santi romeni
san gervasio e protasio sabato 28 giugno 2009 la chiesa romena ortodossa a pavia riceve in dono le reliquie dei santi gervasio e protasio martiri e dona alla diocesi di pavia un crocefisso e due icone.
prima chiesa ortodossa romena in italia si trova a pavia via della repubblica 50, chiesa di san siro ora divenuta santi romeni parroco don nicolae pope.
presente il vescovo romeno siluan span e il vescovo di pavia s.e.giovanni giudici e il neo sindaco della citta' alessandro cattaneo che ha voluto partecipare come segno della cittadinanza.
Ass.Campanari Liguri - registrazione Cd - Basilica SS Gervasio e Protasio (Rapallo - GE) 2/5
Con i campanari:
Angelo Ferrari
Virgilio Capurro
Fabrizio Zingaro
Le campane di Dosolo (MN)
Dosolo (MN), Chiesa Arcipretale dei Santi Gervasio e Protasio
Concerto di 8 campane in Reb3 crescente (Daciano Colbachini 1925; Mib3, Reb3 Colbachini 1948; Reb4, Do4, Sib3 Allanconi 2006) + campanello in Sib4 (Colbachini 1925)
Distesa a 8 campane
Le notizie sulla vita religiosa dosolese sono rare. Dosolo rimase sotto la giurisdizione di Mantova fino al 1478 e risulta essere l'unico comune dello stato mantovano a conservare nel corso del secolo XV la presenza dei frati francescani conventuali, i quali erano stati cacciati da tutto il mantovano. Accanto alla presenza francescana Dosolo era ben noto come località di villeggiatura dei monaci certosini del convento di Mantova, che possedevano terreni in località Certosa. Le notizie riguardo all'antica parrocchiale sono rare, mentre l'attuale chiesa dei Santi Gervasio e Protasio spicca su tutto il territorio circostante per la stupenda facciata in cotto, segno forte della signoria Gonzaga. La chiesa arcipretale custodisce al suo interno importanti opere d’arte, fra cui due statue lignee del settecentesche e un buon numero di affreschi del XV secolo, opera del famoso pittore cremonese Ghisilina. Accanto a queste opere vengono ricordati gli stucchi del mantovano Giovambattista Galli, le indorature di Giovanni Gaibacci di Sabbioneta e le decorazioni del vicentino Bortolo Dall'Acqua. Il funzionante e imponente organo a canne venne costruito nel 1882 dai fratelli Lingiardi e collocato sopra il portale d'ingresso, accolto da una pregevole cantoria. Di gran pregio sono gli ornatissimi confessionali settecenteschi; a quel periodo risaliva l'originario concerto di campane, il cui campanone venne rotto dall'entusiamo per la vittoria della Prima Guerra Mondiale. Il 4 novembre 1918, infatti, alcuni improvvisati campanari salirono sulla torre e suonarono con così tanta forza che la campana maggiore e tutta la struttura portante vennero compromesse. Fu questo il pretesto l'abbattimento del vecchio campanile matildico, sostituito dall'attuale che venne completato nel 1925, anno di posa delle sei campane. Le due maggiori vennero asportate durante il secondo conflitto mondiale e ripristinate nel 1948, per mano della medesima fonderia che le aveva gettate nella fossa solamente ventitre anni prima. Per impreziosire il concerto vennero aggiunte tre campane minori nel 2007.
Basilica palatina di Santa Barbara Mantova
in Mantova
La basilica palatina di Santa Barbara, chiesa di corte dei Gonzaga, fu fatta erigere, con il campanile, dal duca Guglielmo fra il 1562 e il 1572, su disegno di Giovan Battista Bertani.
La facciata è caratterizzata da tre archi, sormontati dal frontone, che introducono nel vestibolo d’accesso, sopra il quale, all’interno, si trova la grande cantoria per i musici.
L’interno A navata unica con cappelle laterali, presenta due grandi lanterne quadrate, di cui una al centro, l’altra sopra l’altare maggiore, cui si accede tramite una scalinata semicircolare. Domina il coro il Martirio di S. Barbara, la grande pala dipinta da Domenico Brusasorci su invenzione del Bertani, racchiusa in una ricca cornice. La lunetta superiore che oggi vediamo, è opera settecentesca di Pietro Fabbri: l’affascinante originale - sostituito perchè ammalorato - è ancora conservato nel patrimonio della Basilica. Di fianco all’altare maggiore una scala porta alla cripta, ripartita in tre navate con un sacello a pianta ellittica.
Le pale dei due grandi altari laterali sono di Lorenzo Costa il giovane su idee del Bertani (a destra Il battesimo di Costantino, a sinistra Il Martirio di Sant’Adriano). Sono attribuite a Fermo Ghisoni le figure dipinte su ambo le facce delle ante dell’organo (Santa Barbara e San Pietro da un lato; L’Annunciazione dall’altro). Altri quadri di pittori giulieschi sono sugli altari piccoli: a destra La consegna delle chiavi a San Pietro di Luigi Costa e Santa Margherita di Giambattista Giacarelli; a sinistra Il battesimo di Cristo di Teodoro Ghisi e La Maddalena dell’Andreasino. I quattro ovali sono opera di Pietro Fabbri (Santa Lucia e Santa Caterina), di Amadio Enz (Sant’Anna con Maria bambina), e di un anonimo del secolo XVII (Sant’Antonio con Gesù Bambino). Una cappellina appartata a sinistra contiene invece una quadro settecentesco, del Bazzani (Madonna e santi).
Il presbiterio, sopraelevato, è chiuso da una cancellata settecentesca; del tardo ’600 sono gli stalli del coro, finemente scolpiti e provenienti dalla demolita chiesa di San Domenico. Le statue polimateriche sono del secolo XVII. Il lampadone posto davanti all’altare maggiore è stato commissionato dal duca Vincenzo I.
Una chiesa per il duca Gonzaga, dunque, ricca nel patrimonio (basti solo pensare agli arazzi su cartoni di Raffaello, lasciati dal card. Ercole a Guglielmo e da questi donati alla sua Basilica), in cui gli uffici divini assumono solennità, ricchezza, attraverso una organizzazione precisa ed articolata. Una chiesa “che suona”, non solo per la cappella musicale di cui viene ben presto fornita, ma per i diversi spazi da cui può provenire la musica. Una chiesa che è diversa da tutte le altre perchè il progetto di Guglielmo sottende l’idea di onorare Dio e insieme di mostrarsi “vero signore” del suo tempo; ciò trova le sue risposte concrete nelle realizzazioni di quanti lavorano in S. Barbara, per la sua costruzione e per la sua vita religiosa e artistica.
Verona - Arche Scaligere e Chiesa di Santa Maria Antica
Verona - Le Arche Scaligere situate nel centro storico di Verona, sono un monumentale complesso funerario in stile gotico della famiglia degli Scaligeri, destinate a contenere le arche (o tombe) di alcuni illustri rappresentanti della casata, tra cui quella del più grande Signore di Verona, Cangrande, a cui Dante dedica il Paradiso: esse si trovano a fianco della chiesa di Santa Maria Antica, vicino alla Piazza dei Signori. Lo storico francese Georges Duby nel suo L'Europa del medioevo ha definito le arche «uno dei più insigni e significativi monumenti dell'arte gotica».
La Chiesa di Santa Maria Antica è una chiesa in stile romanico situata nel centro storico di Verona, a lato delle gotiche arche scaligere. La chiesa, del 1185, sorge sull'area di una chiesetta del VII secolo.
Della cappella longobarda del VII secolo, distrutta dal terremoto del 1117, rimane solo un frammento di pavimento a mosaico, con tessere bianche e nere. La chiesa attuale, consacrata dal patriarca d’Aquileia, fu la cappella privata degli Scaligeri, i quali costruirono a lato le Arche Scaligere, cioè il cimitero di famiglia. Verso il 1630 l'interno fu modificato in barocco, ma alla fine del XIX secolo la chiesa è stata restaurata ed ha ripreso l'aspetto originario.
Ingresso Don Maurizio a Buccinasco.21-10-12_1_parte.
Questo è la prima parte del video ripreso il 21 ottobre 2012 in occasione dell'ingresso come nuovo parroco di Don Maurizio Braga a Buccinasco nella parrocchia Maria Madre della Chiesa. Il giorno 28 ottobre l'ingresso è stato fatto nell'altra parrocchia di SS Gervaso e Protaso.
Di seguito la nota presa dal sito del comune di Buccinasco:
Tutta la comunità ad attenderlo in piazza San Biagio, la banda musicale, il gonfalone del Comune e la Polizia locale in alta uniforme. Insieme ai sacerdoti, al decano e alle più alte cariche cittadine: primo fra tutti il sindaco Giambattista Maiorano, in fascia tricolore ad accogliere, visibilmente emozionato, il nuovo parroco don Maurizio Braga arrivato in auto insieme ad alcuni fedeli della parrocchia dopo l'ingresso dalla porta della città.
Don Maurizio è stato chiamato dal vescovo, card. Angelo Scola a guidare le comunità di Maria Madre della Chiesa e Romano Banco: nato a Cuggiono, proviene dalla Comunità pastorale Madonna di Lourdes (parrocchie di Cascina Restelli, Cirimido, Limido Comasco e Lurago Marinone) che ha guidato come parroco dal 2008, dopo l'attività di decano ad Appiano Gentile. A lui toccherà il compito di raccogliere l'eredità di don Giovanni e don Silvano, guidando le due vivaci comunità parrocchiali di Buccinasco.
Sono qui, siamo qui come Amministrazione -- ha detto il primo cittadino -- perché la realtà istituzionale che rappresento intende esprimere doverosamente il suo cordiale benvenuto a don Maurizio quale espressione autentica di una componente fondamentale nel contesto delle presenze che animano ed abitano questa città. Un'espressione rilevante e significativa che bene esprime la vivacità non solo culturale e di fede, ma l'impegno a fare del bene comune l'obiettivo della sua azione.
Il sindaco ha ricordato come dopo la scuola, le parrocchie costituiscano la più importante agenzia educativa e formativa del territorio e siano protagoniste nel campo dell'azione sociale attraverso miriadi di iniziative e l'opera svolta dai numerosissimi volontari che fanno della gratuità la ragione del loro impegno ed in questo realizzano quel principio di sussidiarietà assurta non casualmente a rango costituzionale.
Maiorano però non ha nascosto le difficoltà di Buccinasco ma anche il desiderio e l'impegno dei cittadini: Don Maurizio, ben arrivato. Trova una città che fa fatica a scrollarsi di dosso quel vestito macchiato che la presenza malavitosa di gruppi organizzati è riuscita da tre decenni a determinare e a farci assurgere tante volte al disonore delle cronache nazionali. Trova una città che non è esente da fenomeni corruttivi che hanno costretto Buccinasco alla vergogna e soggetta al controllo e all'intervento della magistratura causando la caduta di un'Amministrazione. Tutto ciò è vero e non possiamo nasconderlo a noi stessi. Tuttavia, Lei non trova una città rassegnata. Trova invece una città che ha voglia di riscatto. Trova una città laboriosa, seria, determinata ad uscirne con la fronte alta ed in piedi. Trova una città che desidera ritornare alla tranquillità nei suoi rapporti e che non ha paura di guardare con fiducia e speranza al suo futuro. Trova una città ricca di reti solidali e di un virtuoso associazionismo che guarda oltre l'orizzonte.
Il sindaco ha quindi sottolineato come Amministrazione, Chiesa e società civile insieme debbano far rivivere quotidianamente la cultura della legalità come espressione più propria a fondamento del nostro quotidiano per sconfiggere furbizia e arroganza. L'Amministrazione ha fatto proprio questo percorso, ponendolo come premessa del suo programma: Non spero, sono certo che tutti ci si vorrà impegnare. In particolare lo farà la Chiesa memore dell'assoluta adesione ad un progetto alto come ci ricorda il convegno di Palermo Educare alla Legalità e le tante, tantissime iniziative che proprio il mondo cattolico ha espresso e sa esprimere lasciando spesso sul campo i suoi martiri come un don Diana e don Puglisi o un laico come Livatino.
Il da fare non manca -- ha concluso il sindaco -- Auguri, buon lavoro e buon viaggio a Buccinasco, don Maurizio.
Ufficio stampa Comune di Buccinasco
SS. Gervaso e Protaso 2013 - Orazione Comunione, Benedizione e finale ( Ballo della Battaglia )
Bel finale d'organo: Ballo della Battaglia di Bernardo Storace .
La campana della chiesa di Oderzo_1(Veneto.Italia) 2008.12.31
La ha scattato l' Orsacchiotto.
La Parrocchiale di Governolo (MN)
Descrizione dettagliata della chiesa parrocchiale di Governolo 2012
Omelia 25 aprile 2013
Omelia dell'Arciprete Parroco di Maleo, Don Enzo Raimondi, tenuta nella Insigne Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, in occasione della celebrazione liturgica per la festa della liberazione.
Morto Tarantola, ha scritto la storia di Bormio
Milano BASILICA DI SANT'AMBROGIO *****
ESTERNO
La facciata è a capanna e nel suo complesso si presenta alquanto bassa. È caratterizzata da due logge posizionate una sopra l’altra, assai diverse e da archetti pensili che ne ingentiliscono l’esterno.
La loggia superiore è costituita da cinque arcate, differenti per altezza, la più alta è posizionata al centro mentre le arcate più basse si trovano verso i lati della facciata.
Invece, quella inferiore consta di tre arcate uguali, che si uniscono con il portico, formando un’unica struttura.
Ai lati della facciata ci sono due campanili risalenti a periodi storici differenti, quello di destra, che sembra una torre difensiva, si chiama Torre dei Monaci, venne costruito nell’VIII secolo ed è attribuibile ai monaci che abitavano nell’edificio, mentre l’altro, denominato Torre dei Canonici, è del XII secolo (fanno eccezione gli ultimi due piani che sono stati costruiti successivamente, nel XIX secolo). L’edificio è stato costruito con mattoni di scarso valore.
INTERNO
La basilica è divisa in tre navate, ognuna terminante con un’abside. Internamente si alternano grandi pilastri appartenenti alla navata centrale con pilastri di dimensioni ridotte, facenti parte delle navate laterali.
La pianta è longitudinale e le sue dimensioni sono praticamente uguali a quelle del quadriportico se non si considerano le absidi.
La navata centrale è costituita da quattro campate quadrate, e il cui lato è doppio di quello della campata delle navate laterali.
L’ultima campata quadrata, quella che si trova in prossimità del presbiterio è ricoperta da una cupola, invece le altre tre lo sono da volte a crociera. Nelle navate laterali si trovano i matronei.
Attualmente la luce entra solo dalle aperture presenti sulla facciata e dalle finestre che si trovano nell’abside.
All’interno della basilica si trova il sacello (cappella) di San Vittore in Ciel d’Oro, una cappella costruita nel IV secolo, prima della basilica stessa e dedicata dal vescovo Materno a San Vittore, famosa per la presenza di un mosaico che raffigura alcuni santi, tra i quali anche Sant’Ambrogio.
L’edificio sacro ha anche una cripta costruita nella seconda metà del X secolo. Sul catino absidale compare un mosaico che rappresenta il Cristo in trono, giudice, seduto con in mano il libro della legge aperto.
Ai lati del Cristo si trovano i due santi martiri Gervasio e Protasio e sopra, in volo, due arcangeli, mentre ai suoi piedi compaiono tre medaglioni con le immagini di santi legati ad Ambrogio: Satiro e Marcellina, fratelli di Ambrogio, e Candida, martirizzata durante le persecuzioni romane.
Città Della Pieve CATTEDRALE (dipinti di PERUGINO) + S. Francesco SANTUARIO DELLA MADONNA DI FATIMA
30 Marzo 2012 - Restauro Chiesa di S. Croce in Spiano - M.S.Severino
Lo staff del portale cittadimercatosanseverino.it ringrazia il Geom. Matteo Acconcia, progettista e direttore dei lavori per la gentile concessione delle foto.
La Comunità di Spiano è in festa. Sabato 17 dicembre, infatti, verrà riaperta al culto la Chiesa S.Cce, completati i lavori di ristrutturazione. Sarà l'Arcivescovo della ArciDiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Mons.Luigi Moretti, a benedire il sacro edificio e a presiedere la Santa Messa, che inizierà alle ore 18,30, affiancato dal giovane parroco, don Francesco Sessa. Saranno presenti il Sindaco della Città, Giovanni Romano, i Consiglieri Comunali Franco Amoroso, Marco Iannone, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Perozziello ed altri Amministratori Comunali. La tradizione vuole che, in questi casi, si celebri la dedicazione dell'altare, mentre il Sindaco dovrà firmare il libro della dedicazione. I lavori hanno riguardato il consolidamento strutturale del sacro tempio, il rifacimento dei pavimenti, l'eliminazione delle infiltrazioni dell'umidità. E' un momento di grande gioia per la nostra Comunità -- afferma Franco Amoroso -. Nei piccoli paesi, come il nostro, la fede, per fortuna, è ancora un forte elemento distintivo della Comunità, che viene trasmesso di generazione in generazione. A Spiano lo è ancora di più, visto che nella Chiesa S.Croce c'è la fortissima devozione verso la Madonna Addolorata. Una devozione che anche gli spianesi emigrati serbano nel loro cuore e che spinge, ogni anno, molti di essi a rientrare nel paese d'origine per partecipare ai riti che si celebrano in onore dell'Addolorata. Nei nostri cuori e nella nostra mente -- aggiunge Marco Iannone -- è ancora vivo il ricordo dello storico evento celebrato nel 1999, quando la statua dell'Addolorata fu portata in Vaticano. Qui, il Beato Papa Giovanni Paolo II pose una corona sul capo del sacro simulacro. Un evento storico, che inorgoglisce la nostra Comunità e che è ricordato con un'apposita targa marmorea apposta nella Chiesa. Essere spianesi vuol dire avere, innanzi tutto, una forte devozione verso la Madonna Addolorata e riconoscere la Chiesa S.Croce come patrimonio affettivo di inestimabile valore.
Articolo tratto dalla testata giornalistica Dentro Salerno. it
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lampi scatenati la sera del 24 giugno 2014 sopra la Provvederia di Mestre
Lampi senza soluzione di continuità la sera del 24 giugno 2014, sopra la Provvederia di Mestre
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fuochi d'artificio certosa 22 luglio 08
fuochi d'artificio certosa di pavia il 22 luglio 2008.
Sondrio Citta Alpina
Alla Città di Sondrio è stato attribuito il prestigioso titolo Città Alpina dell'anno 2007.