Nardò - Chiesa di San Domenico
Nardò - Chiesa di San Domenico
NARDO' : LA STORIA SOSPESA - Una lettura della facciata della chiesa di San Domenico ITA / ENG
La facciata della chiesa di San Domenico di Nardò, continua a rivelare le sue innumerevoli particolarità. Adesso ancora di più con l’aiuto della tecnologia. Paolo Marzano, dell’ Osservatorio sulla città di Nardò, grazie al team coordinato da Fernando Pero, ne coglie e ne indica alcune chiavi di lettura, proprio, in questo video. Una vera e propria ‘storia sospesa’, come la chiama il curatore, offerta finalmente agli occhi di tutti i cittadini … ‘del mondo’.
La particolare efficacia della tecnologia dei ‘droni’, agevola il racconto scolpito, orientando l’attenzione sulla ricca, densa, enigmatica e per niente affatto, bizzarra o barocca, facciata. Teorizzato da tempo, da alcuni scritti, dello stesso Paolo Marzano, il potenziale de “L’occhio alato albertiano o del drone contemporaneo”, ora si è potuto realizzare, e questo video, ne è la prova concreta.
“Si provvederà, in un secondo momento – dice il curatore - a commentare questi fotogrammi, ma ora godiamo dell’ impatto generale e, oserei dire, ‘corale’ dell’opera, popolata da innumerevoli, originali personaggi. Al contempo, percepiremo l’emozione nel riconoscere la grandezza dell’architettura che li contiene e poeticamente li avviluppa, ordinandone le diverse voci. Ci muoveremo vestendoci del ‘drone’ e comprenderemo le componenti chiare dell’arte; il tempo (del viaggio), lo spazio (del luogo), la mente (la curiosità) e la narrazione ‘visiva’ (la conoscenza che ne consegue). Forme, volumi, significati, simbologia, sono scrutati dinamicamente dall’indagine della telecamera ‘quadricottera’ che fluttua, rinnovando e rileggendo (rinominando) un contesto storico incredibilmente ricco di influenze europee e riferimenti culturali, già conosciuti e utilizzati all’epoca della costruzione della facciata”.
5 minuti di vero spettacolo (per il viaggio sulla superficie della facciata) che lascerà a bocca/occhi aperti, e farà conoscere da vicino, di quanta bellezza siamo circondati.
Si ringraziano i collaboratori, i tecnici e gli sponsor, con i quali si è lavorato da prima dell’estate, auspicando che, anche da questi brevi video, si possano trarre episodi utili a motivare un maggiore rispetto dell’ambiente, una concreta valorizzazione dei centri storici e una necessaria azione di salvaguardia dei nostri tesori d’arte e d’architettura.
The facade of San Domenico’s Church in Nardò, continues to reveal its many peculiarities. Now even more with the help of technology.
Paolo Marzano, of “Osservatorio sulla Città di Nardò” (Observatory on the City of Nardò), captures and recommend some key factors thanks to the team led by Fernando Pero, just in this video.
A real ‘ suspended story’, as the editor calls it, finally offered to the eyes of all citizens of the world.
The particular effectiveness of the technology of ‘drones’, facilitates the carved story by focusing attention to the rich, dense, enigmatic and, by no means, bizarre or baroque facade.
Theorized for some time, by some writings of Paolo Marzano himself, the potential of “L’Occhio Alato Albertiano o del Drone Contemporaneo” (The winged Albertan Eye or Contemporary Drone), now, has been possible to accomplish, and this video is the concrete proof.
“We will provide at a later time - says the editor - to comment on these frames, but now let’s enjoy the ‘overall impact and, I dare say,’ choral ‘work, populated by countless original characters.
At the same time, we will perceive the emotion in recognizing the greatness of architecture that contains and poetically envelops them ordering the elements.
We will move dressing the part of a ‘drone’ to understand the light components of the art; the time (of the trip), space (the place), the mind (curiosity) and the “visual” narrative (the knowledge that goes with it). Shapes, volumes, meanings, symbols, are dynamically scrutinized by the investigation of the quadricopter camera floating, renewing and re-reading (renaming) an incredibly rich historical context of European influences and cultural references, already known and used during the construction of the facade.
5 minutes of real show (for travelling on the surface of the facade) that leave your mouth / eyes open, and will get to know, how much beauty surrounds us.
We thank the staff, technicians and sponsors with whom we have worked before the summer, hoping that, even from these short videos, can be drawn episodes which motivate a greater respect for the environment, a concrete exploitation of the historical centres and a necessary action to safeguard our treasures of art and architecture.
CONCERTO PIANISTICO CHIESA SAN DOMENICO M° DAVIDE VALENTINO MARINA CONTE SOPRANO NARDO' 01012020
Nardò, il cuore del Gal Terra d'Arneo
Nardò, il cuore del Gal Terra d'Arneo, sorge sul versante ionico del tavoliere salentino e costituisce uno degli esempi della magnificenza architettonica e culturale di questo Sud da scoprire. La città ha radici antichissime e il suo centro, Piazza Salandra, è considerato uno dei più belli tra quelli barocchi del Mezzogiorno. Sono tantissimi i palazzi di pregevole importanza che ne costituiscono l'imponente bellezza, la loro disposizione conferisce al borgo antico un senso di intima relazione con le tradizioni rituali e le radici storiche. La Chiesa di San Domenico la cui facciata è un capolavoro di ricami in carparo fu costruita per l'ordine domenicano tra il 1580 e il 1594, rapisce lo sguardo del visitatore che attraversa il retro della piazza in direzione della fontana del Toro e fino all'impatto scenografico costituito dagli elementi di Piazza Salandra: il Sedile di impianto rinascimentale, il Palazzo dell'Università, l'obelisco dell'Immacolata, la Chiesa di San Trifone. Più avanti sorge La Cattedrale di Santa Maria Assunta,La cattedrale sorge sul luogo dove fu fondata l'antica chiesa basiliana di Sancta Maria de Nerito, ad opera di alcuni monaci orientali che nel VII secolo sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse opere di rimaneggiamento, anche radicali, che ne hanno alterato l'originaria impostazione architettonica. Possiede un impianto basilicale a tre navate, divise da due ordini di archi a tutto sesto e a sesto acuto. Sulle pareti rimangono numerosi affreschi.
L'arca di San Domenico
L'arca di san Domenico è il monumento sepolcrale realizzato per Domenico di Guzman (morto a Bologna il 6 agosto 1221). Si trova nella basilica di San Domenico di Bologna, più precisamente nella solenne Cappella di San Domenico, aperta sulla navata destra della basilica. L'aspetto attuale è il frutto di diversi interventi effettuati tra il XIII e il XVIII secolo. È una delle più importanti opere d'arte della città anche per testimonianze lasciate da Nicola Pisano, Niccolò dell'Arca, Michelangelo e Alfonso Lombardi.
Storia [modifica]
Domenico di Guzman morì a Bologna il 6 agosto 1221, nel convento da lui istituito e che oggi prende il nome di Convento di San Domenico. Sepolto inizialmente nell'altare di San Nicolò dell'antica e oggi scomparsa chiesa del convento (la piccola chiesa di San Nicolò delle Vigne che risiedeva al posto dell'attuale basilica di San Domenico), nel 1233 la sua salma fu posta in una cassa di cipresso, racchiusa in un semplice sarcofago marmoreo, e traslata dietro l'altare di una cappella laterale della navata sinistra della nuova basilica in corso di costruzione. L'anno successivo, precisamente Il 13 luglio 1234, Domenico fu canonizzato da papa Gregorio IX. In seguito alla canonizzazione e all'esplosione dell'ordine domenicano i pellegrini cominciarono ad accorrere sempre più numerosi a visitare il sepolcro del santo, accalcandosi sul piccolo sarcofago marmoreo che diventò ben presto inadeguato.
Si decise quindi di ricollocare i resti del santo in un monumento più insigne, innalzandolo per renderlo più visibile. Nacque quindi il primo nucleo medievale dell'arca con sei panelli marmorei, decorati ad altorilievo e descriventi sei scene della vita del santo, per racchiudere il nuovo sarcofago. L'opera fu commissionata a Nicola Pisano nel 1264 e portata a compimento il 5 giugno 1267. Alla sua esecuzione parteciparono anche alcuni allievi, quali Arnolfo di Cambio, Lapo e Donato (questi ultimi citati da Giorgio Vasari, ma non altrimenti noti) e il converso domenicano Guglielmo da Pisa. Il sarcofago parallelepipedo in origine poggiava su quattro (forse sei o otto) colonne cariatidi, alcune delle quali si conservano oggi fuori contesto (Museo del Bargello a Firenze, Museum of Fine Arts a Boston e Museo del Louvre a Parigi).
Nel 1411 l'arca fu spostata nel transetto destro della chiesa, nel frattempo trasformato in cappella dedicata al Santo fondatore.
Nei secoli successivi furono eseguite importanti aggiunte all'originaria arca medievale. Nel XV secolo Niccolò da Bari (o d'Apulia, detto appunto dell'Arca) eseguì la decorazione della cimasa sopra il sarcofago di Nicola Pisano e realizzò l'angelo reggitorcia di sinistra (1469-1473). Alla fine dello stesso secolo Il giovane Michelangelo contribuì con alcune piccole ma significative statue: quella di San Petronio, di San Procolo e l'angelo reggicandelabro di destra (1494). Il secolo successivo Alfonso Lombardi eseguì la stele sotto il sarcofago (e sopra l'altare) raffigurante l'Adorazione dei Magi e scene della vita del santo (1532).
All'inizio del XVII secolo venne realizzata l'attuale Cappella di San Domenico e l'arca venne spostata nella locazione attuale.
Infine Jean-Baptiste Boudard eseguì il bassorilievo sotto l'altare con la morte di San Domenico (1768).
Alla sommità della cimasa, nonché sommità dell'intera arca, si vede Dio Padre che sorregge il mondo con la mano sinistra tenendolo vicino al cuore. Sotto i suoi piedi troviamo un altro globo più grande. Più in basso si vedono i simboli della creazione: i festoni di frutta stanno a significare la terra, i due putti si riferiscono al cielo e gli otto delfini al mare.
Ancora più in basso troviamo il mistero della Redenzione: Gesù Cristo morto è rappresentato in mezzo a due angeli, a destra quello dell'annunciazione e a sinistra quello della passione. Allo stesso livello degli angeli i quattro evangelisti (san Matteo, san Marco, san Luca e san Giovanni) che hanno diffuso al mondo intero il messaggio di Redenzione operato da Gesù Cristo.
Poco sotto si trovano, appoggiate a una cornice, otto statue che raffigurano i protettori di Bologna (nella parte anteriore: san Francesco, san Petronio, san Domenico e san Floriano; nella parte posteriore: sant'Agricola, san Giovanni Battista, san Procolo e san Vitale).
Domenico di Guzmán, Domingo o Domínico in spagnolo (Calaroga, 1170 -- Bologna, 6 agosto 1221), fu il fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori ed è stato proclamato santo nel 1234.
Places to see in ( Perugia - Italy ) Basilica Di San Domenico
Places to see in ( Perugia - Italy ) Basilica Di San Domenico
San Domenico is a Roman Catholic basilica church, located on Piazza Giordano Bruno and via del Castellano in the city of Perugia, region of Umbria, central Italy. A church, titled the Pieve di Santo Stefano del Castellare, was present at the site since about the 5th century. Construction of the precursor to the present church, also known as San Domenico Vecchio, began in 1304, and was constructed over the pre-existing church which had become inadequate after the growth of the Dominican Order. According to Giorgio Vasari, it was designed by Giovanni Pisano That church was consecrated in 1459, and had a layout that resembled the northern-European Hallenkirche plans.
By 1614–1615, the San Domenico Vecchio church was dilapidated, showing structural problems, and threatening collapse. New plans for refurbishment were implemented. The church façade retains a late 16th-century portal and is now double Baroque staircase. The interior was renovated in 1629–1632 by Carlo Maderno, and shows similarities with Maderno's design of the nave of St Peter's in Rome, except San Domenico has small lateral windows.
Of the prior San Domenico church, some fragments remain: the cloister (1455–1579), the chapel of St Catherine, and a large Gothic rose window (21 x 8.5 m) near the choir, executed by Bartolomeo di Pietro and Mariotto di Nardo in 1411. This window is also shown in a fresco now in the Palazzo dei Priori of Perugia. The bell tower was built in 1454–1500 by the Lombard architect Gasperino di Antonio. Originally it was taller than its current appearance, but it was later reduced for stability reasons.
Over the centuries, some of the movable artwork inside the church was removed. It still contains the 14th-century funerary monument to Pope Benedict XI, who died at Perugia in 1304 (perhaps executed by a pupil of Arnolfo di Cambio). It still has the altar (1459) of the Chapel of the Rosary by Agostino di Duccio and wooden choir-stalls, dating to the late 14th century. The church once housed also the Perugia Altarpiece (Guidalotti Polyptych) by Fra Angelico, now in the Galleria Nazionale dell'Umbria. The Chapel of St Catherine has 14th and 15th-century frescoes. The annexed cloister houses the National Archaeological Museum of Umbria, with pre-historic, Roman and Etruscan items excavated in Umbria.
( Perugia - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Perugia . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Perugia - Italy
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Places to see in ( Nardo - Italy )
Places to see in ( Nardo - Italy )
Nardò is a town and comune in the southern Italian region of Apulia, in the province of Lecce. In 2014, it had a population of 20,766. Traces of human presence in the area dates from Palaeolithic times. The settlement was founded by the Messapi around the year 1000 BC. The Romans conquered it in 269 BC and built the Via Traiana through it. After the fall of the Western Empire it was under the Byzantines and the Lombards. In 1055 the Normans captured Nardò. Their heirs were ousted by the Angevines in 1266. In 1497 the Aragonese gave it to Andrea Matteo Acquaviva, whose son Belisario was the first Duke of Nardò, and promoted the Renaissance in the city. In 1647 the city rebelled against the Spanish domination, but the viceroyal troops suppressed the riot with heavy terms.
Part of Salento, Nardò is located in the north-western area of the province, by the Ionian Sea. The municipality borders with Avetrana (TA), Copertino, Galatina, Galatone, Leverano, Porto Cesareo, Salice Salentino and Veglie. The town counts 11 hamlets(frazioni): Boncore, Cenate, Pagani, Palude del Capitano, Porto Selvaggio, Roccacannuccia, Santa Caterina, Sant'Isidoro, Santa Maria al Bagno, Torre Inserraglio, Torre Uluzzo and Villaggio Resta.
Alot to see in Nardo such as :
The Piazza Salandra is the center of the town.
Nardò Cathedral, built around 1000 AD. It has an 18th-century façade, but the interior has maintained the Romanesque-Gothic original appearance.
Church of San Domenico (16th-18th centuries). It has a highly decorated façade with Baroque caryatids, columns and vegetable figures.
Chiesa del Carmine, with a fine Renaissance portal.
Church of San Cosimo (1618)
Temple of the Osanna (1603)
Nardò Ring in Nardò is used as a test track for driving at high speeds.
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BASILICA CATTEDRALE DI NARDO' (LE)-ITALY IN 3D
ATTENZIONE: IL VIDEO E' VISIBILE SOLO IN STEREOSCOPIA CON L'AUSILIO DI OCCHIALI ROSSO / CIANO.
La cattedrale sorge sul luogo dove fu fondata l'antica chiesa basiliana di Sancta Maria de Nerito, ad opera di alcuni monaci orientali che nel VII secolo sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste. Con la conquista normanna della città, avvenuta nel 1055, i monaci basiliani vennero lentamente sostituiti dai benedettini, ai quali furono affidati il monastero e la chiesa. Fu infatti nel 1080 che il conte normanno Goffredo fece ricostruire sui resti della preesistente chiesa basiliana, una nuova chiesa che per decisione di Urbano II venne dedicata a Maria SS. Assunta. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito diverse opere di rimaneggiamento, anche radicali, che ne hanno alterato l'originaria impostazione architettonica. Possiede un impianto basilicale a tre navate, divise da due ordini di archi a tutto sesto e a sesto acuto. Sulle pareti rimangono numerosi affreschi, tra i quali quelli di san Nicola e del Cristo in trono che benedice alla greca (XIV secolo), della Vergine col Bambino (1511), di sant'Agostino (XV secolo) e della Madonna delle Grazie (del 1249, opera di Baiulardo). Di notevole rilevanza è il Crocifisso ligneo del XIII secolo, detto il Cristo Nero per la particolare colorazione scura del legno di cedro[12]. Al periodo barocco risalgono alcuni altari e il Cappellone di San Gregorio Armeno, opera di Placido Buffelli del 1680[13]. È stata elevata a Basilica minore nel 1980.
Ostuni - Chiesa di San Francesco
Nardò - La Cattedrale
Nardò - La Cattedrale
Festeggiamenti in onore della Madonna Immacolata a Nardò Le
Anche quest'anno si è rinnovato l'appuntamento con la spettacolare Fiaccolata dell' Immacolata organizzata dalla Società Operaia di Nardò (Le), che ha visto la partecipazione della Istituzioni Civili e Religiose della Città Neretina. Tra gli interventi quelli del Presidente della Provincia di Lecce.del Sindaco di Nardò e del Vescovo della Diocesi Nardò-Gallipoli, S.E. Fernando Filograna. Al termine della cerimonia i Vigili del Fuoco del distaccamento di Lecce, come atto di devozione, hanno deposto ai piedi della Madonna Immacolata una corona floreale.
Chiesa della Beata Vergine Maria Incoronata - Nardò (LE)
Chiesa della B.V. Maria Incoronata riaperta dopo 63 anni
XXI Torneo Giovanile città di Sansepolcro 2011 - San Domenico (Ar)
XXI Torneo Giovanile città di Sansepolcro 2011 - San Domenico (Ar)
Categoria Esordienti 1998 - San Domenico (Arezzo) 2° Classificato
Capocannoniere Barbagli Matteo (San Domenico)
Miglior Giocatore Massai Alessandro (San Domenico)
Nardò
Puglia - Il filmato mostra solo una piccola parte del centro storico di Nardò .
Basilica di San Domenico a Bologna
Alla Cappellina del Rosario che raccoglie le spoglie mortali del pittore Guido Reni una meditazione accompagnata dalla musica di Bach
ROMA - Chiesa dei Santi Gelso e Giuliano
È situata poco lontano dal Ponte Sant'Angelo, in un'area fino al XIX secolo importantissima per essere sull'arteria dell'unico collegamento tra il centro cittadino e il Vaticano, prima della costruzione degli ultimi e più moderni ponti sul Tevere.
Monsignor Domenico Caliandro saluta Nardò tra tanta commozione
Monsignor Domenico Caliandro saluta Nardò tra tanta commozione. Presenti tutti i sindaci della diocesi di Nardò-Gallipoli, il presidente della Provincia e il prefetto di Lecce. Il Comune di Nardò fa dono al vescovo di un quadro.
Brikò Nardò per LaFabbrica8 - Nardò (Lecce)
Gli amici di Brikò Nardò nella una nuova sezione Friends del nostro canale YouTube LaFabbrica8 - Nardò (Lecce) - Seguiteci anche su
SASSARI - Chiesa di Santa Maria in Betlem
SASSARI - La Chiesa di Santa Maria in Betlem filmata in 4K con Sony RX10M3.
Spot le Carose - Toco d'encanto jewels
Cliente: Toco d'Encanto - Nardò (Le) IT
CAMPAGNA: Toco d'Encanto presentazione Le CARose
facebook.com / tocodencanto.gioelli
Agenzia: Valllystudio.it
Concetto di direzione e art: Valeria De Santis
Regia, Sceneggiatura e Direzione della FotoGrafia: We Make - Daniele Fusco e Francesco,
Produzione: Toco d'Encanto.
Stefano Ronzino, Romina Giannuzzi, Patrizia Antico
Casting, Location menagment,
Aurora del Salento srl Marketing & Pubblicità
Project Manager: Daniele De Pascalis
Protagonista Femminile: Greta Torino
Protagonista Maschile: Angelo Carlà
Fratello: Roberto Giusto
Mamma: Benedetta Gianfreda
Comparse: Fernando Assanti, Fontanella Piccione Antonella, Giulio Fiorito, Tarantini Alessandro, Fernando Rizzo.
Assistente alla produzione: Agnese Pecora
Hair Style & Make up: Francesca Bisconti
Stylist: Alessandra Malerba (Le)
Musica Assistente: Mauro Muci (LE)
Si ringrazia per la gentile Collaborazione:
Il sindaco di Nardò Avv. Marcello Risi
Don Giulio della Parrocchia di Maria SS. Assunta
La Direttrice del Liceo Galilo Galilei e la prof.ssa Ferramosca.
L'architetto Giancarlo De Pascalis
Michiele Russo, Adriana Caputo Metafune, Terre Rosse
Luogo: Piazza Salandra (Nardò), Chiesa di San Domenico (Nardò), Relais Il Mignano (Nardò),
Musica
@ Nina Zilli
@ Traccia: L'amore E Femmina
@ © 2012 Universal Music Italia srl.
info@wemakestudio.it
Fb:
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