Il Santo del giorno San Luigi Scrosoppi
Liturgia del giorno: Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62; Sal 22; Gv 8,1-11
Luigi Scrosoppi è patrono dei malati di Aids perché alla sua intercessione fu attribuita la guarigione, avvenuta in Sudafrica nel 1966, di un giovane affetto da questa patologia. In famiglia aveva già due sacerdoti della Congregazione dell’Oratorio (Flilippini): il fratello Giovanni Battista e il fratellastro Carlo de Filaferro. Luigi fu ordinato a 23 anni a Udine, dove era nato il 4 agosto 1804, e fu assegnato come aiutante del fratellastro nella “Casa delle Derelitte”, che accoglieva ragazze povere e abbandonate (95 come interne e 230 come esterne) che imparavano a leggere e scrivere, a ricamare e a fare lavori domestici. Incaricato di formare le maestre volontarie che si occupavano dell’assistenza e dell’istruzione delle ospiti, col tempo egli riuscì a trasformare il loro volontariato in una scelta di vita, riunendole in una congregazione religiosa che, iniziata nel 1837 a Udine, nel 1845 assunse la denominazione definitiva di Suore della Provvidenza, attirando ben presto numerose vocazioni. A 42 anni, anche don Luigi entrò fra gli Oratoriani, diventando loro Preposito nel 1845, poco dopo la morte di Carlo. Nel 1866 le leggi “eversive” varate dal governo dopo l’Unità d’Italia soppressero la comunità dei Filippini, ma don Luigi riuscì a far restare le sue suore. Instancabile nel suo zelo, a proprie spese fece abbellire la facciata della chiesa di S. Maddalena, fondò a Orzano una scuola gratuita, aprì una casa per le ex-allieve serventi bisognose di riposo e di assistenza, sostenne il “Giornale del Popolo”, fondò a Udine un istituto per sordomute, aiutò le Clarisse, che erano molto povere, concorse a creare il Collegio Giovanni da Udine, aiutò l’Opera dei Sacerdoti poveri, beneficò i chierici bisognosi del seminario e contribuì a promuovere un’opera per sacerdoti missionari vecchi e malati.. Dopo una lunga e dolorosa malattia, lo Scrosoppi morì il 3 aprile 1884. Fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 1981 e da lui canonizzato il 10 giugno 2001.