FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A MARSALA 24-06-2011
FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A MARSALA 24-06-2011
ANTRO RITROVAMENTO SCALA O.K..avi
L'antico antro della Sibilla si trova sotto la Chiesa di San Giovanni Battista a Marsala, nell'Area Archeologica di Lilibeo .
L'ipogeo è celebre per il pozzo identificato con la sorgente di cui scrive Diodoro nel 409 a.C., e per il sepolcro della Sibilla Cumana, che da questo luogo dava le risposte e rendeva gli oracoli.
La grotta è costituita da un vano centrale con il quale comunicano due ambienti, uno a Nord, l'altro ad Ovest.
II vano centrale, di forma circolare, coperto da una bassa cupola con lucernario collegato con il pavimento della Chiesa, appare scavato fino a m. 3.50, cioè circa fino all'imposta della Cupola che risulta costruita.
Nella parete ad Est si apre una nicchia absidata; al centro dell'ambiente è l'imboccatura di una vasca quadrata tuttora servita d'acqua.
L'ambiente a Nord, di forma semicircolare, absidato, è integralmente scavato nella roccia. Davanti alla cavità si erge un grande altare di pietra con una figura scolpita in un diafano marmo di San Giovanni Battista ad altissimo rilievo del XV secolo attribuita alla scuola del Gagini.
Ad Ovest si apre un secondo ambiente di forma irregolare, con tre pareti rettilinee e una absidata. Il pavimento è rialzato rispetto a quello del vano centrale di m. 0,40 circa.
Due sono gli accessi alla grotta che comunicano con l'ambiente centrale. Il primo, ad Est, costituito da una rampa antica che risulta rialzata di livello e collegata ad un corridoio ed ad un'altra rampa che si apre noi pavimento della Chiesa. Il secondo, a Sud, costituito da un corridoio scavato nella roccia collegato con tre rampe, aperto in seguito alla costruzione della Chiesa secentesca.
Gli ambienti rupestri erano splendidamente decorati di pavimenti musivi e di pitture parietali.
Giochi pirotecnici della Festa San Giovanni Battista a Marsala.....
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Il 22 maggio a Marsala la festa in onore di Santa Rita da Cascia
24 - Frattoli (Crognaleto - Teramo) 2013-05-25
Frattoli è una frazione del comune di Crognaleto.
Esso è noto perché ha dato i natali a una generazione incredibile di artisti scalpellini, la famiglia Zilli.
Il capostipite giunse dalle rive del lago di Campotosto, ebbe due figli, Emanuele che emigrò in America, e Amedeo, sorta di armadio tanto era alto e robusto che ebbe sette maschi e cinque femmine.
#Teramo #ProvinciaDiTeramo #Abruzzo
Il paese di Frattoli è balcone privilegiato sul Gran Sasso, e su immensi castagneti secolari, in alcuni casi così fitti che al sottobosco arriva pochissima luce.
Nei dintorni ci sono percorsi costellati di vecchie carbonaie, antichi casali isolati.
Il centro del paese ha le abitazioni disposte ai lati della strada principale, in gran parte ristrutturate con un carattere moderno che ha di fatto limitato le tracce delle tipiche costruzioni cinquecentesche di montagna.
Resistono negli edifici più vetusti alcune epigrafi sugli architravi delle porte che testimoniano date e notizie su antiche famiglie locali.
A pettine, si dipanano viottoli che denotano bellezza e tranquillità dell'ambiente naturale e, in sintonia con esse, gli elementi architettonici tipici di una tradizione rurale e contadina.
Ma c'è una particolarità che vale il viaggio per arrivare fin quassù oltre alla bellezza del panorama: è che sembrano esserci più chiese che case.
Esistono tuttora la chiesa madre di S. Giovanni Battista, la chiesa di S. Antonio, quella della Madonna del Carmine e la Madonna del Soccorso che oggi quasi non esiste più.
Anni fa c'era anche il tempio di Santa Margherita poi distrutto.
In più, una serie di edicole votive poste ai margini del centro abitato, di cui non si conservano che poche tracce.
La chiesa madre di San Giovanni Battista ha un portico del seicento in pietra che ha qualcosa di surreale.
All'interno il visitatore trova un ambiente armonioso in stile barocco, mitigato dalla tradizione locale, in una interessante commistione di stili.
Fanno bella mostra un pulpito in legno scolpito di pregevole fattura, un confessionale che, a ragione, si può definire capolavoro di ebanisteria artistica e una credenza in legno d'abete.
Il crocifisso ligneo dell'altare denota il gusto delle popolazioni dei monti della Laga, con quelle dorature e stucchi che spesso si incontrano nei paesi di Cesacastina, Cervaro, Tottea, Cortino.
Le riprese sono state effettuate il 25 maggio 2013 al seguito di una scolaresca di Teramo in visita a Crognaleto, Frattoli e Cesacastina.
Il commento audio inziale è di Sergio Scacchia che ha posto delle domande allo scalpellino Zilli..
La descrizione della chiesa di San Giovanni Battista è effettuata da Adriano Marini.
Abruzzo, Provincia di Teramo, Teramo, Crognaleto, Frattoli, reportage e documentari, PacotVideo,
Fuochi d'artificio S.Giovanni 24 Giugno Marsala 2016 -1080p
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Matrimonio Tenente Massimo - Marsala - Sicilia - 2011
Chiesa San Domenico Soriano - Nunzio Sulprizio
Chiesa San Domenico Soriano Napoli
le reliquie del Beato San Nunzio Sulprizio, sono conservate nella cappella dell'Arciconfraternita della Madonna del Rosario, a destra del transetto.
Tratto da Wikipedia.
Nel 1600, l'interno, composto da tre navate e cappelle laterali, ha ricevuto un ricco e raffinato arredo barocco su progetto di Cosimo Fanzago, che per la stessa eseguì anche l'altare maggiore. Tuttavia la chiesa fu interessata nei secoli successivi da diversi lavori integrativi. Seppure la facciata principale su piazza Dante rimane pressoché quella originaria, con pietre laviche vesuviane e con le sculture dei santi Tommaso d'Aquino (a destra) e Domenico di Guzman (a sinistra), negli interni, invece, ai lavori barocchi per lo più del Fanzago, seguirono altre decorazioni in stucco e marmo sette-ottocentesche, medesima datazione questa per tutti i cicli di affreschi della volta e delle cappelle.
Nella prima cappella sulla sinistra si trova la tomba di Alessio Falcone Rinuccini, decorata da opere di Giuseppe Sanmartino su disegno di Ferdinando Fuga del 1758. Nella terza cappella a sinistra è di Giacinto Diano la Vergine che presenta l'immagine miracolosa di San Domenico Soriano.
Sul transetto a sinistra è collocata una tela di Luca Giordano raffigurante la Madonna del Rosario (1690); in quello di destra invece un'altra Madonna del Rosario è attribuita ad Onofrio Palumbo, mentre di Giacomo Farelli datati 1703 sono le tele dell'Annunciazione a Maria, la Visitazione dell'Angelo, la Natività, la Caduta sotto la Croce, l'Incoronazione di Spine, la Flagellazione e la Presentazione al Tempio. La volta è affrescata da Salvatore Cozzolino e Vincenzo Galloppi con le Storie di santi Francescani e Domenicani (1882), lavori questi che rimpiazzarono precedenti cicli di Mattia Preti del 1664 sulla Gloria di San Domenico di Guzman, poi andate perduti.
Altre pitture e sculture seicentesche della chiesa hanno attribuzione ignota di scuola comunque napoletana; alcuni affreschi ottocenteschi sono invece attribuiti a Bernardino Castelli, altri di mano certa sono invece di Luigi Fabron e Luigi Scorrano.