Chiesa dei Morti - Urbania Casteldurante
-
La Chiesa dei Morti di Urbania
Descrizione
Urbania PU Chiesa dei Morti
Ad Urbania, in Provincia di Pesaro ed Urbino: qui, per un fenomeno di mummificazione naturale 18 corpi (dodici uomini e sei donne) sistemate alle spalle dell'altare della Chiesa di Morti, sono visitate da oltre 30.000 persone all'anno. Grazie ai verbali della Confraternita della Morte, di ognuna è possibile sapere la storia personale.
La Chiesa dei Morti a Urbania.
Singolare chiesa nella quale sono state raccolte delle salme mummificate naturalmente.
La Chiesa dei Morti - Trailer
Il documentario che ricostruisce le ultime ore di vita delle mummie di Urbania.
Puoi acquistare il dvd su
La Chiesa dei morti_Promo
Versione promozionale di 5 minuti del documentario La Chiesa dei Morti.
Urbania - Chiesa dei morti
Cripta silenziosa dove i corpi di comuni mortali dimorano da più di quattro secoli.
Curioso fenomeno della mummificazione dovuto ad una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri.
Le mummie di Urbania (Marche)
Queste mummie sono esposte dal 1833 nella Chiesa dei Morti a Urbania, ma i corpi (18 in tutto) sono di persone decedute dopo il 1567.
URBANIA.mp4
Musica: Aurore tratto dall'album La plage aux souvenirs di Melodica.
Urbania (Orbègnia in gallico marchigiano) è un comune italiano di 7.117 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. Conosciuta, fino al 1636 con il nome di Casteldurante, cambiò con l'attuale denominazione in onore di papa Urbano VIII.Di particolare interesse storico-artistico è il Duomo di Urbania (IX-XVIII secolo), dedicato a San Cristoforo martire ed edificato sulle fondamenta dell'antica Abbazia di San Cristoforo del Ponte risalente all'VIII secolo. (tratto da Wikipedia).
Non può mancare una tappa nella silenziosa cripta dove i corpi di comuni mortali dimorano da più di quattro secoli.
La Chiesa dei Morti, già Cappella Cola fondata nel 1380, ornata da un bel portale gotico, conserva al suo interno il cimitero delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale, dovuta a una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri succhiandone gli umori.
A seguito dell'editto napoleonico di Saint-Cloud del 1804 che istituì i cimiteri extraurbani, furono rinvenuti nei pressi della chiesa 18 corpi mummificati che dal 1833 furono esposti dietro l'altare. Alla sistemazione dei corpi provvide la Confraternita della Buona Morte, fondata nel 1567 a Casteldurante (l'antico nome di Urbania), sotto la protezione di San Giovanni Decollato, qui raffigurato nel quadro di un pittore locale.
Scopo primario della Confraternita era il trasporto e la sepoltura dei morti, specie dei giustiziati, l'assistenza dei moribondi, la registrazione dei defunti e la distribuzione delle elemosine ai poveri. Ognuna delle mummie di Urbania ha una storia da raccontare: dal priore della Confraternita Vincenzo Piccini vestito con la tunica bianca e nera della cerimonia funebre, alla donna deceduta di parto cesareo, al giovane accoltellato nella veglia danzante, fino allo sventurato che fu sepolto vivo in stato di morte apparente.(tratto da :Urbania,l'antica Casteldurante)
Urbania richting Piobbico LeMarche
Le mummie di Urbania
Nella Chiesa dei morti ad Urbania e' possibile visitare delle mummie (datate a partire dal 1500 d.C.) ottimamente preservatesi grazie ad una speciale muffa presente nel terreno...
Urbania - La morte viene dal cielo (Documentario Storico)
Documentario Storico, realizzato nel 1996 da Andrea Tancini e Nicola Salvatori per il Comune di Urbania.
Urbania durante il secondo conflitto mondiale, il bombardamento del 23 Gennaio 1944, e altre storie di guerra.
Digitalizzato dalla Associazione Libera Informatica Durantina
mummies... mummie di Urbania...... Confraternita della morte
mummies.....il cimitero delle mummie di Urbania
The mummies cemetery Urbania
Adventures in Italy! Part 1: Urbania!!
Wow it's been a while! Summer has been crazy busy for all of us. For instance, I (Lillian) was in Italy for a month! Hopefully I'll make a video later explaining the trip and everything, but for now enjoy this small collection of videos I took of the town Urbania, which is where I lived for my time in Italy. It is a small medieval town located in the Marche region, and I absolutely loved it there. I took most of these videos on my last couple of days in the country, so I wish I had filmed more throughout the duration of my time there, but I forgot videos were a thing haha. Hope you enjoy!
Follow us on social media!
Instagram:
Song:
Oggi Sono Io by MINA
(We do not own the song)
Da... Vi racconto la mia Terra... Il Barco Ducale di Urbania
Uscendo da Urbania in direzione Sant'Angelo in Vado, troviamo il Barco Ducale, costruito nel 1465 per volere di Federico da Montefeltro. All'interno vi si trovava un piccolo convento trecentesco di frati Francescani minori, detti Zoccolanti. La struttura è stata recentemente restaurata riportandola all'originario splendore.
Foggia il racconto delle tele nella Chiesa dei Morti
Benedetto Brunetti, pittore nato ad Oratino (CB) nel 1628 e morto, sempre ad Oratino, nel 1698, è l'autore delle 14 tele che si trovano nella Chiesa della Misericordia (comunemente detta Chiesa dei Morti) nel centro storico di Foggia. La Fondazione Banca del Monte le ha rese leggibili tramite delle targhe curate dalla Storica dell'Arte Concetta Fuiano, alla quale abbiamo chiesto di accompagnarci nella loro scoperta.
I Don't Know Morse Code
Provided to YouTube by CDBaby
I Don't Know Morse Code · Urbania
Black Ice
℗ 2018 Urbania
Released on: 2018-01-01
Auto-generated by YouTube.
Roma, Chiesa s. Maria dell'Orazione e della Morte, Coemeterium: Hodie mihi, cras tibi (manortiz)
Hodie mihi, cras tibi - Oggi a me, domani a te - Today to me tomorrow to you
FERENTILLO (Terni, Umbria) Museo delle Mummie (Warning! Explicit content)
La cripta della chiesa di Santo Stefano, oggi Museo delle Mummie di Ferentillo, nasce a seguito della grande fioritura urbanistica ed artistica del paese voluta dalla famiglia Cybo sul finire del XV secolo (in particolare con Lorenzo e Franceschetto Cybo). Questo progetto urbanistico prevedeva l'edificazione di nuove chiese in tutto il territorio ferentillese, di cui una, dedicata a Santo Stefano, sarebbe stata costruita presso il Borgo di Precetto in un’area che ospitava una chiesa medievale del XIII Sec. La chiesa medievale non venne però demolita, al contrario fu utilizzata come base per le fondamenta del nuovo luogo di culto. Gli spazi modificati ed occupati dai pilastri resero possibile un utilizzo alternativo della chiesa inglobata dalla nuova struttura, che divenne infatti cripta sepolcrale della chiesa “superiore”.
La cripta fu quindi riempita con della terra (probabilmente materiali di risulta della lavorazione della pietra utilizzata per edificare la chiesa superiore) che andò a modificare inevitabilmente il livello del pavimento originario.
Dal XVI sec. in poi vennero qui inumati tutti i defunti del Borgo di Precetto (la pratica del seppellimento spettava presumibilmente all'Ordine dei frati minori Cappuccini) fino a quando l'emanazione dell'Editto napoleonico di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures” esteso all'Italia nel 1806 , vietò qualsiasi sepoltura all'interno delle mura cittadine e vennero istituiti i cimiteri extraurbani (l'ultima sepoltura nella cripta è avvenne il 18 Maggio 1871).
Oltre a vietarne la sepoltura fu ordinata la riesumazione dei corpi all'interno della cripta e solo in quel momento si poté constatare la perfetta mummificazione di alcuni di essi.
La cripta presenta ancora oggi elementi architettonici ed artistici risalenti alla fase della chiesa medievale del XIII sec.
Si possono notare infatti l'antico portale di ingresso, i resti dell'abside (demolito per fare spazio ai pilastri) e gli affreschi del XIV e XV sec.
Il pavimento è costituito dalla terra utilizzata per le sepolture compattatasi in seguito all'azione di sgocciolamento dell'acqua sorgiva di montagna che penetra attraverso il soffitto (sul lato Nord si può notare la roccia viva a cui è appoggiato l'edificio).
Dal momento della sua scoperta (specialmente dal XIX sec.) questo luogo è divenuto famoso per la collezione dei corpi mummificati tanto da suscitare l'interesse di numerosi studiosi e di moltissimi visitatori.
È proprio per questo grande interesse che nel 1992 è stato deciso di dar vita ad una nuova musealizzazione e di utilizzare nuove teche espositive per la conservazione dei corpi.
IL PROCESSO DI MUMMIFICAZIONE Dopo l'emanazione dell'Editto Napoleonico di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures”, esteso all'Italia nel 1806 , iniziò l'esumazione dei morti sepolti nella Cripta. Fu così che avvenne la sensazionale scoperta... gli individui esumati erano completamente mummificati. I corpi, di colore giallastro, ad una prima ispezione autoptica rivelavano che la loro mummificazione era completamente spontanea e che era dovuta principalmente ad un'essiccazione totale delle parti molli. Oltre a conservare la pelle, alcuni di essi presentavano ancora intatte le unghie, i denti, le orecchie, le labbra, gli organi genitali, la barba ed i capelli. Molti furono gli studiosi che sul finire del XIX sec. si recarono a Ferentillo per studiare questo fenomeno, tra cui due fisici dell'Accademia dei Lincei, il Dott. Carlo Maggiorani (1800 – 1885) ed il Dott. Aliprando Moriggia (1830 – 1906), supportati dal chimico Vincenzo Latini (1805 – 1862). Quest’ultimo svolse analisi chimiche del suolo che evidenziarono come questo fosse principalmente composto da sali di calcio, da calcare e da argilla. Secondo questi studi la natura igroscopica (che attrae l’acqua) del suolo avrebbe favorito la disidratazione dei cadaveri sepolti, mentre l’ambiente fresco ed asciutto, ventilato attraverso finestre continuamente aperte, avrebbe potenziato il processo. Probabilmente influenzati anche dalle osservazioni sulle mummie di Venzone, essi pensarono che – oltre ai fattori fisici evidenziati – la crescita di funghi potesse aver giocato un ruolo nell’essiccazione dei corpi. Potrebbe anche essere supposto che i corpi sepolti in un suolo ricco di ossido di calcio si siano conservati grazie all’inattivazione degli enzimi conseguente all’alterazione del grado di acidità. I corpi venivano infatti seppelliti a diretto contatto con il terreno (solo alcuni sono stati rinvenuti in bare), disposti lungo il perimetro murario e lasciati decomporre per poi poter tumulare i resti nell'ossario della Cripta. Ad oggi si contano 24 mummie umane (tre sono esposte presso il Museo Anatomico dell'Università di Perugia) che comprendono uomini, donne e bambini come pure 10 teste conservate, più di 270 teschi, una bara sigillata e due volatili mummificati a seguito di esperimenti effettuati nel secolo scorso.