Mondovì Chiesa dei SS. Pietro e Paolo in Piazza del Moro
Piazza S. Pietro, o Piazza del Moro, punto d’incontro delle storiche Contrà Longa e Grand, è il cuore di Breo.
L’accogliente “salotto cittadino” è un concentrato di elementi tipici e simboli: l’automa del Moro, maschera monregalese del Carnevale, che batte le ore in cima alla chiesa; la conversione al barocco dell’edificio firmata da Gallo e Vittone ; il delfino della fontana, antica icona ritrovata; i portici; le meridiane sugli eleganti palazzi; la lieve pendenza di una città su un colle; e dietro l’angolo la Funicolare.
La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
Fu costruita intorno al 1489 per la crescente popolazione di Breo. In origine molto più piccola, a tre navate, con una facciata di mattoni e un forno pubblico, crebbe con il borgo: si arricchì del campanile nel ‘500, subì interventi nel ‘600, e nel ‘700 Francesco Gallo progettò gli ampliamenti che portarono alla struttura a croce greca con le due grandi cappelle rialzate.
A copertura, la cupola del Vittone; e sulla facciata: una scenografica scalinata, un grande affresco e lassù l’automa che dà il soprannome alla piazzetta.
La facciata
La facciata della Chiesa è caratterizzata da una scalinata monumentale in marmo verzino, iniziata nel 1780 dal lombardo Giuseppe Quadrone e completata nel 1900 dal monregalese Pietro Manzo.
La parte inferiore della facciata è di ordine dorico, quella superiore è corinzia, con l’affresco di Luigi Morgari La caduta di Simon Mago (1900). Nel 1798, in cima, viene aggiunto il Moro, l’automa che scandisce le ore in un baldacchino, oggi simbolo della città e maschera ufficiale.
L’interno e la cupola
L’interno offre una ricca testimonianza dell’arte piemontese. Tra gli affreschi: le due cappelle firmate da Luigi Morgari e Giovanni Borgna, La Strage degli Innocenti del Moncalvo e la pala absidale di Giovanni Comendu.
Per la scultura piemontese: La Pietà di Antonio Roasio e i busti bianchi dei pilastri (di Marcantonio Bruno e Giovanni Gazzano), le statue tardobarocche di San Filippo Neri e San Francesco di Sales, il Cristo Risorto e il Crocifisso sull’altare maggiore – eccellenti prove lignee policrome.
L’annosa vicenda dell’illuminazione interna venne risolta dalla complessa cupola barocca, a base ottagonale, disegnata dal torinese Bernardo Antonio Vittone, che ne tracciò il progetto senza nemmeno recarsi sul posto (di fatto conosceva bene la città): lo inviò nel giugno 1755 e ad agosto i lavori erano già terminati.
Mondovì Breo: chiesa di S. Pietro e Paolo giorno e notte - videomix
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Exploring Bell Tower | Mondovi Cuneo Italy
I Giardini del Belvedere, nati per l’Esposizione Floreale del 1903, offrono uno spettacolare panorama semicircolare che va dalle Alpi Liguri fino al Monviso in fondo alla pianura, e accompagna le colline monregalesi perdersi nella Langa. La vista si fa a 360° in cima alla torre simbolo di Mondovì.
Alta oltre 29 metri, con monofore ogivali, merlature e un grande orologio mono-lancetta su ogni lato, la Torre Civica (detta Dei Bressani) in origine era il campanile della Chiesa di Sant’Andrea, che qui sorgeva,domina la collina e caratterizza il profilo della città dal XIII-XIV secolo.
Nel 1759 Giovanni Battista Beccaria la utilizzò come punto trigonometrico per calcolare l’arco meridiano tra Andrate (Novara) e Mondovì. I Giardini e la Torre ospitano il Parco del Tempo.
L’automa di un moro che batte le ore e una torre con l’orologio tra i simboli di una città disseminata di meridiane: il contesto migliore per tracciare una storia della misurazione del tempo! Raccoglie l’invito il Parco con i suoi tre percorsi:
uno nella torre (risalendo, si va a ritroso dagli orologi elettronici fino al meccanismo a una lancetta della torre realizzato, nel 1895, dalla celebre fabbrica monregalese di orologi da torre Fratelli Jemina; nel loggiato, la “voce del tempo”, ovvero le campane);
uno nei giardini (dove, oltre alle meridiane a lato torre, sono stati installati 3 orologi solari orizzontali in pietra);
e uno attraverso la città (con la mappa di tutte le meridiane presenti nel centro urbano esposta su un lato esterno della Torre Civica e illustrata all’interno della nuova Guida di Mondovì “MondoVìGuida”, disponibile presso l’Ufficio Turistico e le librerie cittadine).
All’interno del percorso di scoperta delle numerosissime meridiane presenti in Città, merita una sosta particolare il complesso gnomonico affrescato sulla parete esterna del Tribunale (Ex Collegio dei Gesuiti). Si tratta di un vero e proprio osservatorio astronomico con dodici meridiane affrescate probabilmente verso il 1716 dal pittore Gian Battista Rocca e contornate da maestose cornici barocche e composizioni pittoriche, fatte di scenografie e di finte prospettive.
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Title: Doing Nothing by sakura Hz
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Title: Flying High by Declan DP
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A spasso per Mondovì. 2016
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Do you know Cattedrale di S.Donato in Mondovì Piazza in Italy?
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MONDOVI' - Passeggiata nel centro storico
Passeggiata nel centro storico di Mondovì Breo e Piazza. Viaggio in funicolare. Time laps tramoto dal giardino del Belvedere e molto altro ......
Santuario Regina Montis Regalis - Vicoforte di Mondovì (Slide show)
Il santuario di Vicoforte, noto anche come santuario basilica della Natività di Maria Santissima o santuario-basilica Regina Montis Regalis è un edificio religioso situato nel territorio del comune di Vicoforte. Si tratta di una chiesa monumentale, tra le più importanti del Piemonte, la cui cupola con sezione orizzontale ellittica risulta essere la più grande di tale forma al mondo. Ha la dignità di basilica minore.
Il complesso trae le sue origini da un santuario medievale, composto da un modesto pilone decorato da un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna col Bambino, eretto da un fornaciaio per propiziare la buona cottura dei mattoni. Nel 1592, durante una battuta di caccia, un cacciatore di nome Giulio Sargiano colpì per sbaglio l'immagine della Vergine che, secondo la tradizione, sanguinò. La realtà vede invece il cacciatore pentito che appende il suo archibugio al pilone e inizia una grande raccolta di fondi per riparare il danno ed espiare così il suo peccato. L'archibugio è conservato all'interno del Santuario, nelle nuove sale destinate a museo.
Le decorazioni in affresco degli oltre seimila metri quadrati di superficie furono poi completate nel 1752 da Mattia Bortoloni e Felice Biella; il tema è quello della Salvezza. Nel 1709 lo scultore Giuseppe I Gaggini assunse l'incarico di realizzare il monumento con la statua di Margherita di Savoia, figlia del duca, terminato nel 1714. Il santuario assunse la forma attuale nel 1884, quando vennero costruiti i campanili e le tre facciate. (fonte wikipedia)
Fotografie e montaggio: Salvatore Clemente (
Chiesa della missione Mondovì piazza
Basilica di Sant'Andrea - Vercelli (Piemonte) (2/3) interni e chiostro - videomix
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Official Video - Viota D'artista 2019
Il progetto “Vi(ô)ta d’Artista” rappresenta il compimento di un passo importante nell’attività sin qui svolta per la promozione del protagonismo giovanile. Se sino ad oggi la progettazione dei giovani si era concentrata soprattutto sulla realizzazione di eventi e manifestazioni che avevano quale caratteristica principale la promozione dell’arte nelle sue varie forme – senza tralasciare importanti ricadute di carattere educativo e sociale – con questo progetto l’attenzione, pur restando sempre legata all’ambito artistico, tende a focalizzarsi sul recupero di una zona urbana particolare e caratteristica. Vicolo a Piazza – detto la Viôta –storicamente collega il rione a valenza amministrativo/commerciale di Mondovì Breo con il rione storico, sede dei principali beni culturali e di numerosi istituti scolastici cittadini, di Mondovì Piazza. Nello spirito di interazione di questo progetto il percorso collega anche i due spazi aggregativi coinvolti, situati appunti nei due diversi rioni di Breo e Piazza.
Questa iniziativa vuole coniugare espressione artistica ed impegno civico facendo della “progettazione partecipata” il nucleo fondamentale su cui strutturarsi.
18 ottobre 2019 - Presentazione Pubblica dei lavori
Mondovì: a Peccati di Gola un assaggio di... Carlevè
I menestrelli della Corte del Moro, maschera carnascialesca del capoluogo monregalese, hanno allietato il pomeriggio dei visitatori della kermesse enogastronomica, che oggi, martedì 1 novembre 2016, chiude i suoi battenti
Carnevale di Mondovì 2006 con i Menestrelli del Moro
Bei tempi...tanti amici, qualcuno è gia' andato avanti...però quanto ci divertivamo!!!!!!
La... mia... mongolfiera sui tetti di Mondovì a Piazza
Raduno delle mongolfiere dell'Epifania 2017 a Mondovì. Ecco il video con l'evoluzioni di due mongolfiere tra i tetti di Piazza, borgo più vecchio della città. Una porta a grandi lettere il nome di MonteCARLO, quindi...è la...mia ! Musica di Roger Subirana Mata
Un giorno con la corte del MORO di Mondovì
Ballando sotto la torre del Belvedere o tra la neve delle nostre montagne l'atmosfera resta sempre la stessa ... GRANDE FESTA!
MONDOVI' PIAZZA-SANTUARIO DI VICOFORTE-LA VIA DELLE CAPPELLE
Il tracciato religioso turistico che unisce Piazza al meraviglioso Santuario di Vicoforte, ripreso da me in una passeggiata di una cinquantina di minuti, e velocizzato...come se si andasse in bici da corsa, anche se le scalinate...Provate a fare l'intero percorso, è veramente suggestivo, magari a passo normale...cliccate se volete vedere il video sul Santuario, fuori e dentro. La musica in sottofondo è di Roger Subirana.
Alba (Cuneo, Piemonte) Duomo - Cattedrale di San Lorenzo - esterni e interni - videomix
Una leggenda tramandata dagli albesi sull’origine del nome ALBA fa riferimento alle decorazioni presenti sulla facciata della cattedrale di San Lorenzo: quattro statue rappresentanti i simboli degli Evangelisti campeggiano infatti sulla piazza e l’acronimo delle iniziali dei simboli dà come risultato A-L-B-A (angelo, leone, bue e aquila).
Il Duomo è costruito su preesistenti edifici romani. All'interno, sulle pareti dello scalone principale ci sono alcuni affreschi provenienti dalla Chiesa di San Domenico, tra i quali spicca una Pietà risalente a fine Trecento e una Adorazione dei Magi. Nel salone del consiglio ci sono dipinti importanti: una tavola raffigurante la Vergine con il Bambino di Macrino d'Alba risalente al 1501; una pala con Madonna e Bambino tra San Giuseppe e Sant'Anna e il Concerto attribuito a Mattia Preti.La cattedrale di Alba è situata in Piazza Risorgimento, dove domina con la sua mole imponente lo spazio pubblico. Si tratta di un rimaneggiamento ottocentesco di una preesistente architettura tardo-gotica. A partire dal XII e XIII secolo la cattedrale viene spesso citata grazie alle sempre più numerose manifestazioni pubbliche. L'alta torre campanaria contiene al suo interno l'antico campanile originario, curiosa costruzione che ha conservato internamente testimonianza dell'architettura protoromanica del XII secolo. La torre campanaria impreziosita con decorazioni ad archetti ciechi è dotata di finestre monofore e bifore. Un'altra torre, la torre Negri, si trovava di fronte alla facciata. Fu demolita nel 1867 e la sua antica posizione è segnata sulla piazza da alcuni cippi in pietra. La cattedrale albese ha subito continue ristrutturazioni nel corso dei decenni allo scopo di evitare il deterioramento e adeguarla al contesto storico dell'epoca. Al suo interno si possono osservare tre portali romanici con capitelli fogliacei e figurati risalenti, così come l'intera cattedrale al XII secolo. Sulla facciata si nota la figura di San Lorenzo, dipinta dal milanese Luigi Cocchio nel 1878 e i quattro simboli degli Evangelisti creati dal Vercellese Carlo Dusio. Nel duomo, addossata a una colonna, quasi al centro si può osservare una pregevole acquasantiera, risalente al 1503 regalata da Urbano Serralunga. Sulla destra compare il primo degli otto altari laterali della cattedrale, quello del S.S.Crocefisso dono del Vescovo Eugenio Galletti. A partire dall'acquasantiera compaiono l'altare della Madonna, del Sacro Cuore, della Sacra Famiglia per terminare con la cappella del Santissimo Sacramento.
L'icona centrale della cappella rappresenta Sant' Elia e Sant'Eliseo in adorazione della Vergine, probabilmente dipinta o dal Cuniberti o dal Molineri di Savigliano. Il dipinto posto di fronte al piccolo coro dei vescovi rappresenta il Martirio di San Donato, risalente alla metà del XVIII, e, sulla volta il profeta Elia che, rapito su di un carro di fuoco, fa cadere il mantello in dono al profeta Eliseo. Interessanti sono i sotterranei della cappella, fatta edificare da monsignor Paolo Brizio nella metà del secolo XVII, che accolgono i resti dei vescovi albesi. Nella sagrestia si può contemplare il bassorilievo della Madonna con il Bambino, San Giovanni Battista e San Giovanni Apostolo, eseguito nel 1507 dello scultore Giovanni Lorenzo Sormani, ammirare il pregevole lavabo risalente al Cinquecento dei canonici nel retrosacrestia, osservare la mensa in legno di noce del XVI secolo e le cassapanche del 1650 fatte costruire dal vescovo Brizio. Nell'aula capitolare costruita nel Settecento campeggia il bel dipinto del cremonese Giulio Campi rappresentante l'immagine di San Lorenzo diacono dinnanzi all'imperatore romano. Nella navata centrale si trovano l'altare maggiore in stile barocco e il ''coro'' ligneo, formato da ben 35 scranni intarsiati con vari elementi: ambienti urbani e città con torri. L'icona che lo sovrasta è una pala del Beaumont raffigurante San Lorenzo tra gli angeli. Sulle pareti laterali, opera del pittore Luigi Hartmann di Chiavenna, si possono ammirare quattro ampi chiaroscuri che riproducono quattro scene del Martirio di San Lorenzo e risalenti al 1871. Sulle pareri della Cripta di San Pietro si possono osservare delle lapidi funerarie ricuperate dal pavimento dai restauri del 1872. La cappella di San Teobaldo conserva un'arca sacra risalente al 1515, un altare marmoreo del 1746 e alcune lapidi commemorative. Sulle pareti si trovano alcuni dipinti a pale con la figura di San Teobaldo e altri santi protettori di Alba. Da ricordare infine gli altari dedicati a San Luca e a San Bovo.
Mondovì (Cuneo) Cattedrale di San Donato - architetto Francesco Gallo - slideshow
Diversi furono gli edifici che nel corso dei secoli furono consacrati ad essere la sede cattedrale della diocesi. La prima cattedrale fu la pieve di san Donato (XII secolo), rimpiazzata da una nuova chiesa rinascimentale agli inizi del XVI secolo. Questa fu abbattuta per volere del duca Emanuele Filiberto nel 1574, ed allora divenne cattedrale la chiesa di san Francesco, che a sua volta lasciò il posto all'attuale cattedrale, che fu costruita, su progetti dell'architetto Francesco Gallo, tra il 1743 ed il 1753 e consacrata dieci anni dopo dal vescovo Michele Casati.
La chiesa è ricca di opere d'arte, risalenti anche agli antichi edifici sopra descritti. Tra questi l'altare della chiesa rinascimentale (1507), ora conservato nella sala capitolare; un antico busto di papa Pio V donato da Pio IX nel 1872; e diversi dipinti risalenti al XVII-XVIII secolo di artisti piemontesi e lombardi. La decorazione pittorica e gli stucchi degli interni sono stati eseguiti a metà dell'Ottocento. Il presbiterio e l'altare maggiore sono decorati da grandi affreschi: nel catino absidale troviamo il Martirio di san Donato, di Paolo Emilio Morgari; nella cupola la Glorificazione di san Pio V; nel presbiterio l' Incoronazione di Maria. Piccolo gioiello dello stile rococò del Settecento è la Cappella del suffragio, con crocifisso in alabastro della fine dello stesso secolo.
L'organo a canne della cattedrale è stato costruito nel 1822 dai Fratelli Serassi, riformato da Carlo Vegezzi Bossi nel 1893 e restaurato ed ampliato dai suoi eredi nel 1939. A trasmissione pneumatica, ha due tastiere di 58 note ciascuna ed una pedaliera di 30, con la seguente disposizione fonica:
MILANO Chiesa di S. PIETRO IN GESSATE + Cappella di Sant'Antonio Abate o Cappella Obiano