2009: Chiesa della Trasfigurazione - Mussotto d’Alba
ll progetto architettonico di questa modernissima Chiesa Parrocchiale si ispira alle tre tende di cui parla il Vangelo di Luca nel passo in cui si narra della trasfigurazione di Cristo.
Le strutture sono in cemento armato e acciaio, il rivestimento in pannelli sandwich con lane minerali e lamiera di zinco-titanio. Tamponamenti in laterizio e isolamento a cappotto; rivestimenti interni in resina epossidica e cartongesso.
Completano l’opera la canonica, l’alloggio del Parroco, un salone parrocchiale e le sistemazioni esterne.
2008: Restauro copertura della Chiesa di Corneliano d’Alba
Smontaggio di comignolo in muratura adiacente al campanile
Il presidio degli operai della ditta Aldo Barberis di Alba
Castrofilippo Chiesa Maria Ss. del Rosario
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Castrofilippo Chiesa Maria Ss. del Rosario by Alfonso Di Francesco
I lavori di costruzione della chiesa Madrice ebbero fine nel 1634 e l'anno dopo fu fondata l'Arcipretura. Il patrono fondatore fu Maurizio Monreale, duca di Castrofilippo: la chiesa era più piccola (metri 20x8) dell'attuale, infatti mancavano ancora il coro e le due cappelle laterali. Essa inoltre era più bassa, non aveva l'oratorio, e la torre campanaria terminava a tronco di piramide. Nel 1748 la visita di mons. Lorenzo Gioeni, trovo la chiesa in cattivo stato. Il vescovo ordinò, tra le altre cose, di allontanare l'epigrafe della sepoltura di Domenico Monreale VI duca di Castrofilippo (morto il 12 ottobre 1746) situata vicino l'altare maggiore.
Nel 1848 la chiesa fu ingrandita: si elevò il soffitto si costruì il coro, con le offerte e il lavoro dei fedeli. Verso il 1850 la chiesa fu adornata di pregevoli stucchi in oro zecchino, lavorati dai Signorelli di Palermo. Nel 1898 il vescovo mons. Bladini in visita pastorale, accompagnato dall'arciprete Eugenio Racalbuto, diede disposizione di far mettere un po' di pece greca nel sepolcreto della lapide dell'altare maggiore. All'inizio del 1900, il pittore Salvatore Racalbuto, padre dell'arch. D. Eugenio esegui alcuni lavori su tela, che ancora oggi si possono ammirare, Adamo ed Eva , la Madonna del Rosario, Giuditta, la Trasfigurazione, le Anime del Purgatorio, la Madonna dell'Assunta. Nel 1944 fu rifatta la torre campanaria, nel 1949 fu costruito l'oratorio con le offerte dei fedeli. Nel 1951 fu effettuata la nuova pavimentazione. La chiesa oggi misura metri 32x8, mentre le due cappelle laterali misurano 5x4. Con l'aggiunta del coro e delle cappelle laterali assunse la pianta a croce latina. Infine risale nel 1980 l'ultimo restauro, che hanno riportato nell'antico splendore i pregevoli stucchi, i capitelli corinzi, le cappelle e le preziose statue.
Terra Santa News (it) 13/08/2010
FESTA della TRASFIGURAZIONE SUL MONTE TABOR
E' bello per noi stare qui. Cristiani da tutta la Galilea, ma anche dai Territori Palestinesi, si sono dati appuntamento sul monte Tabor, il 6 agosto, per la festa della Trasfigurazione.
UNIVERSITA' ITALIANA A BETLEMME
L'Università per Stranieri di Perugia sbarca a Betlemme. Già iniziati i corsi di lingua e cultura italiana. Un prezioso strumento di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani palestinesi di Betlemme e della Cisgiordania.
RAMADAN A GERUSALEMME
Anche per i 250 mila musulmani che vivono a Gerusalemme è iniziato il Ramadan, il mese sacro per l'Islam. 30 giorni di digiuno, dall'alba al tramonto, ma anche -- quando cala la sera -- di luci, di festa e di incontro.
GERICO
La città più antica del mondo, si prepara a celebrare i suoi 10 mila anni di storia. Un'oasi ricca di storia e di fede ... e dalla difficile situazione attuale. Che però non impedisce alla piccola comunità cristiana di essere esempio di dialogo e comprensione reciproca.
Saporie.com - Video degustazioni: Barbera d'Alba
A Erbil una chiesa con pezzi di roulotte per i profughi cristiani
Roma, (askanews) - Nel campo profughi di Ashti a Erbil, in Iraq, sono arrivati 5.500 cristiani iracheni, fuggiti da Mossul e Ninive, per scappare dall'offensiva dello Stato islamico nel nord del Paese. Qui nasce una nuova chiesa con 700 posti, costruita con pezzi di roulotte. È la prima che viene realizzata dopo l'arrivo dei rifugiati cristiani.
Lavoriamo nel campo profughi per i rifugiati, accogliamo più di 1.200 famiglie cristiane, circa 5.500 persone, afferma Emmanuel Adel Kalo, responsabile del campo profughi di Ashti.
Abbiamo costatato il bisogno di un luogo di preghiera per i cristiani, considerato l'elevato numero. E abbiamo deciso di costruire questa chiesa in collaborazione con una organizzazione francese, Fraternitè in Iraq.
E' una cosa meravigliosa, non c'è nulla di più forte che questa chiesa. Ringraziamo soprattutto l'organizzazione che ha realizzato questa chiesa, dice questo profugo iracheno.
VAriazioni su corale
Variazioni su un Corale di johann Pachelbel
organo Cortinovis e Corna della Chiesa parrocchiale di San leone a Cenate Sopra (Bg)
Complimenti all'organaro Pietro Corna
Episode 381: 2014 Paola Lanzavecchia Seta Barbera d'Alba Superiore DOC
In this video I review the 2014 Paola Lanzavecchia Seta Barbera d'Alba Superiore DOC. Erik Wait Tastes Facebook Group:
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Tg2000 il Post:Il Monastero del Roveto ardente
Con il nostro TgPost rimaniamo in Egitto dove tra una settimana - lo ricordiamo - arriverà Papa Francesco per una visita apostolica molto attesa. Nella notte un commando ha attaccato il monastero di Santa Caterina, sulle montagne del Sinai, uno dei luoghi simbolo del cristianesimo in Medio Oriente. Un attacco armato rivendicato dall'Isis al posto di polizia a guardia del monastero che ha provocato la morte di un agente e il ferimento di altri quattro. E' il più antico monastero cristiano al mondo, luogo caro alle tre religioni monoteiste.
Monumento al Redentore (Infiorata 2017), Caltanissetta
Il monumento al Redentore è un monumento in pietra e bronzo sito sulla vetta del monte San Giuliano, a Caltanissetta.
Si trova sulla sommità del monte San Giuliano, a 727 m s.l.m., circondato da un belvedere lastricato da cui da cui è visibile tutta la città e gran parte della Sicilia centrale.
Il monumento si compone di una statua bronzea collocata sopra un basamento in pietra. La statua, alta 4,85 metri, è opera della ditta romana Rosa e Zanazio, e rappresenta il Cristo redentore ispirandosi al gruppo marmoreo presente sulla facciata della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Il basamento in stile eclettico è stato realizzato con pietre calcaree grigie provenienti da una cava sita nelle vicinanze ed è sormontato da un elemento di raccordo cilindrico su cui poggia la statua; all'interno ospita una piccola cappella e una cripta, ed è circondato da una scalinata che la raccorda alla piazza antistante, intitolata all'architetto Ernesto Basile, autore del basamento.
La statua è orientata verso nord-est, e volge le spalle a Caltanissetta; questa particolarità ha dato adito nel tempo a leggende e superstizioni.
Sin dai primi anni che seguirono l'installazione del monumento, il Cristo redentore fu oggetto di una crescente devozione popolare, e ancora oggi la festa del Redentore viene celebrata il 6 agosto, giorno della Trasfigurazione di Gesù, con una processione che attraversa le strade del centro storico; dal 2013 la piazza sul monte San Giuliano è sede dell'infiorata, organizzata dal 4 al 6 Agosto.
Concerto di campane con imprevisto
Scampanio festoso nel giorno ottavo della festa di S.Lucia ad Acicatena, con un imprevisto divertente.
san demetrio 2008 a morigerati
fausto balla sul palco
70 anni della Liberazione di Rimini. Gnassi Riprendere appartenenza alla città
396 bombardamenti e l’82% degli edifici distrutti, 607 i civili deceduti: ciò che rimaneva di Rimini all’alba del 21 settembre 1944 era una città deserta.
Rimini celebra i 70 anni passati da quel 21 settembre, giorno della Liberazione della città, raccontando attraverso numerose iniziative, proprio la storia di quei giorni, la storia di tanti riminesi, nati e vissuti in quel periodo.
Come Sergio e Otello che, a Viserba nella casa requisita diventata il comando della Wermacht il primo, in una stalla “come Gesù bambino” il secondo, nacquero in quei giorni terribili del settembre ’44 mentre il fronte passava, raccontando con la propria presenza il senso di una storia personale, ma anche collettiva.
“Il senso di questi settant’anni è riprendere l'appartenenza di una città. Rimini è un tronco robusto che ha 2000 anni, nel ‘44 qualcuno ha provato a reciderlo, sembrava che questa città, questo tronco, che aveva 2000 anni fosse morto, è risorto in settant'anni di sviluppo oggi dobbiamo cambiare ancora. Aver avuto qua Sergio e Otello che sono due neonati di 70 anni, che sono nati sotto le bombe, è per dire che noi apparteniamo a qualcosa. Il nostro passaggio, io da Sindaco, è temporaneo e quando sei qui temporaneamente puoi decidere di fare delle cose devi avere il coraggio, come allora nel ’44, di ripartire. Se ce l'hanno fatta allora, in una Rimini distrutta, ce la dobbiamo fare anche noi oggi nella nostra Rimini” ha commentato il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi.
La cerimonia ufficiale per le Celebrazioni dei 70 anni della Liberazione è prevista per domenica 21 alle ore 11 con la deposizione di corone d’alloro al monumento ai Caduti nel cimitero di guerra del Commonwealth sulla superstrada di San Marino e al monumento ai Caduti in località Monte Cieco (via Santa Cristina). In serata alle 21, presso la Chiesa di Sant’Agostino, concerto dedicato al 70° anniversario della Liberazione di Rimini “La Risonanza” Coro Costanzo Porta direttore Fabio Bonizzoni, direttore del coro Antonio Greco, soprano Giorgia Cinciripi e mezzosoprano José Maria Lo Monaco.
Inoltre, alle 16 previsto “Tra le vie della memoria. Itinerari della città di Rimini 1943-1945” percorso guidato a cura di Elisa Gardini e Daniele Susini, I.S.R.I.C. Rimini. Nell’occasione sarà presentata anche l’app “Resistenza mAPPe”, che consentirà di conoscere i luoghi della Resistenza in Emilia Romagna. Alle 17.30 alla Biblioteca Comunale inaugurazione della mostra “100.000 fratelli. Sfollati d’Italia a San Marino durante la Seconda Guerra Mondiale” fotografie di Luigi Severi e Giorgio Zani a cura di Angelo Turchini, direttore I.S.R.I.C. Rimini. La mostra “RIMINI 1944-2014 ... Pur l’avvenir siam noi” allestita presso il Palazzo del Podestà in piazza Cavour sarà inaugurata alle 18.30. Le fotografie provengono dall’Archivio Moretti - Studio Morosetti, le immagini e documenti sono della Biblioteca Gambalunga, la mostra è a cura della Biblioteca Civica Gambalunga e del Consorzio dei saperi.
Un ulteriore appuntamento è previsto per sabato 27 settembre alle 17 al Palazzo del Podestà - Sala riunioni in piazza Cavour con la presentazione del volume “Non piu’ leggenda. Racconti della Resistenza di ieri e di oggi” di Giuseppe Bonura, Cesare Padovani, Giancarlo Rossi, Piero Meldini, Mario Guaraldi. Con un saggio di Angelo Turchini e Daniela Calanca.
Tutti gli eventi sono promossi dal Comune di Rimini e l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della Provincia di Rimini.
La Santa Messa Rai 1 - Altamura (Bari)
La santa messa in diretta su Rai 1 in diretta dalla cattedrale di S.Maria Assunta di Altamura in occasione della giornata del ringraziamento.
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Tartufo
L'Abruzzo è una delle regioni italiane più ricche di tartufi. Se ne contano quasi trenta varietà, tutte dall'aroma inconfondibile e di qualità eccellente. La tipologia più cara e pregiata, dalle grandi dimensioni e dal sapore forte e deciso, è il Tuber Magnatum, il tartufo bianco, largamente diffuso nella zona del medio ed alto vastese. Altre varietà sono il Tartufo nero pregiato, il Tartufo nero invernale, il Tartufo nero estivo o Scorzone.
La conoscenza e l'apprezzamento del tartufo affonda le sue radici all'inizio dell'800 e, con essa, forme diverse di utilizzazione e trasformazione. Il tartufo dà un sapore spiccato a salsicce, aromatizza l'ottimo olio locale, caratterizza i pecorini stagionati e le creme da condimento, oltre che entrare da protagonista nella preparazione di primi e secondi piatti della tradizione. La raccolta del tartufo si compie con l'aiuto di cani da riporto, idoneamente addestrati per la ricerca, ma in passato veniva utilizzata anche la femmina del suino.
Il tartufo bianco si trova steso lungo gli argini dei fiumi ad un'altitudine compresa tra i 200 e i 600 metri s.l.m.. La stagione comincia agli inizi di ottobre, per proseguire sino alla fine dell'anno. Dopo un'accurata spazzolatura dei tuberi raccolti per eliminare ogni residuo di terra, la conservazione a livello familiare viene fatta a bagnomaria, nel burro, o in acqua salata.
Diversi sono gli eventi in cui il tartufo è il protagonista indiscusso, prima fra tutte è la sagra Tartufo Re che si svolge a Torrebruna nella prima metà di agosto.
The Abruzzo region is one of the Italian regions where truffle is most widespread. There are more than thirty varieties, with a unique scent and excellent quality. The most liked and prized, thanks to its large dimensions and strong taste, is the Tuber Magnatum, white truffle, which is widespread in the high and medium Vasto area. Other varieties are the prized black truffle, the winter black truffle, the summer black truffle or the Scorzone.
Truffle knowledge and appreciation is rooted back to the early '800s and along with them its various methods of use and processing. Truffle provides a very unique flavor to sausages, it flavors the excellent local oil, and it characterizes aged pecorino cheese and various dressing creams in addition to playing a protagonist role in the preparation of pasta and fish or meat traditional dishes. Truffle harvesting is carried out with retriever dogs, which are trained to find it, but in the past sows were also used for that purpose.
White truffle can be found near the river beds and at a height included between 200 and 600 above sea level. The season begins in early October and it continues up to the end of the year. After the truffles undertake an adequate brushing so that any soil residue is removed, they are preserved in bain-marie, or in butter, or in salted water.
There are many events where truffle is celebrated and the most important one is the Tartufo Re (Truffle King) village festival held in Torrebruna in the first two weeks of August.
I LUOGHI DELLA MEMORIA
Rassegna fotografica di Costantino Damico
organizzata dall'Associazione culturale Ulisse
di san Demetrio Corone.
Film ed elaborazione video di G. Piro.
La canzone è di P. Cacozza.
Le campane di santa gemma.
Le campane della chiesa di sanTa gemma.