Popoli (Pescara, Abruzzo) - Chiesa di S. Francesco - Taverna Ducale - chiesa di S. Lorenzo e Biagio
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Museo di San Martino Presepe Cuciniello
Presepe Cuciniello il presepe più bello del mondo. Nel Museo della Certosa di San Martino si trova il più celebre esempio di presepe napoletano è il presepe Cuciniello realizzato tra il 1887 e il 1889.
Il Cuciniello, per l'esecuzione del masso presepiale in legno, sughero, cartapesta e terracotta dipinti a mano si avvalse dell'opera di LUIGI FARINA.
Per l'illuminazione naturale si avvalse dell'opera di FAUSTO NICCOLINI.
Per la pittura del paesaggio e della calotta del cielo si avvalse dell'opera di LUIGI MASI.
Il presepe si articola in 3 momenti del racconto evangelico: La NATIVITA', la TAVERNA, l'ANNUNCIO.
Tuscany Crete Senesi near San Martino
Comuni, borghi e chiese
Abruzzo - Monte Amaro, Sito Archeologico Monastero benedettino di San Martino in Valle
Abruzzo Holiday ( dorumagda )
personal video - 2015
music excerpt from Anthem - MickeyMontz
Abruzzo - Calascio [ITA]
La rocca di Calascio e l'oratorio di Santa Maria della Pietà, due monumenti straordinari immersi in uno dei paesaggi più suggestivi d'Italia: Campo Imperatore, in Abruzzo.
chiese abruzzo
dedicato a chi soffre.....
Benedizione affresco San Martino presso agriturismo La Dolza
Padre Gianpietro parroco di Valmareno (tv) bendice l'affresco di San Martino presso l'agriturismo La Dolza, di seguito alla benedizione dell'opera l'autore Dario Dall'olio presenta brevemente l'opera.
APPARTAMENTO VIGANO' SAN MARTINO AGENZIA INTERMEDIA
OTTIMA VISTA! Bellissimo appartamento di recentissima costruzione con vista panoramica posto in luogo residenziale tranquillo.
L'immobile è posto al piano terra ed è composto da soggiorno, cucina a vista, disimpegno notte, ripostiglio, 2 ampie camere da letto.
Al piano interrato taverna direttamente collegata all'appartamento con zona lavanderia e cantina. Completa l'immobile l'ampio giardino di proprietà, il portico d'ingresso e il box doppio.
Da vedere!
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I sotterranei della Chiesa di San Pietro Apostolo
Sabato 15 Giugno sono stati aperti gli scavi della Chiesa di San Paolo Apostolo. Gli interventi si sono svolti grazie all'intervento di Acheoclub Italia, del Lions Club Jesi e della Parrocchia di San Pietro Apostolo. Gli interventi sul sito si sono svolti sotto la direzione scientifica della Sopraintendenza Archeologica e della Sopraintendenza ai Beni Architettonici delle Marche.
Foggia,la Cattedrale [in full HD]
La Chiesa della Beata Maria Vergine Assunta in Cielo o Chiesa della Santa Maria di Foggia più comunemente chiamata Cattedrale di Foggia è stata costruita nel 1170 in forme romanico-pugliesi, è stata danneggiata e successivamente restaurata dopo il 1731, in stile prettamente barocco, a causa del terremoto che ha semidistrutto Foggia. La Cattedrale di Foggia è strettamente collegata al ritrovamento dell' Iconavetere, una tavola che rappresenta una rarissima Vergine Kiriotissa, la cui storia si fonda con quella della nascita della città. Secondo la tradizione l'immagine, avvolta da sette veli (da cui deriva il nome della Madonna dei Sette Veli), è stata ritrovata nel 1062 (altre fonti riportano il 1073) da un pastore, in un pantano, l'attuale Piazza del Lago a Foggia.
Nel 1062 Foggia era solo un piccolo borgo ed esistevano pochi casolari arroccati intorno alla Taverna del Gufo che si perdevano solitari nella campagna arroventata. A quel tempo nel territorio erano presenti parecchi laghetti e stagni, resti delle piogge invernali. Fu su una di queste pozze che ebbe inizio la storia della Madonna dei Sette veli e, con essa inevitabilmente, la storia di Foggia. Alcuni contadini, che conducevano i buoi all'abbeverata, videro tre fiammelle posate sulle acque. Incuriositi e timorosi, si avvicinarono a quella strana apparizione. Rinvennero, così, sepolta nella melma, una grande tavola avvolta in teli. Dopo averla ripulita scoprirono che era un'icona che né l'acqua, né le traversie del tempo erano riuscite a distruggere del tutto. Nonostante fosse degradata, si distingueva bene l'immagine della Vergine Madre di Dio nell'atto di offrire all'adorazione il suo Figlio Gesù. I buoni contadini rivestirono l'immagine di veli nuovi e la portarono in una vicina casupola, la Taverna del Gufo. La capanna divenne ben presto il centro religioso e di pellegrinaggio della zona e nei dintorni si costruirono molte case.
Tutti i Re, dai Normanni agli Svevi, agli Angioini fino agli Aragonesi, gli Spagnoli e, infine, i Borboni, tutti considerarono quella di Foggia come una delle chiese più care.
Diverse volte i Principi Regnanti scelsero la Chiesa per i loro matrimoni. Il re Carlo I d'Angiò, morto a Foggia nel 1285, volle che nella Chiesa di Santa Maria fosse sepolto il suo cuore.
Il 1731 fu un anno importantissimo nella storia di questo santuario e di tutta la città. La Chiesa Collegiata di Foggia venne semidistrutta da un violento terremoto . Il Sacro Tavolo era alloggiato nella chiesa di San Giovanni Battista . Il 22 marzo, giovedì santo, mentre il popolo era tutto raccolto nella partecipazione alla Santa Messa, si vide distintamente apparire nella piccola finestra ogivale del Sacro Tavolo il volto della Vergine Madre di Dio . Alfonso Maria de' Liguori, appresa la notizia, volle recarsi a Foggia per rendere omaggio alla Vergine Santissima. Anche lui ebbe il privilegio di vedere la Madonna che appariva come una giovinetta di 13-14 anni col capo coperto di velo bianco, ma un'altra cosa importante è quella che Alfonso Maria de' Liguori sotto gli occhi dei partecipanti, come se fosse un predestinato si sollevò dalle base.
Già Collegiata di Santa Maria, la Cattedrale è stata eretta nel XII secolo e più volte modificata, conserva all'esterno buona parte dei raffinati prospetti romanici in pietra squadrata e scolpita, col prezioso cornicione popolato di sculture raffinata opera dell' architetto-scultore Bartolomeo da Foggia e, sul fianco sinistro, il ricco Portale di San Martino. Medievale è anche la suggestiva cripta, con notevoli capitelli sempre opera di Bartolomeo da Foggia. In età barocca il tempio fu ristrutturato globalmente, all'esterno mutando la parte superiore dei prospetti e innalzando il raffinato campanile lapideo con coronamento a guglia, e all'interno riplasmando in discreto stile rococò l'impianto architettonico, una croce latina con cupola a scodella decorata con sobri ornati a stucco. Nell'aula, relativamente spaziosa, spicca l'imponente altare maggiore settecentesco in marmi policromi, con due grandi angeli marmorei scolpiti e firmati da Giuseppe Sanmartino. Sulla controfacciata, inoltre, troneggia una grande tela di Francesco De Mura, mentre altri preziosi altari napoletani del Settecento decorano le cappelle (due delle quali ospitano statue lignee di Giacomo Colombo). Di particolare pregio risulta la cappella maggiore dell'Iconavetere, a lato del presbiterio, con cancellata bronzea e ricco altare marmoreo della fine del Seicento.
La Cattedrale,è stata sottoposta a un recente restauro iniziato nell'anno 2005,e terminato nel 2012.
email: cirodeleo@gmail.com
Tour Mantova Curtatone Viadana Paola Taverna
Paola taverna in tour a Mantova - Curtatone - Viadana
Montelupone Medievale: una passeggiata nel borgo.
Un rapido giro tra le meraviglie di Montelupone Medievale
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Gressan - Piccola Grande Italia
Gressan è situato sul versante orografico destro della Dora nell’ampio bacino della piana di Aosta.Vicinissimo alla città, eppure immersa nella natura, Gressan si differenzia dalle altre località per la versatilità del proprio paesaggio: dalla morena di Gargantua ed ai frutteti del fondo valle alle piste da sci della rinomata località turistica di Pila situata a 1800 metri di quota.
ANTICHE STRADE DELLA VALLE BREMBANA - Strada Taverna e Via del Ferro
Vieni in Valle Brembana a visitare le antiche strade come la Strada Taverna e la Via del Ferro.
OFEFRTE CON IL POS, APPARECCHIO INSTALLATO IN TRE CHIESE | A3 NEWS Venezia 20/05/2019
CHIOGGIA - La Diocesi di Chioggia installa tre apparecchi bancomat nelle chiese, per facilitare i fedeli che vogliono fare un'offerta. Ma la città si divide. Il primo a utilizzarlo, comunque, è stato uno straniero. - Servizio Federico Fusetti, immagini Paola Barbato, montaggio Paola Barbato - Segui Antennatre anche sul digitale terrestre! Visita il sito antennatre.it per ulteriori informazioni.
2013/08/30 Concelebrazione Eucaristica anniversario dedicazione Cattedrale di San Giuliano
Cattedrale San Giuliano - Macerata
Taurianova Quarant'anni fa l'assassinio del maresciallo di Ps Domenico Taverna.di Giovanni Tomarchio
TAURIANOVA - Quarant'anni fa il maresciallo di Ps, Domenico Taverna, veniva ucciso a Roma dalle Brigate Rosse. Originario di Taurianova, ove era nato nel 1921, il martire, in questi giorni, viene ricordato dal signor Salvatore d'Agostino, con una nota fatta pervenire alla stampa nella quale si rileva, per iniziare, che Domenico Taverna, servitore della Patria e vittima del dovere, è stato completamente dimenticato dalla sua terra nativa. Nel prosieguo, d'Agostino traccia una breve biografia dell'eroico rappresentante delle forze dell'ordine. Nel 1948, dopo essere rientrato in Patria, servita combattendo sul fronte russo, Taverna si arruolò nella Polizia con il grado di Maresciallo, assegnato al Raggruppamento Guardie di P.S. in Roma, ove svolse la sua attività con impegno e dedizione. Sposato e padre di una figlia, quando ormai era quasi prossimo alla pensione e ricopriva l'incarico di comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato Appio Nuovo, il mattino del 27 novembre 1979, mentre si stava recando a ritirare la propria automobile in un'autorimessa di via Cherso 32, in Roma, due uomini della colonna brigatista '28 marzo', armati di pistola, giunsero alla sue spalle ed aprirono il fuoco, attingendolo con otto pallottole che lo colpirono alla schiena, alle gambe ed al torace. I terroristi -- si legge ancora nella nota - , compiuto l'infame gesto, fuggirono per unirsi ad altri complici celati a loro copertura, L'attentato venne poi rivendicato dalle Brigate Rosse con una telefonata ad un quotidiano romano e con un volantino fatto rinvenire in un cestino di rifiuti. Le indagini della Polizia consentirono di individuare e catturare tutti i componenti del commando, che vennero poi condannati con sentenza passata in giudicato. Il 29 settembre 2004 -- fa sapere d'Agostino -, dopo ben 25 anni dalla morte di Domenico Taverna, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegnava ai familiari della vittima del terrorismo la medaglia d'oro al valor civile, con la seguente motivazione: 'Componente della squadra di polizia giudiziaria, veniva barbaramente trucidato nei pressi della propria abitazione in un vile e proditorio attentato, rivendicato poi da un gruppo terroristico. Mirabile esempio di elette virtù civiche ed alto senso del dovere'. Il 28 novembre 2011, il questore Francesco Tagliente, in occasione del 32° anniversario della scomparsa di Domenico Taverna, deponeva una corona di alloro sulla lapide in sua memoria eretta presso il Commissariato Appio Nuovo. Il firmatario del documento conclude il suo intervento osservando mestamente: Anche se tardivamente, il riconoscimento della Patria al suo martire è stato tributato, ma a Taurianova Domenico Taverna è morto due volte: quando i terroristi falciarono con violenza la sua esistenza e quando la sua vita è stata coperta dall'oblio che caratterizza la nostra cittadina dove nessuno sembra avere interesse a coltivare il ricordo dei suoi concittadini che si sono distinti per coraggio e per onore. Fin qui il signor d'Agostino. Il quale implicitamente spera che il suo ricordo della vittima della barbarie brigatista possa trovare orecchie istituzionali attente. Tanto più che Taurianova ha già dedicato dei monumenti a tre carabinieri assassinati dalla 'ndrangheta in tempi diversi, dimostrando di non essere completamente insensibile alla questione. Esattamente: una stele e una piazza a Stefano Condello e Vincenzo Caruso, uccisi il 1° aprile 1977 in contrada Razzà, e un bassorilievo bronzeo ad Antonino Fava, ucciso il 18 gennaio 1994, assieme al collega Vincenzo Garofalo. E di questi solo Fava era di origine taurianovese.
comune
Siamo a Misano di gera d'adda, in provincia di bergamo, che si trova a breve distanza, dalla strada provinciale rivoltana, che collega le province di Milano e Brescia, e dai comuni di treviglio e Caravaggio. il comune, sarà servito, anche dal casello autostradale, della futura brebemi, sito a pochissimi minuti dall'abitazione. Visiteremo una soluzione di villa a schiera.
Abbazie e Castelli del Lazio
Sabato 29 e Domenica 30 Dicembre 2014 Viaggio alla scoperta dei tesori medievali dell'Alto Lazio tra abbazie romaniche, rocche, abbazie e manieri. Da San Martino al Cimino alla Rocca della Badia di Vulci, dalla Basilica di castel Sant'Elia alle Chiese di Tuscania, due giorni ricchi di sorprese pernottando al castello Costaguti di Roccalvecce.
MILANO - Chiesa di SANTA MARIA DELLA PASSIONE
La storia della Chiesa di Santa Maria della Passione è complessa, e la sua struttura ha subito molte modifiche nel corso dei secoli. La chiesa, che venne fatta costruire dai Canonici regolari di Sant'Agostino, detti Lateranensi, comprende perciò tanto elementi tardorinascimentali quanto elementi barocchi. La sua costruzione iniziò alla fine del quindicesimo secolo e durò tre secoli.
La parte più antica della Chiesa di Santa Maria della Passione è costituita da quella posteriore, che comprende un tiburio ottagonale cui erano collegate otto cappelle, alternativamente a pianta semicircolare o rettangolare. Il primitivo impianto venne forse progettato da Giovanni Antonio Amadeo, ma a realizzarlo fu comunque Giovanni Battagio. Esso era quindi centralizzato, come in molti santuari mariani della Lombardia rinascimentale.
La cupola, divisa in otto spicchi e con decorazioni pittoriche di Panfilo Nuvolone, comunque, venne completata da Cristoforo Lombardo, detto il Lombardino.
Da notare che la struttura è resa più grandiosa dal fatto che la cupola non poggia direttamente sulla trabeazione, ma su un tamburo nel quale si aprono finestre inframmezzate da semicolonne poste in corrispondenza dei vertici dell'ottagono.
Lungo tutta la base della cupola è presente un cornicione che sintetizza la profezia di Isaia sulla Passione e riporta citazioni provenienti dall'Antico Testamento.
Si notino, anche, fra la trabeazione e gli archi dell'ottagono affreschi monocromatici di sibille e profeti (si ricorda che nel Rinascimento si collocavano le sibille a fianco dei profeti per suggerire un parallelismo, nell'attesa del Cristo, fra mondo pagano e mondo ebraico).
Il tiburio, la struttura che si sovrappone esternamente alla cupola, è caratterizzato da linee classiciste, tanto sobrie e classicheggianti quanto imponenti e severe.
A partire dal 1573, su richiesta di Carlo Borromeo, l'edificio fu trasformato in un impianto longitudinale, più adatto alla predicazione. Furono così aggiunte le navate, ad opera di Martino Bassi. Quella centrale è coperta da una volte a botte lunettata, quelle laterali sono più basse e hanno semplici volte a crociera.
Sulle navate laterali si aprono le cappelle, ben sette per lato. Esse sono assai profonde e questo fa sì che l'osservatore che si trova all'interno della chiesa tenda a sottovalutare le dimensioni complessive in larghezza dell'edificio.
Per quanto riguarda la facciata della Chiesa di Santa Maria della Passione, il progetto è anche esso di Martino Bassi ma venne realizzata dal suo allievo Dionigi Campazzo. In origine era presente una statua di angelo su tutti i sei piloni, non solo sui due più esterni.
La Chiesa di Santa Maria della Passione è importante non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche perché ospita innumerevoli opere di grande pregio di vari artisti, in gran parte dedicate al tema della passione di Cristo.
Da segnalare, fra le tante opere, le quattro grandi pale nel transetto, l'Ultima Cena di Gaudenzio Ferrari e La Crocifissione di Bernardino Campi nel transetto di sinistra, La Deposizione in quello di destra. Curiosamente dell'Ultima Cena del Ferrari esiste una quasi copia all'interno della Basilica Vecchia del Santuario di Oropa presso Biella. I personaggi sono quasi identici, mentre lo sfondo è totalmente diverso.
Molto belli anche i dipinti sulle ante dei due organi, con opere di Daniele Crespi e Carlo Urbino.
Le mezze figure dei santi lateranensi sui pilastri della navata si trovavano in origine nel refettorio del convento e vennero spostate nella chiesa alla soppressione di questo nel 1782.
Opere molto belle di Carlo Urbino sono infine presenti nella Cappella Taverna, coincidente di fatto, nella chiesa attuale, con il ramo destro del transetto e caratterizzata da un soffitto stupendamente decorato.
Dato il grande numero delle opere presenti, risulta impossibile citarle tutte. Si rimanda quindi alla letteratura specializzata. Per chi visita la chiesa è anche possibile acquistare un agile opuscolo che permette di orientarsi fra tutte le principali opere presenti.
Un discorso a parte lo merita la sala capitolare, recentemente restaurata, costituita da un ambiente quattrocentesco a bassa volta lunettata e contente un importante ciclo di affreschi del Bergognone. In particolare, alle pareti, sono raffigurati i padri della Chiesa, inseriti in impianti prospettici che si raccordano con la sala.
Molti personaggi illustri si fecero seppellire nella Chiesa di Santa Maria della Passione, ad esempio Bartolomeo Calco (1508), segretario di stato di Ludovico il Moro, e il suo amico Demetrio Calcondila (1511), greco di Atene, tanto per citare due esempi.
Illustri famiglie milanesi si fecero inoltre assegnare il patronato delle cappelle e il diritto di sepoltura. Fra le più note: Pirovani, Legnani, Taverna, Cicogna, Litta, Dugnani, Tettoni. Nomi che si ritrovano legati a vari palazzi e monumenti milanesi.