Trailer I quattro evangelisti
I QUATTRO EVANGELISTI - Un film in fase di realizzazione nel nucleo storico di Lamone - regia di Ivan Duchini.
Chiesa Rupestre Santa Margherita - Melfi (PZ) - www.HTO.tv
Le chiese rupestri di Melfi, nella prevista articolazione della rete distrettuale (dalla preistoria al presente), rappresentano il periodo post svevo-angioino, espresso dagli affreschi che illuminano le pareti dei due luoghi della cultura: quelli di Santa Margherita si collocano negli anni che vanno dalla fine del 1200 agli inizi del 1300, quelli di Santa Lucia conservano la loro datazione (1292).
Sono due preziosi capisaldi culturali lucani che, dopo l'esemplare restauro, vengono affidati alla fruizione prima della comunità locale e poi di quella nazionale ed internazionale, rafforzando il progettato itinerario bradanico della cultura.
La chiesa rupestre di Santa Margherita, autentico gioiello medioevale, quasi interamente affrescata, si trova alla periferia del comune di Melfi, nei pressi del cimitero della città.
Scavata nel tufo vulcanico, ai piedi di una rupe, si trova oggi purtroppo al disotto di una strada di grande traffico da cui provengono in parte le infiltrazioni di acqua piovana.
L'ingresso ampio, a sesto acuto, introduce nell'unica navata divisa in due moduli, coperte da crociere a sesto acuto.
La navata è fiancheggiata da quattro cappelle laterali di diversa profondità, tutte con volta a botte.
Fra gli affreschi, che la ricoprono per la quasi totalità delle pareti, è presente il monito dei morti ai vivi che rappresenta l'inizio di tale raffigurazione in Italia ed insieme presenta (secondo l'interpretazione del critico Lello Capaldo) l'immagine di Federico II falconiere.
Sulla parete absidale si trova l'immagine di Santa Margherita, disposta al centro di due tabelloni a riquadri, quattro per parte, che narrano la storia della vita della Santa che indossa una ricca veste gotica alla francese.
Sull'arcone absidale spiccano i simboli degli Evangelisti, racchiusi entro cerchi vivacemente tinteggiati. Lateralmente, sempre nell'arcone absidale sono individuabili le figure di San Pietro, San Paolo e San Nicola.
Sulla parete sinistra della navata si trovano le immagini ieratiche di Santa Lucia e di Santa Caterina d'Alessandria, mentre sulla parete destra e nella cappella a destra dell'ingresso sono raffigurate le scene dei martirii di San Lorenzo, di Santo Stefano e di Sant'Andrea.
Nella cappella a sinistra dell'ingresso, dedicata a S.Michele, si trovano gli affreschi di Cristo in trono, dello stesso S.Michele Arcangelo, di una Madonna in trono col Bambino ed infine il Contrasto dei vivi e dei morti, che tanto interesse ha suscitato negli studiosi.
Le rappresentazioni del Contrasto dei Vivi e dei Morti, del martirio di Sant'Andrea e del martirio di San Lorenzo, sono tra le più importanti del vasto ciclo pittorico esistente. In particolare nella prima scena, quella del Contrasto dei Vivi e dei Morti, emerge con chiarezza la figura di Federico II che tiene sulla mano inguantata un falcone variopinto.
Gli affreschi possono essere collocati nel periodo che va dal XIII al XIV sec. e richiamano con ogni evidenza schemi figurativi del periodo post-svevo legati stilisticamente a caratteri propri della cultura meridionale.
Nel passato, anche recente, la cripta ha subito una serie di interventi di restauro preceduti da tentativi di protezione dalle acque di infiltrazione. Obiettivo dell'iniziativa è stato quello di completare l'intervento di tutela, conservazione e restauro, valorizzando il più rappresentativo esempio di arte pittorica rupestre della zona del Vulture.
Anche per la chiesa di Santa Margherita si è seguito il protocollo operativo utilizzato per il restauro della Cripta del Peccato Originale e dunque, dopo le necessarie indagini diagnostiche, si è provveduto a realizzare opere di difesa dall'umidità, la sistemazione della pavimentazione interna e dell'area esterna antistante ed il restauro degli affreschi. Per l'impianto di illuminazione interno è stato impiegato un sistema a fibre ottiche che si attiva in sincronia con la registrazione audio che illustra la visita alla chiesa.
La Chiesa è visitabile contattando la PROLOCO FEDERICO II di MELFI:
prolocomelfi.it
+39 - 0972-239-751
+39 - 335 -639-3675
Chiesa caduta - Grottole
Chiesa Diruta (anche detta Chiesa Caduta)
Dedicata ai Santi Luca e Giuliano, ha pianta a croce latina con cupola ellissoidale mai costruita ed abside poligonale.
Sulla facciata, con lo stemma del Comune di Grottole, erano poste cinque statue in pietra, raffiguranti l’Eterno Padre, in alto al centro, ed i quattro Evangelisti.
Della prima metà del secolo XVI°, ha vissuto varie fasi di costruzione e non è mai stata ultimata. La chiesa subì danni notevoli a seguito del sisma del settembre 1694. Dalla metà del 700, a causa dei gravi problemi statici e dei continui crolli, la chiesa non è più stata officiata.
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La lunga giornata del Premio Thesaurus 2016 - Prima parte
Riprese e montaggio di Sabrina Colandrea
In questa prima parte del video-racconto della V edizione del Premio Internazionale di Arti Letterarie Thesaurus: la conferenza stampa, la visita alla Chiesa rupestre dei quattro evangelisti, l'intervista a Enrique Irazoqui introdotta dal giornalista Piero Badaloni, la cerimonia di premiazione delle sezioni Poesia inedita, Narrativa inedita e Poesia edita.
[Le riprese del dialogo Colandrea-Badaloni sono di Marisa Centoducati. Le fotografie di Francesco Cappiello]
Campagna evangelizzazione in piazza a Matera
ottobre 2014 , Matera
Speciale Battesimi in acqua - Culto Evangelico Pentecostale
Culto di battesimo Cristiano secondo l'insegnamento Biblico per immersione.
18 nuovi credenti testimonieranno di aver ricevuto Gesù Cristo come personale Salvatore.
Per l'occasione il fratello Gioacchino Caltagirone è stato lo strumento scelto da Dio per la predicazione della Sua Parola
Dio ti benedica!!!
adimessina.it radioevangeloitalia.it
VENEZIA - Chiesa di San Giovanni Evangelista
VENEZIA - Chiesa di San Giovanni Evangelista filmata con Sony a65 in 1080p.
Incontro Giovanile Matera - Cassano delle Murge
Incontro tra la chiesa di Cassano delle Murge e quella di Matera XX settembre.
incontro tenutosi il giorno 11 Marzo 2017 presso la chiesa evangelica ADI di cassano delle murge via A. Di Ceglie 7.
Dio vi benedica e buona visione
Pisa - Chiesa di San Sisto ed epigrafe araba - Spedizioni Pisane nel Mediterraneo 2/4
San Sisto era l'antico patrono di Pisa e veniva festeggiato il 6 agosto.
Questo giorno era ritenuto propizio per la città in quanto anniversario di importanti vittorie riportate dalla Repubblica.
Il 6 agosto 1284 però, Pisa perse 12.000 uomini nella battaglia della Meloria e da allora San Sisto non fu più festeggiato.
La chiesa fu consacrata nel 1133 ma era già utilizzata da tempo come sede dei più importanti atti notarili del Comune.
STORIA DEL MOVIMENTO PENTECOSTALE ITALIANO E GLI 80 ANNI DI UNA DELLE CHIESE PIÙ ANTICHE D'ITALIA
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Il Vangelo di Luca: film completo - parte 2 di 5
Libri della Bibbia: Il Vangelo di Luca - film completo - parte 2 di 5
Nel mio bel San Giovanni - Battistero di San Giovanni - Firenze
Il Battistero di San Giovanni è una delle più antiche chiese di Firenze, posto di fronte alla Cattedrale della città, il duomo di Santa Maria del Fiore ed è il più antico monumento della piazza.
E' una struttura a pianta ottagonale, per simboleggiare l'octava dies, l'ottavo giorno, cioè il tempo del Cristo Risorto, al di fuori del nostro tempo, scandito in unità di sette giorni. Tale simbolismo si riferisce in linea al Sacramento di iniziazione alla fede cristiana del Battesimo, grazie al quale i credenti passano dalla morte del peccato alla vita nuova in Cristo, nell'ottavo giorno senza tramonto. La forma ottagonale allude proprio alla speranza cristiana della resurrezione dei morti e doveva rivestire in passato particolare eloquenza quando la struttura era circondata da un cimitero.
L'edificio è interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all'esterno dall'elevazione delle pareti sopra l'arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata.
I fiorentini del Medioevo credevano erroneamente che il Battistero fosse un edificio antico, risalente al periodo romano della città; un tempio pagano trasformato in chiesa. In effetti gran parte del rivestimento marmoreo del Battistero, così come i numerosi frammenti ed iscrizioni antiche e le grandi colonne che sorreggono la trabeazione sopra le porte all'interno, provengono dalle rovine della 'Florentia' romana, forse da qualche edificio pagano.
Il monumento che vediamo oggi è il frutto dell'ampliamento di un primitivo Battistero, risalente al IV-V secolo.
Infatti, a partire dalla metà dell'XI secolo il Battistero fu ricostruito nelle dimensioni attuali e arricchito di marmi pregiati.
Fu il periodo dell'affermazione economica e politica della città, che vide il trasferimento a Firenze della sede del governo imperiale in Toscana, fino all'autonomia fiorentina dal Sacro Romano Impero.
Nel XIII secolo si dà il via anche alla decorazione musiva interna, ricoprendo la scarsella (l'abside rettangolare ad ovest) e l'intera cupola, con gli interventi di Jacopo Torriti e, forse, della nuova scuola pittorica fiorentina: Cimabue e Coppo di Marcovaldo.
Entrando nell’edificio, la prima cosa che cattura l’attenzione è il prezioso mosaico della cupola, una delle più grandi al mondo per l’epoca ad esser decorata con questa tecnica. I mosaici sono dominati dall'enorme figura di Cristo giudice con scene del giudizio universale che occupano tre degli otto spicchi della cupola. Nei sovrapposti registri orizzontali degli altri cinque spicchi, sono raffigurate le storie di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, di Cristo, di Giuseppe e della Genesi. Al centro, nel registro più in alto, trovano posto le gerarchie angeliche.
Il Battistero venne impreziosito anche da tre bellissime porte bronzee.
La più antica è la Porta Sud realizzata tra il 1330 e il 1336 dallo scultore Andrea Pisano. Essa mostra nei venti scomparti superiori gli episodi della vita del Battista e nei restanti otto, le Virtù cristiane.
La Porta Nord, fu la seconda ad essere realizzata. Sostanzialmente impostata come la prima, rappresenta nelle venti formelle superiori scene del Nuovo Testamento e nelle otto formelle inferiori gli Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa.
Infine la porta est, detta da Michelangelo la Porta del Paradiso, il capolavoro oramai pienamente rinascimentale del Ghiberti e dei suoi aiuti, tra cui Luca della Robbia. Ghiberti e la sua bottega, ottennero senza concorso la commissione della porta che venne realizzata in un formato diverso dalle altre due, in dieci grandi formelle.
Da ricordare che dentro il Battistero originariamente trovavano collocazione anche altre grandiose opere d’arte, come la Maddalena di Donatello o l’Altare d’argento, oggi visibili al Museo dell'Opera del Duomo per ragioni conservative.
Non mi parean [i fori] men ampi né maggiori
che que' che son nel mio bel San Giovanni,
fatti per loco de' battezzatori
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XIX canto, versi 16-18)
Mi scateno dalla Gioia!
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Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie 4K
CURTATONE (MN) - Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie filmato con Sony RX10m3 in 4K.
Culto Martedi 31 Marzo 2015 - Atti degli Apostoli - cap. 5 . Pastore: Michele Motolese.
Culto di Martedi 31 Marzo 2015
Mottola (TA) - Chiesa Evangelica Battista - Assemblea regionale del MFEB
Sabato 2 aprile 2016 - Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Mottola (TA)
Convegno e Assemblea del Movimento Femminile Evangelico Battista
Presenti le donne di Matera, Gravina, Miglionico, Altamura, Mottola, Conversano.
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Gubbio - Chiesa di San Francesco
La monumentale chiesa di San Francesco sorge sul lato meridionale di piazza Quaranta Martiri, nella parte bassa della città di Gubbio
Fu edificata intorno al 1255 all'interno di un vasto complesso francescano costruito dagli eugubini sui terreni dell'antica famiglia degli Spadalonga. Fu questa famiglia che, nel 1206-7, avrebbe accolto e vestito San Francesco dopo l'abbandono della casa paterna e la rinuncia alle ricchezze e fu qui che il santo indossò per la prima volta il saio che poi divenne l'abito dei francescani.
Giacomello Spadalunga di Gubbio, «colui che un tempo gli era amico», scrive il biografo, conobbe Francesco durante la prigionia a Perugia, dopo la sconfitta di Collestrada. L'edificazione di una grande chiesa e di un convento dedicati a Francesco, a pochi anni dalla sua morte, fu fortemente voluta dalla città di Gubbio, che lo accolse e lo adottò.
L'edificio presenta una pianta ogivale caratterizzata da una facciata rimasta incompiuta che conserva tuttavia un bel portale gotico ed una cornice ad archetti pensili sovrastata da un piccolo rosone. Le tre absidi presentano una struttura poligonale interrotta da monofore.
L'interno è suddiviso in tre navate sorrette da 14 alte colonne con base ottagonale. Le volte a crociera della copertura risalgono alla trasformazione subita dall'edificio nel XVIII secolo. Le pareti laterali che un tempo erano ricoperte da affreschi hanno perso in parte il loro splendore, ma nelle absidi si conservano ancora importanti opere del XIII-XV secolo.
Nell'abside di sinistra sono raffigurate, in 17 riquadri, le Storie della vita della Vergine, ciclo di notevole pregio eseguito nei primi anni del XV secolo da Ottaviano Nelli.
Nell'abside centrale, in alto, è affrescato Gesù in trono con ai lati San Pietro, San Paolo, San Francesco e Sant'Antonio, opere eseguite da un seguace locale del Maestro di San Francesco della seconda metà del XIII secolo.
Nell'abside di destra, vicino alla quale sono presenti i resti dell'antico Fondaco, si trovano affreschi del XIII-XIV secolo: nella parte superiore due episodi della vita di San Francesco, in quella inferiore al centro il Redentore e ai lati gli Evangelisti, entro cornici. Alle pareti affreschi di Santi.
La Basilica di S.Eustorgio e le spoglie dei Re Magi
Differenza tra chiesa, duomo, basilica e cattedrale
Differenza tra chiesa, duomo, basilica e cattedrale
Avete mai fatto caso alle differenze tra questi termini? Vediamo di fare un po' di chiarezza!
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MUSICHE
Brano: Fernando Sor Opera 35 N.9
eseguito da:
Matteo Shaffi
Rockefeller Center – Saint Patrick's Cathedral Interno – New York – Audioguida – MyWoWo Travel App
Non appena varcata la soglia della cattedrale, ti sorprenderà la sua verticalità, propria del suo stile neogotico, nonché i predominanti toni blu delle vetrate policrome che, discretamente, cercano di illuminare questo immenso spazio coperto da una grandiosa volta a crociera.
La pianta, come avrai già notato, è a croce latina e con tre navate.
Inizia, quindi, a percorrere quella centrale, camminando tra gli slanciati pilastri della terra e, quando stai per arrivare all'altare maggiore, lasciando ai tuoi lati le numerose cappelle che si affacciano sulle navate laterali, siediti su uno dei tanti banchi della chiesa. Fissa il tuo sguardo su questo elemento centrale, tutto in marmo bianco e preceduto, nelle corrispondenti nicchie, dalle statue di quattro angeli, e osserva il vistoso baldacchino di bronzo. Prima però di alzarti per vederlo più da vicino, volgi un attimo lo sguardo alle tue spalle... hai visto che meraviglia?
Non mi riferisco solo all'imponente rosone, ma anche all'impressionante organo maggiore che sormonta il portale centrale: pensa che ha ben cinque tastiere e quasi seimila tubi!
Comunque, sappi che non si tratta dell'unico organo presente in questa cattedrale. Se ti avvicini al coro, sulla parte sinistra, potrai scorgere anche il suo fratello minore, con solo tre tastiere, mentre se continui il tuo percorso lungo questa parte posteriore dell'altare, camminando nel deambulatorio, dopo aver superato l'altare dedicato ai Santi Michele e Luigi, la cappella della Madonna e l'altare dedicato a Santa Elisabetta, troverai una statua monumentale, La Pietà, tre volte più grande di quella di Michelangelo che si trova nella basilica di San Pietro in Vaticano…
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La Santa Messa di oggi 23 Novembre 2019 dal Santuario di San Pio da Pietrelcina
La Santa Messa di oggi 23 Novembre 2019 dal Santuario di San Pio da Pietrelcina