Forum delle Culture a Benevento - apertura della Chiesa del SS. Salvatore
servizio del Tg di MediaTv del 22/04/2014 (tv del Sannio a S. Salvatore Telesino)
§ La parrocchia di Santa Sofia ha reso noto che la Chiesa del SS. Salvatore rimarrà aperta, nella prima settimana del Forum delle culture, da venerdì 25 fino a domenica 27 aprile 2014, con oraio 10:30 - 12:30 e 17:00 - 19:00.
§ L'apertura proseguirà secondo il calendario del Forum Univerale delle Culture, con gli orari da concordare nei nove weekend in programma fino al 22 giugno.
§ Il tema centrale del forum iniziato in Campania, a Benevento è la dieta Mediterranea, percorsi tra storia del territorio ed enogastronomia.
§ - Chiesa del SS. Salvatore, edificio di culto -
FONTE: WIKIPEDIA EDIT 23/04/2014
La chiesa del Santissimo Salvatore si trova in via Stefano Borgia nella città di Benevento. La chiesa è a tre navate, separate da una doppia fila di antiche colonne romane di granito grigio. Di origine altomedievale (...)
La chiesa del Salvatore, chiusa dopo il terremoto del 1962 per i gravi danneggiamenti subiti, è stata riaperta al culto nel 2001, al termine di un ciclo di restauri (...)
Chiesa Santissimo Salvatore
Panoramica chiesa Santissimo Salvatore di Benevento
ArteViva - riscopriamo la Chiesa del SS. Salvatore - Benevento 13 maggio 2012
Benevento - Longobardi in Italia
Nuovo video su BENEVENTO realizzato per l'Associazione Italia Langobardorum da ArcheoFrame IULM con i contributi della Legge77/06 del MiBACT
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S S Salvatore Montella (AV)
Montella (AV) con il sottofondo della meravigliosa Campana del S.S. Salvatore
San Salvatore Telesino (BN) - 2015 - 2014 - 2013 - città telesina - Unione di Comuni
anno 2014 - anno 2013
Parco del Grassano
Via Francigena del Sud, e Via Latina
Telesia
§ San Salvatore Telesino (antico nome: Casàle di San Salvatore) è un comune italiano di 4.030 abitanti della provincia di Benevento in Campania, che si estende vicino Telese Terme e vicino l'antica Telesia romana (Tulisio sannitica), dalla quale discende, in una pianura alla confluenza del fiume Calore con il Volturno.
* La posizione viaria è quella che aveva Telesia, a metà strada tra Capua, Benevento e Venafro, punto cruciale del sistema viario del Sannio già nella più antica epoca romana (Via Latina).
* Il Comune fa parte della Città Telesina, Unione di 5 Comuni (con Telese Terme, Solopaca, Castelvenere e Amorosi) e della Comunità montana del Titerno.
* Confina a braccetto con Telese Terme, ed è conurbato con il centro della maggiore città telesina, dove sono ubicate le Terme di Telese e la sede dell'Unione dei Comuni Città Telesina (Viale Minieri).
* Dista 32 km da Benevento, capoluogo di Provincia.
LUOGHI D'INTERESSE
* Abbazia benedettina del Santo Salvatore - sec. X - dal 2010 ospita il Museo civico archeologico di Telesia, il quale fu chiamato Antiquarium.
* Borgo medioevale di Massa Superiore, distinto da quello di Massa Inferiore (attuale Massa di Faicchio).
* Centro storico di San Salvatore Telesino - Il borgo antico (o nucleo) del paese è nato a seguito del forte terremoto del 1349, che aveva determinato l'ultimo esodo da Telesia, definitivamente abbandonata, quando i monaci di un monastero benedettino, detto del Santo Salvatore, conferirono, a profughi di Telesia, quel lembo di terra su cui edificare l'attuale abitato, che - in nome della concessione - si chiamò Casale di San Salvatore
* Chiesa di Santa Maria Assunta, nella quale si conserva un mausoleo dei duchi Monsorio
* Museo archeologico civico di Telesia, detto Antiquarium - Aperto nel 2010, presso l'Abbazia di San Salvatore, contiene una sezione importante della raccolta di reperti rinvenuti dagli scavi di Telesia.
* Monte Acero
* Monte Pugliano
* Parco del Grassano, con le acque cristalline e sorgenti alle falde del Monte Pugliano
* Pozzo di Sant'Anselmo, secondo una leggenda scavato in un luogo indicato dal Santo durante la sua permanenza nel Sannio a San Salvatore.
* Rocca di San Salvatore Telesino (castello dei conti Sanframondo - sec. XIII), che nel medioevo era detta Rocca De Episcopio
* Terme di Telese
* Valle Telesina
§ indice Wikipedia, maggio 2014 - San Salvatore Telesino
1 Geografia fisica
2 Storia
3 Monumenti e luoghi d'interesse
3.1 Telesia
3.2 Rocca
3.3 Terme
3.4 Architetture religiose
3.4.1 Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore
3.4.2 Chiesa di Santa Maria Assunta
4 Evoluzione demografica
5 Economia
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
(videolista descrizione - in costruzione - maggio 2014)
BENEVENTO IN MODA Winter Season 12.2014 Dir. Art. Giovanni Di Dio
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BENEVENTO IN MODA WINTER SEASON 12.2014 DIR. ART. GIOVANNI DI DIO
Sincretismo fra tradizione e innovazione, artigianalità, passione e voglia di mettere in mostra il talento degli stilisti emergenti, Benevento in Moda, la kermesse che sostiene l'haute couture in città, domenica 21 dicembre, è andata nuovamente in scena nella cornice di Palazzo Paolo V per la sua Winter Edition.
Ideato e diretto dal fotografo sannita Giovanni Di Dio, in partnership con la Startime Models Agency, l'evento, patrocinato dal Comune e dalla Camera di Commercio di Benevento, è stato presentato dall'ex Miss Italia Denny Mendez, accompagnata dalla simpatia dello show man Enzo Costanza.
Sul catwalk lo stilista di AltaRoma, Nino Lettieri, special guest della serata, che ha sfilato con la sua collezione primavera estate, portando in passerella capi giocati sul dualismo del nero e del rosa o del black & white. Abiti balloon o da grand soirée, mini skirts e crop top abbinati a pantaloni a vita bassa, voluminose rouches su capi scultorei in una commistione di tradizione sartoriale e contemporaneità.
E poi il couturier toscano, Graziano Amadori, che ha scelto proprio Benevento per presentare la sua nuovissima collezione. Un mix and match di elementi dark che incontrano la classicità di pizzi e merletti. Giochi di trasparenze su abiti da sera neri per un autunno inverno all'insegna dell'eleganza.
In passerella anche Antonio Oliver, stilista brasiliano che dal 1992 vive e lavora a Milano, dove ha fondato il marchio Confezioni Antonio Oliver. Particolarmente sensibile alle cause sociali, il designer ha dedicato la sua collezione all'Africa per sostenere dei progetti di aiuto per i bambini africani.
E proprio di origini africane è, invece, Astrid Fataki che ha presentato la sua nuova collezione fall winter, ispirata agli anni '60 e all'eleganza e alla sobrietà delle icone di quell'epoca, da Jacqueline Kennedy a Audrey Hepburn.
Infine, Falko Rosso, l'azienda sannita specializzata nel menswear che ha di recente aperto un punto vendita in via Ennio Goduti, ha portato in passerella i capi freschi e colorati della prossima primavera estate.
E Queen Moda, esponente della moda positanese, ha portato in città capi dall'allure fresca e vivace, che profumano della sua terra, un tempo sede del fashion estivo con l'indimenticata Moda Mare Positano.All’unanimità la giuria, presieduta da Nino Lettieri e composta da Graziano Amadori e Antonio Oliver, stavolta, ha incoronato vincitrice la napoletana Carmela Franco, studentessa dell'Accademia del Lusso di Napoli. Premiata per la sua contemporaneità e per i volumi rock, ha presentato capi ispirati al mood punk chic londinese, tra body in pelle, impreziositi di borchie, e gonne leggere in chiffon.
In gara anche le beneventane Ada Pescatore e Alessia Mazzone.
Tutti gli abiti sono stati impreziositi dai gioielli Swarovski, grazie alla disponibilità di Filippo Serino, titolare della boutique Swarovski Cristal di Benevento, e dalle preziose creazioni di Kla Klight Art-Design, il brand dell'artista napoletana Claudia De Micco che ha consegnato, inoltre, a tutti gli ospiti della serata, una scultura ritraente la chiesa di Santa Sofia, patrimonio UNESCO. Un pensiero realizzato in collaborazione con Giovanni Di Dio e con la Startime Agency, per sottolineare l'importanza storica e culturale della città.
Ospiti della serata gli Art Director di Mio Magazine Fashion Talent, Pasquale Esposito, Giovanni Maione e Salvatore Colasanto, docenti dell'Accademia della Moda di Napoli.
A coordinare i lavori la backstage manager di Mio Magazine Fashion Talent, Federica Berra e ad occuparsi del trucco e del parrucco lo staff Gil Cagné con Antonio Riccardo e Nicola Acella. Uno staff che vanta collaborazioni con alcuni dei più grandi eventi legati al mondo della bellezza, da Miss Italia a Miss Mondo.
In uno scenario curato nei particolari, grazie alla supervisione del fiorista sannita Salvatore Santamaria, nel corso della serata, si sono anche esibiti la cantautrice Paola Tascione, il cantante e modello Francesco Finizio e la cantante romana Ada Ferraiuoli, intrattenendo il numeroso pubblico accorso all'evento.
Gran finale con una spettacolare torta ispirata, naturalmente, alla moda che, realizzata da Janagà torte – eventi, ha deliziato i palati dei presenti.
Spoleto, Basilica San Salvatore
Fuori dalle mura cittadine, nei pressi del cimitero, è la più antica chiesa di Spoleto.
SAN SALVATORE TELESINO 2017 / Rai nel DISTRETTO TELESINO (BN) / città bellissima telesina sannita
§§ fonte: wikipedia gennaio 2017
- con molti tagli, stralci (il peso o size della descrizione video su yputube non può superare i 5000 bytes. ( 5 Kb)
San Salvatore Telesino (U Casàle in campano) è un comune italiano di 3999 abitanti della provincia di Benevento in Campania.
Indice
1 Geografia fisica
2 Storia
2.1 Simboli
3 Monumenti e luoghi d'interesse
3.1 Architetture religiose
3.1.1 Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore
3.1.2 Chiesa di Santa Maria Assunta
3.2 Rocca
3.3 Telesia
3.4 Terme
4 Società
4.1 Evoluzione demografica
5 Economia
6 Amministrazione
6.1 Altre informazioni amministrative
7 Note
8 Bibliografia
9 Voci correlate
10 Altri progetti
11 Collegamenti esterni
§ Sindaco: Fabio Massimo Leucio Romano (lista civica Impegno per San Salvatore) dal 27/05/2013
Territorio
Coordinate 41°14′N 14°30′ECoordinate: 41°14′N 14°30′E (Mappa)
Altitudine 95 m s.l.m.
Superficie 18,31 km²
Abitanti 3 999[1] (1/1/2016)
Densità 218,41 ab./km²
Frazioni: Banca, Casale, Cese San Manno, Epitaffio, Telese Vetere
Comuni confinanti: Amorosi, Castelvenere, Faicchio, Puglianello, San Lorenzello, Telese Terme
== Geografia fisica ==
Scorcio del parco del Grassano
Il paese sorge alle falde di un rilievo conico, vicino alla Strada Statale Telesina (statale n. 372).
Nel territorio comunale sono site le sorgenti del rio Grassano, citate già nel XVI secolo da Leandro Alberti nella sua opera Descrittione di tutta Italia. L'Alberti annotava che le acque del Grassano erano note per la loro freddezza.
Le acque del rio Grassano costituiscono una frequentata meta turistica grazie alla presenza di un apposito parco dove è possibile frequentare sport acquatici e stare a diretto contatto con la natura.
Il rio Grassano sorge alle falde di monte Pugliano la cui principale attrattiva è costituita dai puri, grandi doline che si possono incontrare all'improvviso passeggiando nella fitta vegetazione del monte.
Fa parte della Comunità montana del Titerno.
Dista dal capoluogo di provincia 32 km.
== Storia ==
vedi: storia di San Salvatore Telesino
== Simboli ==
Lo stemma del comune è così descritto nello statuto:
« scudo sannitico d'azzurro, figura di Cristo Salvatore con braccio destro in atteggiamento benedicente e recante nel palmo della mano sinistra il mondo su torri merlate di Telesia e lista bifida svolazzante d'oro recante la scritta “Salvator Mundi”, sormontata dalla corona turrita e circondato da un ramo di quercia ed uno di alloro »
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Particolare degli scavi archeologici di Telesia (l'anfiteatro).
== Architetture religiose ==
1) Abbazia benedettina del Santo Salvatore
2) Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore
vedi voce: Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore).
== Chiesa di Santa Maria Assunta ==
Situata nel cuore del centro storico presenta nella facciata una bella raffigurazione della Vergine Assunta in cielo. Al suo interno sono conservate due pregevoli tele: la Trasfigurazione della scuola del Giordano e il San Leucio del Sarnelli. Vi si può osservare anche il mausoleo funebre dei duchi Monsorio, in stile rinascimentale.
== Rocca ==
Ruderi della Rocca di San Salvatore Telesino.
vedi voce Rocca di San Salvatore Telesino.
== Telesia ==
vedi voce: Telesia o Thelesia
== Società ==
== Evoluzione demografica ==
(...)
== Economia ==
Centro di produzione e commercio di ortofrutticoli, latticini, cereali, uva da vino e olive. Degna di nota è la trasformazione dei prodotti agricoli e la lavorazione del legno.
== Amministrazione ==
== Altre informazioni amministrative ==
Il comune fa parte dell'Unione dei comuni Città Telesina.
§-
Monumenti Benevento drone (RS)
Riprese dei monumenti di Benevento dall'alto con Drone FR.
Chiesa di San Salvatore e Liberatore
progetto 2016 Adotta un Monumento
scuola primaria San Francesco d'Assisi, Altamura
Battesimi 3 Febbraio 2019
SS Salvatore - fiume Calore (Montella)
BENEVENTO IN MODA & DOPACAM...RIPRESE DALL'ALTO! FOTO GIOVANNI DI DIO
BENEVENTO IN MODA & DOPACAM...RIPRESE DALL'ALTO! FOTO GIOVANNI DI DIO
Il Santo del giorno San Giuseppe Moscati
Liturgia del giorno: Is 50,4-9a; Sal 68; Mt 26,14-25
Nato a Benevento nel 1880 da genitori di solide tradizioni religiose, trasferitasi la famiglia a Napoli dove il padre era presidente della Corte di Appello, dopo il liceo si iscrisse all’università nella facoltà di medicina, in cui insegnavano docenti di chiara fama, ma seguaci del positivismo e del materialismo. Ciononostante, egli seppe custodire ben salda la fede. Laureatosi col massimo dei voti nel 1903, divenne aiuto straordinario agli Ospedali Riuniti, poi assistente ordinario di chimica fisiologica e coadiutore all’Ospedale degli Incurabili nel 1911, primario della III sala medica nel 1919, mettendosi anche in luce per numerose pubblicazioni scientifiche. Fu un pioniere della terapia insulinica in Italia. Nel 1906, durante un’eruzione del Vesuvio, sfidando il pericolo portò in salvo a Torre del Greco tutti i degenti di quell’ospedale. «Gli ammalati», leggiamo in un suo appunto, «sono le figure di Gesù Cristo. Molti sciagurati, delinquenti, bestemmiatori vengono a capitare in ospedale per disposizione della misericordia di Dio che li vuole salvi! Negli ospedali la missione delle suore, dei medici, degli infermieri è di collaborare a questa infinita misericordia, aiutando, perdonando, sacrificandosi». La sua religiosità, alimentata dalla preghiera, si radicava in due punti cardine: la lettura della Sacra Scrittura e la pietà mariana: ogni giorno ascoltava la Messa nella chiesa del Gesù Nuovo. Egli fu il medico di tutti, ma specialmente dei poveri. Primario del più importante ospedale cittadino, non accettava compensi quando visitava pazienti in difficili condizioni economiche e spesso provvedeva lui a comprare le medicine. Moscati morì il 12 aprile 1927 e ai suoi funerali partecipò una folla immensa. Sulla sua tomba, traslata dal cimitero di Poggio Reale alla chiesa del Gesù Nuovo, è anche oggi continuo il pellegrinaggio dei fedeli che ricorrono alla sua intercessione. Beatificato nel 1975, fu canonizzato da Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1987.
Chiesa di San Gregorio Magno al Capo in Palermo
Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei
Il Santuario della Madonna del Rosario e' uno dei maggiori centri di devozione mariana d'Italia.
Brevi cenni storici sul dipinto della Madonna del Rosario
Bartolo Longo, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, si recò a Napoli per comprare un quadro della Madonna del Rosario. L'idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma le cose non andarono così. Per puro caso infatti incontrò in Via Toledo Padre Radente (suo confessore) che allo scopo gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, in suo nome, a Suor Maria Concetta De Litala un vecchio quadro del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima.
Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il quadro: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a Santa Rosa, anziché a Santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo fu sul punto di declinare l'offerta, ma ritirò comunque il dono per l'insistenza della Suora.
Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l'immagine della Madonna giunse così a Pompei, su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame. Fu scaricata con la sua consunta copertura di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c'erano l'anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento che inizialmente aveva colto Bartolo, colse anche tutti gli altri presenti quando, tolta la coperta, fu mostrato il quadro. Furono tutti d'accordo che il quadro non si potesse esporre, per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale.
Il primo restauro fu opera di Guglielmo Galella, un pittore riproduttore delle immagini dipinte negli Scavi dell'antica Pompei. La vecchia tela, esposta nella parrocchia del SS. Salvatore, nei successivi tre anni, subì ulteriori deterioramenti.
Essa fu così restaurata per la seconda volta e sempre gratuitamente dal pittore napoletano Federico Maldarelli, che si occupò anche di trasformare la figura di Santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Un altro artista napoletano, Francesco Chiariello, sostituì la malandata tela, allungandola di un palmo, prima che il Maldarelli facesse il secondo vero restauro.
Il quadro non fu più posto nella parrocchia del SS. Salvatore, ma su di un altare provvisorio, in una cappella (detta poi di Santa Caterina) nel Santuario in costruzione. L'immagine della Madonna si coprì ben presto di pietre preziose, offerte quali attestazioni di grazie ricevute. Papa Leone XIII nel 1887 benedisse il meraviglioso diadema che cinse la fronte della Vergine. E tra i diamanti e gli zaffiri che formavano le aureole sul capo della Madonna e del Bambino si potevano notare quattro rarissimi smeraldi, dono di due ebrei beneficati.
L'ultimo restauro fu effettuato nel 1965, al Pontificio Istituto dei Padri Benedettini Olivetani di Roma, un restauro altamente scientifico, durante il quale, sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo). In tale restauro furono eliminate quasi tutte le pietre preziose, onde evitare danni e perforazioni alla tela. In quell'occasione l'immagine della Madonna rimase esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella Basilica di San Pietro e, il 23 aprile, il quadro fu incoronato da Papa Paolo VI.
Il ritorno dell'Icona a Pompei avvenne in maniera solenne, con un corteo di ecclesiastici e di fedeli che si ingigantiva man mano che si attraversavano le città, lungo il tragitto Roma-Pompei. A sera inoltrata, il quadro giunse a Napoli, ove fu accolto con luminarie e fiaccolate, per poi proseguire con un largo seguito di napoletani fino a Pompei, ove il viaggio si concluse in modo trionfale con una grande manifestazione.
Nel 2000, per il 125° anniversario, il quadro ha sostato per cinque giorni nel Duomo di Napoli, dove è stato venerato da migliaia di fedeli. Il ritorno a Pompei è stato fatto a piedi, seguendo il tracciato del 1875, con diverse soste nelle città della provincia. Per tutto il giorno centinaia di migliaia di persone hanno affollato il percorso di trenta chilometri che separa Pompei dal capoluogo.
Il 16 ottobre 2002, il quadro è tornato a piazza San Pietro, per esplicita richiesta del Papa Giovanni Paolo II che, accanto alla bella immagine venerata a Pompei, ha firmato la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.
RESTAURO CHIESA DI SAN SALVATORE
la chiesa di San Salvatore a Pistoia, edificio di cui si hanno notizie dal X secolo, sarà restaurata con un intervento interamente finanziato dalla Fondazione Caript.
Siccità in Irpinia. Il fiume Calore ridotto una pozzanghera tra rifiuti e schiuma sospetta.
In Irpinia sempre meno acqua.Triste testimonianza da località Ponterotto dove il fiume Calore è ridotto una pozzanghera tra rifiuti e schiuma sospetta.
SOLOPACA IN HD (BENEVENTO) DRONE
Questo progetto è stato realizzato da digitallsolutions Solopaca (Bn).
Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo e che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti.
Cesare Pavese