Peste a Clusone, un affresco nel Santuario della Madonna del Paradiso
A Clusone, nel Santuario della Madonna del Paradiso, è presente un affresco di grande valore storico, come spiega Mino Scandella in questa puntata di “Racconti di Ieri”.
«Nella stesura dell’affresco - introduce Scandella - il pittore Giovan Battista Brighenti segue la cronaca di Bernardino Baldi. È stato strappato nel 1963 dalla facciata della chiesa dei morti quando si pensava di ampliarla. Nonostante la chiesa non sia stata più ingrandita, ma ricostruita in un altro posto, l’affresco è rimasto nella chiesa del Paradiso».
L’affresco rappresenta la peste che si abbatté su Clusone nel 1630. «Può essere diviso - spiega Scandella - in due parti: in alto la narrazione della peste e in basso i fatti successivi ad essa. In alto a sinistra è ben dipinta la Clusone del ‘600. Si vedono infatti le mura, all’esterno della cinta la chiesa di San Defendente e a ovest la chiesa di San Marco che oggi non esiste più».
Sulla destra in alto è rappresentato il miracolo di padre Giacomo di Scalve. «Nell’agosto del 1630 - continua - erano morti alcuni sacerdoti clusonesi tra i quali l’arciprete. Per questo motivo vengono ad assistere gli ammalati nel lazzaretto alcuni frati dalla Val di Scalve tra questi c’era Giacomo che morì intorno al 10 di agosto insieme ai confratelli. La salma doveva essere sepolta nelle fossa comune tra Rovetta e Clusone. Infatti non poteva essere sepolta nel cimitero parrocchiale perché bisognava pagare una tassa. Tuttavia la sepoltura viene impedita. Allora i due membri dell’ufficio di sanità capiscono l’errore fatto: uno che aveva dato la vita per la città non poteva stare in una fossa comune. Così girano il carro e riportano Giacomo verso il cimitero della parrocchia. Un angelo guida il calesse e indica la strada verso il cimitero della città».
In basso si vede la rappresentazione del 1636. «La gente - aggiunge - memore di aver seppellito i concittadini nelle fosse comuni senza funerale, riporta le ossa nel cimitero parrocchiale. Si vedono chiaramente due uomini che riesumano dalle fosse le ossa dei morti e la processione che esce dalla chiesa e va verso la pineta della Selva».
L’affresco è stato restaurato dal figlio di Giovan Battista Brighenti, Antonio che ha aggiunto un particolare “umoristico”. «I carri che vanno verso la pineta per raccogliere i morti - conclude - hanno già dentro le ossa. Si dice che, quando gli abitanti delle Fiorine hanno fatto notare questo errore ad Antonio, lui abbia risposto “ci penseranno gli abitanti delle Fiorine a girare le ruote per farle arrivare nella chiesa parrocchiale”».
Racconti di ieri crocifisso e statue restaurate chiesa del Paradiso Clusone Antenna 2 TV 23102013
A Racconti di ieri il crocifisso e le due state tornate al santuario della Madonna del Paradiso di Clusone dopo il restauro.
Clusone Chiesa Paradiso barriere architettoniche Antenna 2 TV 111109
Campane di Clusone (BG) Santuario del Paradiso
Clusone (BG)
Santuario della Beata Vergine del Paradiso
Diocesi di Bergamo
Concerto di 5 campane in Mi3 fuse da Dante D'Adda nel 1913
Suonate per la Santa Messa Festiva delle 8 nella XX Domenica di Tempo Ordinario:
[01:06] Distesa delle 3 campane maggiori, primo segno, ore 7:30
[03:49] Distesa delle 2 campane minori, secondo segno, ore 7:45
Gli affreschi incompleti del Santuario della Madonna del Paradiso
Tra i nuovi affreschi scoperti presso il santuario della Madonna del Paradiso a Clusone c'è anche una Madonna non in trono ma seduta su di un cuscino e per questo definita anche Madonna dell'umiltà.
Ha in braccio il Bambino che sta allattando, per questo è chiamata anche Madonna Lactis. Intorno ci sono altri affreschi conservati solo in parte: a sinistra Sant'Antonio Abate (si riconosce dalla presenza di un maialino ai piedi); a destra San Gottardo, santo legato agli ospizi in quanto fondatore di ospedali e San Rocco, altro santo compatibile tra le devozioni a protezione delle malattie.
Coro Ars Nova di Clusone - M.o Gian Luigi Bigoni
Illumina -canto gregoriano - Chiesa del Paradiso di Clusone 5 settembre 2014
Clusone, aperto in musica il settenario dell'Addolorata
Con l'apertura delle celebrazioni del settenario dell'Addolorata presso il santuario della madonna del Paradiso a Clusone si è tenuto il concerto “Membra Jesu Nostri”, un oratorio in sette cantate per soli, coro e orchestra barocca con il coro Antiche Armonie Ensemble Barocco “Pietro Antonio Locatelli”, diretto da Giovanni Duci.
Clusone, martedì la festa di Sant'Anna
La comunità di Clusone si accinge a vivere un momento importante.
«Dopo la festa della Madonna del Carmine è iniziata la festa dell'oratorio - afferma l’arciprete della cittadina Monsignor Giuliano Borlini - un momento che sta coinvolgendo tutte le persone che vedono nell'oratorio un’occasione per stare insieme e per sentirsi in amicizia. Tutto sta procedendo per il meglio e sento di dovere ringraziare tutti quelli che stanno dedicando il proprio tempo con competenza a queste giornate». «Lunedì inizia la preparazione alla festa di Sant'Anna nel rione a Lei dedicato, là dove c’è la bellissima chiesa. Martedì sarà il momento centrale della festa con la Santa Messa alle 10 del mattino e alle 20,30. Le celebrazioni serali come vuole la tradizione saranno seguite dalla processione, dal concerto del corpo musicale e del lancio delle lanterne colorate e delle mongolfiere».
IL CULTO DEI MAGI A CASNIGO
I Re Magi sono scesi dal Santuario della Ss.Trinità, con un corteo animato che ha riportato indietro nel tempo il centro della Val Gandino.
Quella di Casnigo è una tradizione vecchia di almeno cinque secoli, che in Lombardia ha eguali solo a Premana, in Valtellina, e nella Basilica di Sant'Eustorgio a Milano, dove venivano custodite le reliquie dei Magi, poi trafugate a Colonia dal Barbarossa.
Il cammino verso il paese ha fatto tappa da Re Erode nella ex chiesa di Santo Spirito, proseguendo poi nel cuore del borgo antico, all' interno del cortile del Suffragio, dove era stato allestito il presepe vivente.
In paese è nota la leggenda della Re Magia Nigra, al femminile, che trae spunto dalla statuetta di colore che fa parte della composizione scultorea in terracotta conservata alla Trinità.
Clusone macchie rosse su statua Madonna Antenna 2 TV 011009
San Giovanni XXIII - 11 ottobre
Allo scoppio della prima guerra mondiale fu chiamato alle armi come cappellano militare. Inviato in Bulgaria e in Turchia come visitatore apostolico, nel 1944 è Nunzio a Parigi, per divenire poi nel 1953 Patriarca di Venezia. Il 28 ottobre 1958 salì al soglio pontificio, come successore di Pio XII, assumendo il nome di Papa Giovanni XXIII.
Restauro Chiesa di Gamalero
Restauro chiesa di Gamalero eseguito da Lino Mirisola
Signore delle cime di Giuseppe De Marzi - Coro Edelweiss del CAI di Torino
video tratto da La Montagna InCantata
Musica di Luciano Di Giandomenico;
Testi di Francesco Zimei;
Orchestra Sinfonica della Regione Abruzzo del Maestro Vittorio Antonellini;
Coro Edelweiss del CAI di Torino;
Francesca Gavarini, soprano;
Susanna Costaglione, voce recitante.
(video produced by Maurizio Bellone presso Auditorium RAI di Torino).
...Una fama meritata e rapida, ha avuto questa canzone d'autore, del maestro Bepi De Marzi, presso tutti i cori soprattutto alpini, perche ha saputo cogliere perfettamente, pur nella sua semplicità, i sentimenti che suscita sempre la morte di un proprio compagno, con cui si è condiviso l'amore per la montagna.
Gesù ha edificato una sola Chiesa
In questo video si parla della Sacra Bibbia con particolare riferimento ai Profeti, al Signore Gesù e alla Chiesa edificata sulla roccia di Pietro.
Sia Gloria a Dio.
Signore delle cime (Giuseppe De Marzi) - concerto nel Duomo di Teramo 04/01/2013
Concerto diretto dal Maestro Paolo Giuseppe Oreglia con la partecipazione dei cori : Divina Misericordia e Laus Perennis di Teramo e Tre spighe di Montorio - Orchestra Giovanile SYO di Teramo - -
-tratto da Wikipedia - Signore delle cime è il titolo di un canto di ispirazione popolare con testo e musica composti nel 1958 dal compositore vicentino Giuseppe (Bepi) de Marzi, all'epoca ventitreenne.
Destinato ad essere eseguito dal coro de I Crodaioli di Arzignano, fondato dallo stesso De Marzi, Signore delle cime è divenuto ben presto un successo mondiale, tradotto in molte lingue ed elaborato per diversi tipi dei ensemble.
Il brano è un moderno epicedio, una fervida commemorazione funebre in ricordo dell'amico Bepi Bertagnoli, tragicamente scomparso in montagna. Ma l'occasione contingente, solo adombrata nel testo (Un nostro amico hai chiesto alla montagna), non ne ha impedito la ricezione in breve tempo come canto di universale immedesimazione.
La semplicità d'impianto e il grande impatto emotivo lo hanno reso parte del repertorio di numerosissimi cori polifonici e popolari. La semplice melodia, accompagnata da armonie tradizionali ma non scontate, è abbinata ad un testo che unisce sentimento, pietas popolare e devozione cristiana.
- Il testo del canto/preghiera:
Dio del cielo,
signore delle cime
un nostro amico,
hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo,
ma ti preghiamo
su nel paradiso,
su nel paradiso
lascialo andare,
per le tue montagne.
Santa Maria,
signora della neve
copri col bianco,
(tuo) soffice mantello
il nostro amico
il nostro fratello.
Su nel paradiso,
su nel paradiso
lascialo andare,
per le tue montagne.
Signore delle Cime
In ricordo dei caduti in montagna