PADULA Chiesa SS Annunziata
Chiesa della Santissima Annunziata e Sacrario 300 di Carlo Pisacane
LUCIGNANO Val di Chiana (AR) - L'ALBERO D'ORO o ALBERO DELLA VITA nel museo comunale + la città
Monumenti e luoghi d'interesse:
La Chiesa di San Biagio, costruita là dove sorgeva l'antica pieve romanica di San Felice (1016), di cui resta tutt'oggi la torre campanaria;
Il Palazzo Pretorio (XII secolo), attualmente adibito a sede del comune;
La Chiesa di San Francesco (XIII secolo), di stile gotico, decorata all'interno da pregevoli affreschi di artisti senesi del XIV e XV secolo tra i quali Taddeo di Bartolo e Bartolo di Fredi. Significativa è la scena, sulla parete destra della navata, con Il Trionfo della Morte;
La Rocca Senese (XIV secolo), imponente edificio progettato da Bartolo Bartoli e costruito sotto la dominazione senese nel settore nord-est della città;
La Fortezza Medicea, la cui edificazione è attribuita a Bernardo Puccini;
La Chiesa di San Giuseppe (1470);
Il Santuario di Santa Maria della Querce (1568), posto fuori delle mura e attribuito a Giorgio Vasari;
Il Convento dei Padri Cappuccini (1580);
La Chiesa della Santissima Annunziata o della Misericordia (1582), decorata in stile rinascimentale;
La Collegiata di San Michele Arcangelo (1582), costruita, su disegno di Orazio Porta nel XVI secolo, a forma di croce latina. Vi sono custodite opere di artisti del XVI e XVII secolo tra i quali Giacinto Gimignani e Matteo Rosselli, nonché un pregevole altare barocco in marmo disegnato da Andrea Pozzo ed uno splendido crocifisso ligneo del XIV secolo;
Il Museo comunale, che ospita pregevoli opere dal XIII secolo al XVIII secolo (tra cui due dipinti, San Francesco che riceve le stimmate e Madonna col Bambino, attribuiti a Luca Signorelli) e lo splendido Albero d'oro (conosciuto anche come Albero della vita o semplicemente Albero di Lucignano). Quest'ultimo è un reliquiario (alto circa 2,60 m), realizzato, tra il 1350 e il 1471, da Ugolino da Vieri e di Gabriello D'Antonio e proveniente dalla Chiesa di San Francesco. Dal fusto centrale, appoggiato su una teca a tempietto gotico a tre piani, si liberano dodici rami (sei per parte), il tutto sormontato da un crocifisso e un pellicano. I rami sono coperti da foglie decorate e piccole teche-reliquiario a cui apici vi sono medaglioni, che una volta raccoglievano miniature e cristalli di rocca, contornati da rametti di corallo a rappresentare il sangue di Cristo;
La cinta muraria, che delimita il centro storico a mo' di ellisse e da cui si transita tramite le due porte di San Giovanni e San Giusto, entrambe realizzate nel 1371 (mentre una terza porta, anch'essa edificata nel 1371, fu successivamente chiusa, prendendo il nome di Porta Murata; recentemente è stata riaperta ai visitatori).
TODI La città più vivibile al mondo - Full HD
© CLAUDIO MORTINI ★
Ancora oggi il cuore di Todi, cittadina umbra in provincia di Perugia, racconta quella quotidianità antica, come fosse un palcoscenico spalancato sulla storia. A goderne, accanto ai suoi 20 mila abitanti, arrivano ogni anno numerosi visitatori, incuriositi dal titolo di città più vivibile al mondo che Todi ha ottenuto da un'università americana.
Ma le sue attrattive sono molte, difficili da raccontare con efficacia. Vale la pena di vedere coi propri occhi il grazioso centro storico arrampicato sulla collina, a 400 metri di altitudine, affacciato verso la media valle del Tevere e i dolci rilievi circostanti, costellati di borgate e poderi rurali.
Todi è un micro mondo da scoprire con calma, passeggiando con gli occhi bene aperti e la macchina fotografica pronta a scattare.
Tutto ruota intorno a Piazza del Popolo, che in epoca medievale era accessibile mediante quattro porte, e oggi rappresenta un curioso anello di congiunzione tra passato e presente: più viva che mai, con i suoi negozietti e i caffè che dispongono i tavolini all'aperto, è anche intrisa di memorie antiche, circondata com'è dai palazzi più importanti della storia locale.
Qui si erge infatti il Duomo, dedicato alla Madonna della Santissima Annunziata, con la facciata originale gotica del Duecento, il campanile del Trecento e il rosone cinquecentesco. L'interno, a tre
navate, custodisce tra le altre opere un pregevole coro ligneo intagliato e intarsiato, realizzato nel 1530 da Antonio e Sebastiano Bencivenni da Mercatello.
Proprio di fronte alla chiesa si erge il Palazzo dei Priori, cominciato nel 1293 e ampliato tra il 1334 e il 1337, le cui linee austere tipicamente medievali sono impreziosite da qualche aggiunta
rinascimentale, come le finestre. Sulla facciata si riconosce l'aquila bronzea realizzata nel 1339 da Giovanni di Gigliaccio, simbolo della cittadina, che un tempo aveva tra le ali semiaperte due
aquilotti, rappresentativi delle città tributarie di Terni e Amelia. Nato come sede dei priori, con le botteghe allineate al piano terra, successivamente accolse l'ufficio dei gabellieri e infine il
governatore pontificio.
È della fine del Duecento il Palazzo del Capitano del Popolo, in stile gotico italiano, con un massiccio porticato sulla parte anteriore. Oggi l'edificio custodisce un museo di antichità etrusche, romane e medievali, tra cui monete, oggetti in ceramica e piccole sculture; in un'altra sezione si possono ammirare pregevoli affreschi staccati e quadri che vanno dal XV al XVIII secolo, e nelle ultime sale sono raccolti tessuti antichi, abiti e arredi sacri.
Ultimo gioiello del centro di Todi, che dà il nome alla piazza stessa, è il Palazzo del Popolo.
L'edificio, in stile gotico-lombardo del milleduecento, è collegato al Palazzo del Capitano del Popolo mediante un'elegante scalinata, e come quello è preceduto da un ampio portico di archi
a tutto sesto. Ad affiancarlo c'è la torre campanaria del 1330, corredata di orologio cinquecentesco, e sul lato del palazzo che dà su piazza Garibaldi se ne sta il monumento dedicato all'Eroe dei Due Mondi, proteso verso un panorama magnifico sulla valle sottostante.
Ma la piazza non è che una tessera di un mosaico incantevole, che regala con generosità scorci interessanti e frammenti di storia.
Allontanandosi dal cuore di Todi e spingendosi lungo le vie
laterali si scoprono tanti altri edifici, come chiesa di San Fortunato, posizionata al culmine di una suggestiva scalinata, che è la più grande dell'Umbria dopo la Basilica di Assisi, e rappresenta
un bell'esemplare di chiesa-sala gotica. Da qui, procedendo verso Porta Marzia, ci si addentra nel quartiere medievale più caratteristico e intatto della cittadina. Da vedere i NIcchioni Romani della Piazza del Mercato Vecchio, la Fonte Cesia del Seicento, voluta dal vescovo di Cesi, la
piccola chiesa romanica di S-Ilario e il dedalo sconfinato di scalinate, archi, passaggi stretti e tortuosi che fanno di Todi un vero capolavoro.
Barga (Garfagnana Toscana) il paese ed Duomo - slideshow
Ho creato questo video con YouTube Slideshow Creator (
torna il suono delle campane con il tradizionale caule e pesce (cavoli e pesce) Sulmona
Da oggi 24 novembre 2017 ha ripreso a suonare il campanone della Chiesa dell’Annunziata per annunciare il Natale. Un suono particolare che torna dopo anni di silenzio a causa del sisma. I rintocchi del campanone a ritmo di “caule, pesce e baccalà” si prolungheranno fino al 24 dicembre. La tradizione viene dalla cantilena che un tempo il sagrestano ripeteva a sé stesso quando suonava il campanone per annunciare l’imminenza delle festività natalizie. Da quella cantilena, che menzionava il tipico pasto della vigilia natalizia, ha preso nome la tradizione, che per il suo significato di gioia e di speranza non può che fare bene alla città. Si ringrazia per la ospitalità il B&B Marchese del grillo di Sulmona
Pieve di San Lazzaro
Pieve di San Lazzaro a Lucardo, comune di Certaldo (FI)
Impianto basilicale a tre navate del XII secolo.
Il retro dell'esterno è caratterizzato da tre absidi di cui due che conservano la decorazione architettonica di lesene che dividono in spicchi le absidi e archetti pensili decorativi. Questi elementi archiettonici sono tipici del Romanico Lombardo che in Toscana sono possibili rilevare in diverse tracce lungo la direttrice dell'antica Via Francigena.
L'interno è diviso da pilastri come le altre pievi dell'arcidiocesi di Firenze che furono realizzate a imitazione della cattedrale di Santa Reparata di Firenze che era divisa in pilastri. Il tetto della navata centrale è a capriate, le navate latarali sono a volta a crociera.
Recenti restauri hanno messo in luce i resti di una cripta, quindi in origine doveva avere un presibiterio rialzato.
Un tempo l'interno doveva essere ricco di affreschi; oggi esistono solo alcune tracce soprattutto sui pilastri con busti di santi e poi su una parete con l'immagine della Madonna del Latte. Tutte le tracce di affresco sono riconducibili alla mano di Cenni di Francesco di Ser Cenni, pittore vissuto a cavallo tra XIV e XV secolo, esponente locale del Gotico Internazionale e che ha lasciato molte testimonianze nel contado fiorentino.
Per vari secoli il patronato della chiesa è stata della famiglia Gianfigliazzi di cui si nota lo stemma familiare sulle acquasantiere e sul fonte battesimale.
Nel '700 fu aperta una finestra a forma di campana sulla facciata e dello stesso periodo o dell'800 è la piccola loggetta, sempre in facciata. Il campinile probabilmente è crollato ed è stato ricostruito dalla metà in su.
Cortona (AR) - Concattedrale di Santa Maria Assunta - Richiamo Festivo
Campane della Basilica di San Gregorio Maggiore in Spoleto (PG) (02) v.263
Distesa festiva delle 2 campane maggiori + la IV a scampanio sincronizzato alle 9:45 per la messa domenicale delle ore 10:00.
Concerto di 5 campane elettrificate dalla Morellato e in manutenzione da B.b. (Borsato e Bordignon), ex Morellato:
I: Solb3 (batte i rintocchi delle ore) a battaglio cadente lento
II: Re4 (batte i rintocchi dei quarti) a slancio
III: Fa4 (fissa)
IV: Solb4 (fissa)
V: La4 (fissa)
Ecco finalmente la suonata festiva di queste campane di cui ripresi la programmazione feriale lo scorso Settembre! Ne è passato di tempo eh? Ma avendo altre campane da riprendere, e considerato l'orario un po' proibitivo, ho sempre rimandato la trasferta. Tanto... Ormai ho ripreso quasi tutto al centro storico, qui dovrò tornarci nuovamente per riprendere il rinterzo che suona solo nelle solennità (infatti il campanone ha il blocco sulla ruota).
Se sapeste quanto è stato agognato questo video... Anzitutto potete notare la qualità dello stesso, totalmente diversa al passato, in quanto ho acquistato la nuova Canon Legria HF R506; ammetto che mi dispiaceva lasciare la vecchia, che nonostante gli anni registrava bene, ma ormai si era fatta vecchia, e soprattutto non registrava più in cella campanaria. Visto che però funziona ancora bene, ho deciso di passarla ai miei che l'avevano tanto desiderata. E poi... Finalmente questa suonata l'ho ripresa, ma.... Dopo ben 3 tentativi! La prima volta risale alla mattina in cui ho ripreso le campane di San Nicolò, sempre a Spoleto. Dopo aver preparato bene il video, mi piazzo per la suonata ma... Alle 9:30... Suona nuovamente il din don feriale, già ripreso a suo tempo! Allora ho detto.. Qua non fanno distinzione tra feriale e festivo... Così, piuttosto sconsolato, vado via direttamente a San Nicolò, senonché ho deciso di aspettare, per curiosità, la suonata delle 9:45. Ero sicuro che avesse suonato solo la mezzana, soprattutto se volevano essere equi. Ma... Dopo i 3 tocchi sulla mezzana... Incredibile ma vero... Parte la distesa festiva! COSAAAA? Mah... Qua fanno un po' come glie pare, di solito il primo segno è sempre quello più bello, il secondo può essere identico, oppure un misero richiamo. Vacci a capir qualcosa... Avendo cmq fatto qualcosa quella mattinata, alla fine... Tanto male non mi è andata, in fondo. Però avrei voluto riprendere questa bella suonata il prima possibile, così ci torno nuovamente Sabato 23 Agosto, il giorno prima della partenza per le vacanze cadorine, perché almeno al Centro-Italia vige la tradizione di fare la suonata festiva anche alla messa prefestiva. Dopo che alle 17:30 ha suonato il solito din don, mi aspettavo la suonata più bella alle 17:45... E invece è partita solo la mezzana! Ma dico io... Che razza di programmazione è mai questa? Ai posteri l'ardua sentenza.
Il video inizia dalla ripresa panoramica a tutto il complesso, con un primo piano sulla Croce collocata sulla sommità della facciata, le 2 statue collocate nelle nicchiette poste lateralmente all'affresco a forma di mezzaluna (purtroppo non è rimasto quasi più nulla), e poi al colonnato con gli archi a tutto sesto che nascondono il portale; quindi mi sposto per inquadrare il monumento dedicato a Garibaldi (la piazza infatti prende il suo nome), e poi il campanile, con un primo piano particolare all'orologio a numeri romani (che si discosta totalmente dalla struttura), dopodiché mi sposto sulla cella campanaria ove è possibile intravedere le 4 campane, e poi la lenta videata alla guglia. Successivamente ho effettuato una ripresa più ravvicinata alla chiesa in modo da far leggere le scritte poste sopra al colonnato dei portali; in seguito una videata panoramica alla parte più alta di Spoleto, dove si vede il duomo, la Rocca Albornoziana, e la Croce monumentale posta sulla vetta della montagna. E per terminare le riprese esterne ho fatto un primo piano alla cella campanaria vista dal fiume (le campane si vedono di profilo).
La posizione che ho scelto è la stessa del video 167, così da poter far vedere molto bene le 2 campane maggiori, pur se di profilo. L'angolatura dalla piazza la vorrei conservare per il suono solenne. Dopo il battiore delle 9:45, finalmente parte la suonata tanto agognata! Alleluia! Come sentite, oltre all'antichità e al timbro particolare della mezzana, purtroppo il campanone fa pena, probabilmente dovuto al fatto che non è stata mai girata.
Il video si conclude con la ripresa al programmatore Belltron, riconoscibile il marchio B.b. in quanto sul contorno troviamo la parte manuale. Non mi è stato possibile riprendere l'interno della splendida chiesa in quanto vietato.
Per il momento è tutto, scusate se è andato in rete solo ora, ma oltre al nuovo approccio con la video nuova, il PC ha avuto un problema che sembra abbia parzialmente risolto. Buona settimana a tutti!
Montalto Marche, Chiesa romanica di sant'Agostino (manortiz)
Campane all'eremo francescano LA VERNA Arezzo)
Battiti di campana ,,, santa convocazione nel territorio civile per la celebrazione eucaristica. Con San Francesco ti rispondiamo:T i adoriamo, Signore Gesù Cristo,
qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo,
con la tua santa croce hai redento il mondo.Battiti di campana ,,, santa convocazione nel territorio civile per la celebrazione eucaristica. Con San Francesco ti rispondiamo:Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo,
qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo,
con la tua santa croce hai redento il mondo.
video inerente alla parrocchia santa maria del popolo torre del greco napoli video del 8 aprile 2011
carissimi amici di youtube in questo video sentirete la mia voce che vi narra un po dei vari luoghi della parrocchia santa maria del popolo(torre del greco-napoli),come potete ben vedere il video inizia con la ripresa dell'adorazione della croce,mentre il coro cantava,poi vado in sacrestia dove riprendo per un breve istante la macchina delle campane a slancio della parrocchia,poi riprendo la grotta della statua della parrocchia e poi 2 riprese sul campanile
mi scuso per il po'di chiasso che si sente
tantissimi saluti da pasqui444
video del 8 aprile 2011
Le Campane del Santuario di La Verna (AR) Basilica di Santa Mariadegli Angeli
Santuario di La Verna, Basilica di Santa Maria degli Angeli
Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
1 campana in Sib3
Fusa da Leonardo Pisano nel 1257
(donata da San Bonaventura)
Sistema: Slancio Manuale
Ceppo: in legno
Suono io!!
La campana viene usata pochissime volte!!
video realizzato 3 anni fa!!
Campane Abbazia San Ruffino Amandola (FM) - 29 dicembre 2013
Campane dell'Abbazia di San Ruffino, Amandola (FM) riprese con il cellulare.
Campanone Duomo S. Pardo di LARINO (CB) Festa San Primiano 3 maggio 2015
a cattedrale di Larino è una delle più importanti opere d’arte dello stile romanico dell’Italia meridionale. L’edificio risale al XII secolo e la data di consacrazione ossia 1319 è riportata nell’architrave del portale centrale in caratteri gotici. La chiesa è dedicata all’ Assunta ed al patrono S. Pardo, vescovo di Larino. La facciata è divisa in due piani da una cornice: la parte superiore presenta le caratteristiche delle chiese romaniche abruzzesi (terminazione orizzontale) ed è caratterizzata dalla presenza di un particolare rosone a tredici raggi (12 apostoli +Cristo). Il rosone è sormontato da una cornice all’interno della quale sono rappresentati i 4 simboli degli evangelisti e l’agnello mistico in posizione centrale. Al vertice della cornice è raffigurato il vescovo S. Pardo in abiti episcopali. La facciata superiore è arricchita da due bifore, anche esse incorniciate e riccamente scolpite. Nella parte inferiore si apre il portale strombato con timpano, decorato con colonnine tortili e con ricchi capitelli, a guardia dell’ingresso ci sono sui lati grifi e leoni simboli della vigilanza. La lunetta rappresenta la scena della crocifissione in cui Cristo crocifisso è incoronato re da un angelo e circondato dalla Madonna e da S. Giovanni apostolo, in cui sono visibili ancora rare tracce di colore sui protagonisti della scena. La posizione di Cristo ricorda una Y, tipico esempio di iconografia religiosa del XI. Il campanile si erge sul lato destro della cattedrale su un imponente arco a sesto acuto risalente al 1451; il campanile è stato edificato su uno più antico, di cui non restano tracce. Affianco all’arco di volta, c’è l’iscrizione con il nome dell’architetto Giovanni da Casalbore. Al primo piano c’è una seconda iscrizione che riporta la data della conclusione dei lavori ossia il 1523. Il campanile si caratterizza per la presenza di bassorilievo di età romana, facenti parte dell’antica città romana di Larino, stemma della città e dei committenti ossia il vescovo Jacopo de Petrucci e il feudatario Pappacoda. Al piano superiore vi è un particolare orologio realizzato nel 1785 ad opera del maestro Paolo Grassi di Casacalenda infine nel terzo piano si trovano le 5 campane di cui 4 inserite nell’ottagono e la più grande sopra l’orologio.
L’interno della cattedrale ha tre navate di larghezza e lunghezza disuguale: tale caratteristica è determinata dalla presenza di un edificio preesistente, dalla pianta generale si nota che le prime tre coppie di pilastri sono perfettamente simmetriche a differenza dei rimanenti (vicino al portale) indicando due differenti fasi costruttive: infatti il portale e le scale adiacenti sono disposte obliquamente rispetto all’altare. L’interno oggi è un tipico esempio di romanico meridionale, con archi a sesto acuto caratterizzati da semplici decorazioni, in passato la chiesa ha subito modifiche stilistiche diventando nei secoli successivi una chiesa barocca, attraverso dei restauri effettuati negli anni 20-30 l’edificio sacro è stato riportato all’aspetto originario. Si conservano tracce di affreschi sulle pareti databili al XIV secolo: l’affresco più importante è costituito da S. Orsola e il rapimento delle Vergini, mentre, quasi completamente illeggibile, è quello dell’annunciazione del 1532. inoltre si possono ammirare alcuni bassorilievi sia in pietra di incerta datazione che in legno: tra quelli in pietra si notano un tabernacolo eucaristico e uno che rappresenta Cristo benedicente tra due angeli; tra quelli in legno di fine 1300 (sacrestia grande) abbiamo la raffigurazione dell’ultima cena, la traslazione del corpo di san Pardo, patrono della città, avvenuta il 26 maggio 842.
La cripta di San Pardo è stata recuperata con i restauri del 1998 ( navata sinistra), con tracce di affreschi estremamente alterate. Sulla navata destra si trova la tela raffigurante san Pardo attribuita a Luca Giordano. Per quanto riguarda la parte presbiteriale si può notare che l’abside è quadrata con volta a crociera, l’altare maggiore di stile barocco oggi non più visibile, attualmente le reliquie di S. Pardo sono conservate all’interno del nuovo altare.
Le campane di Montechiaro d'Asti (AT) Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina
Dedicato a: Montechiarese Doc
Montechiaro d'Asti, Chiesa parrocchiale di santa Caterina
Diocesi di Asti
Concerto di 3 campane in La3
Fuse da: ??
Sistema: Ambrosiano
Baudetta a 3 campane
Carico quest'ultimo video su richiesta dell'utente Montechiarese Doc, che me li ha passati! Mi scuso se per il precedente week-end non ho realizzato niente, ma sono rimasto bloccato a causa delle pesanti alluvioni che hanno interagito nella mia regione, favorendo l'ingrossamento del Ticino, fiume che passa proprio per Vigevano. Domenica questa, Solennità di Cristo Re dell'universo, rimedierò! :D :D A presto!!
Campane di Pino Torinese (TO)
Chiesa della Ss. Annunziata, Pino Torinese (TO)
5 campane in fa3
* * *
plenum
Le campane di Asti - Cattedrale di Santa Maria Assunta
Asti, Cattedrale di Santa Maria Assunta
Concerto di 9 campane in Sib2
Scala Ave Maria (1^-4^-5^-6^-7^min-8^-9^-10^-11^)
Fuse da:
2^-3^-4^-5^-6^-7^: Barigozzi nel 1844
1^ (Campanone) : Barigozzi nel 1904
8^ e 9^: Achille Mazzola nel: 1958
- Le campane Barigozzi sono in Sagoma Normale -
Sistema:
6 maggiori: Ambrosiano
7^: Ambrosiano (Manuale)
2 Minori: Fisse
Distesa a 4 campane (3^-4^-5^-6^) per la Santa Messa Festiva delle ore 18.00 nella Domenica delle Palme (h.17.30)
Ed ecco il video che tanti aspettavano, purtroppo il parroco mi ha spiegato che il Plenum (poichè la Baudetta non viene mai suonata!) suona solo per le messe mattutine celebrate dal Vescovo e le due piccole solo per i carillon, raramente suonati! Questo purtroppo è tutto, speravo in una suonata solenne ed ho fatto un buco dell'Acqua, comunque vi do appuntamento a Giovedì santo per l'inizio dei video del Triduo Pasquale A presto e BUONA SETTIMANA SANTA!
59^ Raduno Nazionale Suonatori di Campane a Gubbio (PG), Torretta del Palazzo dei Consoli
59^ Raduno Nazionale Suonatori di Campane a Gubbio (PG) mercoledì 24 e giovedì 25 aprile 2019
Le campane della torretta del Palazzo dei Consoli:
4 campane in Do3 crescente di cui il campanone a slancio manuale e le 3 minori fisse, fuse da fonditori ed in epoche diverse:
1^:
anno e data di fusione: 30 ottobre 1769
fonditore: Giovanni Battista Doneti de L'Aquila
diametro: 143 cm
altezza: 152 cm
peso: 19,66 quintali
batacchio a pera: 1,14 quintali (forgiato dal maestro Gioacchino Passalacqua di Foligno)
nota nominale: Do3 crescente
L’attuale ceppo in legno di cerro è stato costruito nel 1979 da Renato Bianchi de Pignolino di Monteluiano di Gubbio.
2^:
anno di fusione: 1678
nota nominale: Sol3 crescente
Essa si ruppe sul punto di battuta interno nel 1964, ma la ditta Fagan di Vicenza riuscì a saldarla, restituendole il suo suono inalterato.
3^:
anno di fusione: 1289
nota nominale: Fa4
probabilmente proveniva dal vecchio Palazzo del Comune.
Particolare è la sua stranissima nota nominale.
4^:
anno di fusione: 1342
nota nominale: La4 calante
E' posta sulla sommità della torre. Un tempo veniva usata per avvisare agli studenti l'inizio delle lezioni, per questo motivo gli fu dato il soprannome di Scoletta. Attualmente la campana è inutilizzata.
Di seguito sono riportati i precedenti 6 campanoni, cui si dice che i loro bronzi siano contenuti nell’attuale:
I: 1380, fonditore ignoto;
II: Gennaio 1446, fonditore ignoto;
III: 5 Novembre 1503, Matteo Nicolai da Sant'Angelo in Vado (SV);
IV: 11 Febbraio 1582, Giuseppe Compiani di Fermo;
V: 15 giugno 1716, Antonio de Nicolai e Giovanni de Galantis;
VI: 15 Luglio 1766, Giulio Casali di Ancona.
L’unica elettrificazione riguarda lo scandire del tempo (rintocchi delle ore sul campanone e dei quarti sulla mezzana, battuti assieme al campanone stesso), ed è stata compiuta probabilmente ai primi del 2000 dalla Trebino, che ha dismesso l’antico orologio meccanico sostituendolo con un piccolo programmatore Digital Clock Zenit – TR 2000, opportunamente disattivabile in occasione delle suonate.
- Battiore delle 21:45, ripreso mercoledì 24 aprile.
Suonate riprese giovedì 25 aprile:
- ore 9:30 Rinterzo solenne tradizionale eugubino sulle 3 campane maggiori per la Riccorrenza del 25 aprile.
- Scampanata a campane ferme sulle 3 campane maggiori, ripresa dalla cella!
- ore 12:00 Rinterzo solenne tradizionale eugubino, ripreso dal basso.
BENEVENTO: PARROCCHIA SAN GENNARO SUONO FERIALE
SUONATA FERIALE DELLE CAMPANE DELLA PARROCCHIA DI SAN GENNARO IN BENEVENTO SUONANO LA SECONDA E LA QUARTA CAMPANA A DISTESA A MEZZO SLANCIO CON CEPPO MOTORIZZATO
Leonforte vista dall'alto
Descrizione