Chiesa di San Domenico, Palermo.
La chiesa e il chiostro del convento di San Domenico
Il convento e la chiesa, dedicata inizialmente a Santa Maria Maddalena, furono costruiti nel XIV secolo ma subirono ampliamenti e modifiche attraverso i secoli. Vi abitarono fino alla metà del 1500 le monache agostiniane. Passò successivamente ai padri predicatori, detti più comunemente domenicani.
Gallipoli: Il chiostro di San Domenico
Stamattina abbiamo visitato il Chiostro di San Domenico, uno dei beni attrattori del Sac Salento di Mare e di Pietre, nel centro storico di Gallipoli, adiacente all'omonima chiesa che fu riedificata negli ultimi anni del XVII secolo sulle rovine di un tempio antico. Nel chiostro è ancora possibile ammirare alcuni affreschi raffiguranti la flotta cristiana all'ancora nella rada di Gallipoli dopo la battaglia di Lepanto.
Il meraviglioso edificio fu realizzato intorno al XV secolo, oggi ospita il Laboratorio Urbano Liberal'Arte, dove arti e tecnologie si fondono insieme per coltivare giovani talenti, in un ambiente fertile in cui sperimentare nuove modalità di aggregazione e sviluppare idee creative. Liberal'arte è una location che vive grazie ad innumerevoli iniziative, corsi, eventi e progetti organizzati dagli enti partner - Emys, Appleheart, La Bottega di Pero e Legambiente.
Sala Del Calendario nel Convento di San Domenico a Palermo
La Sala Del Calendario è un ambiente privato ed interno al Convento di San Domenico. In questa sala si conserva ancor oggi il magnifico affresco a parete di un calendario liturgico realizzato nel 1723 dal Padre domenicano Benedetto Maria Castrone, contraddistinto dal motto IANI PORTA ovvero Porta perpetua del Tempo. Il calendario perpetuo rappresentato copre un arco temporale che va dal 1700 fino al 2192 e permette di stabilire attraverso calcoli matematici misti a fondamenti astronomici, le date delle più importanti festività mobili tra cui la Pasqua e altre ricorrenze legate all'anno liturgico.
Le visite guidate sono solo su prenotazione ed a cura dell'Associazione Itiner'ars.
SITO: itinerars.it
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Oratori del Rosario in Santa Cita, in San Domenico, Chiesa di Santa Maria in Valverde - Palermo
I TESORI DELLA LOGGIA
I tesori della Loggia sono cinque gioielli architettonici, vicinissimi tra loro, ubicati nel centro storico della città tra la via Roma e il mare: l'Oratorio del Rosario in San Domenico, l'Oratorio del Rosario in Santa Cita, la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, la Chiesa di Santa Cita, la Chiesa di Santa Maria di Valverde. Custodiscono opere d'arte straordinarie di Anton Van Dyck, Luca Giordano, Matthias Stom, Pietro Novelli, Filippo Paladini, Giacomo Serpotta.
Duomo di Taranto e Chiesa di San Domenico
Duomo di Taranto e Chiesa di San Domenico
Chiesa San Domenico Maggiore - Lezioni di Storia Napoletana - Ing. Angelo Cozzolino
La chiesa di San Domenico Maggiore è una chiesa basilicale di Napoli, tra le più interessanti dal punto di vista storico ed artistico.
Fu voluta da Carlo II d'Angiò ed eretta, inizialmente in stile gotico, tra il 1283 e il 1324, divenne la casa madre dei domenicani nel regno di Napoli e chiesa della nobiltà aragonese.
Fa parte di un complesso conventuale che si trova nel centro antico della città, nella piazza omonima.
L'ingresso principale è rivolto a nord e vi si accede, attraverso un ampio cortile, dal vicolo San Domenico, mediante un portale con numerosi elementi gotici; sulla parte alta esterna dell'arcata vi è un affresco raffigurante La Vergine che offre lo scapolare domenicano al beato Reginaldo della scuola di Pompeo Landulfo (pittore vissuto nella seconda metà del XV secolo).
Il lato interno del portale presenta una iscrizione che testimonia la munificenza di Carlo II d'Angiò nei confronti dei frati; lo stesso sovrano è raffigurato in una statuetta di marmo posta in una nicchia.
L'ingresso della chiesa è attraverso il pronao settecentesco, mentre tra il portale marmoreo gotico (ad arco acuto) e la porta lignea
Chiesa di Sant'Agostino a Palermo
La Chiesa e il Chiostro di San Gregorio Armeno
Palermo: I tetti di Santa Caterina e i tesori della clausura
TELE ONE: Il servizio e le interviste di Massimo Brizzi tratte dal TG Medianews
I Tetti di Santa Caterina d' Alessandria, nel cuore della clausura.I tesori nascosti nel cuore della clausura, così inizia un viaggio indietro nel tempo che farà raggiungere al visitatore un palcoscenico privilegiato- pronto a svelare una suggestiva cartolina- nel cuore pulsante della ricchezza architettonica del percorso arabo normanno da un diverso e dominante punto d’osservazione.
Questa però è solo la fine della storia, forse anche la più scontata, perché il tesoro quello vero, inizia a rivelarsi dopo aver varcato la porta d’accesso del complesso monumentale religioso, dimora fino a pochi anni fa, di chi per scelta aveva interrotto le relazioni con il mondo esterno, consacrando l’intera vita alla preghiera ed alla meditazione.
La clausura papale la forma di clausura monastica più rigida si presenta in tutta la sua forza già nel parlatorio, dove fitte sbarre, nei rari colloqui con i familiari, erano a guardia della scelta intrapresa dalle religiose.
L’oratorio è la prima tappa all’interno del monastero dove troneggia “La Madonna del Rosario “ attribuita a Rosalia Novelli, affiancata da una scultura dedicata a San Domenico.
Subito dopo le prime scale un lungo corridoio per accedere alla balconata che si affaccia sul chiostro dove all’austerità del luogo si contrappone un senso di serenità. Il cammino continua attraverso il luogo dove le suore protette dalle grate prendevano parte alla messa senza essere viste. E già una ricca collezione di ceroplastiche si manifesta al visitatore, opere d’arte realizzate da artigiani siciliani tra il 700 e l’ottocento. L’accesso ai tetti ed alle sue terrazze è preceduto da un suggestivo passaggio nel sottotetto della chiesa.
Ed ecco la terrazza dall’alto della cupola e il panorama mozzafiato sull’intera città.
Racchiuso all’interno del monastero l’ingranaggio dell’orologio probabilmente più antico di Palermo, le reliquie di sante Rosalia un percorso che dal Coro Piccolo conducendo al Coro Grande, era stato dedicato alla meditazione della passione di Cristo.
Ed ancora Ceroplastiche e sculture lignee per arrivare al Coro Grande e tornare nella contemporaneità del mondo esterno
Chiesa di San Agostino in Palermo
Chiesa di Santa Maria di Gesù a Palermo
san Ginesio, Chiesa di sant'Agostino e Chiostro (manortiz)
La Chiesa di Sant’Agostino con l’annesso Convento degli Agostiniani sorge sui resti di quello che era in origine un primitivo edificio religioso dedicato a Santa Maria Maddalena costruito nel 1230 ed i cui caratteri sono ancora oggi visibili nella muratura dell’abside e sul fianco destro, che porta i segni di un antico ingresso con archi e porticato.
La chiesa fu restaurata completamente nel XVIII secolo su progetto di Carlo Antonio Sassi, come indicato nell’iscrizione sul portale d’ingresso,e più precisamente tra il 1750 ed il 1756, anni in cui si provvide a demolire il portico della facciata donandole l’aspetto barocco che ancora oggi conserva.
Nel 1799, a causa di un violento terremoto, tutto il complesso subì seri ed ingenti danni e si dovette abbattere il campanile.
La chiesa, con l’annesso convento dei frati agostiniani il cui ordine venne soppresso con decreto del 3 gennaio del 1861, passarono di proprietà dello Stato che adibì l’intero stabile a scuola pubblica.
Nel corso del XIX secolo il complesso venne sottoposto ad un intervento di restauro ed oggi è utilizzato come sede di una scuola superiore ed adibito ad auditorium e teatro di concerti e mostre.
Nel XX secolo da una parete del convento venne staccato un affresco raffigurante una Madonna con bambino risalente all’XI secolo e ricollocato all’interno della chiesa. La leggenda narra che proprio di fronte a questa immagine sacra abbia pregato San Nicola di Tolentino negli anni in cui qui trascorse il suo periodo di noviziato.
Nelle lunette del loggiato del chiostro, la cui costruzione risale al 1615, si possono ammirare dipinti raffiguranti i principali fatti della vita di Sant’Agostino e, sotto ognuno di esso, è rappresentata l’arma gentilizia della famiglia che lo commissionò.
Al centro del chiostro si trova un pozzo di acqua ritenuta miracolosa e chiamato “Acqua di San Nicola” che, secondo la tradizione, fu fatta sgorgare dalle preghiere di San Nicola.
All’interno della chiesa è presente un organo realizzato nel 1747 da Giovanni Fedeli e lungo le pareti del loggiato è possibile ancora oggi ammirare pregevoli opere pittoriche e dipinti raffiguranti i principali fatti della vita di Sant’Agostino.
PALERMO - Otto Chiese del Centro Storico
San Giuseppe dei Teatini - Santa Caterina - Casa Professa - Santa Maria della Pietà - Santa Maria della Catena - San Francesco d'Assisi - Sant'Ignazio all'Olivella - San Domenico.
PEOPLE OF VUCCIRIA 2019 - EMMAUS VUCCIRIA
Promotori: Comitato Vucciria, Chiesa di San Domenico, Prima Circoscrizione Palermo,
Ideazione, progetto e realizzazione: fr. Sergio Catalano OP, Federico Urso, Comitato Vucciria, Centro Astalli
Videomaker: Álvaro Rodriguez, 111
Quando: 1 marzo - 9 giugno 2019
Dove: Complesso San Domenico - scalinata piazzetta Meli, sala Santa Barbara chiostro, cortile del convento
Indirizzo: piazza San Domenico, Palermo
Contatti: comitatovucciria@gmail.com / info@domenicani-palermo.it
Chiesa di Sant'Anna la Misericordia a Palermo
Gigi - Piazza del Gesù
NAPOLI e IL CENTRO STORICO. Qui angeli e demoni convivono e raccontano dentro e fuori le cattedrali! VE LO RACCONTO MARTEDì 1 LUGLIO // ORE 18 // COMPLESSO SAN DOMENICO MAGGIORE. INGRESSO GRATUITO!
Benevento: Il Chiostro di Santa Sofia
L’attuale chiostro di Santa Sofia risale alla prima metà del XII secolo, ed è parte del monastero annesso alla chiesa di Santa Sofia e costruito tra il 1142 e il 1176 dall’abate Giovanni IV. Oggi tutto il complesso è stato riconosciuto patrimonio universale dell’UNESCO. Il chiostro ha due percorsi: uno coperto e l' altro scoperto. Il percorso coperto sotto le logge o gli archi è quello di un quadrato, che però si compie in maniera circolare, antioraria. È un itinerario di eternità, un cammino di purificazione che appare plasticamente identificabile in alcune colonne annodate o attorcigliate. Esprimono l’inizio dell’itinerario ascetico e di sublimazione dell’anima.
Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi a Palermo