MONTE BERLINGHERA 1930 mt
(Gera Lario CO)
10/12/ 2015
Accesso:
Avvicinamento automobilistico
Percorrere la Statale Regina, da Como, in direzione nord, seguendo le indicazioni per Chiavenna e San Moritz. A Gera Lario svoltare a sinistra in direzione di Carceno, Burano e San Bartolomeo. Al bivio successivo voltare a destra, sempre in direzione di San Bartolomeo. Una lunga ed erta strada asfaltata (attenzione ai tornanti a “gomito”) conduce nei pressi della cappella di San Bartolomeo, ove si parcheggia
Descrizione della salita:
Prima parte: alla Bocchetta di Chiaro
Partenza: 1200 m., San Bartolomeo.
Arrivo: 1666 m., Bocchetta di Chiaro.
Profilo altimetrico: 466 m.
Tempo medio di percorrenza: 1 ora e 30’.
Tipo ambiente: mulattiera e sentiero.
Difficoltà: T/E.
Segnaletica: bandierine rosse e bianche dell’Alta Via del Lario, traccia.
Lasciata l’auto si prosegue a sinistra della strada asfaltata seguendo la palina segnavia per l’Alta Via dei Monti Lariani, risalendo senza troppe difficoltà nel bel bosco di abeti, faggi e querce. Si intercetta più a monte la strada sterrata agro – silvo – pastorale, seguendone l’itinerario verso sinistra. Entrando nella Valle Scura si raggiunge poco oltre l’Alpeggio di Pescedo e l’Alpe di Mezzo (1540 m., 1 ora). Oltrepassato il torrente e portandosi sul suo lato sinistro idrografico si abbandona l’Alta Via del Lario, proseguendo in direzione dei pali dell’alta tensione. A mezza costa sul lato sinistro della valle che risale alla Bocchetta di Chiaro (proprio in fronte a noi) si intercetta una traccia di sentiero che in breve ci conduce proprio alla Bocchetta (1666 m. 1 ora e 30’), antico passaggio (sin dal 1512) tra la Val Chiavenna (dominata dai Grigioni) ed il Ducato di Milano.
Seconda Parte: vetta
Quota di partenza: 1666 m., Bocchetta di Chiaro.
Quota Cima: 1930 m., Monte Berlinghera.
Profilo altimetrico: 264 m.
Tempo medio di percorrenza: 30’.
Tipo ambiente: bosco, cresta, prato.
Difficoltà: E.
Segnaletica: traccia di sentiero.
Lasciata la sella si affronta la cresta ovest del Monte Berlinghera, dapprima in un bel bosco di aghifoglie e rododendri poi, giunti ad una croce ferrea (1830 m., 15’), su prato e, nell’ultimo tratto (un poco delicato), tra sfasciumi e roccette. In breve si è sulla cima del monte (1930 m., 30’), ove si trovano i resti di una cappella degli alpini smembrata e distrutta probabilmente da un fulmine (il tetto in cemento armato giace scagliato dalla forza esplosiva ad una decina di metri di distanza).
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MichelangeloB&B Varenna
A metà della sponda orientale del lago di Como si trova Varenna,un comune di 850 abitanti circa. Costruita su un promontorio roccioso è sovrastata da un monte,sulla cui vetta si staglia la sagoma inconfondibile della torre dell’antico castello di Vezio . Quest’ antica città custodisce un passato medioevale , uno dei migliori conservati in questa zona del lago.La chiesa di San Giovanni Battista del X/XI secolo e’ una delle piu’ antiche del Lario e la chiesa di S.Giorgio,del XII secolo,conserva importanti arredi dell’epoca, oltre alle due chiese seicentesche di S.Marta e di S.Maria delle Grazie affacciate entrambe sulla bella piazza principale. Arrivando da lecco s’incontrano i giardini di Villa Monastero,che ornano in modo splendido la sponda del lago con terrazzamenti e aiuole fiorite,filari di cipressi e numerose specie esotiche fra elementi architettonici negli stili piu’ vari,dal barocco al classico al moresco. Villa Monastero,un tempo convento femminile cistercense,e’ un importante centro internazionale di studi e manifestazioni culturali conosciuto in tutto il mondo; qui soggiorno’ e studio’ Enrico Fermi al quale e’ dedicata una bellissima sala all’ingresso. Subito accanto incontriamo Villa Cipressi,un complesso architettonico cinquecentesco con un bellissimo giardino degradante verso il lago e terrazzamenti mozzafiato.Nell’antico palazzo si trova il Museo Ornitologico “Luigi Scanagatta”,raro esempio di raccolta di uccelli stanziali,rimodernato nelle bellissime sale con ampia documentazione. Alzando lo sguardo,trovate la sagoma imponente del Castello di Vezio,centro metri a picco sulla piazza. Dall’alto della torre potrete abbracciare il lago e godere di un panoramica mozzafiato, lo stesso che disse la Regina Teodolinda. Varenna e’ stata cantata da poeti e letterati,come Giovanni Berchet che con parole alte e sentite dice:
Torna meco, ritorna alle fragranze/di che superbo e’ il lido a cui l’eterno/
aloe fiorito e cento alberi eletti…ma primavera i tuoi prati,o Varenna,/
sparge di fiori sempiterni e ride (Frammenti sul lario,1816):
Anche il piccolo borgo di Fiumelatte merita una visita per osservare la spumeggiante discesa d’acqua del fiume piu’ corto d’Italia,il Fiumelatte, che scorre per 250 metri e solo per sei mesi all’anno,le cui misteriose origini furono studiate da Leonardo da Vinci. L’antica storia dell’Insula Nova L’insediamento di Varenna,risale al tempo dei Celto-Liguri e fu forticato dai Romani. Il legionario romano Vescinus costrui il castello di Vezio,quando Roma per conquistare l europa voleva consolidare il controllo della sponda orientale del Lario.I Longobardi innalzarono la torre di Vezio,alla cui ombra sembra vivesse la regina Teodolinda. In eta comunale.Varenna si schiero’ con Milano nella guerra contro Como e il Barbarossa. Sconfitta e saccheggiata dai comaschi nel 1126,fu la destinazione dei profughi dell’Isola Comacina,distrutta dagli imperiali nel 1169.Gli scampati furono accolti amichevolmente e contribuirono all’aumento della popolazione, cui si fece fronte con un’espansione verso nord .Per non dimenticare la loro gloriosa isola,aggiunsero a quello di Varenna il nome di Insula Nova.
Sant'Agata di Puglia (FG) - Gerarda Donofrio (32) - Tipologie di ricamo tradizionale
La sig.ra Gerarda Donofrio, insieme a Michela e Rachele, ci illustrano le varie tipologie di ricamo tradizionale, dal tombolo al chiacchierino, che da generazioni vengono tramandate nel territorio dell'entroterra foggiano.
Interviste realizzate da
Luca Caroselli -- Federico Ascani
Riprese e montaggio a cura di
Luca Caroselli
GESSATE - Campane di Gessate - MI - (2bis)
Concerto Solenne in occasione della Festivita' del Corpus Domini
ore 12.00
Concerto di 5 campane Barigozzi Si2 1956
Altezza alla cella campanaria 28 metri
video risposta a quello fatto per la pentecoste delle ore 12 .oo ch ea meta' video si stoppa. ripreso dalla seconda campana
MTB sul Lago di Como - Discesa da Montemezzo
Filmato della discesa in mountain bike partendo dalla chiesa di San Martino nel comune di Montemezzo (500 m s.l.m.) in Alto Lario per arrivare al molo del paese di Gera Lario in riva al Lago di Como percorrendo il tracciato della vecchia mulattiera (ormai semiabbandonata).
Bicicletta: CUBE full suspended (escursione 140 mm e ruote da 29).
Videocamera: GoPro Hero4 Silver (montata sulla pettorina) e GoPro Hero3 (montata sul telaio).
Data: 15 agosto 2017
CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTIAbbadia Lariana
Intorno al 1818 Pietro Monti, setaiolo, dai territori a sud di Milano arrivò ad Abbadia. Trasformò l'antico follo da pannilani con annessa roggia a ruota idraulica, in un filatoio per seta.
Nel 1869 ampliò l'edificio e vi aggiunse un fabbricato per l'allevamento e la filatura dei bozzoli; in più venne demolito il primo dei due torcitoi circolari al cui posto vennero impiantati i tre torcitoi rettangolari tuttora visibili, anche se molto rovinati.
Il secondo torcitoio circolare, non più in funzione dal 1934, fu acquistato dalla famiglia Abegg, quindi smontato e restaurato e poi donato al Museo Technorama di Winterthur in Svizzera nel 1965.
L'attività di torcitura continuò sino al 1934.
Dopo un lungo periodo di stasi e degrado, nel 1978 entrambi gli edifici, filanda e filatoio, vennero acquistati dal Comune di Abbadia.
Dal 1981 iniziò con alterne vicende il recupero del filatoio e il restauro dei macchinari, tra cui il grande torcitoio circolare del 1818 rimesso in funzione.
Nel 1998 si inaugura il Civico Museo Setificio Monti ed inizia la sua apertura al pubblico. Il Museo è allestito nel Complesso Monti (filatoio del 1818, filanda del 1869). La struttura consiste nei due edifici, uno adibito a filatoio-incannatoio, l'altro a filanda e attività accessorie.
La filanda, prima dei lavori di allestimento del Museo, non aveva conservato nessuna macchina, mentre il filatoio possedeva ancora i tre torcitoi rettangolari del 1869 e i resti del torcitoio circolare del 1818. Oltre ai resti, in pessimo stato di conservazione, di alcune macchine ausiliarie, erano rimaste due ruote idrauliche con la roggia.
Oggi la ruota Idraulica più grande è stata completamente restaurata e si sta provvedendo al ripristino dell'antica roggia seicentesca.
Tratto damuseoabbadia.it/
Gita a Mantova Primaria L'Arca e Don Luigi Monza
Le classi quarte delle scuola L'Arca di Legnano e Don Luigi Monza di Cislago accompagnati dagli insegnanti, sono andate a Mantova per una visita alla città e un’escursione ai suoi laghi.
Campane di Perledo (Lc)
Concerto di 5 campane in Do#3
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I RAGAZZI DELLA SCUOLA DON MILANI TUVERI CAGLIARI SI ESIBISCONO coro e orchestra IN UN CONCORSO - FESTIVAL DELLA MUSICAGIAN PIERO CARTOCCI IGLESIAS
Una rapida occhiata alle campane tubolari della chiesa che suonano
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Filmed Sunday 31 Dec 2018