Città e borghi???? Cagli
Cagli - Provincia di Pesaro-Urbino - Regione Marche - Italia
Vera città d’arte ricca di monumenti, nella Provincia di Pesaro – Urbino.
Fece parte del ducato di Urbino così che Federico da Montefeltro la fece fortificare (1481) da Francesco di Giorgio Martini con la costruzione di un'imponente Rocca, (oggi purtroppo scomparsa) collegata con un passaggio sotterraneo all'imponente Torrione a pianta ellittica tuttora esistente.
Del periodo medievale restano il Palazzo Pubblico, un grande numero di splendide chiese, quali S. Domenico che ospita la raffinata cappella Tiranni, affrescata da Giovanni Santi,padre di Raffaello (1490 ca.), S.Filippo, S.Francesco, S.Bartolomeo, S.Nicolò, tutte ricche di opere d'arte, comprese diverse tele del noto pittore cagliese Gaetano Lapis (1706-1773).
Degno di nota è l'ottocentesco Teatro Comunale con notevole sala a palchetti. Merita una menzione speciale il sipario storico, sapiente opera di Alessandro Venanzi, in cui è descritto l’accampamento dell’Imperatore Federico Barbarossa, che prese in assedio la città di Cagli nel 1162.
Monumento romano di grande rilevanza è infine il Ponte Mallio, opera che risale all'epoca repubblicana.
Musica: Jeremiah_s_Song, dalla Raccolta audio di YouTube.
Abbazia di S. Emiliano e S. Bartolomeo in Congiuntoli
Abbazia di S. Emiliano e S. Bartolomeo in Congiuntoli, cronaca fotografica della visita guidata dal gentilissimo e documentato Sig. Giovanni Raggi.
L'Abbazia di Sant'Emiliano in Congiuntoli è un monastero benedettino fondato nel secolo X sui confini del Ducato di Spoleto, attualmente in comune di Scheggia e Pascelupo. San Pier Damiani (1007-1072), priore del vicino eremo di Fonte Avellana, afferma che san Domenico Loricato(+ nel 1060) gli chiedeva di ritirasi frequentemente per vivere da eremita in un piccolo eremo non lontano dal monastero di Congiuntoli. Si ipotizza che l'eremo in cui si ritirava san Domenico Loricato fosse quello di san Girolamo di Pascelupo alle falde di Monte Cucco. Nel 1414 nel monastero di Congiuntoli erano rimasti 3 monaci; poco dopo, essendo restato privo di religiosi, fu dato in commenda: uno dei più famosi abati commendatari è stato il celebre Cardinale Bessarione detto il Niceno nella metà del XV secolo. Nel 1781 era commendatario il cardinale Antonio Maria Doria-Panfili(†1821), della nobile famiglia eugubino-romana e i suoi beni rendevano 600 scudi.
Edificato in territorio della diocesi di Gubbio, al confine con la diocesi di Nocera Umbra, su una lingua di roccia alla confluenza del fiume Sentino con il torrente Rio Freddo fu dedicato a uno dei martiri della Numidia, Emiliano, soldato cinquantenne dell'esercito imperiale romano, ucciso all'epoca di Valeriano (253-260)le cui reliquie furono portate a Gubbio nel sec. VI-VII, da vescovi africani fuggiti in Italia durante le persecuzioni Vandaliche. Nel '700 passò alla diocesi di Nocera e la chiesa era officiata dal parroco di Montelago di Sassoferrato che nel 1930 cedette i suoi diritti al parroco di Perticano.
Ai più famosi martiri del gruppo, Mariano e Giacomo, è dedicata invece,la cattedrale eugubina.
Notevole la chiesa romanico-gotica a due navate; adornavano le pareti fino al 1906, dipinti di scuola riminese del sec. XIV, tra cui una Madonna con il bambino in braccio, un santo vescovo, s. Caterina di Alessandria e s. Lucia.Fino agli inizi del '900 i vescovi raffigurati erano due,ma con il distacco, uno è rimasto mentre l'altro è stato portato nel museo romano di piazza Venezia, pertanto si ipotizza che siano raffigurati i due vescovi martiri africani della Numidia Secondino e Agapio. L'affresco ora è conservato nella pinacoteca di Fabriano.
Il testo è la copia fedele di quanto pubblicato in internet nelle pagine italiane di Wikipedia
PRATO (Toscana) Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico di Prato si trova in piazza San Domenico. Costituisce un interessante esempio di chiesa mendicante, dove l'austerità dell'architettura è temperata sia da elementi strutturali, come la torre campanaria, sia da motivi decorativi, come gli archi bicromi degli avelli e i riquadri geometrici della facciata.
La facciata, incompleta come rivestimento, è ritmata da semipilastri, e presenta un'originale bicromia di pietra alberese e serpentino - quest'ultimo sottolinea la parte strutturale, bordando i pilastri, e divide geometricamente gli spazi -; il grande occhio che vi si apriva è sostituito da uno ellittico, più piccolo.
I fianchi adottano il mattone, forse su influsso senese, nelle paraste e negli archetti pensili del sottogronda, mentre nel paramento in alberese si aprivano eleganti bifore, ora tamponate (le finestre circolari sono invece secentesche). Una serie di arche sepolcrali ornano la base, interrotte da un bel portale del primo Trecento, vicino ai modi di Giovanni Pisano.
Dalla zona posteriore, cuspidata, emerge il bel campanile in laterizi, completato nel 1314, con i due ordini superiori forati da bifore ogivali e trifore su colonnini.
L'interno secentesco, classico e solenne, ha pareti scandite da dodici nicchioni segnati da slanciate lesene in pietra serena, con trabeazione sulla quale posa un'ampia volta a botte. Il sereno contrasto fra le limpide superfici intonacate e il grigio della pietra si arricchisce nelle testate con la fastosa cantoria barocca su disegno del Silvani (con organo secentesco di Luca Romani, ristrutturato da Carlo Puccini e Domenico Cacioli) e all'opposto con la scenografica macchina dell'altar maggiore, aperta da un finto tendaggio sollevato da angeli (Baccio del Bianco), con baldacchino e complesso ciborio su progetto del Silvani.
Negli altari laterali, imponenti, sono sistemati, tra l'altro, a destra un raffinato Crocifisso su tavola di Lorenzo di Niccolò (fine XIV secolo), un Miracolo di san Vincenzo, della scuola di Pier Dandini e una Madonna e angeli del primo Settecento, di Giuseppe Pinzani; sulla parete opposta sono una felice Annunciazione (1633) di Matteo Rosselli (autore anche della Visione di san Filippo Neri), una maestosa tavola col Crocifisso che parla a san Tommaso (1590 ca) del Poppi, e San Vincenzo che esorcizza un ossesso (1664 circa) di Vincenzo Dandini.
Nel presbiterio, con due tele con San Luigi e Sant'Elisabetta, di Alessandro Franchi (pittore).
Tra le personalità sepolte vi sono fra Benedetto Bacci (1591-1659), che morì veneratissimo nel convento del Palco, e Cesare Guasti.
Cervo, uno dei Borghi più belli d'Italia
Cervo è un comune della provincia di Imperia in Liguria, incluso nell'elenco dei I borghi più belli d'Italia, sorge sulle pendici delle colline di fronte al mare ed il paese è stato completamente ristrutturato salvaguardando le caratteristiche originarie del borgo.
Secondo alcune fonti storiche locali il toponimo Cervo deriverebbe dalla parola latina Servo, ossia offrire servizi, già presente su alcune insegne o tavole risalenti all'Impero romano. L'attuale denominazione risale al tardo Cinquecento con il passaggio dalla lingua latina al volgare.
Il prodotto principe è l'olio extravergine di oliva con i suoi derivati: olive taggiasca in salamoia e paté di olive. Gli ulivi sono quelli delle colline alle spalle del borgo.
Nella piazza si apre la maestosa e barocca Chiesa di San Giovanni Battista, detta dei Corallini perché edificata con i proventi delle compagnie di pescatori che esercitavano, la pesca del corallo nei mari di Corsica e Sardegna
L'originale facciata concava del tempio domina un ampio braccio di mare con straordinario effetto scenografico e la sera il suo campanile sembra un faro che indica l'approdo ai naviganti.
Tutta la zona conserva caratteristiche medievali, ma è soprattutto il borgo nel suo insieme ad emozionare: i giochi d'ombra tra i vicoli stretti, gli alti archi e i saliscendi mozzafiato.
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Guido Foddis - Piccola NoGlobal nella chiesa di Montalcino (SI)
Guido Foddis, durante il Giro d'Italia 2010, suona con l'organo a canne del '700 un suo classico: Piccola NoGlobal.
Filmato da Max Pianca, con la partecipazione del custode della chiesa.
MISTERO - Renato Giorgi per Associazione Ri.Bo
RIprese interne ed esterne della chiesa di Bondeno di Gonzaga colpita dal sisma.
EDIZIONI ALABIANCA PUBLISHING - MODENA
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VIDEO CORRELATI su YOU TUBE:
CASOLARI - Renato Giorgi per Associazione Ri.Bo
PREDICA DEL 19/02/2017 PASTORE ROBERTO SFERRUZZO - FIUMI DI GRAZIA BENEVENTO
Il turismo ferito, le Marche cercano una nuova immagine dopo il sisma
L’idea è suggestiva: musica in montagna nei pianori marchigiani più vicini al cielo, la prossima estate. Il modello è quello dei concerti in Tirolo, da adattare all’entroterra delle Marche ferito dal sisma. La proposta sarebbe arrivata da Neri Marcorè, attore originario di Porto Sant’Elpidio che avrebbe già incassato la disponibilità di amici artisti. Uno degli assi che la Regione punta a calare per rilanciare l’immagine e la sostanza di un territorio in difficoltà.
RESTAURI ALLA NATIVITA': NEL TRANSETTO DI DESTRA LA TRASFIGURAZIONE
1336- Servizio di Francesco Zampini. Montaggio di Riccardo Nissotti. Francesco Zampini continua a condurci sul cantiere di restauro allestito dalla Ditta Piacenti nella basilica della Natività di Betlemme e ancora una volta ci permette di assistere al miracolo della pulitura dei mosaici romanici. Oggi il tema stesso, la Trasfigurazione, è quanto mai in sintonia con quanto si prova davanti a queste straordinarie immagini.
Mondolfo, Abbazia s.Gervasio di Bulgaria The Abbey of St. Gervasio (manortiz)
L'Abbazia di San Gervasio (V-VI sec.) sorge al centro di un'area archeologica. Il suo titolo ha un chiaro riferimento alla Bulgaria, denominazione risalente all’alto medioevo e all’insediamento di popolazioni barbariche in questo tratto del basso Cesano.
La chiesa, con tutta probabilità sorse laddove si trovava la stazione di posta di epoca romana di Ad Pirum Filumeni. Nella cripta si trova il sarcofago in marmo risalente al VI sec., che presubilmente contiene il corpo di San Gervasio, antico patrono della comunità mondolfese e il cui culto era stato diffuso da S. Ambrogio a partire dal 386. Il sarcofago in stile ravennate è il più grande delle Marche e da questa chiesa prese inizio l'evangelizzazione della Valle del Cesano.
Il Monastero presenta impianto basilicale con interno settecentesco, le origini, però, risalgono al periodo paleocristiano nel quale la storia, attraverso i secoli, si è sedimentata nella chiesa romanica a tre navate e nei suoi successivi adattamenti settecenteschi.
Mondolfo- Abbey of S. Gervasio di Bulgaria
Mondolfo is on a pleasant hill and overlooks the Adriatic Sea. It's in the southern part of the province of Pesaro and Urbino, near the Cesano estuary. In an area already inhabited since the Eneolithic age, a Byzantine castle in the VI century was built at the top of the hill and around the XI century took place the encastellation of the small town. In order to escape the dangers of the valley, because of the arrival of Barbarians, the population, in particular from the resort of St. Gervasio, found shelter on the hills of Mondolfo (the resort of St. Gervasio is situated in the southern area of Mondolfo) where there was an important monastery, of which only the superb church is left.
The abbey of St. Gervasio (5th- 6th century) is right at the centre of an archeological area. Most probably it was built on a site already known by the Romans. In the crypt there’s biggest sarcophagus of the Marche and it dates back to the 6th century b. C. It preserves corpse of St Gervasio, the ancient patron saint of Mondolfo whose cult was started in 386 by St. Ambrose. Starting from this abbey the Cesano valley was converted to Christianity.
The monastery is of basilical shape. Its origins go back to the pre- Christian age. Then it turned into a Romanesque church with a nave and two aisles and finally in 18th century style.
per approfondire
vedi anche
5 - FABRIANO ANGOLO DIVINO DELLE MARCHE - IL PONTE E IL FABBRO TGR RAI MARCHE 07/07/2017
Questo è lo stemma della città di Fabriano, un fabbro che batte il ferro sopra un ponte: un simbolo originale al quale è legata anche una leggenda, la leggenda di mastro Marino. Si trattava di un fabbro che aveva la sua fucina nei pressi della piazza, a metà strada tra i due castelli, Castelnuovo e Castelvecchio, che erano in verità i primi due nuclei urbani di Fabriano. In perenne contrasto tra loro vennero pacificati da questo piccolo fabbro. Si tratta di una leggenda ma vero è che Fabriano ancor prima di veder fiorire l’attività cartaria ed il commercio ad essa legato, trovò grande ricchezza e notorietà nella produzione e nel commercio dei lavorati in ferro. I fabbri dunque avevano grande importanza nella vita civile fabrianese: un Petrus faber venne nominato testimone e garante di un importante accordo tra le parti sociali nel 1198, e lo stesso nonno di Gentile da Fabriano, era un fabbro stimato e apprezzato in città, che rivestì importanti incarichi.
Seconda Puntata Uzzano : frazioni, chiese, strade dell'olio e dimore storiche
Secondo appuntamento con il Comune di Uzzano accompagnati dal Sindaco Riccardo Franchi . In questa Puntata si va alla scoperta delle varie frazioni del Comune, si visita la Chiesa dei SS Lucia e Allucio che ci viene raccontata da Don Francesco Ciucci e ci addentriamo nel mondo di AGESCI , Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani. Sono Mauro Gabbani e Monica Togneri , Capi Gruppo di AGESCI UZZANO 1 a parlarci di questo bello ed educativo percorso che intraprendono molti ragazzi di tutte le età. Ci spostiamo poi in località Torricchio dove si visita la Parrocchia dell'Immacolata Concezione ed il Convento dei Frati Cappuccini accompagnati da Padre Aureliano.
Si percorre poi la Strada Dell'olio - Borghi e Castelli della Valdinievole , e si arriva in località La Costa, dove ci attedono Mauro Fioravanti e Adriano Disperati, che ci parlano anche del recupero della Chiesa dei Santi Bartolomeo e Silvestro. E per concludere in bellezza si parla della Villa del Castellaccio ( Villa Anzilotti) dove il Proprietario Guido Anzilotti ci parla delle origini e ci racconta dell'importanza della permanenza di Giacomo Puccini che scrisse secondo e terzo atto della Bohème.
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battesimi chiesa evangelica 5-11-2011.mp4
Oggi abbiamo avuto una giornata straordinaria nella nostra città di Vigevano (PV) perchè tre persone sono scese nelle acque battesimali nel pieno rispetto del principio biblico. E' stato emozionante e nello stesso tempo bello vedere che tre persone, provenienti da diverse esperienze personali hanno incontrato il Signore.
Il Signore si è manifestato con potenza ma anche con dolcezza. La scrittura ci riporta che Gesù bussa alla porta del cuore e solo se decide di aprire Lui può entrare.
Sai, Gesù non è invadente, prepotente o altro anzi è mansueto, umile, amorevole.
Nella predicazione è stato messo in luce che il battesimo è un atto di ubbidienza che segue l'accettazione nel proprio cuore di Gesù. Questo può avvenire se nella tua vita lasci spazio alla fede, la conoscenza e il ravvedimento.. Queste sono le condizioni che la Scrittura menziona per il battesimo.
L'apostolo Paolo scrive ai Romani al cap 6 versetti 3 e 4 che recita: Noi siamo dunque stati con Lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinchè come Cristo è risuscitato dai morti, mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.
Che aggiungere se non dire altro che bisogna passare per Cristo .........non ci sono altre strade o scorciatoie.
Amico mio il mio desiderio è quello di averti come fratello in Cristo.
Rifletti seriamente.....da solo nella tua camera della coscenza che solo tu conosci e scegli di seguire Gesù, il Cristo che è quello che è morto per te....ma che è anche risorto per darti un futuro nel cielo.
A presto
Conferito il mandato diocesano agli operatori pastorali e ai catechisti
Domenica 23 ottobre, nella Concattedrale di Cagli, il Vescovo Armando ha conferito il mandato diocesano ai catechisti e agli operatori pastorali
Niccolò di Liberatore, detto l'Alunno, il Polittico di Montelparo, Pinacoteca Vaticana (manortiz)
Musei Vaticani, Pinacoteca Sala VI
L'Alunno Niccolò di Liberatore, detto
(Foligno 1430 ca. - 1502)
Incoronazione della Vergine, Cristo deposto e Santi, 1466
tempera su tavola cm. 291 x 280
Quest'opera, nota dal luogo di provenienza come polittico di Montelparo (Ascoli Piceno), fu forse eseguita per la chiesa conventuale di Sant'Agostino e poi trasferita nella chiesa di S. Michele Arcangelo in Castello di Montelparo a seguito del terremoto del 1703. Il dipinto è firmato Nicholas Fulginas e datato 1466. Fu acquistato da Gregorio XVI (pontefice dal 1831 al 1846) nel 1844. L'autore è Niccolò di Liberatore, detto l'Alunno, artista attivo in Umbria e nelle Marche nella seconda metà del Quattrocento. La complessa composizione, articolata entro una ricchissima cornice gotica, testimonia l'evidente influsso della cultura veneta. Al centro del polittico sono raffigurati l'Incoronazione della Vergine e Cristo deposto fiancheggiati da numerose figure di Santi.
dalla Pinacoteca Vaticana
intagliatore Giovanni di Stefano da Montelparo
Monastero Fonte Avellana
Ricordo di una giornata al Monastero di Fonte Avellana
L'URSEA ALL'EREMO DI SANTA LUCIA A ROSIA
L'Ursea ai ruderi dell'Eremo di Santa Lucia situati a Rosia nei pressi del Ponte della Pia - Foto di Aldo Innocenti - ursea.it
Abbazia di Sitria
A 23 Km da Gubbio e a 7 Km dall'Eremo della Santa Croce di Fonte Avellana - Serra Sant'Abbondio (PU). Info visite: 3204394015
L'Abbazia di Santa Maria di Sitria fu fondata da san Romualdo, padre dell'Ordine Camaldolese Benedettino, tra il 1018 e il 1021. Il santo già nel 1014, proveniente da Valdicastro, vi aveva costruito un eremo. Sorge in posizione alquanto isolata, nel Parco del Monte Cucco, nel comune di Scheggia e Pascelupo (PG), in una stretta valle alle pendici del monte Nocria (867 m), non lontano dal massiccio del Catria (1702 m), nei pressi del torrente Artino.
restauro mosaico
restauro mosaico stile Liberty palazzo AVG Palermo 1989 Eseguito da Benedetto Norcia e aiuti di bottega.
Eremo di San Marco/outing
L'Eremo è ciò che rimane di un monastero cistercense edificato agli inizi del XIII secolo. Interamente in travertino, fu ricavato in un'ampia caverna naturale situata su una larga sporgenza della roccia.
Immerso nella solitudine silenziosa del bosco, il luogo rispondeva all'esigenza di chi, allora come oggi, avvertiva il bisogno di percorrere il sentiero del raccoglimento spirituale.
L' eremo si trova al confine tra Marche ed Abruzzo; è stato frontiera mistica dello Stato della Chiesa e territorio di resistenza partigiana.