Campane di Bellinzago Novarese.
Parrocchiale di San Clemente. 5 campane in Si2 fuse da?
Distesa delle 2 minori. Ore 17:45. La distesa è tagliata perché cercando una posizione ho perso tempo. La parrocchiale e il battistero sono stati costruiti dall'ingegnere Alessandro Antonelli, il costruttore della Cupola di San Gaudenzio di Novara, le chiese territoriali (Ghemme, Fontaneto, Oleggio ecc..) e l'Insigne Mole Antonelliana di Torino.
La chiesa di San Vincenzo in Castro a Pombia (NO)
La chiesa di San Vincenzo, probabilmente dell’VIII secolo, è stata costruita sul luogo di un “castrum romano tardo-antico, il basamento della torre campanaria, fortemente rimaneggiata nel corso del tempo, è stato ricavato da un torrione di difesa dell'antica struttura. Costruita con pietra, ciottoli e laterizi è a tre navate e terminava con tre absidi di cui rimangono solo alcuni resti dopo le forti alterazioni settecentesche. La facciata è nascosta alla vista da un possente esonartece a pianta quadrata che fu costruito successivamente alla chiesa, secondo la tradizione, per seppellirvi Litulfo figlio di Ottone I morto a Pombia nel 957 ed è databile alla fine del X secolo. Nella copertura della chiesa sono presenti alcuni tegoloni romani. Sul fianco a nord vi è l’attuale accesso alla chiesa con un piccolo portico. All’interno notevole un affresco che rappresenta la Madonna che allatta il Bambino. Il nartece ha un piano inferiore a portico e uno superiore occupato da una cappella. Sul lato sud inferiore del nartece vi è un loculo funerario decorato e sopra questo vi è un lunotto con frammenti di affresco. La cappella che occupa il piano superiore del nartece ha una piccola abside ricavata nel muro sul lato meridionale è munita di finestrelle strombate. L’abside conserva resti di affreschi. La chiesa, che assunse la dignità di Pieve nel 1347 è legata alla storia della famiglia dei conti di Pombia e al suo borgo fortificato.
Indirizzo : Via Arduino, 10 - 28050 Pombia NO
Accompagnamento Musicale : H.I.F. Von Biber (1644-1704) - Sonata in mi maggiore
Coordinate geografiche :
45° 38’ 41”
08° 38’ 00”
H = 273 m./s.l.m.
Piccolo tour nella città di Ghemme
Ghemme nella storia
Lumellogno Don Fabrizio
Intervista a Don Fabrizio Mancin , un anno di servizio alla Fede a Lumellogno e preparazione bicentenario del Trasporto del Crocifisso.
Le campane di Vacciago, Ameno (NO)
Ameno (NO), Vacciago, Chiesa Parrocchiale di Sant'Antonio abate
Concerto di 3 campane a corda in Sol3 crescente (Si3 Pasquale Mazzola 1882; La3 Roberto Mazzola 1924; Sol3 Bonavilla 1616)
Distesa a 3 campane
La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio sorge fuori dal centro abitato, in uno dei punti più elevati e panoramici del comune di Ameno; dal sagrato si gode di una vista incantevole sull'adiacente lago d’Orta, fin verso il Monte Rosa. La chiesa venne menzionata per la prima volta in un documento del 1217, ma la fondazione risalirebbe a un periodo ben più antico. Nel corso del Cinquecento il piccolo tempio venne rinnovato e ingrandito, in seguito all’indipendenza ottenuta dalla chiesa madre dell’Isola di San Giulio. Nel 1565 venne posto in chiesa il fonte per la celebrazione del battesimo, mentre l’effettiva erezione a parrocchia fu sancita solo nel 1599, grazie alla volontà del vescovo Carlo Bascapè. Sul lato sinistro della chiesa svetta l'elegante campanile di epoca romanica, leggermente ritoccato nei secoli successivi con l'aggiunta della tipica lanterna sulla sommità. Nel corso del 1616 venne fusa in loco una campana di buone dimensioni, proveniente dalla scuola lorenese dei Bonavilla. La facciata è decorata con stucchi realizzati da maestranze lombarde, successivamente arricchita dal portichetto sostenuto da due colonne in granito. La chiesa si presenta al suo interno a navata unica, impreziosita dalle cappelle di san Carlo, di sant’Antonio di Padova e della Madonna del Rosario. Il presbiterio e il coro vennero affrescati nel 1691 da Giorgio Bonola, pittore originario di Corconio, che rappresentò in maniera magistrale la gloria di sant’Antonio abate. La cappella dedicata alla Madonna del Rosario venne affrescata a metà del Settecento dal talentuoso pittore Giovan Battista Cantaluppi, proveniente dalla vicina Miasino, che inserì i misteri del Rosario entro grandi cartelle, disposte lungo le tre pareti del sacello. Accanto all’arco di ingresso si trova un ossario di epoca barocca, affrescato nel 1763. L’antico cimitero occupava l’area circostante alla chiesa, probabilmente dove oggi si trova l’abside, sostituito dall’attuale posto a pochi passi dal sagrato. La torre venne impreziosita nel corso dei secoli seguenti da altre due campane, rifatte più volte a seguito di diverse crepe: le due attuali risalgono al 1882 e al 1924, anno della posa delle tre campane del santuario della Bocciola.
Un ringraziamento a Riccardo e al prevosto don Enzo.
Le campane di Gozzano (NO)
Gozzano (NO), Basilica di San Giuliano
Concerto di 8 campane in Do3 (Francesco D'Adda 1927; Do3 Achille Mazzola 1950)
Concerto solenne a 8 campane
La basilica sorge su un preesistente luogo di culto, risalente all'epoca longobarda. L'imponente edificio venne edificato in tre riprese, a partire dal IX secolo, quando vennero qui traslate le spoglie del diacono Giuliano, che giunse sulle rive del lago d'Orta insieme al fratello san Giulio, al fine di evangelizzare le popolazioni pagane qui presenti nel IV secolo. La basilica di San Giuliano è tra le più antiche pievi della diocesi di Novara, poichè si hanno notizie certe a partire dal 919. La canonica si sviluppò nel corso dei secoli seguenti, fino alla citazione del parroco di Gozzano come prevosto a partire dal 1145. Il capitolo, abolito da Napoleone Bonaparte e successivamente ripristinato dal vescovo, acquisì nel 1827 il privilegio della mozzetta violacea, segno della notevole importanza storica dell'antica pieve. La chiesa venne rimaneggiata nel corso del XII secolo, assumendo alcuni elementi tipici del romanico, e infine completata nella prima metà del Settecento. Dell'antico edificio si conservano unicamente due capitelli, mentre dell'epoca romanica si conservano diversi elementi, tra i quali spicca certamente il campanile, costruito tra il 1050 e il 1075 sul punto più alto della rocca. La basilica ospita innumerevoli opere di valore, tra le quali spiccano i due teleri del XVIII secolo realizzati da Giovanni Battista Ronchelli, che narrano la vita dei santi fratelli Giulio e Giuliano, inviati dall'imperatore Teodosio in questa zona del suo vasto regno. Di notevole bellezza sono le volte e le pareti della cappella del Rosario, affrescata dal pittore valsesiano Lorenzo Peracino. Le altre tele sono conservate nelle cappelle dedicate a san Giuseppe e a sant'Antonio e nella sagrestia, con una datazione variabile tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Sotto l'imponente altare maggiore in marmi policromi (1761) si trova lo scurolo di San Giuliano, costruito nel 1780 su modello di quello dedicato a san Giulio, nell'omonima basilica a lui dedicata sull'isola. Il campanile ospita otto campane, fuse nel 1927 in sostituzione del precedente concerto di cinque. Sfogliando gli archivi è citata la fusione di un campanone nel 1415, rifuso in seguito nel 1677 e nel 1730, anno in cui probabilmente venne rifatto l'intero complesso campanario. Nel 1618 un canonico di Gozzano fece ritorno con un frammento della campana di San Teodulo, vescovo di Sion, che secondo la leggenda fece trasportare al diavolo un bronzo donatogli dal papa in persona. Il concerto di otto campane rimase mutilo della maggiore nel corso del 1950; questa venne rifusa per mano della fonderia valsesiana di Achille Mazzola. L'interno dell'edificio è a navata unica, composta da numerose cappelle laterali e ampia abside semicircolare, in piena conformità ai dettami del Concilio di Trento. Il complesso ospita, oltre alla basilica, il piccolo oratorio di San Gaetano (1673), il palazzo vescovile, residenza estiva dei vescovi di Novara e il seminario vescovile (1778), che nel tempo divenne sede del noviziato dei Gesuiti.
Un ringraziamento a Riccardo, al sagrestano e al prevosto don Enzo.
Le campane della Basilica di S. Vittore Martire in Varese (Concerto solenne)
Varese, Basilica di S.Vittore Martire.
8 campane in Lab2 Felice Bizzozero Varese 1821
(Reb3 rif. 1870 (non 1846 come erroneamente indicato nel video) ).
Concerto solenne a 8 campane per la messa Vigiliare nella solennità dell'Epifania
Ore 17.44