Chiesa di San Fermo - Church of San Fermo - Verona ✔
➤ “A church at this site may has been traced to the 8th century, and by the 11th century a second story and belltower was added by theBenedictine order. The campanile was not completed until the 13th century, it contains six bells in F cast in 1755 and rung with theVeronese bellringing art. The exterior has a roofline with pinnacles, and the church once held the tomb of a member of the Scaligers. The interior has later decoration, including an altarpiece of St Francis of Assisi by Giovanni Battista Belloti. The presbytery hosts relics of the saints Fermo and Rustico.”
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CAMPOMORONE 2019 12 28
Campomorone (Gallaneto), 28 Dicembre 2019
Oggi sono stato invitato ad assistere all'esibizione di un campanaro DOC, Riccardo Frio, il suono delle campane Mazzola richiama i fedeli del borgo per la messa.
***** DUOMO di REGGIO EMILIA Cattedrale di Santa Maria Assunta
PISA - GIPSOTECA DI ARTE ANTICA nella chiesa di S. PAOLO ALL'ORTO
La raccolta della Gipsoteca di Arte antica, tra le prime italiane, prende avvio nel 1887 su iniziativa di Gherardo Ghirardini che si ispirò al modello dell’archeologia germanica. La collezione offre oggi una sintesi delle opere più note e significative dell’arte greca, etrusca e romana, accanto ad esemplari meno noti o inediti, e piccoli manufatti plastici: riproduzioni fedeli di opere antiche conservate in differenti musei nazionali ed esteri, in qualche caso perdute e, talvolta, versioni particolari frutto di restauri storici o ricostruzioni appositamente realizzate a Pisa in base a nuove proposte interpretative.
La Gipsoteca ospita oggi anche la collezione dell’Antiquarium di archeologia classica e le Collezioni Paletnologiche.
Antiquarium
L'Antiquarium di Archeologia è una collezione eterogenea di circa 1500 pezzi originali in cui sono rappresentate quasi tutte le classi di manufatti dell'antichità, in particolare le produzioni ceramiche, dall'area egea a quelle dell'Etruria, ai vasi attici dipinti, con tecnica a figure nere e a figure rosse, con decorazione sovradipinta di età ellenistica, oltre a vasellame da mensa e da cucina dell'epoca romana nelle sue varie classi.
A queste si aggiunge un consistente nucleo di terrecotte architettoniche e votive, da aree santuariali del mondo antico, accanto ad altri piccoli oggetti fittili, e una serie di manufatti in metallo (es. fibule, affibbiagli di cinturoni, rasoi in bronzo) e vetro (es. balsamari, bastoncini ritorti), in qualche caso provenienti da corredi funerari di età ellenistica e romana; e alcuni esemplari in materiale lapideo a tutto tondo e a rilievo.
COLOSSO DELL'APPENNINO di Giambologna Jean de Boulogne, Pratolino villa Demidoff (UNESCO)
Metà uomo, metà montagna, la gigantesca scultura alta più di dieci metri nata dalla mente dell’artista fiammingo JEAN DE BOULOGNE noto come IL GIAMBOLOGNA, si trova al centro del PARCO MEDICEO DI PRATOLINO (Firenze), conosciuto anche come VILLA DEMIDOFF, dalla famiglia di industriali di origine russa che l'acquistò nel 1872.
La statua, che è il simbolo delle aspre montagne appenniniche italiane, è stata realizzata nella seconda metà del Cinquecento. La figura è così realistica che, da subito è diventata la principale attrazione del Parco mediceo voluto da Francesco I,uno dei più grandi della Toscana, divenuto nel 2013 PATRIMONIO UNESCO.
Particolarità del Colosso è quella che il pensoso gigante sembra uscire dal laghetto, un effetto studiato ad arte dal Giambologna che ha ricoperto di fango, licheni, fontane e creazioni calcaree, la parte inferiore della statua. Tuttavia, il lato estetico non è l’unico motivo che attira centinaia di turisti.
Si dice, infatti, che il gigante rivestito di intonaco e di pietra porti con sé un segreto, ospitando nel proprio ventre stanze e grotte misteriose che un tempo dovevano essere molte di più. Dentro la testa era stato progettato perfino un camino che, da accesso, avrebbe soffiato il fumo fuori dalle narici del gigante. Attraverso la bocca del serpente, posta sotto la mano sinistra del Gigante, un flusso di acqua scendeva nella piscina sottostante.
Al Colosso è legato un detto, che recita: Giambologna fece l’Appennino, ma si pentì d’averlo fatto a Pratolino, per sottolineare come la stessa opera d'arte, costruita magari nel centro di Firenze, avrebbe suscitato un clamore certamente maggiore.
Possagno (Veneto, Treviso) Tempio Canoviano Tempio di Canova - slideshow
Nel tempio si riconoscono tre elementi d'architettura, sul colonnato lo stile greco, ad ispirazione del Partenone ateniese, il corpo centrale ricorda il Pantheon romano e l'abside con l'altare maggiore, così Canova canta la grandezza di tre civiltà che eccellono nell'arte: l'arte cristiana, l'arte romana e l'arte greca.
Canova «aveva deciso di spendere tutto il suo patrimonio per la costruzione del Tempio e chiedeva ai concittadini soltanto la somministrazione di calce, mavieri [sassi] e sabbione, la popolazione offrì di lavorare di sera e di festa».
Dimensioni
Diametro esterno m.35.763
Diametro interno m. 27.816
Altezza interna m. 27.816
Colonne: altezza m 10.14
Diametro base m. 1.69
Diametro alla sommità m. 1.337
Esterno del Tempio
La costruzione si trova a 70 metri sopra Possagno, paese natale del Canova. L'atrio esterno del Tempio ha una lunghezza uguale al diametro interno della chiesa e la sua profondità corrisponde ad un terzo del diametro stesso. L'architrave è sostenuto da otto colonne di ordine dorico. Il frontone porta scolpite le parole latine DEO OPT MAX UNI AC TRINO: Tempio dedicato a Dio ottimo e massimo, uno e trino.
Il pronao è in pietra viva, lungo 27.816 metri, colonne alte 10.14 metri, sono di lumachella, una pietra locale fornita dai possagnesi. Il fregio è impreziosito da sette metope degli allievi del Canova.
Interno del Tempio
La cupola è divisa in sette file di 32 cassettoni ognuno con un rosone dorato al centro, e questi sono di 14 tipi diversi. L'occhio della cupola, chiave di volta della stessa, ha un diametro di 5,33 metri.
A destra dell'entrata si trova la tela di Luca Giordano Altare di S. Francesco di Paola. Ai lati vi sono metope del Canova che rappresentano la Creazione e la Spirazione dell'anima. Nella nicchia di sinistra è presente la Pietà che Canova modellò in gesso, ma che non riuscì a scolpire in marmo e venne poi fusa in bronzo da Bartolomeo Ferrari. Al centro dietro l'altare maggiore si trova il dipinto di Canova Deposizione del Cristo dalla Croce. Nella nicchia di sinistra si trova la tomba in cui riposano Antonio Canova e il fratellastro Giovanni Battista Sartori.
Altre tele:
Gesù nell'orto (Palma il Giovane)
Stendardo processionale della Madonna della Misericordia (Moretto)
Madonna tra santi con Bambino in gloria (Andrea Vicentino).
Organo
L'organo a canne è posto dietro la pala dell'altar maggiore. L'organo, a due tastiere e pedaliera, è frutto di un ampliamento di Malvestio del 1900 di un organo del 1830 di Gaetano Callido originariamente collocato nell'attuale nicchia della Pietà.
Campane di San Giovanni Evangelista - Torino - Gli angeli nelle campagne e tribauda natalizia
Chiesa di San Giovanni Evangelista - Istituto salesiano San Luigi -corso Vittorio Emanuele 15 (zona Porta Nuova), Torino.
5 campane in mi bemolle 3 fuse da Giulio Cesare Bizzozero di Varese nel 1881
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carillon del canto Gli angeli nelle campagne e tribauda natalizia sul tema di alcune pastorali (suonate in elettrico manuale da digema85 e memorizzate nella centralina di automazione in occasione della festa patronale). Il carillon è stato impostato alle ore 10.14 delle solennità del tempo di natale mentre la tribauda natalizia alle ore 12.00 dei giorni 25 dicembre, 1 e 6 gennaio.
Tra i mesi di luglio e agosto 2018, in accordo con il rettore, abbiamo modificato la programmazione di questo campanile in base alle seguenti modalità:
-GIORNI FERIALI:
ore 12.00 - angelus di mezzogiorno: distesa terza campana (sol3);
ore 17.15 - segno per il Rosario e la celebrazione feriale: distesa quarta (la bemolle3) e quinta (si bemolle3) campana;
ore 19.00 - angelus serale: carillon dell'Ave Maria di Lourdes;
-GIORNI PREFESTIVI:
ore 12.00 - angelus di mezzogiorno: distesa terza campana (sol3);
ore 17.15 - segno per il Rosario e la celebrazione prefestiva: distesa completa a 5 campane;
ore 19.00 - angelus serale: carillon dell'Ave Maria di Lourdes;
-GIORNI FESTIVI:
ore 10.15 - segno per la celebrazione festiva: distesa completa a 5 campane;
ore 12.00 - angelus di mezzogiorno: suonata a festa;
ore 17.15 - segno per il Rosario e la celebrazione festiva: distesa completa a 5 campane;
ore 19.00 - angelus serale: carillon dell'Ave Maria di Lourdes;
SOLENNITA':
ore 10.14 - segno per la celebrazione festiva: carillon a tema + distesa completa a 5 campane;
ore 12.00 - angelus di mezzogiorno: carillon a tema + tribauda con campanone a distesa e altre a martello;
ore 17.14 - segno per il Rosario e la celebrazione festiva: carillon a tema + distesa completa a 5 campane;
ore 19.00 - angelus serale: carillon dell'Ave Maria di Lourdes.
Un sentito ringraziamento al rettore don Dario Superina (sdb) per l'accoglienza e per aver incoraggiato la revisione della programmazione e la registrazione di queste nuove suonate nonchè a vagale04 per la collaborazione!
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