Francavilla di Sicilia (Me)
Francavilla di Sicilia è un comune italiano di 4.065 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.È situata al centro della Valle dell'Alcantara, a nord dell'Etna, sulla riva sinistra del fiume Alcantara. Il suo territorio è solcato dal fiume San Paolo e dal torrente Zavianni, ambedue affluenti dell'Alcantara.L'antico abitato si rivela importante e assai consistente nel dimostrare l'espansionismo ellenistico. Tuttavia una forte presenza di complessi megalitici legati ai culti della fertilità, e soprattutto a quelli della Dea Madre disposti secondo precisi allineamenti, multiformi nell'aspetto e dalle forti impronte antropozoomorfe rivelano essere sentinelle di peculiari percorsi che tracciano le grandi vie di comunicazione, sacre in quanto tali, di un'antichità tanto lontana quanto ancora ignota, ma che riserva quasi quotidianamente scoperte che destano tanta meraviglia quanti sono gli interrogativi che pongono. Sull'Abbazia del san Salvatore della Placa troviamo notizie in una pergamena che fa del 1100, nella quale si accenna a Clemente abate e non ancora santo all'epoca.La memoria popolare riporta che quando il conte Ruggero d'Altavilla passò in questa zona con il suo seguito, Cremete, o Clemente, secondo la denominazione latina, gli chiese un aiuto per costruire un Monastero sulla rocca dove egli conduceva la sua vita solitaria. Il conte Ruggero acconsentì e tra il 1090 ed il 1100 fu restaurato il già all'epoca antico Monastero di S. Salvatore di Placa dove si stabilirono i monaci dell'ordine basiliano.Intorno ad esso si formeranno poi degli agglomerati di case. In un primo momento si trattava solo di insediamenti di gruppi di contadini che lavoravano per i monaci in quanto, si racconta che Ruggero avesse stabilito che fossero proprietà del Convento tutte le terre che si vedevano dall'altura su cui esso era posto.Il Castello di Francavilla sorge su un rilievo isolato al centro della Valle dell'Alcantara, in corrispondenza di un suo restringimento ed alla confluenza del fiume San Paolo. Dal castello si domina, oltre l'abitato, anche il corso del fiume Alcantara che proprio nella strettoia sotto la rupe del castello veniva attraversato da un ponte del quale permangono le rovine. L'antico ponte (in arabo 'Al Qantarah') può essere osservato da vicino seguendo il sentiero natura de 'Le Gurne', un suggestivo percorso che porta alla scoperta di antichi mulini, sfruttati per la produzione di energia elettrica (tra i primi in Italia), e dei meravigliosi laghetti (gurne) che forma l'Alcantara in questo tratto, proprio sotto il castello di Francavilla.
Sacra Rappresentazione della passione di Cristo ( Francavilla di Sicilia)
ROCCELLA VALDEMONE (ME) 15 AGOSTO 2011 USCITA DALLA CHIESA MATRICE DELLA MADONNA DELL'UDIENZA
E KI NAIUTA E VIVA....ROCCELLA VALDEMONE MADONNA PORTATA A SPALLA
Chiesa madre roccella.wmv
Coro Motta Camastra - Ave Maria - I° Concerto dei Cori della Valle dell'Alcantara
I° Concerto dei Cori della Valle dell'Alcantara
4 gennaio 2013 - Chiesa dell'Annunziata
Francavilla di Sicilia
Coro Castiglione di Sicilia - A Stidda - I° Concerto dei Cori della Valle dell'Alcantara
I° Concerto dei Cori della Valle dell'Alcantara
4 gennaio 2013 - Chiesa dell'Annunziata
Francavilla di Sicilia
Come vengono suonate le campane a Petralia Soprana
Quante volte avete sentito suonare le campane e probabilmente qualcuno di voi si è chiesto: come vengono suonate?. Bene! In questo video, Vittorio Federico, uno dei sacristi delle Chiese di Petralia Soprana , vi spiega come funziona. Un grazie al parroco, don Salvatore Mocciaro che ci ha dato questa possibilità.
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Alla prossima!
A servizio della chiesa madre. L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Riuniti a Roma in questi giorni per la Consulta, i membri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, istituzione pontificia, sostengono le istituzioni della chiesa cattolica in terra santa .
Forza d'Agrò (Me)
Forza d'Agrò è un comune italiano di 914 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.
Fa parte del comprensorio della Valle d'Agrò e all'Unione dei Comuni delle Valli joniche dei Peloritani ed è situato su un cocuzzolo alla quota di 420 m s.l.m.Il primo insediamento risale al X secolo, con il nome di Vicum Agrillae, mentre l'attuale denominazione risale al XIV secolo.I monumenti più rilevanti sono la chiesa madre, dedicata alla Santissima Annunziata (secolo XVI), il convento Agostiniano, la chiesa della Santissima Trinità ed il castello normanno (XIV secolo), del quale rimangono soltanto dei ruderi.
Come un balcone sul mare Jonio, dal suo belvedere è possibile ammirare la costa da Messina a Siracusa, con Taormina e Castelmola, la baia di Giardini-Naxos e l'imponente mole del vulcano Etna.Nel 1971, il centro storico di Forza d'Agrò (assieme a quello della vicina Savoca) è stato scelto da Francis Ford Coppola per l'ambientazione di numerose scene presenti in tutti i film della saga della famiglia Corleone, a partire da Il padrino.
Forza d'Agrò is an Italian town and comune in Sicily, part of the Province of Messina.Forza d'Agrò is on the lower peak of a small mountain, while on the higher peak that overlooks the town are the remains of a Norman castle. Much of the town consists of traditional buildings and stone paved lanes that are impassable by car. Due to this lack of recent development, Forza d'Agrò has featured as the backdrop in a number of films, such as The Godfather trilogy.
Font : Wikipedia
Incontro della Settimana Santa 2018 - Lumezzane (Italia)
Chiesa Madre e Convento dei Padri Cappuccini, Sortino
Video realizzato da Cinzia Caruso
Polignano TVweb: La Chiesa Matrice chiude per sempre
Con un decreto dei vigili del fuoco la chiesa Matrice di Polignano a mare è stata resa inagibile. E' stata ufficializzata la chiusura a tempo indeterminato.
FRAMMENTI DI ROMA - S. Onofrio al Gianicolo
Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo - Roma
Fuochi d'artificio @ Fiumefreddo di Sicilia - 30/07/17
Piccola parte dello spettacolo pirotecnico realizzato in occasione del 140° anniversario della Chiesa Madre di Fiumefreddo di Sicilia.
GRAN CARNEVALE CITTA' DI LINGUAGLOSSA - 2019
GRUPPI IN MASCHERA ESIBIZIONI LUNGO LA VIA ROMA ED IN PIAZZA MATRICE - 03-03-2019
Palma di Montechiaro , la città del Gattopardo
Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento conta 24.895 abitanti e ha una superficie di 7.636 ettari per una densità abitativa di 326 abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona collinare, posta a 165 metri sopra il livello del mare. Grosso centro agricolo sito alle pendici del Monte Pozzillo, Palma di Montechiaro vanta una ricca produzione di uva, mandorle, olive e meloni gialli. Cospicui sono l'allevamento di ovini e le risorse ittiche di pesce fresco. Il nome Palma venne dato al paese dal duca Carlo De Caro, che lo fondò nel 1637, per ricordare lo stemma della sua famiglia in cui è raffigurata un albero di palma, simbolo di gloria.
The municipality counts 24.895 inhabitants, its surface measures 7.636 hectares, and its population density is of 326 inhabitants per square kilometre. It rises on a hilly area, 165 meters above the sea-level. A big agricultural center situated on the slopes of Monte Pozzillo, Palma di Montechiaro boasts a rich production of grapes, almonds, olives, and yellow melons. Conspicuous are the town's cattle breeding and the fishing resources. The town was named Palma by Duke Carlo De Caro, who founded it in 1637, to honor his family's emblem represented by a palm tree, symbol of glory. Throughout the XV century, the suburb belonged to the De Caro princes, until it passed through matrimony to the Lords Tomasi of Pelagie (Lampedusa and Linosa), in 1500. In 1812 the town achieved its independence. The appositive Montechiaro was added in 1863 only, because of the proximity of the homonymous castle of the Chiaramonte family. The most outstanding documents are the XVII century Palazzo Ducale, the neo-classic style Chiesa del SS. Rosario and the Chiesa Madre, that beholds the tomb of the astronomer Giovanni B. Odierna (1579-1660). Interesting is also the Benedictine Monastery of Maria SS. del Rosario, and the Torre di S. Carlo, a tower erected during the XVII century by Prince Carlo Tomasi of Pelagie (Lampedusa e Linosa).
Destinazione Sicilia
Viaggio in solitaria da Telese Terme (BN) a San Cataldo (CL) per onorare i miei genitori defunti dopo il viaggio che ho fatto fino a Novosibirski in Siberia
Roccella Valdemone (Me) ) (Auricella del Vallo di Demena)
Roccella Valdemone è un comune italiano di 714 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.Anticamente battezzata Auricella e Rocchella (dal latino medievale Roccella, piccola rocca) quindi Roccella-Randazzo e infine Roccella Valdemone.Il nome Valdemone ha origine da una delle tre circoscrizioni amministrative in cui gli Arabi suddivisero la Sicilia, ossia il Vallo di Demena, che a sua volta discende dal latino Valium (vallo).Il ritrovamento in territori vicini a Roccella, di monete greco-romane fa supporre la presenza di antichi insediamenti umani.Sorta in età normanna, un castello consolidò nel Medioevo la sua posizione di centro strategico difficilmente espugnabile. Il territorio è suddiviso in quattro contrade risalenti al sistema feudale, offerte ai Baroni come ricompensa. Infatti Roccella fu affidata nel 1296 da Federico II d'Aragona a Damiano Spadafora col titolo di baronia, divenendo in seguito marchesato. Lo stemma Spadafora, composto da un braccio armato che tiene una spada, tutt'oggi è raffigurato nel gonfalone comunale.Le contrade, in cui tutt'oggi è suddiviso il territorio sono: a nord Cassanita, Masinaro, Nocerazzo, Perino, Pillera e Revocato; a sud Bonvassallo (in cui a differenza delle altre esiste ancora la borgata), Germanà, Pecoraro, S. Giovanni; a est Daniele; a ovest Pietrorizzo, Lanzarite.Gli Spadafora (anticamente Spatafora) ne mantennero il possesso (con la denominazione alterna dei Lauria) fino al 1812 quando, mentre il paese era sotto la giurisdizione del marchese Domenico Spadafora Colonna ultimo feudatario della famiglia, il parlamento del Regno delle due Sicile abolì il feudalesimo.
About 90 km. from Messina, on the Eastern Mounts Nebrodi, into luxuriant valley crossed by the torrent Roccella, rises Roccella Valdemone. It is probable that the seat was already populated in Norman period: in 1296 it became feud of the Spataforas. Of the ancient and glorious history of Roccella are proofs some ruins of a Medieval castle which was one of the most important fortress in Sicily and has been considered for a long time to be elusive. Walking along the village it gets to the precious Cathedral Church which among furnishings of best workmanship, precious canvases and elegant sculptures, keeps a marble work of 1540 with a delicate taste made by Giacomo Gagini (1517-1598). Splendid is also the Church of Santa Maria dell’Udienza (Our Lady of Udience), with a simple architecture, characterized by a beautiful and decorated portal, by ornaments on the front, by the original insides rich of friezes. The temple also shows a beautiful sculpture made by Giacomo Gagini (1517-1598) representing an intense, in the outlines, Our Lady with Christ Child.. Inhabitants of Roccella (Roccellesi) find into popular manifestations a moment of cultural identity besides an occasion of joy and making feast: in May the festival of buttermilk curd, is special. It attracts into village visitors of the near villages and they also expet the tasting of good local food along the streets of Roccella; suggestive is also the feast in honour of Madonna dell’Udienza (Our Lady of Udience) kept on 15 August.Roccella’s territory, full of wheat, vine, legume, and fruit growings, shows insuperable sceneries included in reserves of the Valley of Alcantara and of the Wood of Malabotta. The Church Mother S. Nicolò of Bari constructed around to the 1400, the Church Mother, rises in the public square of the country dominated from the high bell tower. The inside is of Romanesque style, to three navate with transept, three rectangular apses, twelve monolitiche columns in sandstone stone with capital of corinthian style and the ligneo ceiling, rifared in 1935. The church came entire restored in the 1525 as it is deduced from two written in Latin language still today visible on sides of the greater altar. On the left side of the altar can be admired the marmoreo picture representing the Nativity ; of Jesus, commissioned in the 1526 to the Antonello Gagini from the baron Giovanni Michele Spadafora, but nearly totally executed from the son Giacomo.
Erosione Eraclea Minoa 7 marzo 2018
Erosione Eraclea Minoa, situazione catastrofica: alberi cadono a vista d’occhio, posti di lavoro a rischio
Madonna dell'Aiuto monte Kalfa - Roccafiorita ME
Roccafiorita (Roccasciurita oppure semplicemente A' Sciurìta in siciliano) è un comune italiano di 189 abitanti[2] della Città metropolitana di Messina in Sicilia.
Risulta essere il comune meno popolato della Sicilia (ma non rientra tra gli ultimi 100 comuni italiani per popolazione) e il meno esteso dell'intera Italia insulare, al quinto posto nella classifica degli ultimi 100 comuni italiani per superficie.
Secondo alcuni studiosi, il primo nucleo abitativo di questo paese collinare risalirebbe all'epoca romana. Nel 36 a.C., in occasione delle Guerre Civili del I secolo a.C., la città di Taormina si ribellò ai Romani. In poco tempo la città venne riconquistata dalle legioni romane e molti degli abitanti di Taormina si dispersero per le contrade vicine. Un gruppo folto di Tauromeniti dovette stanziarsi alle pendici del monte Kalfa, proprio dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita.
È altresì probabile che il primo nucleo di Roccafiorita sia stato fondato da genti provenienti dalla più vicina Phoinix, che proprio nel 36 a.C. aveva dato ospitalità per una notte all'esercito di Sesto Pompeo prima della battaglia contro Ottaviano.
Nel corso degli anni, sono state rinvenute, nel territorio di Roccafiorita, numerose tracce di urbanizzazione risalenti all'epoca romana.
Madonna dell’Aiuto
La statua della Madonna dell’Aiuto, che è venerata a Roccafiorita ha una storia molto recente. Tutto iniziò nel 1923, quando tre fanciulli di Roccafiorita, Alessandro e Carmelo Occhino, fratelli, e Filippo Occhino, loro cugino, comprarono alla fiera di S. Pietro una statuetta della madonna e la collocarono in un’icona nella via principale del paese decidendo che, da grandi, avrebbero costruito una statua della Vergine più grande, dedicandole una chiesa.
Passarono gli anni ed ognuno dei tre seguì la sua strada, Filippo entrò in Seminario, Alessandro partì per l’America e Carmelo fu richiamato alle armi. Nel 1942, Carmelo Occhino, divenuto Sergente maggiore dell’aeronautica, si trovò impegnato in una dura battaglia e circondato da fuochi incrociati, invocò la Madonna, che lo aiutasse. Immediatamente i bombardamenti cessarono e lui era miracolosamente salvo.
Il Sergente Maggiore, ritornato a Roma, commissionò alla ditta di Arte Sacra “La Rosa” la statua di una Madonna con il titolo dell’Aiuto. Sotto la sua guida, in breve tempo, la statua fu terminata. Prima di farla spedire a Roccafiorita Carmelo Occhino fece trasportare la statua al Palazzo Apostolico, dove vi rimase per tre giorni e il 2 marzo 1943 ricevette la benedizione di Papa Pio XII.
Uscita dal Vaticano la statua doveva essere spedita alla volta di Roccafiorita, ma era il periodo più critico della guerra. Le ferrovie non accettavano spedizioni, ma con l’aiuto di persone influenti, Carmelo Occhino, ottenne il permesso di spedire la cassa, contenente la statua, sullo stesso treno con il quale viaggiava lui.
Il viaggio era irto di pericoli, ma miracolosamente il treno giunse incolume a S. Teresa di Riva e da qui la statua fu portata al paese su un carretto. I combattenti decisero che, finita la guerra, si sarebbe edificato un santuario per questo Simulacro della Vergine. Si scelse di edificare il santuario sul monte Kalfa, la montagna che sovrasta il paese. Si lavorò intensamente, per tracciare una mulattiera, che permettesse alla Madonna di giungere in cima al monte. Il 24 maggio 1945, giorno sacro a Maria Ausiliatrice, la statua fu portata per la prima volta sul monte Kalfa. Subito dopo iniziarono i lavori per la costruzione del santuario che fu inaugurato venerdì 25 agosto 1950. Quello stesso giorno la Madonna fu portata in processione da Roccafiorita al santuario. Il giorno successivo si svolse una breve processione lungo il dorsale della montagna e la domenica la statua fu riportata in paese. Secondo questo programma, ogni anno, l’ultima settimana di agosto è dedicata a festeggiamenti in onore della Madonna dell’Aiuto.Il santuario è diventato meta di pellegrinaggi di fedeli e devoti alla Madonna, divenendo uno dei santuari più conosciuti della provincia di Messina.
In occasione dei festeggiamenti, in onore della Madonna dell’Aiuto, vengono organizzate dall’Amministrazione Comunale, manifestazioni cultuali e ricreative che allietano le serate e richiamano a Roccafiorita molti turisti.
fonte: Wikipedia e comuneroccafiorita.gov.it