Le meraviglie di Rende (CS) - Chiesa San Carlo Borromeo 360°
Piccolo esempio di video a 360°
immaginepca.it
San Pietro in Guarano
Comune di San Pietro in Guarano (Cosenza)
Petralia Sottana (Palermo) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La V puntata della XI serie di Borghi d'Italia fa tappa a Petralia Sottana (Palermo). Il Comune, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è il cuore pulsante del Parco delle Madonie. Petralia Sottana presenta un’ampia area naturale protetta all’interno della quale si trovano siti geologici significativi per qualità scientifica, rarità, attrattiva e valore educativo. Per questo è uno dei pochi siti siciliani a far parte dell’European Geopark Network Unesco. Nel corso del programma incontriamo il sindaco, il parroco e gli altri protagonisti del territorio. Visitiamo il centro storico, il duomo, le altre chiese, il museo civico Antonio Collisani e l'eccellente parco avventura. In evidenza gli itinerari artistico – culturali, tra cui quello Gaginiano e dello Zoppo di Gangi. Inoltre raggiungiamo anche la suggestiva stazione sciistica di Piano Battaglia. Poi presentiamo i piatti tradizionali e raccontiamo le manifestazioni più importanti del luogo.
Buona visione!
Info: tv2000.it/borghiditalia
Ricordo di Paolo De Benedetti (Melloni, Caramore, Bianchi, Giacomoni, Levi della Torre)
“Ricordatevi di Dio, perché lui non si dimentica di voi”
Domenica 11 dicembre 2016 è morto ad Asti, dove era nato nel 1927, Paolo De Benedetti, un grande maestro di spiritualità, biblista, teologo, studioso di ebraismo.
“Uomini e Profeti” gli deve moltissimo: negli anni ci ha accompagnato con la sua sapienza, che non era quella dei dotti e degli accademici, ma quella di chi si pone con coraggio, umiltà, passione, studio di fronte alle Scritture e di fronte alla vita. La sua predilezione per i piccoli,, i bambini, gli animali, i fili d’erba ci aiutava a capire il senso “eversivo” delle Scritture: leggere la storia dal basso, dal punto di vista dell’infimo e del perdente. Si è fatto anche tramite, per noi, di una vicinanza tra ebraismo e cristianesimo che, prima che nel dialogo, si fa nei testi stessi della Bibbia. Gli è stato facile, in un certo senso: essendo nato da famiglia ebraica, ma battezzato assieme alla sorella Maria per le convinzioni cristiane della madre cattolica. Tutto ci è stato offerto con la leggerezza quasi infantile della sua voce, con la battuta pronta per non dare troppa enfasi alle sue parole, con la logica dell’ incessante interrogazione che appartiene alla tradizione rabbinica. Il senso che proviamo tutti, credo, ora che non c’è più, è di gratitudine e di nostalgia.
Ci piace ricordarlo con uno dei Detti dei Padri che citava spesso:
“Non spetta a te portare a termine il lavoro, ma non sei neppure libero di sottrartene. Se avrai studiato molto la Torà, ti verrà data una grande ricompensa. Fedele infatti è il tuo datore di lavoro, che ti pagherà il salario della tua opera. Sappi però che la ricompensa dei giusti verrà data soltanto nel tempo che verrà”.
Alberto Melloni lo ricorda con Gabriella Caramore, Enzo Bianchi priore di Bose, la scrittrice Silvia Giacomoni, Stefano Levi della Torre saggista e pittore. (Uomini e Profeti del 17 dicembre 2016
Questo video fa parte della playlist Enzo Bianchi
Lettere dal cosmo - Il caso amicizia. Full HD
#lealidelbrujo #ilcasoamicizia #gasparedelama #ufo #alieni #extraterrestri
Lettere dal cosmo è il resoconto delle testimonianze dirette di tre protagonisti degli incontri avuti con esseri provenienti da altri pianeti, durante un lungo arco di tempo che va dal 1956 al 1978.
Una vicenda rimasta pressoché sconosciuta al grande pubblico sino al 2007, anno di pubblicazione del libro “Contattismi di massa” di Stefano Breccia, che ha ottenuto negli ultimi anni grande attenzione, non solo da parte degli addetti ai lavori.
Con questo documentario vogliamo compiere un ulteriore passo dentro la comprensione del fenomeno ufologico in generale e del “Caso Amicizia” in particolare, condividendo con quanti sono interessati, le informazioni in nostro possesso.
Ci auguriamo che altri, animati da nostro stesso spirito di conoscenza, vogliano fare altrettanto condividendo con noi le informazioni in loro possesso.
Qualunque documento presente nel filmato è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta all’indirizzo mail sotto riportato.
Mail: lealidelbrujo@gmail.com
musiche in ordine di esecuzione:
Nameless di Ferruccio Versace e Giuseppe Cirino -
Epic Series di Audionautix -
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Omaggio a San Benedetto Ullano
Il mio paesino visto dall'alto
santuario ss ecce homo mesoraca 27 05 2012 mesoraca
Rende – Bloccati lavori di messa in sicurezza sul torrente Emoli
Nei giorni scorsi il personale del Comando Stazione Forestale di Cosenza ha effettuato una serie di controlli su dei lavori in corso lungo il corso del torrente Emoli nel tratto che attraversa la località Piano di Maio nel comune di Rende. Servizio di Dario Rondinella.
Alla scoperta di Malta e l'isola di Gozo
Uno spettacolo da ammirare con gli occhi e gustare con tutti sensi
“I turisti sono andati in vacanza
mentre i viaggiatori hanno fatto qualcos’altro.
Hanno viaggiato.”
(Alex Garland)
Malta è uno degli stati più piccoli e popolati al mondo ma con una storia enorme!
Qui potete trovare le tracce dei Fenici e Cartaginesi, Romani e Bizantni.
L'arcipelago maltese conserva quindi un ricco patrimonio monumentale, realizzato in un intervallo temporale di ben 7000 anni, cioè dalla preistoria ai tempi contemporanei.
Le isole sono un museo all’aperto con templi megalitici, cattedrali rinascimentali, palazzi barocchi, chiese, costruzioni moderne e contemporanee, fontane, acquedotti, argini fluviali, scogliere impressionanti, coste frastagliate e insenature romantiche.
Per vivere al meglio un viaggio a Malta è fondamentale tenere sempre il naso all’insù: non solo per i balconcini in ferro battuto o per le “gallarijas” di tutti colori che i maltesi conservano con grande cura, ma perché qui il cielo è davvero azzurro! Il suo colore crea un incantevole contrasto con il caldo dell’architettura: l’inconfondibile giallo intenso della pietra globigerina, il materiale da costruzione locale.
I colori sono veri e propri fili conduttori di questo viaggio. La sua capitale, la Valletta, con il colore ocra delle case e dei palazzi crea al tramonto una paesaggio fantastico con tute le tonalità del giallo caldo dorato. Mentre all’antica capitale maltese, Mdina, ad accogliervi, troverete un’atmosfera surreale in cui le numerose chiese, i conventi e gli antichi palazzi vi riporteranno sulla scia di un glorioso passato.
Il tour di questo magnifico arcipelago non può finire senza aver fato tappa nella sua più grande isola: l’isola di Gozo, la mitologica isola di Calipso.
Una volta sbarcati riuscirete subito a comprendere le motivazioni che, al di là del mitologico rapimento, hanno trattenuto Ulisse per ben sete anni su questa isola! La sua piccola ma sorprendente capitale, Victoria, non fa eccezione: situata al centro dell’isola, incastonata tra vallate verdi e saliscendi di colline dolci. Le bianche case con il tetto piano della parte bassa dell’abitato sono la cornice perfetta alla parte alta del borgo, dove si erge maestosa e rassicurante la Cittadella fortificata.
Durante le soste scopriremo anche i tradizionali sapori di questa terra come la risposta maltese alla Coca- Cola: il Kinnie con ingredienti naturali e mediterranei: arancia amara e un mix di aromi indigeni, accompagnato dai pastizz, lo snack maltese per eccellenza.
In questo viaggio resterete stupiti dalle facciate delle oltre 300 chiese caratterizzate dalla presenza di due orologi che segnano ore diverse!
Perché?
Non possiamo svelarvelo, dovete venire a scoprirlo voi!
Vi aspettiamo per esplorare questa meravigliosa isola e la sua incantevole atmosfera.
Le tre notti (saluti finali) - Teatro di Torremaggiore - 10 maggio 2012
Regia di Walter Scudero
Elysium LIVE! - A nerd talk show #8 - Articoli riparatori e grandi annunci
Ottava puntata del talk show della nostra associazione ludica culturale nel quale si tratteranno temi nerd, della cultura pop e ovviamente...di gioco di ruolo.
Elysium è una associazione ludico-culturale di Caserta che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura del gioco di ruolo in tutte le sue forme. All'interno della sua sede si organizzano quotidianamente serate dedicate a giochi di ruolo (dal classico D&D agli ultimi titoli come Lovecraftesque) , cineforum, boargames, wargames (warhammer). Elysium inoltre promuove diversi giochi di ruolo dal vivo ad ambientazione Vampiri: la Masquerade, Il Richiamo di Cthulhu, fantasy, horror, zombie ecc.
Pagina facebook di Elysium
Gruppo facebook di Elysium
Profilo instagram di Elysium
Cronologia degli argomenti
0:00 - Intro e saluti iniziali
1:30 - L'articolo riparatore sul gioco di ruolo
22:27 - La serie Amazon sul Signore degli Anelli e il videogame su Gollum
34:20 - La web serie italiana Getalive
39:11 - Il mega annuncio del videoclip su Vampiri: la masquerade
47:18 - Il trono di spade: ci siamo quasi. Casata e personaggio preferito.
1:04:30 - Saluti finali
++ JUVENTUS, STRAGE SFIORATA ++ “PULLMAN” DEI TIFOSI CONTRO CAVI DELL’ALTA TENSIONE
++ JUVENTUS, STRAGE SFIORATA ++ “PULLMAN” DEI TIFOSI CONTRO CAVI DELL’ALTA TENSIONE:
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I cavi dell'alta tensione erano stati preventivamente disattivati per sicurezza. Sei persone sono ferite ma non gravemente. L’incidente è avvenuto a Corso Grosseto, a Torino, mentre la squadra della Juventus si stava recando verso piazza Vittorio Veneto, gremita di persone, per i festeggiamenti. Il pullman, che trasportava numerosi tifosi, ha agganciato i cavi elettrici del tram. Per ragioni di sicurezza, fortunatamente l’alta tensione non era attiva, ha riferito La Stampa. I feriti Sul posto si sono recati immediatamente i mezzi di soccorso e le Forze dell’Ordine. Sei le persone rimaste ferite, ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Sono stati trasportati presso gli ospedali torinesi; secondo La Stampa e La Gazzetta dello Sport le condizioni sarebbero più gravi per due di loro (un italiano e un irlandese) ma non tanto da destare allarme. I due sono ricoverati in codice giallo presso l’ospedale San Giovanni Bosco. Gli altri quattro sono stati portati al Pronto Soccorso in codice verde, per via di ferite di lieve entità. La dinamica Il pullman con i tifosi, decorato con drappi bianconeri e che apparterebbe al gruppo ultrà ‘Tradizione’, non era stato autorizzato ad accodarsi al corteo, secondo quanto risulta dalle prime informazioni divulgate dalla stampa nazionale. Come scritto precedentemente, il sinistro è avvenuto lungo corso Grosseto, più precisamente in via Chiesa della Salute. Pur non passando la corrente elettrica nei cavi del tram, l’urto ha provocato i sei feriti. Le Forze dell’Ordine, presenti sul posto, hanno aperto un’inchiesta. La partita e l’addio di Buffon L’incidente è accaduto proprio nel giorno in cui la Juventus ha festeggiato il suo settimo scudetto consecutivo. L’ultima partita del campionato di Serie A 2017/2018 è stata giocata dai bianconeri sabato 19 maggio. La Juve ha battuto 2-1 l’Hellas Verona presso l’Allianz Stadium di Torino. Dopo la partita, sono iniziati i festeggiamenti per la vittoria del 34° scudetto ottenuto dalla squadra bianconera e vinto la settimana scorsa. Quella di oggi, è stata anche una giornata di addii, o di arrivederci. Kwadwo Asamoah, Gianluigi Buffon e Stephan Lichtsteiner lasceranno la squadra. Inutile sottolineare la commozione di Gigi Buffon, dei compagni e dei tifosi: il portiere è, a tutti gli effetti, un simbolo per tutti coloro che seguono la Juventus. Giovedì 17 maggio Gianluigi Buffon ha annunciato in conferenza stampa di aver intenzione di lasciare il club bianconero proprio a fine di questo campionato, dopo 17 anni passati alla Juventus come portiere. Non ha confermato o smentito un suo eventuale ritiro dal mondo del calcio; potrebbe anche diventare dirigente della stessa squadra per cui ha giocato per così tanto tempo, ma il portiere non si è sbilanciato riguardo al suo futuro. Nella partita di oggi, Gianluigi Buffon è stato sostituito al secondo tempo. La sua uscita dal campo è accompagnata da applausi da parte dei tifosi; la partita è stata sospesa per qualche minuti. Sfrutta
#JUVENTUSSTRAGESFIORATA“PULLMAN”, #TIFOSICONTROCAVIDELL’ALTATENSIONE
#incidente, #Juventus, #tifosi
Words at War: The Ship / From the Land of the Silent People / Prisoner of the Japs
The Yugoslav Front, also known as the National Liberation War, was a complex conflict that took place during World War II (1941--1945) in occupied Yugoslavia. The war began after the Kingdom of Yugoslavia was overrun by Axis forces and partitioned between Germany, Italy, Hungary, Bulgaria and client regimes. Primarily it was a guerilla liberation war fought by the communist-led, republican Yugoslav Partisans against the Axis occupying forces and their locally-established puppet regimes, such as the Independent State of Croatia and the Nedić government. At the same time, it was a civil war between the Yugoslav Partisans and anti-communist paramilitaries, such as the Serbian royalist Chetniks and the Slovene Home Guard, whose level of collaboration and coordination with the Axis occupiers varied.
Both the Yugoslav Partisans and the Chetnik movement initially resisted the occupation. However, after 1941, the Chetniks adopted a policy of collaboration. They collaborated extensively and systematically with the Italian occupation forces until the Italian capitulation, and thereon also with German and Ustaše forces.[13][14] The Axis mounted a series of offensives intended to destroy the Partisans, coming close to doing so in winter and spring of 1943. Despite the setbacks, the Partisans remained a credible fighting force, gaining recognition from the Western Allies and laying the foundations for the post-war Yugoslav state. With support in logistics, equipment, training, and air power from the Western Allies, and Soviet ground troops in the Belgrade Offensive, the Partisans eventually gained control of the entire country and of border regions of Italy and Austria.
The human cost of the war was enormous. The number of war victims is still in dispute, but is generally agreed to have been at least one million. Non-combat victims included the majority of the country's Jewish population, many of whom perished in concentration and extermination camps (e.g. Jasenovac, Banjica) run by the client regimes. In addition, the Croatian Ustaše regime committed genocide against local Serbs and Roma, the Chetniks pursued ethnic cleansing against the Muslim and Croat population, and Italian occupation authorities against Slovenes. German troops also carried out mass executions of civilians in retaliation for resistance activity (Kragujevac massacre). Finally, during and after the final stages of the war, Yugoslav authorities and Partisan troops carried out reprisals, including the deportation of the Danube Swabian population, forced marches and executions of thousands of captured collaborators and civilians fleeing their advance (Bleiburg massacre), and atrocities against the Italian population in Istria (Foibe killings).
Words at War: Der Fuehrer / A Bell For Adano / Wild River
The town of Adano is a fictional Sicilian port town modeled after the real town of Licata, one of the disembarkation town of the Allied Occupation of Italy. Just like Adano, the town of Licata has a shipping and sulfur industry, a fishing port, and its largest church is the Church of Sant'Angelo. Additionally, Benito Mussolini did have Licata's 700 year old bell melted to make ammunition.[5] Major Joppolo is based on the American military governor of Licata named Frank E. Toscani. John Hersey visited Toscani for four or five days during the war and created Victor Joppolo from him, even noting that he held a job as a civilian clerk in the New York City Sanitation Department.[6] General Marvin is an obvious depiction of the World War II General Patton, who was known for his bitterness and cruelty, but also his effectiveness.
Führer was the unique name granted by Hitler to himself, and this in his function as Vorsitzender (chairman) of the Nazi Party. It was at the time common to refer to party leaders as Führer, yet only with an addition to indicate the leader of which party was meant. Hitler's adoption of the title was partly inspired by its earlier use by the Austro-German nationalist Georg von Schönerer, whose followers also commonly referred to as the Führer without qualification, and who also used the Sieg Heil-salute.[3] Hitler's choice for this political epithet was unprecedented in German. Like much of the early symbolism of Nazi Germany, it was modeled after Benito Mussolini's Italian Fascism. Mussolini's chosen epithet il Duce or Dux if Latin ('the Leader') was widely used, though unlike Hitler he never made it his official title. The Italian word Duce (unlike the German word Führer) is no longer used as a generic term for a leader, but almost always refers to Mussolini himself.
After Hitlers' appointment as Reichskanzler (Chancellor of the Reich) the Reichstag passed the Enabling Act which allowed Hitler's cabinet to promulgate laws by decree. One day before the death of Reichspräsident Paul von Hindenburg Hitler and his cabinet issued a decree, that dissolved the office of the president and made Hitler Hindenburg's successor. However this move was in breach of the Enabling Act. Hitler adopted Führer und Reichskanzler, combining his positions in party and government, as his title.[1][2] Ostensibly Hitler did not use the title president out of respect for Hindenburg's achievements as a heroic figure in World War I (though the decree, rather impiously, was already passed before Hindenburg's death on August 2, 1934).
In popular reception, the title of Führer and Chancellor was soon understood to mean Head of State and Head of Government -- a view that becomes even more accurate[citation needed] seeing that he was given by propaganda the title of Führer des deutschen Reiches und Volkes (Leader of the German Reich and People), the name the soldiers had to swear to. However, it keeps some meaning as Leader of Party and Head of Government with reference to the confusing relationship of party and state, including posts in personal union as well as offices with the same portfolio Hitler wanted to fight for his favour. The style of the Head of State was changed on July 28, 1942 to Führer des Großdeutschen Reiches (Leader of the Greater German Reich). In his political testament, Hitler also refers to himself as Führer der Nation.[4]
Nazi Germany cultivated the Führerprinzip (leader principle),[5] and Hitler was generally known as just der Führer (the Leader). One of the Nazis' most-repeated political slogans was Ein Volk, ein Reich, ein Führer — One People, One Nation, One Leader.
According to the Constitution of Weimar, the President was Commander-in-chief of the Armed Forces. Unlike President, Hitler did take this title (Oberbefehlshaber) for himself. When conscription was reintroduced in 1935, Hitler had himself promoted to the new title Oberster Befehlshaber der Wehrmacht (Supreme Commander of the Armed Forces), which meant then a presidential position over the Wehrmacht in fact led by another (newly instituted) Commander-in-chief, the Minister for War. Following the Blomberg--Fritsch Affair in 1938, Hitler took the responsibilities of this commander-in-chief for himself, though he kept on using the older formally higher title of Supreme Commander, which was thus filled with a somewhat new meaning. Combining it with Führer, he used the style Führer und Oberster Befehlshaber der Wehrmacht (Leader and Supreme Commander of the Wehrmacht), yet a simple Führer since May 1942.