo Juvarra sui cui si trovano due angeli in adorazione scolpiti in marmo bianco da Carlo Antonio Tantardini e l’icona della Vergine. Notevole è inoltre anche il Campanile della Chiesa, costruito nell’XI secolo e rimasto la sola testimonianza della precedente chiesa romanica di Sant’Andrea e la facciata neoclassica del 1860.
Terremoto, San Pellegrino: pompieri recuperano la terza campana dalla chiesa crollata
Recuperata anche la terza campana e l’orologio del campanile crollato di San Pellegrino (Norcia). Sono iniziati martedì mattina gli interventi per la realizzazione delle opere provvisionali, ossia le puntellature, nel borgo più colpito dal sisma del 24 agosto. Al lavoro i vigili del fuoco del comando provinciale di Terni che stanno eseguendo le messe in sicurezza su edifici anche privati con squadre di puntellatori.Recuperata anche la terza campana e l’orologio del campanile crollato di San Pellegrino (Norcia). Sono iniziati martedì mattina gli interventi per la realizzazione delle opere provvisionali, ossia le puntellature, nel borgo più colpito dal sisma del 24 agosto. Al lavoro i vigili del fuoco del comando provinciale di Terni che stanno eseguendo le messe in sicurezza su edifici anche privati con squadre di puntellatori. l lavoro i vigili del fuoco del comando provinciale di Terni che stanno eseguendo le messe in sicurezza su edifici anche privati con squadre di puntellatori. In particolare gli uomini del nucleo Saf (speleo alpino e fluviale) si stanno occupando della chiesa di San Pellegrino dove all’alba del 25 agosto a seguito di una forte scossa è crollato il campanile, già gravemente lesionato dal terremoto del giorno precedente. In particolare i vigili del fuoco stanno mettendo in sicurezza ciò che resta dell’edificio di culto. Durante le operazioni è stata recuperata la terza campana rimasta in bilico per oltre un mese sul tetto della chiesa (le altre due sono già state messe in sicurezza in uno stabile agibile del paese) e l’orologio della torre campanaria
Chiesa S. Martino Randazzo
La chiesa di San Martino è un luogo di culto in stile gotico - normanno ubicato nel quartiere e piazza omonimi della cittadina di Randazzo.
Secondo la tradizione l'edificio sorge sull'area occupata da un preesistente luogo culto risalente al V secolo. Area ove si insediarono le popolazioni lombarde, giunte al seguito dei Normanni per la riconquista dell'isola. Il campanile per stile è collocabile in epoca normanna.
Nel XIII secolo il corpo principale fu ampliato comprendendo tre navate. Nel XIV secolo fu addossata una quarta navata a meridione, coll'intenzione di completare l'insieme con l'aggiunta du una quinta navata uguale sul lato settentrionale. Frizioni campanilistiche tra i Lombardi stanziati nel quartiere di San Martino, i Greci insediati nel quartiere di San Nicola, i Latini stanziati attorno alla chiesa di Santa Maria. Il 15 maggio 1469, l'archimandrita Leonzio Crisafi pose fine alla lunga contesa circa la preminenza in ambito cittadino che ogni tempio vantava, pronunciando una piena equiparazione tra essi, stabilendo che ciascuno avrebbe esercitato a turno e per un anno, il diritto di preminenza. Il 24 gennaio 1493, il viceré di Sicilia Ferdinando de Acuña y de Herrera, conte di Buendía, emanò un'ulteriore direttiva che confermava l'equiparazione. È documentato sul Libro Rosso il passaggio da Randazzo dell'imperatore Carlo V reduce dalla campagna di Tunisi dopo le trionfali accoglienze a Trapani e Palermo sulla strada per Messina, evento avvenuto il 17 ottobre 1535.
Al Libro Rosso, alla sua custodia presso la chiesa considerata sede dell'archivio storico cittadino a alla figura dell'imperatore fanno riferimento eventi che ebbero profonde ripercussioni a Randazzo. Sul finire del 1538 le truppe spagnole ammutinate lasciate a custodia de La Goletta dopo la Presa di Tunisi, si ribellarono per questioni di mancati pagamenti. Gran parte delle guarnigioni abbandonarono il presidio e navigarono alla volta della vicina Sicilia. A titolo preventivo, per motivi di sicurezza furono confinati sull'isola di Lipari, ma contravvenendo alle disposizioni impartite dal viceré di Sicilia Ferrante I Gonzaga, gli ammutinati sbarcarono a Messina per essere immediatamente respinti.
Dopo disordini provocati a Castania e Faro si impossessarono e depredarono i centri di Monforte e Santa Lucia del Mela, per poi commettere ulteriori razzie a Castroreale. A Randazzo è documentata la distruzione dell'archivio storico custodito nel tempio. Col tentativo di mediazione svoltosi a Milazzo e dopo il giuramento convenuto col patto siglato a Linguaglossa, nonostante i pagamenti effettuati a saldo dei compensi pattuiti, il viceré chiamò in rassegna con pretesti vari i capi dei sediziosi, facendoli strangolare rispettivamente a Messina, Militello, Vizzini, Lentini e altre località.
Nel settembre 1540 la chiesa acquistò il miracoloso Crocifisso destinato ad altro paese da Giovanni Antonio Matinati scultore di Messina. 21 dicembre 1746, solenne consacrazione presieduta da monsignore Francesco Tommaso Moncada. La targa commemorativa recita: «THOMAS MONCADA ARCHIE(PISCO)PVS MESSANENSIS QVI HOC TEMPLVM S(ANCTI) MARTINI VRBIS RANDATIJ CONSECRAVIT ANNO MDCCXLVI MENSE (DECEM)BRIS DIE XXI PRO ANNIVERSARIO VERO DIEM XXI OCTOBRIS ASSIGNAVIT»
Nel 1751, assieme alla chiesa di Santa Maria Assunta e alla chiesa di San Nicola, fu insignita del titolo di collegiata, con facoltà di elezione delle Dignità Capitolari, concessione dei privilegi canonicali, compresa la cappa di coro e il manto d'ermellino, privilegi confermati dalla Santa Sede nel 1785. Il diritto di preminenza si prolungò fino al 1936, anno in cui monsignor Salvatore Russo, vescovo di Acireale, decise di attribuire il titolo di matrice alla chiesa di Santa Maria. Nei giorni 6 - 7 - 8 - 9 - 11 agosto 1943, i bombardamenti anglo-americani colpirono in pieno il monumento arrecando notevoli danni e distruggendo le quattro navate originarie.
La Buona Terra: Gianni Solino presenta il suo libro e Villa di Briano
G. Solino
La buona terra. Storie dalle terre di don Peppe Diana
Al killer che chiese Chi è don Peppe Diana e poi gli sparò, avremmo voluto rispondere Siamo tutti noi, il suo popolo. Lo abbiamo fatto passando dalle parole ai fatti. Dalle terre di camorra a terre di don Peppe Diana. In questa sfida stiamo dando tutto noi stessi. (estratto tratto dal libro)
Ecco il video della presentazione de La buona terra di Gianni Solino a Villa di Briano, un volume dedicato alle esperienze positive in terra di Gomorra, dove le associazioni sono impegnate nella costruzione di comunità alternative alla camorra.
Per maggiori info, leggere la quarta di copertina, sfogliare il libro, cliccare qui:
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A different perspective of Coiromonte di Armeno
Coiromonte di Armeno (No)
Filmed and edited by Tethys Drone Department. All videos where made by the Drone Altura Pro AT6, no video was shot from the ground. The videos are original and unmodified or stabilized, just cut to allow the editing of the video. Even the colors have not been corrected.
Unfortunately, the day was cloudy but we will return to Coiromonte to catch the autumn colors by choosing a day with warm sunshine.
Thanks to the local Pro Loco for allowing the aerial shots.
Copyright by Tethys Group - September 2012
To receive information, please contact the following e-mail address - info@tethys.it
Music: The Temper Trap - Sweet Disposition - All musical right are reserved.
Scritti Sardi: L'Ardia di San Sebastiano a Giave
Siamo in una cumbissia (così si chiamano le stanzette terrene che circondano la chiesa). La stanza è lunga, irregolare, bianca. Un pezzo di grossa tela ingiallita sta inchiodato al finestrino, perché non penetri il vento: la luce è scialba, fumosa, pregna degli odori caldi delle vivande: si pranza.
Di solito si pranza sempre fuori, al fresco degli alberi; ma questa volta, poiché minaccia di piovere, si è apparecchiata la tavola dentro. Le tovaglie sono stese per terra; i piatti scintillano come se contenessero acqua; il vino tremola e rosseggia nei bicchieri, nelle bottiglie di vetro; colonnine di fumo caldo si alzano dai grandi vassoi colmi di vivande. Fra le masserizie, accanto a qualche cuscino bianco che pare damascato, stanno grandi cocomeri dal verde lucido e cupo, dalle piccole venature gialle, e grappoli d'uva dal verde-oro e dal nero turchiniccio. Siamo diciassette intorno a questa mensa democratica: nell'ombra della porta risplende un visino di bimba pallida, bionda, dagli occhi azzurri: un tipo di madonnina, mentre in piena luce, vicino al suo fucile dalla canna lucente, c'è un viso barbuto e bruno di pastore.
Nel pomeriggio si balla. Il cielo è ancora cinereo, la brezza fresca passa sugli alberi, che si scuotono con un fruscio d'acqua scrosciante. Intorno intorno stanno legati, ai tronchi, cavalli di tinte diverse, dal nero al color caffè e latte: cavalli alti ed eleganti e ronzini dagli occhi di ciuco, semichiusi e melanconici. Un giovine, semisdraiato fra due pietre, suona una fisarmonica dalle note stridenti, tristi od allegre secondo i passi. Ci sono gruppi di signori e signorini e gruppi di paesane con la bocca schiusa al sorriso; e una fila di signore e signorine dalle alte pettinature; un arcobaleno di vestiti, costumi, scialletti avvolti intorno alla vita.
Le coppie danzanti però sono poche, e la polvere quasi indistinta che sollevano i loro piedi striscianti si sperde giù, tra il fitto degli alberi.
I santi guerrieri martiri di Sardegna
Il cavallo nell'immaginazione popolare ha avuto una valenza semantica di forza e potenza. Più importante rispetto al bue e al toro che avevano ugualmente un forte potere di rappresentazione allegorica. Già nell'arte delle caverne e delle grotte i cavalli erano fortemente effigiati insieme ai buoi selvatici rappresentati in Sardegna dalle protomi taurine. La prima immagine di un cavaliere in Sardegna ci è data dal Museo Archeologico Nazionale di Cagliari che ospita un arciere saettante in piedi sul dorso del cavallo. Questo sta a significare che già dal periodo nuragico venivano praticate corse a cavallo con gare di abilità equestre.
I padri della chiesa hanno avuto nei confronti del cavallo un atteggiamento diversificato: da una parte il cavallo aveva una connotazione negativa di superbia e lascivia, quasi di peccato perché nitrisce quando si avvicina una femmina e dall'altra che è quella pertinente al nostro progetto, di vittoria come quella dei martiri sul mondo. In Sardegna le immagini dei cavalieri vincenti più ricorrenti sono quelle di San Giorgio e Costantino, di San Michele Arcangelo, di San Maurizio patrono dei Cavalieri e di San Martino. Altri santi equestri venerati sono il patrono della Provincia di Sassari, San Gavino. Lo stesso San Paolo viene raffigurato armato con la spada come nel caso della facciata delle cattedrale di Bosa oppure caduto da cavallo come nel quadro posto nella chiesa della Santissima Trinità di Sassari.
Nella narrativa sarda come del resto in tutte le raccolte di testi riguardanti le tradizioni popolari quali le ballate, le fiabe, ed i racconti il cavallo ha una funzione magica, dal punto di vista attanziale è una figura che aiuta l'eroe ha compiere la sua impresa. Il cavallo è un aiutante nobile ed intelligente senza il quali l'eroe o il santo non potrebbero vincere. I cavalieri delle varie ardie sono una variabile paradigmatica di un sentimento religioso che trae la sua origine da una fede religiosa molto profonda e da antichi riti ancestrali che hanno subito profonde modificazioni nello spazio e nel tempo. La contaminazione culturale e il progresso tecnologico ha modificato le abitudini dei sardi, ma esistono alcune feste che sembra si siano fermate nel tempo. La scrittrice sarda Grazia Deledda racconta con sapere magico il cavallo e ciò che offre il suo punto di vista ripreso da una posizione di privilegio ecco come fotografa Grazia Deledda l'ambiente che la circonda.
Un tempo io ero, pare impossibile, una intrepida amazzone. Ma da noi, in quel tempo, si nasceva, si può dire, a cavallo. Invece che sulle sedie i bambini s'arrampicavano sui mansueti ronzini invariabilmente legati nelle stalle dei ricchi proprietari e sotto le tettoie dei pastori poveri: a cavallo i proprietari andavano a visitare le loro terre, a cavallo si viaggiava da un paese all'altro, a cavallo le nobili dame si recavano a sciogliere qualche voto nelle belle chiese di stile pisano che arricchiscono l'isola, e le serve a portare l'acqua dalla fontana. E a cavallo si partiva, nelle luminose luminose albe di primavera e d'autunno, in allegre brigate, per le feste campestri: il cavallo, quindi, era per noi ragazze di buona famiglia condannate ancora a una vita orientale, chiusa e sorvegliata gelosamente dai genitori, fratelli, zii e cugini, un simbolo di libertà e di gioia. Si diventa alti, a cavallo, e si ha l'illusione di essere, come i centauri, creature favolose agili e forti capaci di camminare, senza mai stancarsi, fino ai limiti della terra.
E viene il crepuscolo con le sue ombre cineree: nella valle brillano i fuochi di lontani pastori, e sul cielo, ove al raggio del sole sparvero le nubi, appaiono le prime stelle della sera. I cavalli scendono galoppando dalla montagna e spariscono giù come macchie brune. I grilli mandano il loro primo stridio dal ritmo monotono, e i massi, gli alberi, le macchie di lentischio assumono nell'ombra strane forme nebbiose, d'immensi fantasmi, di rovine, di giganteschi nuraghes, di torri nere e misteriose. Siamo scese: ci sediamo stanche e silenziose, ravvolte nei nostri scialli e guardiamo la montagna, la valle, l'orizzonte. Il cielo è limpido, la terra bruna, e su tutte le cose regnano i primi silenzi della notte.
L'emozione che si prova davanti alle varie ardie che si susseguono nell'anno agrario che termina con l'assunta e rinasce simbolicamente con la natività di Maria, è forte come così lo stupore che sembra assopirsi ma che si manifesta ogni qual volta il rito si ripete tra il forte incedere dei cavalli è i gosos recitati dai pellegrini che offrono al santo i ceri per sciogliere un voto o per pregare per un proprio defunto o una persona cara alla quale ci si sente vicini. I cavalli, gli stendardi, i cavalieri e le bandiere fanno parte di questo arcobaleno di sensazioni che unite tutte insieme danno un forte impatto emotivo che trascende dalla fede che ognuno ha nei confronti dell'epifania o del sacro. I cavalli e i cavalieri sono le maggiori attrazioni di tutte le manifestazioni e sagre religiose che si tengono in Sardegna, la loro funzione naturale è quella dell'Ardia ovverossia di scortare e di proteggere il santo come accade in gran parte delle processioni che avvengono in Sardigna; gli stessi Pali sono una variabile paradigmatica di questo culto, i Pali come quello dell'assunta che si teneva a Sassari durante la discesa dei Candelieri; il palio di Fonni, di San Giovanni Battista, il Palio di San Mauro a Sorgono e quello di Torralba per la festa dello Spirito santo; il palio di Gavoi che si svolge per la festa delle Madonna d'Itria, il Palio di San Lussorio che si svolge a Borore, a Romana, a Santu Lussurgiu e a Oliena il 21 agosto; Il palio di Ollollai che si svolge il 24 agosto per i festeggiamenti di San Bartolomeo; i Pali di Paulilatino per la festa di Maria Maddalena e per San Costantino; il palio di Lula e di tutti i paesi con forti connotazioni religiose e con una forte propensione nei confronti dei cavalli. I pali di Sedilo, Samugheo, e Pozzomaggiore per la festa di Costantino che restituì la libertà ai cristiani.
Nell'alta notte plenilunare tre cavalieri passano al galoppo attraverso il sentiero delle montagne rocciose. La canna dei loro fucili brilla alla luna, e i cavalli nitriscono nel profondo silenzio del paesaggio sublime.Lontano, le nuvole salgono dal mare di madreperla sottilmente pennellato nell'estremo orizzonte, salgono lente sul cielo d'orpello del plenilunio, azzurre e diafane sul fondo bianco dell'infinito.
Chiesa San Nicola alla Carita'
Chiesa San Nicola alla Carita' Napoli gioiello del barocco
La facciata della chiesa è del 1723 su disegno e diretta supervisone di Francesco Solimena anche se lo stesso autore non vedrà ami alla luce la sua opera; Francesco Solimena morirà nel 1776 e la chiesa tutta verrà consegnata al pubblico culto solo negli anni 90 del '700.
Andrea Russo e Tommaso Montorio nel 1775 completeranno il medaglione di bronzo rappresentante San Nicola su una conchiglia ordinato a Bartolomeo Granucci, iniziato forse dal Colombo diretto discepolo del Solimena.
Del Solimena anche la volta a botte affrescata per sua mano il 6 novembre del 1606.
Si presenta a croce latina con tre navate delimitate dai sei pilastri a base di piperno che richiamano archi a tutto sesto lungo i quali si sostengono le trabeazioni delle navate stesse.
Spettacolare invece è l'opera del De Matteis sulla facciata all'interno della stessa Chiesa La cacciata dei demoni dagli alberi da parte di san Nicola.
Della sua stessa firma è Il Transito di San Nicola antistante il coro e l'altare privilegiatum misurante sette metri per sei, una delle sue più grandi composizioni ad olio; ragion per cui pare che gli ufficiali napoleonici rinunciarono a trasferirlo in Francia.
Napoli - A testa alta, il libro di Federico Del Prete (16.02.13)
- Napoli - Federico Del Prete, venditore ambulante, medaglia d'oro al valor civile, perse la vita per mano della camorra casertana. La sua colpa quella di aver denunciato le estorsioni ai danni dei venditori ambulanti operate da un vigile urbano corrotto. La sua storia è ripercorsa nel libro: A testa alta di Paolo Miggiano. Alla libreria Guida di Port'Alba, a Napoli, presentano il volume membri di Libera, istituzioni e magistrati. C'è anche il figlio di Federico, Gennaro, che racconta il suo papà... (16.02.13)
Tls Giornale lunedì 14 agosto 2017
Giornata infuocata a Valeriano. Un vasto incendio divora il bosco.
Molestie nei confronti di due turiste francesi in viale Amendola. Fermato dalla polizia uno straniero di ventun anni.
Quindici agosto Festa dell’ Assunta. Domani Messa solenne al Santuario di Soviore presieduta dal Vescovo Palletti.
Ferragosto all’ insegna della cultura, del divertimento e del tutto esaurito. Matteo Renzi sbarca sull’ Isola Palmaria.
Lo Spezia Calcio esce dalla Coppa Italia. Stasera la telecronaca della partita.
in mtb verso Gallodoro (HD)
(discesa di Gallodoro)
Video composto da fotogrammi scattati durante la mie ascese in mtb verso Gallodoro in due diversi periodi dell'anno (agosto - novembre );
partenza all'alba....dopo aver pedalato per 34km lungo la S.S. 114 Orientale Sicula arrivo a Letojanni e inizio la salita di 7km imboccando la s.p. 11 che risale tutta la Valle del Ghiodaro passando per Mongiuffi Melia fino a Roccafiorita. Salita lunga con un primo tratto facile (l'unico ostacolo un cavallo in mezzo alla strada), ma poco prima del bivio per Gallodoro la pendenza diventa più arcigna!!!! Bello anche il paesaggio che si scorge, con la suggestiva veduta di Taormina. Dopo aver riempito le borracce faccio un giretto per le vie del paese e inizio la strada del ritorno.
Percorro in totale 89km
(video discesa Gallodoro)
Montelparo, Le Campane di san Michele - The st Michael's Bells (manortiz)
TANFUK IL DOCUMENTO DELL'ABATE DI MONTECASSINO ALBANETA
L'Abate di Montecassino scrive una mail!
ESCLUSIVO! TANFUK!
FCRM171107-PA-S.MESSA-07-11-2017-LODI MATTUTINE CANTATE-Padre.Paolo.Lomartire.ofm.V.Parr-CRISTO.RE
LODI & S. MESSA 7 Novembre 2017
Celebra Padre Paolo Lomartire ofm Vice Parroco
CRISTO RE Martina Franca Taranto ITALIA
LODI
INNO
Già l'ombra della notte si dilegua,
un'alba nuova sorge all'orizzonte:
con il cuore e la mente salutiamo
il Dio di gloria.
O Padre santo, fonte d'ogni bene,
effondi la rugiada del tuo amore
sulla Chiesa raccolta dal tuo Figlio
nel Santo Spirito. Amen.
1 ant. Sei stato buono con noi, Signore:
hai perdonato l'iniquità del tuo popolo.
SALMO 84 La nostra salvezza è vicina
Cristo Gesù è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione (1 Cor 1, 3).
Signore, sei stato buono con la tua terra, *
hai ricondotto i deportati di Giacobbe.
Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, *
hai cancellato tutti i suoi peccati.
Hai deposto tutto il tuo sdegno *
e messo fine alla tua grande ira.
Rialzaci, Dio nostra salvezza, *
e placa il tuo sdegno verso di noi.
Forse per sempre sarai adirato con noi, *
di età in età estenderai il tuo sdegno?
Non tornerai tu forse a darci vita, *
perché in te gioisca il tuo popolo?
Mostraci, Signore, la tua misericordia *
e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: †
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli, *
per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme *
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s'incontreranno, *
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra *
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore elargirà il suo bene, *
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia *
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant. Sei stato buono con noi, Signore:
hai perdonato l'iniquità del tuo popolo.
2 ant. L'anima mia anela a te di notte,
al mattino il mio spirito ti cerca.
CANTICO Is 26, 1-4. 7-9. 12 Inno dopo la vittoria
Le mura della città poggiano su dodici fondamenti (cfr. Ap 21, 14).
Abbiamo una città forte; *
egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo.
Aprite le porte: *
entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà.
Il suo animo è saldo; †
tu gli assicurerai la pace, *
pace perché in te ha fiducia.
Confidate nel Signore sempre, *
perché il Signore è una roccia eterna;
il sentiero del giusto è diritto, *
il cammino del giusto tu rendi piano.
Sì, nella via dei tuoi giudizi, Signore,
in te noi speriamo; *
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
Di notte anela a te l'anima mia, *
al mattino ti cerca il mio spirito,
perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra, *
giustizia imparano gli abitanti del mondo.
Signore, ci concederai la pace, *
poiché tu dai successo a tutte le nostre imprese.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
2 ant. L'anima mia anela a te di notte,
al mattino il mio spirito ti cerca.
3 ant. Fa' splendere su di noi il tuo volto, Signore.
SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore
Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28).
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, *
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via, *
fra tutte le genti la tua salvezza.
Ti lodino i popoli, Dio, *
ti lodino i popoli tutti.
Esultino le genti e si rallegrino, †
perché giudichi i popoli con giustizia, *
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, Dio, *
ti lodino i popoli tutti.
La terra ha dato il suo frutto. *
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio *
e lo temano tutti i confini della terra.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
3 ant. Fa' splendere su di noi il tuo volto, Signore.
LETTURA BREVE 1 Gv 4, 14-15
Noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.
......
Cappella in Festa, Sorteggio Premi, Premiazioni e Ringraziamenti, Monte di Procida
Cappella in Festa, Sorteggio Premi, Premiazioni e Ringraziamenti, Monte di Procida
CREMOLINO (Ovada) 2008 - 2010
Concerto di Campane Parrocchia di Cremolino (Ovada)
-Nel 2008 con il camion di Trebino
-Nel 2010 L'inaugurazione del campanile della Chiesa
Avezzano Focaracci 2012
I focaracci 2012 ad Avezzano
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