FORLÌ: Un concerto per San pellegrino- VIDEO
I forlivesi conservano una forte devozione per San Pllegrino, taumaturgo e protettore dei malati gravi, testimoniata dalla grande affluenza al concerto in suo onore.
Madonna di Pietralba - La storia del Santuario dal 1553 ai giorni nostri narrata da un frate
Il Santuario della Madonna di Pietralba (in tedesco Wallfahrtsort Maria Weißenstein, in ladino Santuarie de Baissiston) è uno dei principali santuari in Alto Adige, collocato a 1 520 m s.l.m., tra i paesi di Nova Ponente e Monte San Pietro (Petersberg) Bolzano . La storia - Il Santuario fu fondato nel 1553, dopo il ritrovamento della statuetta miracolosa, una Pietà in alabastro, effettuato da un contadino del luogo, Leonhard Weißensteiner (da cui il nome del santuario), al quale sarebbe apparsa la Vergine Maria, guarendolo dalla sua malattia. A titolo di ringraziamento, la Madonna gli avrebbe chiesto di erigere una chiesetta, dove coloro che lo volessero potessero andare a lodarla e invocarla. Tale cappella divenne ben presto molto frequentata, tanto che fu necessario costruire un edificio più grande.
I lavori iniziarono nel 1638, furono completati nel 1654 e la sua consacrazione si ebbe nel 1673. Il convento fu invece costruito nel 1722. Questa nuova chiesa comprende tuttora una vetrata dove si può ammirare una statua della Madonna Addolorata con Gesù deposto dalla croce sulle sue ginocchia, la cappella originaria costruita da Leonhard, l'altare maggiore con foglie in oro e argento, affreschi di Adam Mölk, del Pussjäger, di A. Siber e di F. Haider. Il luogo fu rilevato nel 1718 dall'Ordine dei servi di Maria di Innsbruck. Nel 1787 il santuario fu soppresso dall'imperatore Giuseppe II e la statuetta fu trasferita a Laives; la chiesa fu profanata e adibita a deposito legname.
Nel 1836 il santuario, riacquistato dai servi di Maria di Innsbruck, torna a essere un luogo di preghiera; nel periodo fascista i monaci di lingua tedesca furono sostituiti con monaci di lingua italiana, appartenenti ai servi di Maria di Vicenza, che lo curano ancora oggi.
Il 24 agosto 1885 una copia della statua della Madonna Addolorata fu nuovamente collocata nella chiesa, assieme a una processione che ha coinvolto oltre 130 sacerdoti e 15.000 credenti, con la presenza dell'allora vescovo della diocesi di Trento Giovanni Giacomo della Bona. In occasione di una visita di papa Giovanni Paolo II, il santuario fu elevato alla dignità di basilica minore. In preparazione del Giubileo del 2000 fu rinnovato l'ostello della gioventù e la casa del pellegrino.Dal 1993 al 22 febbraio 2012, padre Lino Pacchin è stato il priore del santuario. Nel suo futuro i servi di Maria gli hanno affidato l'incarico di priore provinciale di tutti i santuari della Lombardia e del nord-est. Fisicamente padre Lino è stato spostato al santuario della Madonna di Monte Berico, a Vicenza.Tuttora presso il santuario vi sono corridoi con centinaia di ex-voto, ovvero le testimonianze di gratitudine della gente verso la Madonna. Accanto alla basilica, si trova la cappella di San Pellegrino Laziosi, patrono dei malati di tumore, e un luogo denominato penitenzieria dove si ha la possibilità di potersi confessare.
Il Santuario è affidato alla custodia dei frati Servi di Maria.
Parrocchia San Pier Damiano a Ravenna
Parrocchia San Pier Damiano a Ravenna
Parrocchia di Bertinoro (FC)
Parrocchia di Bertinoro (FC)
DUOMO DI FORLI
Breve filmato
Abbazia di San Mercuriale in FORLÌ, v.019
Forlì, Abbazia di San Mercuriale Vescovo
Secondo una tradizione tramandata dal cronista quattrocentesco Leone Cobelli, sul luogo dell'attuale abbazia sorgeva una chiesa dedicata a Santo Stefano, primo martire della cristianità. Il culto di questo santo ebbe grande diffusione a partire dal 415 quando a Gerusalemme vennero rinvenute le reliquie. Gli studi odierni accolgono quanto descritto da Cobelli: la primigenia chiesa fu perciò dedicata in un primo tempo a Santo Stefano ma, in un periodo non determinato della storia, fu poi dedicata al culto del santo forlivese. Nell'archivio storico dei vallombrosani, la più antica testimonianza della chiesa e del monastero di San Mercuriale risalgono ad un atto dell'8 aprile 894 con il quale, Domenico, arcivescovo di Ravenna, fece una donazione di alcuni fondi a Leone, allora abate di San Mercuriale. Nel 1173, a seguito di scontri tra guelfi e ghibellini, un incendio distrusse numerose costruzioni danneggiando, oltre che la città, anche l'edificio di culto. A seguito dell'incendio, la chiesa fu ricostruita in stile romanico padano articolato in tre navate e tre absidi, un altare centrale che poggiava su una voluminosa cripta e un protiro che precedeva il portale ed il possente campanile che ancora oggi svetta. Compare anche l'intitolazione a San Mercuriale, della quale comunque si hanno le prime notizie già nel IX secolo. L'attuale edificio, in stile romanico lombardo, fu terminato nel 1180 insieme al campanile di 75,58 metri, che risulta, nel suo genere, uno dei più alti d'Italia. Essendo la Forlì romana situata a occidente rispetto all'attuale Piazza Saffi, allora chiamata Campo dell'Abate, la chiesa rimase fuori dalle mura, appunto fondata e considerata come pieve, fino al XIII secolo, quando l'ampliamento delle mura la inglobò all'interno del tessuto urbano. Nel XV secolo viene annesso alla chiesa il chiostro dei vallombrosani, di forma rettangolare e decorato con slanciate ed eleganti colonne. Nel 1646 l'abate Garei diede avvio a profondi lavori di rifacimento della basilica, che interessarono sia la facciata che il corpo della chiesa con l'interno di creare un ambiente interno ben illuminato, in linea con le nuove regole dell'arte religiosa che si andavano imponendo. Nel 1958 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore.
Le informazioni sono state prese dal sito Wikipedia Abbazia di San Mercuriale (Forlì)
Buona visione
Anteprima mostra dei Musei del San Domenico di Forlì: Ulisse. L'Arte e il Mito. • M.Marittima (RA)
Come da tradizione, la prossima mostra del San Domenico ha visto la sua presentazione estiva. A Milano Marittima, al Grand Hotel Gallia, martedì sera si è parlato della prossima mostra che sarà allestita dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì ai Musei di San Domenico a partire dal 15 febbraio 2020. Tanti gli appuntamenti culturali sul territorio, come spiega l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini: “Il 2020 sarà l’anno di importanti ricorrenze: cento anni dalla nascita di Federico Fellini e di Tonino Guerra, il bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi e nel 2021 la ricorrenza a Ravenna dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. I prossimi due anni saranno quindi densi di eventi per celebrare i personaggi che hanno reso noto il nostro territorio”.
Il terremoto non ce la farà: Vinciamo noi (Pino Ciociola)
San Pellegrino, pochi chilometri da Norcia. Distrutto il paesino, non i centocinquanta abitanti
(3 novembre 2016)
Le campane di Scascoli, Loiano ( Bo) 2017.
Le campane della chiesa di Scascoli, Loiano (Appennino Bolognese, Italy) nel giorno della Festa di San Vincenzo Ferreri 19 agosto 2017. Campanari dell’Unione Campanari Bolognesi. Riprese di Gilberto Tedeschi.
Il campanile fu restaurato a partire dall’anno 1676, prima ancora fosse costruita la Chiesa, era alto 60 piedi, circa 22,80 m. era fornito di 4 campane. L’8 marzo 1889 iniziò il cantiere per lavori inerenti al campanile attuale, lavori che si concludono a giugno del 1890. Il campanile viene fornito di un concerto di 4 nuove campane fuse da Clemente Brighenti nel 1890, pesi, Grossa Kg 437,30 Lab, Mezzana Kg 304,00 Sib, Mezzanella Kg 222,05 Do, Piccola kg 140.50 Mib. Le 4 vecchie campane vengono rese alla Fonderia Brighenti. Il campanile venne di nuovo restaurato nel 1955 per i danni apportati dalla guerra. (Bibliografia: “Lungo il Savena… Di Chiesa In Chiesa” di Don Orfeo Facchini.
Le campane della Chiesa del Carmine a Lugo di Romagna.
Le campane della chiesa del Carmine a Lugo di Romagna (RA), 17 settembre 2017. Riprese di Gilberto Tedeschi.
Campane Insigne Chiesa Collegiata Parr. Arcipr. di S. Lucia in Savignano sul Rub. FC - Plenum.MPG
Concerto campanario della Insigne Chiesa Collegiata Parrocchiale ed Arcipretale di Santa Lucia Vergine e Martire in Savignano sul Rubicone, provincia di Forlì-Cesena, diocesi di Rimini, composto di 12 campane (11+semitono).
Le otto campane maggiori del concerto vennero fuse nell'anno 1955 dalla Pontificia Fonderia Daciano Colbachini in Padova a cura dell'Arciprete Mons. Riccardo Cesari e sono elettrificate nel sistema semi-ambrosiano o veronese.
Le tre campane minori ed il semitono vennero fuse nell'anno 1997 dalla Fonderia Allanconi di Crema a cura dell'Arciprete Mons. Melchiorre Baroni e sono collocate fisse per il carillon.
I campana nota FA, dedicata al Sacratissimo Cuore di Gesù
II campana nota SOL, dedicata alla B.V. Addolorata
III campana nota LA, dedicata alla celeste patrona Santa Lucia
IV campana nota SIb, dedicata a San Giuseppe
V campana nota DO, dedicata a San Rocco
VI campana nota RE, dedicata a San Pietro Apostolo e Martire
VII campana nota MIb, dedicata a San Sebastiano Martire
VIII campana nota MI, dedicata a San Tarcisio
IX campana nota FA, dedicata a Santa Maria Goretti Vergine e Martire
X campana nota SOL, dedicata alla Immacolata di Lourdes
XI campana nota LA, dedicata a San Benedetto Abate
XII campana nota SIb, dedicata a Santa Teresa di Gesù Bambino
Dedico questo video all'amico fulgurafrango74
Plenum per la S. Messa domenicale
Parrocchia di S. Biagio a Ravenna
Parrocchia di S. Biagio a Ravenna
Sospeso tra cielo e terra: il Santuario della Madonna della Corona, una meraviglia tutta italiana
Il Santuario della Madonna della Corona è situato a Spiazzi, sul confine fra Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo in provincia di Verona, in un incavo scavato nel monte Baldo. Sospeso tra cielo e terra, a 774 metri sul livello del mare, è a strapiombo sulla valle dell’Adige. Meta di pellegrinaggio e luogo di silenzio e di meditazione, è l’ideale per chi cerca un momento di serenità interiore e al tempo stesso desidera godere dello spettacolo della natura.
Fonte video:
Giovanni Filippo Dreyer (1703-1772) - Inno a 4 voci per San Filippo
Filippo Benizi, (Firenze, 15 agosto 1233 – Todi, 23 agosto 1285), è stato un religioso e presbitero italiano dell'Ordine dei Servi di Maria (OSM), di cui venne eletto Superiore generale (1267); papa Clemente X lo ha proclamato santo nel 1671.
Di nobile famiglia fiorentina, nacque nel quartiere d'Oltrarno, figlio di Giacomo Benizi e di Albaverde Frescobaldi. Studiò filosofia e medicina presso le Università di Parigi e di Padova, dove si laureò nel 1253. Entrò nel 1254 come fratello laico nell'Ordine dei Servi di Maria presso il convento di Monte Senario e prese poi i voti. Venne ordinato sacerdote a Siena nel 1258 e assunse diversi incarichi di responsabilità nell'Ordine e la direzione di vari conventi. Il 5 giugno 1267 venne eletto Priore generale dell'ordine Servita, di cui riformò gli statuti rendendolo definitivamente un ordine mendicante: collaborò con santa Giuliana Falconieri alla fondazione del terz'ordine femminile delle oblate servite (Mantellate), da cui ebbe poi origine il ramo femminile dell'ordine. Per sua opera, l'ordine ebbe rapida diffusione, soprattutto in Italia e Francia.
Nel 1269, durante il lungo conclave tenuto a Viterbo per eleggere il successore di papa Clemente IV, il suo nome circolò tra quelli dei papabili: giudicandosi indegno di tale onore, Filippo Benizi si sottrasse all'elezione rifugiandosi in una grotta che oggi porta il suo nome a Bagni San Filippo sul Monte Amiata.
Nel 1274 intervenne al II Concilio di Lione che, in esecuzione di uno dei decreti del Concilio Lateranense IV che proibiva la fondazione di nuovi ordini, soppresse tutti gli ordini mendicanti non ancora approvati dalla Santa Sede: grazie alla sua insistenza, l'Ordine venne ristabilito da papa Giovanni XXI.
Fu incaricato da papa Martino IV di predicare in varie città d'Italia la pace tra le fazioni guelfa e ghibellina, i cui scontri stavano insanguinando varie città: durante una delle sue missioni, ebbe modo a Forlì di convertire Pellegrino Laziosi, tra i capi di una delle fazioni in lotta, che in seguito all'incontro decise di entrare tra i serviti, divenendone poi il santo più venerato.
Secondo la sua Legenda Vulgata morì il 23 agosto 1285 nel convento dei Servi di Maria di San Marco in Todi. Le sue spoglie, riesumate verso il 10 giugno 1317, vennero poi trasferite nella chiesa di San Filippo di Todi, dove ancora oggi si trovano le sue reliquie.
Secondo la Catholic Encyclopedia, nel 1319 a Vicenza nel chiostro di Santa Maria dei Servi avvennero dei miracoli legati al santo.
Il culto di San Filippo Benizi iniziò presso il suo ordine subito dopo la sua morte: il culto del beato venne approvato da papa Leone X nel 1516; papa Clemente X procedette alla sua canonizzazione il 12 aprile 1671 (fu il primo Servita ad essere canonizzato)
Per la sua memoria liturgica, il 23 agosto, principalmente nella Basilica della Santissima Annunziata di Firenze e nella Chiesa di San Filippo di Todi, si svolge la tradizionale benedizione dell'acqua e del pane che viene distribuito ai fedeli.
Nell'iconografia, il santo viene rappresentato con l'abito servita e la tiara ai suoi piedi (simbolo della rinuncia al papato); altri attributi sono il giglio e il crocifisso; Andrea del Sarto e Cosimo Rosselli rappresentarono gli episodi della sua vita in un ciclo di affreschi in uno dei chiostri della Basilica della Santissima Annunziata di Firenze.
Giovanni Filippo Dreyer (1703-1772), detto il Tedeschino, fu un castrato fiorentino, compositore e maestro di cappella; Giovanissimo, fu invitato a Mosca e rimase diversi anni come musico di corte prima a Mosca poi a Pietroburgo; A Firenze - dove era nato - fece ritorno come impresario per assoldare altri musicisti dedicati alla corte dello zar. Fatto sta che passando per Vienna dovette commettere qualche malefatta (eh... questi rockettari...) che lo costrinse a rifugiarsi sotto la protezione del granduca di Toscana e a non far ritorno in Russia. Di più, questi ne appoggiò l'ingresso tra i padri Serviti della Santissima Annunziata, dove nel 1733 prese i voti. Con loro rimase come sacerdote e maestro di cappella fino alla morte, nel 1772.
Questo il testo completo dell'inno (da notare però che il Dreyer salta la seconda e la quarta strofa):
O Dive, qui das inclytum
Nomen Mariae Servulis
Dum matris hauris ubera,
Infunde coeli gaudia.
Coelesti adhaerens currui
Quem Agnus Leoque devehit,
Dilectus altam Virginis,
Ad servitutem convolas.
Tibi nitorem nominis
Debent Mariae Servuli,
Sancti per orbem spiritus,
Dum spargis ignes igneus.
Tuscas recusas Infulas
Petrique claves respuis,
De rupe montis incita,
Salutis undas elicis.
Servi fideles Virgini
Servite cum Benitio;
Coeli bonorum copiam
Affert Mariae servitus
Praesta Beata Trinitas
Pronis Mariae Servulis,
Ut affluamus gaudiis,
Quibus Philippus affluit. Amen.
La trascrizione sarà pubblicata dopo la prima esecuzione moderna, prevista per l'estate 2017.
CESENA: Cattedrale affollata per Don Ezio Casadei - VIDEO
Chiesa Cattedrale affollata a Cesena per il concerto di musica religiosa che ha voluto ricordare Don Ezio Casadei, il noto sacerdote romagnolo per il quale ricorre il primo anniversario dalla scomparsa. Una serata che si è aperta con la proiezione di un filmato, preceduta da un breve ricordo degli organizzatori
Forlì San Mercuriale, Concerto di 4 campane
A mezzogiorno, la domenica il primo giugno 2014 ecco un concerto di 4 campane a slancio (tutte senza la piccola) della Basilica di San Mercuriale a Forlì (per la festa del' ascensione?).
Al principio si senti la campana d'un altra chiesa dal sinistra.
Zum Mittagsangelus erklingen, nach der Glocke einer entfernteren Kirche, die 4 Glocken von San Mercuriale in Forlì, offenbar aufgrund des Hochfests Christi Himmelfahrt, das am Sonntag, 1.6. nachgefeiert wurde. In der Glockenstube hängen 5 Glocken nebeneinander, die kleinste ist anscheinend nicht elektrisch läutbar und fehlt daher.
Dispo: es' - ges' - as' - b'.
1. Cesare Landi und Francesco Fornasini, 1772.
2. Alessandro Tognozzi und Giovanni Domenico Moreni nipote, 1775.
3. Cesare Brighenti, 1924.
4. Giuseppe Brighenti, 1903.
[5. De Poli, 1984]
San Mercuriale entstand als Kirche eines ehem. bedeutenden Benediktinerklosters (konkret: der Vallombrosianer Kongregation). Dank ihres mächtigen Campaniles von 76 Metern und der Lage am Hauptplatz ist sie - weit mehr als der Dom - Wahrzeichen der Stadt Forlì. Der Kernbestand der romanischen Basilika entstand im späten 12. Jahrhundert. In der Renaissance erfolgten jedoch einige größere Baumaßnahmen, die die Gesamterscheinung veränderten. Nach Abbruch der Krypta wurde damals ein neuer, deutlich geräumigerer Chor angebaut. Baukünstlerisch wertvoller ist ein eleganter Kapellenanbau, der - ebenso wie ein Seitenaltar im Südschiff - ein Altarbild des bedeutenden einheimischen Renaissancemalers Marco Palmezzano zeigt. Auch eine kostbare Terracotta-Madonna und ein aufwendiges Wandgrabmal nach toskanischen Vorbildern zählen zur Ausstattung. Nach Schäden im 2. Weltkrieg wurde das Langhaus weitgehend von späteren Veränderungen befreit und rein romanisch herauspräpariert.
Church of the Eremitani, Padua, Veneto, Italy, Europe
The Church of Saints Philip and James, known as Church of the Hermits or simply the Hermits is a Catholic place of worship that rises in the medieval square Hermits in Padua. Titrated to Saints Philip and James the Less, was built starting in 1264 as a church of the Order of Hermits of St. Augustine who had north of the church their great monastery now occupied by the Civic Museum of the Hermits. The Augustinian order ruled the church until 1806. Today the church enjoys title parish and is governed by the secular clergy of the diocese of Padua. According to tradition, the construction was completed under the guidance of Fra 'John of the Hermits. The building, an extraordinary example of the style classical that developed in Padova old town, hosts significant works of art, including the first works of Andrea Mantegna. Inside lie the remains of among other cavalier Zanino from Peraga, Ilario Sanguinacci, Jacopo da Forli, the Humanist Marco Mantova Benavides, the noble Vittoria Accoramboni, the physician and biologist Antonio Vallisneri, singer and composer Barbara Strozzi. The church has been hit heavily by an Anglo-American air raid in 1944. In Padua totaled two congregations that will form the Magna Unio of the Augustinians in 1256, the Guglielmites allocated's Santa Croce and giamboniti, in the city since at least 1242, who settled on the site of the Arena founding the house of St. Mary of Charity , initial name of the complex Augustinian Padua. Little is known of the primitive structures of the church and convent. The current church was built at public expense in 1276, as evidenced by the municipal statute of June 7, 1276 and was completed around 1306 by Brother John of hermits with the construction of the wooden ceiling and the facade, characterized by pseudo-lodge with stone arches which also runs along the south side. Starting from 1509 rectors and members of the city you agreed every year, on July 17, the day of St. Marina to celebrate the resistance against the Imperial during the War of the League of Cambrai and, since 1571, also to celebrate the victory at the Battle of Lepanto. Here he was greeted Henry III of Valois traveling to France to surround you with the crown (1574) and later came here to pray to St. Francis de Sales, when he was a university student from the nearby street where he lived Zabarella. In the adjoining convent stayed Martin Luther passing in Padua in his journey to Rome. The brothers were driven from their home by the decree of suppression Napoleonic dated June 28, 1806. The church was reopened in 1808 and converted into complex cloistered military barracks (barracks Gattamelata). The church and convent were severely damaged dall'incursione air 11 March 1944; the damage was very heavy: were partly distutte the facade, the ceiling and the apse and the chapels completely Dotto and Ovetari. The church has been fully restored after World War II. The interior consists of a single nave, with a ship's hull ceiling rebuilt after World War II following the original model. To the right and left of the entrance are preserved the two tombs of Ubertino and Jacopo II (sometimes also called James) from Carrara, transported here from the destroyed church of St. Augustine in the early nineteenth century: they were made, respectively, in around 1345 and in 1351, by the Venetian sculptor Andriolo de Santi, two other artists from the Venetian and Lombard Bonino from Campione to which you are assigned the two Madonna and Child in the central niches of the sarcophagi. In the chapel of the family Cortellieri, located on the right part of the nave, there are some remains of a series of paintings made by Giusto de 'Menabuoi around 1370 depicting the Glory of St. Augustine with the Virtues and the Liberal Arts. On the left side of the nave is preserved an ancient clock. The main chapel is decorated with a cycle of frescoes by Guariento that after the destruction of war covers only the left wall (north), the Stories of St. Philip and St. Augustine in the three upper registers and in the socket in monochrome and allegories of Planets Age of man: this part of the decoration is clearly influenced by little far Giotto frescoes in the Scrovegni Chapel. The façade is open at the top by a canopy, while the bottom has a pseudo stone porch with five arches, in the middle there is the entrance, while the side of the tombs. The southern side portal, Renaissance, is decorated by twelve high reliefs depicting the months, by the Florentine Niccolò Baroncelli and dates back to 1422.
Preghiera del giovane pellegrino - Wally Alves
Wally Alves è un giovane cantautore cattolico. Viaggia per il mondo a scopo di Evangelizzazione sia con la musica che con la predicazione. Per conoscere di più, visita il profilo:
Entrate in contatto diretto/whatsapp (Brasile): (55) 41-99539-9617
Angelo Micheli (MI/ARCH 2016)
Intervento a MI/ARCH 2016 di Angelo Micheli (Michele De Lucchi Studio)
Nato il 20 aprile 1959 a Crotta D'Adda Cremona, Angelo Micheli si è diplomato in Industrial Design al Politecnico di Design a Milano nel 1984 e si laurea in architettura a Milano nel 1985.
Nel 1986 ha fatto parte del gruppo I Nuovi 12 Memphis e nel 1986 è stato fra i fondatori del gruppo Solid. Dal 1988 al 1998 è partner dello Studio De Lucchi.
La sua attività prosegue con la collaborazione con Michele De Lucchi dove si occupa di progetti per Alitalia , Comune di Lodi, Enel, Enelpower, Edipower, Ericsson, Fondazione Carisbo, Fondazione Cini, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Fondazione Venezia, Hera, Mondadori, Intesa San Paolo, Piaggio, Novartis, Telecom, Unifor, EXPO 2015, e si amplifica con progetti di ricerca personale per Aran World, Elitable, Domodinamica, Mandarina Duck, Martinelli Luce, Ras, Rheavendors, Tuttoespresso, Solzi Luce, Unifor.
Negli ultimi anni si è occupato di progetti inerenti ai tesori della cultura come Musei e Biblioteche. Tra i progetti più significativi che ha sviluppato con l’arch. Michele De Lucchi ci sono la Biblioteca Manica Lunga Fondazione CINI (Venezia), Biblioteca Museo Chiesa San Giorgio Fondazione CARISBO (Bologna), Museo d’Arte Palazzo Fava Fondazione CARISBO, Biblioteca Laudense Comune di Lodi (Lodi), Museo della Ceramica Comune di Lodi (Lodi), Museo del Castello, Castello Sforzesco (Milano), Restauro del Palazzo Bricherasio, Banca Patrimoni Sella, Torino, Intervento di recupero dell’area Ex Alfa Romeo, Arese (MI).
In questi anni di attività ha avuto riconoscimenti professionali, selezionato per il Compasso d’Oro 2004, IF design award 2005, Pratum Magnum 2005 Comune di Monza, Design Index 2009, Good Design Award 2009 Chicago, selezionato per il XXII Premio Compasso d’Oro 2011.
Il suo impegno è anche nella sfera della pura ricerca artistica alla quale dedica molto del suo tempo perché crede nel sogno del segno. Durante i suoi anni di attività ha presentato in mostre le sue opere presso gallerie d’arte e musei, Galleria Marconi, Milano; Galerie Ives gastou, Parigi; Palazzo della Triennale, Milano; Steel Case Design Partnership, New York; Centre Pompidou, Parigi; Seibu, Giappone; Grand Palais, Paris; Palazzo Lateranense, Roma; Biennale di Venezia, Venezia; Ministero degli Affari Esteri, La Farnesina, Roma; Palazzo Fava (Genus Bononiae, Musei della Città), Bologna; MAXXI, Roma; MAMBO, Bologna; Chiesa delle Lacrime, Carrara; Spazio Salvadori, Milano.
Docente all’Istituto Europeo di Design di Milano per alcuni anni e dal 2000 allo IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia e allo IUAV San Marino (Repubblica di San Marino) dal 2011.
Tiene inoltre corsi di aggiornamento per la formazione professionale (area1_Architettura_Paesaggio, Design, Tecnologia) per l’Ordine degli Architetti dal 2014.
Chiesa di San Fermo (MN) - Campane
Parrocchia di San Fermo Martire in San Fermo (MN)
Il campanile ospita 3 campane:
I) Ø 68 cm - 1936, fond. Cavadini, Verona
II) Ø 59 cm - 1687, fond. RAINERI VIVIANO E SALVATORE, BRESCIA
III) Ø 50 cm - 1616, fond. Alessandro Grosso, Mantova
Un particolare ringraziamento all'amico Franco Testa per la disponibilità dimostrata.
Con soddisfazione aggiungiamo un altro capitolo al locale censimento campanario...