Certaldo Alto ( FI )
Certaldo fa la sua comparsa ufficiale nella storia nel 1164, quando il castello di Certaldum viene citato in un documento dell'imperatore Federico Barbarossa come feudo dato in concessione ai Conti Alberti,[13] ma senza ombra di dubbio i primi insediamenti fortificati sul colle sono da far risalire all'Alto Medioevo, epoca nella quale venne edificato il Mastio che oggi risulta incorporato dal Palazzo del Vicario. L'origine del Mastio è quasi sicuramente Longobarda o Franca, e prese la sua forma definitiva nel X-XI secolo: rappresentava il classico tipo di fortificazione alto-medioevale costituito da un'unica torre fortificata dotata di stalla, alloggi signorili e armeria.La torre fortificata si trovava all'apice di un colle da cui si poteva controllare la via Francigena, la principale strada di comunicazione medioevale tra l'Europa del Nord e Roma. Dal mastio originario si controllava a distanza il vecchio tracciato in collina della via Francigena, e direttamente quello di fondovalle, più recente ma via via sempre più importante e trafficato. Questa posizione strategica favorì sicuramente lo sviluppo demografico e la sua evoluzione prima in Castello e successivamente in un borgo fortificato, portando alla costruzione di edifici civili attorno al Mastio primordiale. Nascono tra l'XI ed il XIII secolo la Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero (la chiesa più antica del borgo medioevale, oggi sconsacrata), l'annesso convento e chiostro, la Torre dei Lucardesi e le prime abitazioni civili e case torri lungo via Rivellino, la via più antica del borgo che collega la fortificazione alla via Francigena, e nei pressi della torre sulla sommità del colle. Una prima cinta muraria racchiudeva tutto questo primitivo nucleo urbano che assumeva la conformità di un castello fortificato vero e proprio.Dopo la battaglia di Montaperti (1260) in cui le truppe guelfe di Firenze furono sconfitte dalla ghibellina Siena, Certaldo fu saccheggiata dalle truppe senesi.
Nel 1313 vi ebbe con molta probabilità i propri natali Giovanni Boccaccio, che visse a Certaldo stabilmente negli ultimi anni della sua vita e vi morì sicuramente nel 1375.La parte più interessante del comune è sicuramente Certaldo Alto. La caratteristica artistica e architettonica principale, che l'ha resa nota e famosa in Europa, è la perfetta conservazione del tessuto urbanistico medioevale con le sue vie strette e le piccole piazze sparse qua e là; se si escludono i lavori di ristrutturazione che hanno avuto come oggetto Palazzo Pretorio nel XV secolo (lavori che trasformarono il vecchio mastio nel palazzo vicariale), possiamo affermare che Certaldo Alto è rimasta identica a come si è sviluppata nel Medioevo.
Ulteriore testimonianza di questa caratteristica è la mancanza di una grande piazza nel centro storico, mentre al suo posto vi troviamo una lunga e larga via (via Boccaccio) che ne svolgeva le funzioni, rappresentando il luogo pubblico di eccellenza e di concezione tipicamente alto-medioevale. Tuttavia chi sale in Certaldo Alto troverà due piazze: la prima è piazza della SS. Annunziata, creata all'inizio del XIX secolo pavimentando un'area che prima era destinata agli orti e alle coltivazioni in genere; la seconda, piazza SS. Jacopo e Filippo, di fronte all'omonima chiesa, era invece in origine adibita a cimitero del convento fino al 1633.
Radiolabo: intervista a Daniele Pugliese
Radiolabo, web-radio di Arci Siena, ha incontrato l'autore Daniele Pugliese in occasione della Festa Democratica Regionale della Cultura a Certaldo Alto (FI), nei locali della Chiesa Sconsacrata SS.Tommaso e Prospero. In questa sede è stato presentato da Enrico Pace l'ultimo libro di Pugliese Io la salverò, signorina Else.
L'intervista a Daniele Pugliese è ascoltabile in podcast anche all'interno della rubrica di Radiolabo ...Scripta manent, nel sito radiolabo.it
Io la salverò , signorina Else - Daniele Pugliese
Quanti pensieri si accavallano nella mente della signorina Else prima che, nell'omonima novella di Arthur Schnitzler, decida di suicidarsi non sopportando il ricatto sessuale dell'uomo che, in cambio di un prestito per poter salvare suo padre in procinto di fallire, le chiede di mostrarsi a lui nuda? È muovendosi tra quei tormenti che Daniele Pugliese -- giornalista di lunga esperienza e autore dei racconti Sempre più verso Occidente, per i quali è stato accostato dalla critica a Calvino, Borges e Buzzati -- costruisce una novella attualissima intitolata Io la salverò, signorina Else, nella quale, più che far rivivere il personaggio dello scrittore viennese, lascia che quei pensieri abbiano uno sfogo, escano dal recinto opprimente del monologo interiore e si sprigionino in un dialogo acceso e appassionato al termine del quale la salvezza sia una prospettiva credibile e praticabile. Più che una scialuppa o un salvagente, l'autore porge all'eroina la propria voce, le proprie parole, convincendoci alla fine che forse il modo migliore che tutti abbiamo per sopravvivere e non lasciarci travolgere, è quello di dialogare, parlare, comunicare, non staccare la presa, quasi a dire che finché c'è verbo, c'è speranza. È così che la conversazione diventa la tecnica di salvataggio non solo della giovane ragazza, ma anche del protagonista della storia e, forse, dello stesso autore e di chi entra nelle sue pagine.
Tornando sul tema del suicidio, già presente in alcuni dei suoi precedenti racconti, Pugliese ancora una volta resta in bilico fra ottimismo e disperazione, non nascondendo nulla che possa facilmente distrarci ma anche invitando a una ostinata resistenza, a una profonda vitalità che si alimenti con il coraggio di guardare negli occhi l'assurdo. Con una scrittura colta e raffinata, ma sempre attenta ad essere chiara e comprensibile, il libro fa tornare la voglia di riprendere in mano, per chi l'ha già letta, la novella di Schnitzler e spinge a scoprirla chi ancora non la conosce e si è perso un vero capolavoro della letteratura mondiale.
L'AUTORE: Torinese di nascita e fiorentino di adozione, in redazione a L'Unità a soli ventun'anni, giornale dal quale è uscito con la qualifica di vicedirettore, fondatore dell'Agenzia di informazione Toscana Notizie con cui ancora comunica la Regione Toscana, Daniele Pugliese è autore di un seguitissimo blog (danielepugliese.it) ed ha all'attivo numerose pubblicazioni, da solo o con altri: una monumentale storia del Pci, un saggio sulla nascita del movimento cooperativo ed un altro sulle fortune del sigaro toscano, oltre alla curatela di volumi sulla massoneria e sul mostro di Firenze. Nel 2009 ha pubblicato, con la casa editrice Baskerville, la raccolta Sempre più verso Occidente e altri racconti.