Chiesa della Santissima Trinità di Venosa
Grazie ai lunghi lavori di restauro, oggi possiamo ammirare gli antichi pavimenti della chiesa paleocristiana di Venosa. Le guide turistiche di Venosa Enza e Maria Minutiello saranno liete di accompagnarVi un un viaggio emozionante a ritroso nel tempo. WWW.GUIDATURISTICABASILICATA.IT
Abbazia della Ss Trinità a Venosa PZ
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L’antico edificio religioso lucano, tra i più prestigiosi d’Italia, racchiude secoli di storia in cui si sono intrecciate civiltà raffinate che hanno lasciato magnifiche testimonianze tra architetture e opere d’arte: seguiteci in questa visita emozionante
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Chiesa della Santissima Trinità di Venosa
All'interno della chiesa della Santissima Trinità tracce della presenza di ordini monastici cavallereschi
Abbazia della SS.Trinità di Venosa
L'Abbazia della SS.Trinità di Venosa raccontata dagli alunni dell'Istituto Comprensivo Carlo Gesualdo da Venosa.
VENOSA...FESTA DELLA SS TRINITA'
Aerial Showreel: L' Incompiuta di Venosa (Pz)
Egmont Overture di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
Fonte:
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Il complesso della Santissima Trinità è tra i più importanti siti monumentali di Venosa, il cui interesse si deve al fatto che nell'abbazia contiene la stratificazione di tracce ereditate principalmente da Romani, Longobardi e Normanni. La struttura si compone della chiesa antica (o chiesa vecchia), a cui dà accesso l'entrata principale, e della chiesa Incompiuta (o chiesa Nuova), la cui costruzione non fu mai portata a termine. È riconosciuto monumento nazionale con regio decreto dal 20 novembre 1897.
Vi è controversia sulla data di fondazione, ma gli studi più recenti riprendono le teorie di Daniel Bertaux: l'Abbazia (che inizialmente comprendeva solo la Chiesa Antica) venne innalzata dai Benedettini prima della venuta dei Normanni. Il nucleo originario è costituito da una Basilica Paleocristiana sorta tra il V ed il VI secolo, ove in precedenza vi era un tempio pagano dedicato a Imene. Nel 1059, venne consacrata da papa Niccolò II. Nello stesso anno Roberto il Guiscardo volle rendere la Chiesa il sacrario degli Altavilla e fece portare, all'interno, le salme dei suoi fratelli Guglielmo Braccio di Ferro, Umfredo e Drogone (successivamente verrà anche lui sepolto qui).
La chiesa preserva un impianto in stile paleocristiano, strutturato da una pianta basilicale romana con un'ampia navata centrale e l'abside posta sul fondo, ma nel corso del tempo ha subito varie mutazioni a partire dal VII secolo, fino agli apporti di ricostruzione e restauro ad opera di Longobardi (nel X secolo) e Normanni (tra il XI ed il XIII secolo).
L'ingresso della Chiesa, in stile romanico, esibisce sul lato sinistro due sculture di leoni in pietra e quattro sporgenze, che corrispondono ad altrettante facciate sovrapposte l'una all'altra nel corso dei secoli. Da destra verso sinistra: la prima sporgenza è di epoca normanna tra il XI e XII secolo; la seconda è longobarda, datata il X secolo; la terza è del VIII-IX secolo e la quarta è l'entrata laterale della Basilica Paleocristiana, al momento chiusa.
Varcando la soglia dell'edificio, si possono rimirare varie sculture di civiltà eterogenee, perlopiù romane, e la cosiddetta Colonna dell'Amicizia, opera romana sormontata da un capitello bizantino. La Colonna venne chiamata così perché dice la tradizione che girarvi intorno tenendosi per mano sia un presagio di eterna amicizia e per le giovani spose che si comprimano tra colonna e parete, un augurio di fecondità.
Poco prima dell'ingresso della Chiesa, vi sono due facciate. La prima è costituita da un portale realizzato dal Maestro Palmieri nel 1287 e, alla sua sinistra, è osservabile un grande affresco del XV secolo che raffigura San Cristoforo. La seconda facciata è composta dal massiccio arco del porticato, seguito da altri due archi, sovrastati da una galleria di piccoli archi ciechi. Vicino alla facciata si trova la scalinata che conduce al Monastero.
Chiesa della SS. Trinità degli spagnoli- Roma
L'architetto responsabile dell'intero complesso (convento, ospizio)fu il portoghese Manuel Rodriguez Dos Santos che, con la collaborazione di Giuseppe Sardi, diresse la fabbrica dal 1734 al 1746. In seguito a una lunga controversia con i Padri Trinitari le opere di decorazione della chiesa vennero portati a termine dallo spagnolo Josè Hermosilla /1746-1750).Si procede alla costruzione della chiesa nel 1741-1750.
Riferimento da cartelloni in sito
VENOSA: SS. Trinità (18 Settembre 2011)
La storia della S.S. Trinità di Venosa - Parte 2
Canto popolare dedicato alla S.S. Trinità di Venosa
LP 45 giri lato B
TOPSPHON Italiana - Melfi
Voce: Maria Teresa Santoliquido
Complesso: Raffaele Laurano
Chitarra: D. Tampanella
VENOSA *Complesso della Santissima Trinità* - DINA BENEDETTO
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L'Abbazia della Santissima Trinità di Venosa con la nota Incompiuta, chiesa mai ultimata del XI-XII sec.
venosa città di Orazio
La città di orazio il castello Pirro del Balzo e l'Incompiuta a Venosa. Nel nord-est della Basilicata su un altopiano compreso tra due valli, è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture va da 177m slm a 813m slm, con clima di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche ed inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40° in estate ed andare al di sotto dello zero in inverno. La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20 cm/anno circa.
Iscrizione monumentale del I sec. d.C., relativa alla sepoltura di una coppia di liberti. Tracce rinvenute (risalenti a circa 600.000 anni fa) assieme a resti di una necropoli neolitica, trovati in località Toppo d'Aguzzo a Rapolla nelle vicinanze del territorio venosino, certificano la presenza umana nel territorio di Venosa sin dai tempi della Preistoria. Gran parte di queste testimonianze si trovano al Parco Paleolitico di Notarchirico, un'area non molto lontana dal centro. La cittadina, probabilmente fondata dalle popolazioni latine, fu strappata dai Romani ai Sanniti nel 291 a.C., e ne fecero una colonia, ove si trasferirono circa 20.000 persone. Entrata a far parte dell'impero romano, la città ricevette il titolo di Municipium (città romana), conferendo il diritto di voto e di cittadinanza ai suoi abitanti.
Raccoglie maggior credito tra le diverse le ipotesi sull'etimologia di Venusia.quella che ritiene la città fondata in onore della dea dell'amore, Venere (in latino Venus, anche tramite il trasformato fenicio Benoth). Per altri, l'origine del nome è nell'abbondanza e bontà dei suoi vini (vinosa), oppure nelle vene d'acqua di cui è ricca o, ancora, nel clima ventilato (ventosa).
Venosa acquisì un grande sviluppo con l'occupazione romana data la sua collocazione privilegiata nella Via Appia (una delle più importanti vie di comunicazione dell'antichità), che collegava Roma a Brindisi. Nel 65 a.C., nel municipio nacque e visse la propria adolescenza Quinto Orazio Flacco, uno dei più illustri poeti dell'epoca antica, emigrato, in seguito, a Roma.
Il castello fu costruito nel 1470 per ordine del duca Pirro del Balzo, nel punto ove sorgeva l'antica Cattedrale e, ancor prima, vi era un sistema di cisterne di età romana, i cui resti sono osservabili nel cortile del castello. Nel seicento, il castello da fortezza fu trasformato in dimora signorile da Carlo ed Emanuele Gesualdo. Ha una pianta quadrata, con torri a forma di cilindro ed è circondato da un fossato mai riempito d'acqua. Al suo interno vi sono la Biblioteca Comunale e il Museo Archeologico.
Il parco archeologico situato vicino alla Chiesa Incompiuta, conserva testimonianze comprese tra il periodo repubblicano e l'età medievale. È possibile rimirare il complesso termale, articolato in diversi ambienti come il frigidarium, composto da un mosaico pavimentale raffigurante animali marini e il calidarium, il bagno caldo con piccoli pilastri in mattone. Si prosegue per il complesso episcopale della Santissima Trinità, contenente al centro una vasca battesimale a forma esagonale, preceduta da tre piccole navate, in una delle quali è ricavata una seconda vasca battesimale cruciforme.
L'Anfiteatro romano costruito tra il I e il II secolo d.C., è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la Chiesa Incompiuta). Il primo scavo fu commissionato dai Borboni nel XIX secolo, dove furono trovati una serie di bronzi, monete, terrecotte ma, per abbandono, i ruderi furono risotterrati. Solamente nel 1935 fu riportato il tutto alla luce. L'Anfiteatro romano ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge. L'asse maggiore misura 70 m mentre l'asse minore 40 m. Si ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila spettatori. Il livello più basso è quello dell'arena, ove si trova la terrazza del podio per i personaggi importanti. Vi sono altri due livelli, sostenuti da tre ambulacri concentrici: il primo livello detto ima cavea, il secondo media cavea e il terzo summa cavea.
Il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra
Il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra: ne parla a Bel tempo si spera Mons. Alberto Ponzi, Rettore del Santuario, intervistato da Lucia Ascione
SS. Trinità di Venosa - ottobre 2013 - by Giovanni Rosin - John
La chiesa preserva un impianto in stile paleocristiano, strutturato da una pianta basilicale romana con un'ampia navata centrale e l'abside posta sul fondo, ma nel corso del tempo ha subito varie mutazioni a partire dal VII secolo, fino agli apporti di ricostruzione e restauro ad opera di Longobardi (nel X secolo) e Normanni (tra il XI ed il XIII secolo).
La stupefacente antica chiesa Incompiuta a Venosa PZ
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Una delle più straordinarie esperienze culturali che si possano fare in Italia, grazie a reperti di grande fascino immersi in una splendida Natura, fino all’apparizione di sconvolgente bellezza di un edificio mai completato che toglie il fiato: vi ci portiamo noi
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100305 RISTRUTTURATA LA CHIESA DELLA S.S. TRINITA' GRAZIE AL RISPARMIO ETICO
Fiesso dArtico - A Fiesso D'Artico ristrutturata la Chiesa con il meccanismo del Risparmio Etico (Cristina Pagnin)
Venosa Città di Orazio
Una ideale passeggiata in quel museo all'aperto che è Venosa. Suggestive immagini vi guideranno alla conoscenza delle Terme, dell'Anfiteatro romano, del Castello medioevale, della Cattedrale, della Chiesa della Trinità, dell'Abbazia dell'Incompiuta, del Museo archeologico Nazionale, delle Catacombe ebraiche, del Parco Paleolitico di Notarchirico
Reportage Venosa
La visita nella città di Venosa è avvenuta nell' settembre 2017. I nostri reportage sono raccolti e consultabili sul portale online infomuseum.org notizie, mostre, musei, artisti e altro Opere: 00:27 Castello aragonese 01:14 Centro storico 01:20 Chiesa del purgatorio 01:26 Arco a sesto acuto Lo sporto 01:33 Chiesa e convento di San Domenico 01:46 Centro storico 02:00 Fontana di Messer Oto 02:08 Cattedrale di S. Andrea 02:50 Casa di Orazio 03:00 Chiesa e convento di S. Maria della Scala 03:26 Complesso della S.S. Trinità, Chiesa vecchia 05:58 Complesso della S.S. Trinità, Chiesa nuova (l'incompiuta) 09:46 Area archeologica di Venusia 11:48 Catacombe ebraiche
Chiesa SS. Trinità
Panoramica interna ed esterna con riferimenti.
Lagopesole_La statua della SS. Trinità torna nella chiesa del castello
Dopo decenni, la statua della SS. Trinità, Patrona di Lagopesole, è tornata nella chiesa del castello dove ieri sera è stata celebrata la messa, seguita da una veglia.
La statua è stata portata in processione fino in cima al colle, seguita da numerosi fedeli. E' stato deciso in occasione del Giubileo e per riprendere un'antica tradizione che, per motivi vari, si era persa nel tempo.