Bukurìa arbëreshe, la bellezza albanese - by ToniCondello2
Nuovo Editing 2018 - Cosenza 17 maggio 2015 - Papàs Pietro Lanza, il parroco della Chiesa di rito greco-bizantino di Cosenza, dedicata al Santissimo Salvatore, presente in città dal 1978, ha organizzato la festa parrocchiale dal significativo titolo “Bukurìa arbëreshe (la bellezza albanese), per far conoscere ai cosentini, e non solo, una parte del grande patrimonio di storia, cultura, spiritualità che il popolo italo-albanese custodisce nei piccoli centri dove, da oltre 500 anni vive. Un tributo di riconoscenza anche a Cosenza, città dove abitano oltre 5.000 italo-albanesi.
Sono giunte centinaia di persone, abbigliati con i loro bellissimi e splendidi costumi tradizionali, appartenenti alle Comunità italo-albanesi di: Acquaformosa, Cerzeto, Civita, Firmo, San Demetrio Corone, Santa Sofia d’Epiro, Vaccarizzo Albanese.
© Toni Condello
Cosenza (Calabria, Italia) 17 maggio 2015
Cosenza: Comune, la sfilata dei costumi arbereshe
La bellezza dei costumi italo-albanesi è arrivata nel centro di Cosenza, nell'ambito di una serie di manifestazioni che vogliono presentare la variegata ricchezza dell’Arberia. Il momento centrale del maggio arbereshe è stato rappresentato da una sfilata d'onore che, alla sua seconda edizione, ha attraversato la città. Partenza dalle chiese di San Francesco di Paola e del SS. Salvatore, su corso Plebiscito. Un dovuto omaggio all'eroe albanese Skanderbeg, e poi la sfilata si è diretta verso corso Mazzini. Sull'isola pedonale i costumi sono diventati motivo di grande attrazione e curiosità. Un momento unico e singolare di visibilità unitaria dell’Arberia, in un luogo, la città capoluogo, che rappresenta tutto il territorio della provincia. Persone di ogni età, vestite negli splendidi e raggianti costumi della tradizione arbereshe, hanno sfilato e danzato, accompagnate da melodie e canti di tempi e luoghi lontani. All'evento hanno partecipato gruppi di Acquaformosa, Cerzeto, Civita, Firmo, Frascineto, Lungro, San Basile, San Benedetto Ullano, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, Santa Sofia d’Epiro e Vaccarizzo Albanese. Dalla Basilicata è arrivato il gruppo di San Paolo Albanese e dalla Sicilia quello di Piana degli Albanesi. In occasione della manifestazione è stato anche indetto un concorso fotografico.
RIAPERTURA CHIESA SS SALVATORE AD ORSOMARSO
RIAPERTURA CHIESA SS SALVATORE AD ORSOMARSO
Vigili del Fuoco - Sabbieta - Chiesa Santissimo Salvatore recupero opere d’arte - www.HTO.tv
Vigili del Fuoco - Sabbieta - Chiesa Santissimo Salvatore recupero opere d’arte -
Nelle immagini dei Vigili del Fuoco, le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito diversi comuni dell’Italia centrale il 24 Agosto, le repliche del 26 Ottobre e del 30 Ottobre.
Di parole sull’argomento ne sono già state profuse a fiumi ma, personalmente, credo non ne esistano di tali da riuscire a descrivere esaustivamente la devastazione ed il dolore generati da questa tragedia. Credo che la cosa più sensata sia “demandare” il compito, direttamente, alle immagini girate dai Vigili del Fuoco.
Le immagini testimoniano la violenza del terremoto, le immediate operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, l’incessante, ed instancabile, opera dei Vigili del Fuoco per cercare ed estrarre dalle macerie, il più delle volte a mani nude, i sopravvissuti e recuperare i corpi dei meno fortunati.
Un lavoro immane, svolto con la proverbiale abnegazione tipica del Corpo, non solo nei momenti immediatamente successivi alla catastrofe, ma che continua ancor oggi per rendere possibile la vita dei sopravvissuti e di quanti sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazione perché crollate o gravemente danneggiate, in maniera dignitosa.
Un’opera che si perpetua ben oltre la “mera” emergenza e che prosegue anche per recuperare, e mettere in salvo, l’enorme patrimonio artistico di quei territori.
Agli Uomini ed alle Donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnati nei soccorsi, va tutta la nostra gratitudine ed incondizionata riconoscenza.
Michela Cossidente
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Cosenza: Comune, 5 Sensi di marcia, “A passo di trekking tra misteri e leggende”
Il 31 ottobre, in 62 città italiane si celebra la 14ª edizione della Giornata Nazionale del Trekking Urbano. Anche Cosenza partecipa all’iniziativa, con un'edizione speciale di “Cinque sensi di marcia” dal titolo “A passo di trekking tra misteri e leggende”. La prima tappa dell'itinerario di “Cinque sensi di marcia”, con il supporto di guide esperte, descrive uno dei dipinti del Museo Storico all'aperto: la donna brettia. Tappa successiva è la confluenza dei fiumi, tra le suggestioni della storia ed il fascino evocato dalla statua di Alarico di Paolo Grassino. L'itinerario di trekking urbano prosegue fino alla Chiesa di San Giovanni Gerosolimitano, nella piazza detta “delle uova” e nel quartiere dello Spirito Santo, per conoscere la storia dell'astrologo del '500 Rutilio Benincasa e del suo famoso Almanacco. Altra tappa fondamentale dell'itinerario è il Vallone di Rovito, per una visita all'Ara dei Fratelli Bandiera. La passeggiata continua fino al Monastero delle Vergini e si conclude in Piazza dei Valdesi, dopo una visita alle botteghe artigiane di Corso Telesio.
ORSOMARSO (Cosenza, Calabria, ITALIA)
Le origini di Orsomarso sono molto antiche, dal punto di vista dell'etimologia, tutti gli studi rimandano ad una radice comune ABYSTRON che era l'antica colonia Achea situata sulla prospiciente fascia costiera.
Il termine comunque è annotato in un documento del vescovo di Policastro risalente al X secolo, anche se la parte riguardante la Torre dell'orologio, il castello e l'ex convento, riconducono all'epoca della conquista della Calabria da parte dei Romani. Dopo la vittoria su Pirro a Benevento (275 a.c.) i Romani con a capo il console Curio Dentato, consolidarono la loro espansione spostandosi a Sud e occupando i territori attualmente appartenenti alla Lucania e alla Calabria.
I Romani si trovarono a combattere contro un popolo audace, che abitava sulle montagne; si dovettero, così, costruire delle roccaforti man mano che l'esercito avanzava. Quella che si può ancora vedere sul costone roccioso dell'Orologio è, probabilmente, una di queste.
All'anno 1042 risale invece il documento riguardante la definizione di una controversia per la definizione dei diritti di proprietà su alcuni territori ricadenti nell'area mercuriense. Del collegio giudicante faceva parte fra gli altri lo spatarocandidato imperiale Oursos Marsos che era in quel momento il Tur- marca dell'Eparchia del Mercurion. Secondo lo storico Venturino Panebianco in età normanna, avrebbe dato il suo nome latino al nucleo urbano intorno al castello. Ma potrebbe anche essere il contrario.
In epoca alto medievale importanza fondamentale assume anche per Orsomarso il monachesimo greco, divenuto poi noto come Basiliano. L'arrivo dei monaci coincise con l'avanzata dell'Islam in Asia Minore e in Egitto e con la persecuzione iconoclasta degli imperatori d'Oriente a partire dal VI sec. d. C.
Il periodo di maggiore splendore e diffusione del monachesimo greco si ebbe intorno al X sec. e interessò una vasta area geografica in territorio calabro - lucano, detta appunto Eparchia Monastica del Mercurion. Testimonianze di questa importante presenza sono i ruderi sparsi un po' ovunque nel territorio e in particolare la chiesetta di S. Maria di Mercuri con il caratteristico abside rivolto a Est, la chiesa di S. Sofia (oggi dedicata a S. Leonardo), la grotta - santuario di S. Michele o dell'Angelo, ma anche i numerosissimi toponimi di evidente derivazione bizantina. Nel corso del medioevo e fino al periodo napoleonico, la terra di Orsomarso ebbe alterne vicende: Nel 1262 la fortezza , insieme con il casale di Mercurio, fa parte dei possedimenti di Martino e poi di Bertuccio Vulcano, gia signori del castello di Abatemarco, sito presso l'odierna S.Maria del Cedro. Mentre il feudo di Orsomarso appartiene a Costantino Minutolo successivamente nominato Genarale dei Balestrieri del re Carlo I d'Angiò.
Mercurio farà parte di Orsomarso il 21 settembre del 1439, allorquando venne elencato tra le terre e i castelli compresi nella contea di Lauria che Alfonso d'Aragona conferma a Francesco Sanseverino. A Francesco successe Barnaba Sanseverino a cui nel 1489 venne sequestrato da Francesco II il solo feudo di Orsomarso, che venne venduto a Perrotto Bisach. Si ha notizia che nel 1538 Barnaba, figlia di Perrotto, porta in dono Orsomarso a Silvestro Tomacello. Nel 1580 Orsomarso venne venduta al Marchese don Ferrante Alarson per 35.000 ducati.
Il 1613 è l 'anno in cui i Sanseverino venderanno il feudo di Abatemarco e con esso, quello di Orsomarso a Gian Pietro Greco. Di questo signore si sa che si trovò coinvolto in una sollevazione popolare, provocata dalle pesanti tassazioni imposte dal re di Napoli. Nel 1668 il feudo, che comprendeva Grisolia, Rione Abatemarco, Cipollina, Ursomarso e Marcellino, passa ad Andrea I° Brancati di Napoli. La famiglia Brancati ne terrà il possesso fino alla eversione della feudalità.
Aspettando la festa del SS.Salvatore.....
Bukurìa Arbëreshe PHOTOGALLERY La Bellezza Albanese - by ToniCondello2
Nuovo Editing 2018 - Cosenza 17 maggio 2015 - Papàs Pietro Lanza, il parroco della Chiesa di rito greco-bizantino di Cosenza, dedicata al Santissimo Salvatore, presente in città dal 1978, ha organizzato la festa parrocchiale dal significativo titolo “Bukurìa arbëreshe (la bellezza albanese), per far conoscere ai cosentini, e non solo, una parte del grande patrimonio di storia, cultura, spiritualità che il popolo italo-albanese custodisce nei piccoli centri dove, da oltre 500 anni vive. Un tributo di riconoscenza anche a Cosenza, città dove abitano oltre 5.000 italo-albanesi.
Sono giunte centinaia di persone, abbigliati con i loro bellissimi e splendidi costumi tradizionali, appartenenti alle Comunità italo-albanesi di: Acquaformosa, Cerzeto, Civita, Firmo, San Demetrio Corone, Santa Sofia d’Epiro, Vaccarizzo Albanese.
© Toni Condello
Cosenza (Calabria, Italia) 17 maggio 2015
BORGHI DI CALABRIA - ORSOMARSO (CS)
BORGHI DI CALABRIA. Di fronte il blu del mar Tirreno, alle spalle il verde dei monti. Oggi vi portiamo ad Orsomarso, in provincia di Cosenza!
FRATEL COSIMO - IL SANTO DELLA CALABRIA
Ein Gebetsnachmittag beim Scoglio, dem Felsen im Süden Kalabriens, bei dem die Muttergottes dem damaligen Schafzüchter und heutigen Eremiten Fratel Cosimo erschien. - Bei Santa Domenica di Placanica -RC (Italia)
Festa del SS.Salvatore 2014 - Pazzano 9 Agosto
Sabato notte - Messa di mezzanotte e processione verso la cappella.
Riprese di Vittoria Ginea Zannino e Francesco Russo.
Montaggio di Maria Pia Russo.
Il Santo del giorno San Giovanni Calabria
Liturgia del giorno: Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15,4-9; Mt 3,1-12
Nato a Verona l’8 ottobre 1873, alla morte del padre dovette abbandonare la scuola per aiutare la famiglia lavorando. Il rettore della chiesa di S. Lorenzo, don Pietro Scapini, avendo scoperto in lui la vocazione sacerdotale, lo preparò privatamente agli esami di ammissione al liceo vescovile, che furono superati egregiamente. Durante l’ultimo anno di liceo Giovanni sospese ancora gli studi per il servizio di leva che svolse presso l’ospedale militare della città, edificando tutti – superiori e commilitoni – per la sua premurosa carità. Nel novembre 1897, tornando da una visita agli infermi, trovò accovacciato davanti alla sua porta un bambino fuggito da un campo di zingari e se lo portò in casa. L’anno seguente fondò la “Pia Unione per l’assistenza ai malati poveri”. Ordinato prete l’11 agosto 1901 si dedicò alle opere di carità privilegiando soprattutto gli spazzacamini e i ragazzi abbandonati, e nel 1907, nominato rettore della chiesa di S. Benedetto al Monte, diede inizio alla “Casa Buoni Fanciulli” dove alcuni laici chiesero di condividere la sua esperienza di povertà e di assistenza ai bisognosi: sorse così la congregazione dei “Poveri Servi della Divina provvidenza”, nel 1909, a cui seguì il ramo femminile, le “Sorelle” che nel 1952 avrebbero assunto il nome di “Povere Serve della Divina Provvidenza”. I due istituti si diffusero in varie parti d’Italia, sempre al servizio dei poveri, degli abbandonati, degli emarginati, degli anziani e degli infermi. Nel 1944, don Calabria fondò anche la “Famiglia dei Fratelli Esterni”. Per promuovere la riforma evangelica della Chiesa curò e fece diffondere libri famosi nella collana dal titolo “Ore decisive”, scrivendo a sua volta su varie riviste italiane e pubblicando libri in cui anticipò molte delle idee rilanciate poi dal Concilio Vaticano II. Da tempo sofferente per varie malattie, morì di emiplegia cerebrale il 4 dicembre 1954. Fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 1988 e canonizzato il 18 aprile 1999.
FESTA DEL SS.SALVATORE DI MONTELLA 2012.avi
La festa del SS.Salvatore di Montella unisce nella fede l'intero paese.La processione si snoda nel primo giorno,nella parte bassa del paese,il secondo giorno il Santo visita le vie alte,con la partecipazione di tutti i Montellesi.Una coreografia unica ed è bello vedere sfilare le varie congregazioni con i costumi variopinti e colori sgargianti dietro gli stendardi di
appartenenza. Filmato da Dino Visalli
CALABRIA DA SCOPRIRE - ORSOMARSO
Ss Salvatore 19 giugno 2011
Processione
Festa del Santo Salvatore Pazzano 2012 - Cumprunta del pomeriggio (ripresa da San Giuseppe Gopro)
Festa del Santo Salvatore di Pazzano 2012 - Cumprunta del pomeriggio da San Giuseppe (Gopro HD HERO 2)
Festa del SS.Salvatore 2014 - Pazzano 9 Agosto
Veglia di preghiera alla cappella con Gesù Salvatore.
Riprese di Vittoria Ginea Zannino. Montaggio di Maria Pia Russo.
Ricostruzione 3d Santuario Monastero della Visitazione - Reggio Calabria
????????Quanti di voi, alzando gli occhi verso l' Aspromonte vedono dominare questo Splendido monastero su tutta Reggio Calabria ?????
Monastero della Visitazione di Santa Maria - Aerofotogrammetria e ricostruzione 3d ???? sembra un video girato nella realtà ma è una ricostruzione 3d fornita dalla fusione di centinaia di foto che rendono il modello fedele al centimetro ???? un altro utile utilizzo dei droni nella valorizzazione delle opere urbanistiche ????
Ordine del Santuario: Ordine della Visitazione Santa Maria.
Storia: L’antico Monastero della Visitazione Santa Maria di Reggio in Calabria nasce per volontà delle tre sorelle Musitano: Angela, Flavia e Virginia. Il monastero sorge nei pressi di Campi di San Nicola di Orti ed è stato edificato proprio per accogliere le tre sorelle desiderose di consacrarsi a Dio. Immergendosi nella preghiera e nella solitudine del mondo monacale scelsero di avvicinarsi all’ordine fondato da Francesco di Sales: la Visitazione della Santa Maria. La giovane comunità alle origini era formata da dodici “aspiranti” sorelle, ottenuta l’approvazione dall’Arcivescovo di Reggio Calabria Monsignor Damiano Polou, si insediarono nel monastero ufficialmente l’11 novembre del 1754. L’anno seguente, rileggendo gli scritti del carteggio del monastero, risulta che giunse per la formazione delle sorelle, direttamente dal monastero di Palermo, Madre Giovanna Teresa de la Perouse, professoressa del Monastero d’Annecy. Malgrado le buone intenzioni la formazione non si concluse a causa della difficile situazione politica di quel tempo. L’ordine pertanto fu riconosciuto ufficialmente solo nel 1840 dal Monastero di Napoli e dalla comunità di Reggio Calabria. Da quel giorno nonostante le guerre che ne seguirono la comunità rimase sempre unita sebbene abbia avuto diverse sedi: il primitivo monastero situato presso l’attuale Piazza Italia sulla collina del Salvatore e a partire dall’8 dicembre 2005 l’odierno monastero presso Campi di San Nicola di Orti.
La struttura architettonica del nuovo monastero racconta lo stile di vita della Visitazione; semplicità, umiltà e modernità che ne costituiscono la vera spina dorsale della scelta progettuale. Risalta l’aspetto architettonico severo e deciso; all’interno della clausura tutti i luoghi più importanti, dal capitolo alla sala delle assemblee, dal refettorio al coro, che si affacciano sul chiostro principale. I chiostri minori espongono gli ambienti di servizio e di lavoro.
L’organismo architettonico della chiesa è privo di decorazioni e lo stile armonico distingue lo spirito di semplicità di tutta la costruzione. La navata è divisa fisicamente nella parte presbiterale da un arco e da un gradino che rialza l’ambiente ed è caratterizzato dalla presenza di un importante altare in pietra.
Santo del Santuario: San Francesco di Sales.
Da vedere: Nella chiesa il fondale dell’altare è in pietra, realizzato con una parete curva absidale decorata con un mosaico rappresentante il sacro Cuore di Gesù, realizzato da padre Ivan Marko Rupnik e dal Centro Aletti, dono di un anonimo.
Esperienze spirituali: Nel Monastero si può partecipare ad esercizi spirituali e all’Ufficio Divino.
Festività significative: 24 gennaio: San Francesco di Sales; 11 agosto: Santa Giovanna Francesca de Chantal.
Libro consigliato: Gioia G., Nello spirito della Visitazione. La testimonianza contemplativa di Madre Maria Amata Fazio, San Paolo, Cinisello Balsamo, Milano 2006.
Curiosità: La foresteria accoglie chi vuol ritirarsi in un’oasi di silenzio e di preghiera per single o per piccoli gruppi mettendo a disposizione refettorio, sala incontri e cucina.
Festa del Santo Salvatore a Pazzano 2012 Dalla Cona alla Fontana Vecchia con Gopro hero hd 2
Festa del santo salvatore di Pazzano 2015 Cunfrunta del pomeriggio in retrospettiva 4k
Prima ripresa in definizione 4k del momento della cunfrunta della festa del santo salvatore 2015 di Pazzano. La ripresa è stata effettuata con una gopro hero 4 silver verso i portatori posizionati dietro alla stuata del santo.