[07] Chiesa della Madonna della Consolazione - CAPRAROLA (ITA)
Chiesa della Madonna della Consolazione - Caprarola
Lingua Italiana
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[09] Chiesa di S. Michele Arcangelo - CAPRAROLA (ITA)
Chiesa di S. Michele Arcangelo - Caprarola
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Easy Vision - Santa Maria dell'Itria - La Vergine Orante - Marsala
Siamo nella città di Marsala, nella Chiesa di Santa Maria dell’Itria. All'interno della Chiesa, scendendo uno scalone monumentale ornato da pregevoli stucchi settecenteschi, si accede alla grotta che ospita un prestigioso affresco del XII secolo, di recente scoperta: LA VERGINE ORANTE.
Il convento degli Agostiniani Scalzi, adiacente alla chiesa di S. Maria dell'Itria, presenta una facciata piatta e semplice, con delle finestre e un portale. Un cornicione aggettante, sostenuto da mensole, corona l'edificio. Si dice che sul terreno dove sorge la chiesa, dentro una grotta, dipinta su una parete, fu trovata, una immagine della Madonna col Bambino. Uno storpio, recatosi davanti l'immagine, pregando con fede per ottenere la guarigione, fu esaudito. Diffusasi la notizia del miracolo, accorse molta gente a venerare l'immagine, che fu affidata alla custodia dei Padri agostiniani scalzi, assegnando loro il terreno necessario per far sorgere il Convento e la Chiesa, che fu fondata il 16 novembre 1630. La facciata della Chiesa presenta un portale costituito da due colonne tortili poggianti su alti plichi e reggenti un timpano di gusto barocco con al centro in una nicchia la Madonna di Odigitria. Nel fastigio, a forma di conchiglia, è posta l'iscrizione DIVAE MARIAE DE ITRIA 1705. Ai lati della nicchia le statua di Sant'Agostino e quella di san Niccolò da Tolentino.
La chiesa ad unica navata, presenta 5 altari, 2 sul lato destro e 3 su quello sinistro. Sugli altari sono poste le statue della Madonna della Consolazione, di Santa Rita, di Sant' Agostino e del Sacro Cuore.
Sul primo altare di sinistra, è fissato un pregevole Crocifisso ligneo della metà del XVII secolo, attribuibile a Fra Benedetto Valenza.
La chiesa è arricchita da 4 affreschi, 2 per lato, che raffigurano
· la Conversione di Sant'Agostino;
· Sant'Agostino che lava I piedi di Gesù;
· la parabola del bambino che vuole travasare il mare con un catino;
· Sant'Agostino che combatte contro le eresie.
Sul lato destro della chiesa, troviamo la tomba del venerabile frate Elia da Gesù e Maria, e subito dopo, a metà navata, una porta che immette nel suggestivo e antico essiccatoio di forma circolare, progettato da Pietro Russo, lo stesso che realizzò la chiesa dell'Addolorata e la cupola della Chiesa Madre di Marsala.
Sull’altare maggiore di stile neoclassico, nell’abside, la Sacra Famiglia, e ai lati, una tela della Madonna della cintura e una raffigurante San Nicolò.
In un ambiente dietro l’altare maggiore si trova una tela raffigurante Sant’Agostino, attribuita alla scuola di Pietro Novelli.
Nella sacrestia troviamo l’originale e imponente armadio ligneo per la custodia degli arredi liturgici e dei paramenti sacri, di cui alcuni antichi e preziosi sono messi in mostra.
Proprio all'ingresso della Chiesa, sul lato destro, varcando un cancello, scendendo uno scalone monumentale ornato da pregevoli stucchi settecenteschi, si accede alla grotta che ospita, su un altare, un prestigioso affresco del XII secolo, di recente scoperta: LA VERGINE ORANTE.
L’altare presenta un paliotto in marmi mischi del XVI secolo, e il gradino è rivestito da mattonelle maiolicati di piccolo formato con il motivo decorativo a “scacchi prospettici”, nei colori bianco, giallo e blu. Altre mattonelle presentano una decorazione con una stella al centro, circondata da elementi vegetali. Per le loro caratteristiche, è probabile che le mattonelle siano state prodotte nelle botteghe di Sciacca nel tardo cinquecento.
Nella volta della grotta sono visibili i resti di una tomba punica.
Oratorio del Gonfalone
L'oratorio è prezioso per i dipinti che l'adornano e che ritraggono Storie della Passione di Cristo, serie di dodici affreschi opera dei principali esponenti del Manierismo romano. Infatti sono di Livio Agresti gli affreschi che rappresentano l'Impero di Cristo in Gerusalemme, l'Ultima cena e il Viaggio al Calvario; di Cesare Nebbia l'Orazione nell'orto, la Coronazione di spine e l'Ecce Homo; di Raffaellino da Reggio la Cattura di Gesù, di Federico Zuccari la Flagellazione; di Daniele da Volterra la Crocifissione e la Deposizione della Croce; di Marco da Siena la Risurrezione, di Matteo da Lecce il David. Nel soffitto ligneo vi è un'opera intagliata di Ambrogio Bonazzini raffigurante la Vergine e i santi Pietro e Paolo.