Le campane di Claut
Claut (PN)
Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire
Segno per la Santa Messa Festiva
3 campane in Fa3 Maggiore, fuse da De Poli di Vittorio Veneto nel 1925
Sistema a Slancio Friulano
La vecchia chiesa parrocchiale di Claut venne demolita assieme al suo campanile, per essere ricostruita più maestosa. La sua costruzione terminò nel 1828 ed inizialmente era priva di campanile. La costruzione di questo iniziò nel 1852 per terminare l'anno successivo, dove raggiunse un'altezza di 37 metri. Vennero reinstallate le tre campane del vecchio campanile, ma subito ci si rese conto che erano troppo piccole ed inadatte. Allora nel 1867 venne fuso un nuovo concerto di campane, ad opera della fonderia De Poli di Ceneda. Furono consacrate il 2 maggio 1867 dal Vescovo Mons. Nicolò dei Conti Frangipane, allora Vescovo di Concordia. La campana maggiore venne battezzata con il nome di Maria Maddalena, la mezzana Maria Vittoria e la piccola Maria Giacobbe.
Il 23 luglio 1918 gli austro-ungarici, in occasione della Requisizione Bellica della Prima Guerra Mondiale, asportarono le tre campane del concerto ponendo sul campanile la campana della chiesa di San Rocco. Al termine del conflitto, in occasione del ripristino post-bellico, il campanile venne dotato di un nuovo concerto di campane, fuso dalla fonderia Giuseppe Pasqualini e Figli di Fermo. Per l'occasione vennero fuse anche una campana per la chiesa di Contron, una per San Gottardo e due per San Rocco.
La campana minore del concerto riportava il nome del parroco don Giovanni Battista Graziussi, del cappellano don Donnino Clerici oltre che alla data dell'invasione austriaca 8 novembre 1917 e quella della liberazione, 30 ottobre 1918. Aveva anche l'iconografia rappresentante Sant'Antonio da Padova, San Rocco, San Sebastiano e San Valentino. Questa, a causa del suono non perfetto, venne subito rifusa. La campana mezzana invece, come la campana maggiore, riportava l'iscrizione del ripristino post-bellico ME FREGIT FUROR HOSTIS AT HOSTIS AB AERE REVIXI ITALIAM CLARA VOCE DEUMQUE CANENS oltre all'iscrizioni A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE ed IN TE DOMINE SPERAVI NON CONFUNDAR IN AETERNUM ed all'iconografia rappresentante San Giuseppe, San Gottardo, San Lorenzo, San Giovanni Battista e San Bartolomeo. La campana maggiore invece, oltre all'iscrizione del ripristino post-bellico, riportava una dedica ai 40 soldati di Claut caduti nella Prima Guerra Mondiale e l'iconografia riguardante il Crocifisso, la Madonna e San Giorgio.
A causa dei difetti nel suono delle campane, nel 1925 l'intero concerto venne rifuso da De Poli di Vittorio Veneto. Le nuove campane riportarono a grandi linee le iscrizioni appartenute alle precedenti.
Fa3: D = 1072.5 mm; De Poli - Vittorio Veneto 1925
Sol3: D = 953.5 mm; De Poli - Vittorio Veneto 1925
La3: D = 846 mm; De Poli - Vittorio Veneto 1925