Strinari di Catanzaro - Pizzo - agosto 2019
Tarantella tipica eseguita dal gruppo folk Strinari Città di Catanzaro davanti alla Chiesa di San Francesco a Pizzo di Calabria in occasione del Corteo Storico Murattiano nell'agosto del 2019
L'apparizione di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo
L'apparizione di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo
Servizio di Enrico Selleri
SICILIA TV FAVARA - Curia. I nuovi incarichi pastorali disposti da Mons. Montenegro
Al fine di provvedere alle necessità pastorali dell'Arcidiocesi di Agrigento, mons. Francesco Montenegro ha disposto, domenica 5 settembre 2010, un'ampia serie di nuovi incarichi pastorali. Di seguito le nuove nomine suddivise per zona pastorale.
++++++++ Zona pastorale San Gerlando - Agrigento
- Sorce Mario parroco della parrocchia Sacro Cuore (Quadrivio)
- Sicilia Giuseppe co-parroco della parrocchia Sacro Cuore (Quadrivio)
- Gambino Angelo parroco della parrocchia Santa Croce (Villaseta)
- Restivo Luca vicario parrocchiale della parrocchia San Lorenzo (Monserrato) e direttore dell'Ufficio di Pastorale
Giovanile della Curia.
- Vaccaro Notte France. vicario parrocchiale della parrocchia di San Leone
- Lentini Giuseppe vicario parrocchiale della parrocchia San Giuseppe e collaboratore dell'Ufficio Liturgico della Curia
- Tortorici Alfonso vicario espiscopale per l'Amministrazione, Direttore dell'Ufficio Amministrativo della Curia e cappellano delle Suore Salesiane.
- Gulli Nino economo dicoesano.
- Raso Salvatore condirettore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali della Curia
- Castronovo Calogero presidente commissione BB.CC.EE. e consulenten dell' ufficio amministrativo della Curia
- Scilabra Vito assistente Unitario dell'Azione Cattolica Italiana
- Gaziano Girolamo cappellano delle suore Ancelle Riparatrici
- Cuffaro Vincenzo aiuto Cappellano dell'Ospedale San Giovanni di Dio
- Nocera Renato parroco della parrocchia S. Francesco D'Assisi di Aragona
- Gagliano Giuseppe parroco della Chiesa Madre di Montallegro
- Ombeni Mupenda vicario Parrocchiale della parrocchia SS.Trinità di Porto Empedocle
- Sanfilippo Sergio parroco della Chiesa Madre di Realmonte
- Giunta Ignazio parroco della Chiesa Madre di Linosa
++++++++ Zona pastorale S. Angelo
- Castronovo Antonio parroco della chiesa madre di Licata e di San Gabriele
- Di Vincenzo Gaspare parroco della parrocchia S. Maria La Vetere, S. Paolo e BMV Cotturo di Licata
- Casula Giorgio vicario parrocchiale della parrocchia Santa Barbara di Licata
- Maiorana Fabio parroco della parrocchia Sacra Famiglia e Maria SS. Degli Angeli di Palma di Montechiaro
++++++++ Zona pastorale P. G. La Lomia
- Attardo Salvatore vicario parrocchiale della parrocchia Santa Lucia di Canicattì
- Fra Giovanni Augello rettore del Santuario Madonna della Rocca di Canicattì
- Casà Stefano prarroco della Chiesa Madre di Naro
- Burgio Francesco direttore dell'Oratorio interparrocchiale di Campobello di Licata
++++++++ Zona S. G. Giordano Ansalone
- Fregapane Giovanni parroco della Chiesa Madre di Alessandria della Rocca
- Cardella Salvatore vicario parrocchiale della parrocchia Matrice e Santa Rosalia
di Bivona
- Guarino Francesco parroco della parrocchia Sacra Famiglia di San Biagio Platani
- Rizzo Carmelo vicario parrocchiale della Chiesa Madre di San Giovanni Gemini
- Fra Massimili. Novembre rettore della chiesa S. Francesco d'Assisi di San Giovanni Gemini
++++++++Zona S. Calogero
- Lo Bue Carmelo parroco della Chiesa Madre di Sciacca
- Barone Pasquale parroco della parrocchia di S. Michele di Sciacca
- Fra Domenico Agnetta parroco della parrocchia BMV di Fatima di Sciacca
- Fra Edgardo Lopez vicario parrocchiale della parrocchia BMV di Fatima di Sciacca
- Tutino Giuseppe amministratore parrocchiale San Calogero di Sciacca
- Abel Mpepo Pascal vicario parrocchiale della parrocchia S. Agostino di Caltabellotta
- Pititteri Saverio parroco della Chiesa Madre di Lucca Sicula
- Maniscalco Giuseppe parroco della Chiesa Madre di Ribera
- Augello Luciano amministratore parrocchiale della parrocchia S. Teresa di Ribera
- Di Nolfo Mario amministratore parrocchiale della parrocchia S.Domenico Savio di Ribera (Seccagrande)
- Amodeo Antonino rettore della Chiesa San Pellegrino di Ribera
- Catanzaro Antonino amministratore parrocchiale della Chiesa Madre di Montevago
- Di Salvo Lillo parroco della Chiesa Madre di Sambuca di Sicilia
- Barbera Filippo parroco della Chiesa Madre di S. Margherita Belice
Ruoppolo Teleacras - Decreto sblocca Italia e non Sicilia
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( ) Teleacras Agrigento del 25 giugno 2014.
Incredibile : nessuna opera siciliana nell'elenco del decreto Sblocca Italia. Ancora 7 giorni di tempo ai sindaci per aderire all' iniziativa.
Ecco il testo :
In Italia si è scatenata la corsa al decreto cosiddetto Sblocca Italia, che è il decreto sblocca Italia e non sblocca Sicilia. Nell'elenco delle opere che i sindaci di tutta Italia hanno spedito a Palazzo Chigi, dove abita il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non vi è nemmeno un' opera siciliana. Incredibile : il sindaco di Roma nella lettera a Babbo Natale ha scritto la metropolitana C, Torino il passante ferroviario, Napoli il recupero delle periferie, Bari il teatro Margherita, poi ancora Varese, Bologna, Livorno, Ferrara e Salerno. E poi Catanzaro e altri 50 sindaci calabresi si sono associati per lo sblocco della diga sul Melito. E poi, invece, navigando lo stretto da Villa San Giovanni a Messina non vi è nulla : deserto, silenzio, omissione, irresponsabilità, cinismo e menefreghismo. In Sicilia non vi sono lavori da sbloccare affinché siano conclusi, tutte le opere incompiute sono state compiute, i nostri sindaci sono i più amati nei sondaggi, la qualità della vita delle nostre città è rinomata, non vi sono strade, ponti, condotte, palasport, quartieri e tanto altro ancora da sbloccare. Quanto siamo fortunati noi siciliani che abitiamo nel paradiso terrestre, e siamo anche ingrati e peccatori, perché bestemmiamo quando invece dovremmo accorgerci e riconoscere da quanto bene siamo circondati. Adesso bando ai giri di parole : sindaci siciliani, dormiglioni e infingardi (che per gli ignoranti come me significa mentitori, ingannevoli, illusori, indolenti e pigri), sappiate, se non lo sapete, che il termine per presentare le vostre opere da sbloccare scade tra 7 giorni. Orsù, coraggio, uno sforzo, e poi rientrate meritatamente alle vostre ferie perenni. A Sciacca, uno studente, lui, Giuseppe Catanzaro, offre una mano d'aiuto al sindaco, e ha diffuso alle redazioni un elenco di opere da sbloccare a Sciacca : il teatro Samonà, le piscine comunali i cui lavori sono iniziati nel 1975, il Museo del mare, la Chiesa della Raccomandata, il Ponte Verdura sulla 115 utilizzando i soldi dello Stato e non della Regione, e poi, e poi, e poi. Tutto poi, ma poi quando poi ?
09-03-2015 Precetto pasquale interforze celebrato a Catanzaro
“Siate profeti, mandati a curare la lebbra che affligge il territorio. Agite, donate voi stessi affinché la terra di Calabria torni a splendere”. E’ stata l’esortazione che S.E. Mons. Santo Marcianò ha rivolto a tutte le forze armate presenti nella Chiesa Mater Domini di Catanzaro dove, ieri mattina, l’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia ha celebrato una Santa Messa (animata dal coro della comunità Aquaviva di Cosenza) in occasione del Precetto Pasquale Interforze.
Ruoppolo Teleacras - Marino - Catanzaro, secondo round
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( ) Teleacras Agrigento dell' 1 aprile 2015.
L’ex assessore Nicolò Marino replica alla notizia della citazione diretta a giudizio per diffamazione. E Catanzaro annuncia una seconda querela contro di lui.
Ecco il testo :
Lui è Nicolò Marino, ex pubblico ministero antimafia a Caltanissetta e Catania, ed ex assessore regionale all’Energia. Marino è scosso “dalla – come scrive lui – improvvisa divulgazione di informazioni in merito alla mia citazione diretta innanzi al Giudice di Pace per rispondere di diffamazione in danno dei fratelli Catanzaro, disposta dalla Procura di Palermo senza che mi sia stata notificata informazione di garanzia e neanche il rituale avviso di deposito degli atti dal Giudice di Pace”. E allora ecco perché – spiega Nicolò Marino – “ciò mi impone di intervenire a mezzo stampa, non certo per anticipare il relativo processo al quale, comunque, con le garanzie che si devono ad un qualunque cittadino, preliminari investigazioni più complete avrebbero probabilmente fornito un quadro più completo, bensì per ribadire il mio documentato pensiero, come del resto già ribadito pubblicamente e, di recente, in sede istituzionale, davanti la Commissione parlamentare di inchiesta sulla Eco - mafia. La “Catanzaro costruzioni”, come si ricava in maniera inconfutabile dai lavori della commissione da me costituita, ha beneficiato di autorizzazioni rilasciate dalla Regione Siciliana in palese e insanabile violazione di legge. La stessa “Catanzaro costruzioni” ha composto una delle Associazioni temporanee di imprese che si aggiudicarono la gara dei Termovalorizzatori. I signori Catanzaro risultano fra gli accusatori del sindaco di Siculiana, del comandante dei Vigili urbani e del capo dell' Ufficio tecnico di quella città, rei di volere gestire la loro discarica pubblica: la sentenza del competente giudice, definitiva, oltre che assolvere gli imputati dal reato di abuso loro contestato, ha accertato come la “Catanzaro costruzioni”, in palese violazione di legge, si sia appropriata di una discarica pubblica (con riferimento alla terza vasca). Ribadisco ancora che i fratelli Catanzaro hanno intrattenuto rapporti di affari con soggetti indagati in quanto ritenuti vicini a uomini di spicco di Cosa Nostra, e hanno acquistato una società di Francesco Zummo, ritenuto prestanome di Bernardo Provenzano. Punto. La “Catanzaro Costruzioni” incassa il secondo colpo da Nicolò Marino, prossimo al primo processo per diffamazione, e prepara il terreno ad un eventuale secondo scontro processuale. Infatti, a seguito delle nuove dichiarazioni rese alla stampa dall’ ex assessore regionale, la società Catanzaro annuncia : “Abbiamo ridato mandato ai nostri difensori per querelare l'ex assessore Marino affinché innanzi al Giudice si accerti la verità e ciascuno si assuma le conseguenze correlate.
TG FOCUS Catanzaro 202/o anniversario dell'Arma dei Carabinieri RTC TELECALABRIA
CATANZARO. Si è aperta con il ricordo del maresciallo capo Silvio Mirarchi, catanzarese di nascita ucciso a Marsala, la celebrazione per il 202/o anniversario dell’Arma dei carabinieri nella sede del comando Legione Calabria a Catanzaro. Il generale di Corpo d’armata Tullio Del Sette, comandante della Legione, ha consegnato 25 riconoscimenti ai militari dei Comandi provinciali di Catanzaro, Cosenza, Reggio, Crotone, Vibo e dello Squadrone eliportato Cacciatori distintisi in attività di servizio. Nel suo discorso il generale ha espresso apprezzamento per i risultati raggiunti, ‘frutto di un impegno perdurante che si protrae spesso fuori dall’orario di servizio, a volte anche con rischio personale’. Nel 2015 sono stati commessi 63.586 delitti, l’Arma ha proceduto nell’80,18% dei casi e ha scoperto, in totale, gli autori di 16.150 reati. Il generale ha anche annunciato che l’Arma disporrà di nuove caserme che in alcuni casi, come Marina di Gioiosa Ionica ed Amantea, sorgeranno in beni confiscati alla ‘ndrangheta. Rivolgendosi ai suoi uomini, il comandante della Legione ha aggiunto: ‘Sono certo che continuerete ad assolvere il servizio con determinazione, consapevole fermezza e intelligente spirito di iniziativa a esclusivo interesse della nazione, a beneficio della nostra gente e di questa meravigliosa terrà. Il generale Rispoli ha concluso citando una frase del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: ‘Ho capito una cosa molto semplice ma decisiva: gran parte delle protezioni mafiose, dei privilegi mafiosi caramente pagati dai cittadini, non sono altro che loro diritti. Assicuriamoglieli, togliamo questo potere alla mafia, facciamo dei suoi dipendenti i nostri alleati’. Alla cerimonia erano presenti anche gli alunni dell’Istituto comprensivo Vivaldi. L’anniversario della fondazione del Corpo è stato celebrato anche nei singoli Comandi provinciali della Calabria.
GELA ARCHEOCLUB D'ITALIA-FILMATO ICONA DELLA MISERICORDIA
La sede di Gela dell'Archeoclub d'Italia presenta Progetto Icona che è inserito nell'itinerario religioso dei beni culturali. Si ringrazia il rettore della Chiesa di S. Agostino Don Lino Di Dio per le fotografie messe a disposizione.
SICILIA TV (Favara) La chiesa contro la Mafia. Convegno a Favara
La chiesa contro la mafia. Questo è il titolo di un convegno che si è tenuto ieri pomeriggio presso le sale del Castello chiaramonte di Favara. All'iniziativa organizzata dalla Curia Arcivescovile, Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro, Comunità Ecclesiale di Favara e Comune di Favara sono interventi il sociologo Gianni Notari e Angelo Chillura dello Studio Teologico San Gregorio Agrigentino. Presente anche il direttore dell'ufficio pastorale sociale don Mario Sorce. Nel pomeriggio di oggi sempre al castello chiaramontano un altro convegno dal titolo: Mafia ed educazione con gli interventi di Giuseppe Notarstefano e Gioacchino Lavanco dell'Università di Palermo; domani invece si parlerà di Mafia e testimonianza dove interverranno: Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria Agrigento e Laura Vaccaro, sostituto procuratore di Palermo.
Netturbini sul Duomo di Giarre
apertura porta santa Cattedrale di Catania
Ruoppolo Teleacras - Rifiuti, annunci in attesa di riscontro
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( ) Teleacras Agrigento del 21 luglio 2016.
Il 26 la discarica di Gela, il primo agosto ok anche alla discarica di Siculiana, e al più presto la riforma del settore con 9 Ato. Emergenza rifiuti e annunci. Atteso riscontro.
Ecco il testo :
Nella discarica a Siculiana l’ impresa Catanzaro ha installato l’ impianto di biostabilizzazione. I rifiuti saranno asciugati, quindi biostabilizzati, prima di essere smaltiti. Dunque, dal primo di agosto in poi la discarica siculianese sarà ancora attiva, dopo la chiusura tecnica necessaria per compiere i lavori di biostabilizzazione, imposti dalla legge in materia. Pertanto da lunedì giorno di Sant’Alfonso De Liguori, che Agrigento ha omaggiato intitolandogli una Chiesa nei pressi della Cattedrale, i rifiuti della città e di tanti altri comuni della provincia saranno conferiti nella discarica a Siculiana, a pochi chilometri, e non più a centinaia di chilometri, fino a Lentini, da dove, spesso, gli auto – compattatori agrigentini sono tornati indietro ancora pieni perché anche la discarica di Lentini, complici i capricci della palermitana Bellolampo, è stata caricata eccessivamente fino a saturarsi. Il 26 luglio, martedì prossimo, come annunciato da Crocetta, sarà inoltre a disposizione la discarica pubblica a Gela. L’ auspicio dei sindaci della Sicilia Occidentale è che l’ annuncio corrisponda a verità. Nel frattempo la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge di riforma del settore. Gli Ato saranno 9, uno per ogni provincia, e imporranno una tariffa unica, di loro competenza. Una sezione regionale unica si occuperà invece delle gare di appalto, e sarà impegnata anche nei controlli sui costi delle gestioni provinciali tramite il Consiglio regionale di sorveglianza, costituito da 3 esperti che lavoreranno in collaborazione con l’ Assessorato. Non appena si insedieranno i 9 Ato, tutta la babele delle strutture territoriali al momento più o meno attive, e i contratti in essere, saranno assorbiti negli Ato salvaguardando gli attuali livelli occupazionali. E pertanto il ciclo dei rifiuti non sarà interrotto, al contrario di quanto accade adesso a causa delle discariche sature e in attesa della concretizzazione degli annunci di Crocetta. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente dell’ Anci, l’ Associazione dei Comuni, denuncia che al momento in tutta Sicilia vi sono almeno 4 mila tonnellate di rifiuti non raccolti. E il Governo regionale, altro annuncio, ha promesso una raccolta straordinaria soprattutto nelle località turistiche.
Roma - Rubavano offerte dei fedeli in chiesa: arrestati (25.10.17)
- I carabinieri della stazione San Sebastiano li hanno notati mentre stavano percorrendo in bicicletta via Appia Pignatelli. I militari hanno deciso di fermarli per un controllo, durante il quale è saltato fuori un flessometro con all’estremità del nastro biadesivo e 40 euro, tutti in monete. I militari hanno subito pensato che si trattasse di un furto delle monete lasciate dai fedeli in qualche luogo sacro poco distante. Le immagini della videosorveglianza della chiesa di “San Tarciso”, nel quartiere IV Miglio Appio, hanno confermato i sospetti. Il denaro recuperato è stato interamente riconsegnato al parroco della chiesa.
I carabinieri hanno accertato che gli arrestati, il 16 ottobre scorso, avevano messo a segno un altro furto analogo nella Basilica di “San Sebastiano Fuori le Mura”, sulla via Appia Antica. I malfattori avevano rubato il denaro inserendo il metro metallico estensibile, modificato con il con il nastro adesivo sulla punta, nella fessura delle bussole delle offerte. I ladri “seriali” sono, ora, rinchiusi nel carcere di Regina Coeli. (25.10.17)
TPI 2019 n° 31 h.12,40 PELORO DIRAMAZIONE AFS - Associazione Ferrovie Siciliane MESSINA
Il Binato Breda dopo aver percorso in lungo e in largo la penisola intera , tocca il suolo di Sicilia per la parte conclusiva del suo servizio di viaggio col TPI 2019
PeritOlive - Perito (sa)
PeritOlive 3^ edizione. 28-29-30 dicembre 2013
Ruoppolo Teleacras - Rifiuti all' estero, no a poteri speciali
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( ) Teleacras Agrigento del 27 maggio 2016.
Il Governo nazionale nega poteri speciali a Crocetta per l'emergenza rifiuti in Sicilia. La spazzatura sarà trasferita all'estero. I dettagli dell' accordo concluso.
Ecco il testo :
Da Palermo il presidente della Regione ha invocato da Roma poteri speciali per fronteggiare l’emergenza rifiuti, come all’ epoca il generale Dalla Chiesa contro la mafia. Picche. Rosario Crocetta ha supplicato che il Governo nazionale dichiarasse lo stato di emergenza rifiuti in Sicilia. Ancora picche. E, pertanto, adesso, a fronte delle discariche, quasi tutte private, al collasso perché sature, l’ unica soluzione praticabile è caricare i camion di spazzatura e trasferirla fuori dalla Sicilia, ovviamente a pagamento, e pagano i siciliani. A Crocetta il Governo Renzi ha concesso la possibilità di concludere accordi con altri presidenti di Regione per spedire i rifiuti oltre lo Stretto di Messina. E poi, il Governo regionale è abilitato a bandire una gara europea per esportare la spazzatura anche oltre il confine delle Alpi. Nel frattempo, anche con un pre – trattamento ridotto, saranno utilizzate ancora le attuali discariche, tra Siculiana, Ragusa, Lentini e Catania, prorogando l’emergenza che scade il 31 maggio, e scongiurando il rischio che dal primo giugno fossero senza meta le circa 5mila tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno in Sicilia. Come contropartita di cotante concessioni, la Regione Sicilia si è impegnata a ultimare l’attivazione di due discariche pubbliche, a Gela e ad Enna, poi ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata di almeno il 3 per cento, e poi, finalmente, il vero ed efficace rimedio ai mali : la costruzione di 2 termovalorizzatori per incenerire 700 mila tonnellate di rifiuti, come previsto dall’ apposito decreto Renzi del 2015. Poi, bisognerà occuparsi del disegno di legge di riforma del sistema, ancora imperniato sugli Ato. Attualmente la gestione dei rifiuti in Sicilia è divisa tra 19 società, e 27 sono gli Ato in liquidazione che hanno provocato un buco da 2 miliardi di euro di debiti. Il traguardo sarebbe la soppressione degli Ato e la costituzione di un’ agenzia unica, centralizzata, che, però, qualora fosse gestita dalla politica, si trasformerebbe ben presto in un carrozzone spendaccione e clientelare, come lo sono stati gli Ato.
SICILIA TV (Favara) La storia di Sant'Antonio
Avellino vista dall'alto - drone
Carcere Borbonico, corso Vittorio Emanuele, Chiesa del SS Rosario, Torre dell'orologio, Piazza della Libertà
Musica Royalty free: bensound.com
Giorgio Barone Adesi: Guerra religiosa nel Cario: un problema di tutti
In un momento così difficile nell'area del Mediterraneo, quando nel Cairo vi è in atto una vera e propria guerra tra musulmani e copti è necessario parlare di tolleranza religiosa. Bisogna parlarne perché è un problema che riguarda tutte le società, bisogna capire quanta sofferenza ci sia per l'assenza di tolleranza, e dovrebbe farci capire l'abc iniziale dei diritti fondamentali dell'uomo, la libertà di pensiero e la libertà religiosa. Così si esprime il professor Giorgio Barone Adesi, ordinario di Diritto romano all'Università 'Magna Graecia' di Catanzaro nel dibattito 'La tolleranza religiosa fra Galerio e Costantino?', il seminario di studio tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Salento.
Al seminario, organizzato dalla professoressa Francesca Lamberti, direttrice del Dipartimento di Studi giuridici dell'Ateneo, in collaborazione con la sezione leccese dell'Associazione di Studi Tardoantichi (presieduta dalla professoressa Maria Elvira Consoli), interverranno come discutant esperti di diritto, storia e letteratura tardoantichi dell'Università del Salento, come il professor Francesco Grelle (già preside della Facoltà di Giurisprudenza), il professor Pasquale Rosafio e il dottor Alessandro Capone.
Il professor Barone Adesi si è formato alla scuola romana di Edoardo Volterra, si è specializzato presso la Scuola di perfezionamento in Diritto romano e Diritti dell'antico Oriente mediterraneo presso l'Università di Roma 'La Sapienza' e licenziato in Teologia all'Università Angelicum di Roma. Ha trascorso periodi di ricerca in Grecia, Russia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti.
È stato Professore presso le Università di Roma 'La Sapienza' e Trieste. Le sue ricerche sono state prevalentemente rivolte ai rapporti tra Chiesa e Impero Romano, nonché alla storia e la spiritualità del monachesimo greco nell'Italia meridionale.
Con il nome di Nilos Vatopedinos, è Ieromonaco athonita ed è stato Archimandrita di alcuni monasteri greco-ortodossi in Calabria e Sicilia, parroco della Chiesa di San Nicola dei Greci Ortodossi di Lecce e, per oltre un decennio, vicario dell'Arcidiocesi ortodossa d'Italia del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli per l'Italia
meridionale.
Siena Santa Maria dei Servi
Siena's Santa Maria dei Servi