UMBRIA NEWS - Festa della Cipolla di Cannara 2009
L'agenzia video giornalistica AVI NEWS produce e realizza il rotocalco televisivo di cultura, informazione e società Umbria News, in onda su TeF Channel e sul canale 921 Sky. In onda lo speciale sulla festa della cipolla di Cannara 2009.
Per linvio di una nostra troupe videogiornalistica, per la realizzazione dello speciale TV Umbria News e per avere maggiori informazioni sui servizi di comunicazione offerti dallAgenzia Avi News, potete contattarci allo 075.5733522
COLLEMANCIO Borgo gioiello dell'UMBRIA - village jewel of Umbria - HD
© CLAUDIO MORTINI ❀
Arroccato alla sommità di un colle nei pressi di Cannara - PG, il borgo di Collemancio è circondato da boschi ed olivi, ricco di storia e profondamente immerso nella quiete e nel silenzio, lasciando il proscenio a profumi e tradizioni antiche che si rinnovano nella quotidianità dei collemancioli.
La storia di Collemancio affonda le proprie radici sino all'epoca romana, ne è testimonianza il sito archeologico di Urvinum Hortense, il cui antico municipio romano è collocato in una posizione incantevole, perfetto dominatore del magnifico panorama.
La storia di Urvinum Hortense sembra avere inizio nel corso del III secolo a.C. durante il consolidamento delle posizioni militari romane nell'area umbra. Nel 545 d.C. le orde barbariche guidate da Totila saccheggiarono la città.
Le prime campagne di scavo furono effettuate sotto la direzione del Prof. Bizzozzero negli anni dal 1932 al 1938, in quell'occasione furono riportati alla luce una grande quantità di reperti tra i quali un mosaico policromo del I sec. d.C. Attualmente gli scavi proseguono con un piano annuale in collaborazione con l'Università di Perugia.
Dopo la distruzione della città romana, il nucleo abitativo si spostò dove si trova tuttora e la tradizione vuole che a fondarlo sia stato l'abate Mancio.
Le notizie più antiche riguardanti Collemancio ed il suo Castello risalgono al 1224, anno in cui Onorio III concesse al vescovo di Assisi la giurisdizione temporale sull'allora Collismanci, ma le sue origini vanno certamente ricondotte a prima dell'anno 1000.
Nel 1923 Collemancio diventa comune e nel 1377 si sottomette a Perugia. In seguito, nel 1435, entrò a far parte dello stato dei Baglioni che ne fecero la loro residenza estiva per la bellezza e la piacevolezza del luogo.
Dal 1500 Collemancio visse la sua autonomia come libero comune, avendo quindi statuti propri, scuole, chiese e gendarmi. Successivamente, come Cannara, entrò a far parte dei territori ecclesiastici nel 1648, e del comune di Cannara nel 1870.
Le sue solide mura a strapiombo, il robusto cassero a protezione della principale porta d'accesso al borgo, dove è scolpito lo stemma di Collemancio (una torre sormontata da un cassero e merli guelfi), rievocano un fascino antico ancora vividamente presente.
Il Castello è di pianta molto semplice, all'interno si snodano due strade principali e parallele che attraversano tutto il borgo.
La strada inferiore conduce al nucleo intorno al quale si è sviluppato l'antico paese, costituito dalla chiesa di Santo Stefano e dal Palazzo del Podestà.
Nota sin dal trecento, la Chiesa di Santo Stefano ha un'unica navata ed al suo interno sono presenti diversi affreschi nonché una colonna romana. Nella piazzetta antistante è presente il Palazzo del Podestà, una costruzione del XIV secolo, al cui piano terra era sita una piccola cappella detta Santa Maria Nuova a destra della quale esisteva un piccolo e tetro carcere.
Attualmente il Palazzetto è sede dell Antiquarium Urvinum Hortense, sorta per valorizzare le risorse artistiche del luogo.
Oggi Collemancio è una frazione del comune di Cannara; è un ridente borgo dove il tempo sembra essersi fermato.
Durante la Festa del Vino il nettare di Bacco viene offerto ai visitatori lungo le vie del Castello; dopo l'acquisto di un boccale di coccio all'ingresso del paese, possono attingere direttamente dalle botti poste lungo le vie. Possiamo poi ritrovare Collemancio anche in settembre, in occasione della Festa della Cipolla di Cannara, durante la quale è possibile scegliere la sapienza culinaria e la cordialità della Taverna del Castello di Collemancio.
Cannara - tradizioni religiose
Cannara - tradizioni religiose
Cannara.Infiorate 2009 terza parte
parte finale del video infiorate2009
Nocerea Umbra FESTIVAL ALIMENTAZIONE 2016
giornata dedicata ai motori in occasione del festival dell'alimentazione a Nocera Umbra PG
Nocera Umbra (PG) - Museo San Francesco e Pinacoteca Civica | Museo Archeologico
Nocera Umbra (PG) - Museo San Francesco e Pinacoteca Civica | Museo Archeologico
Abbiamo visitato la città di Nocera Umbra (PG), Umbria, Italy: Il Duomo Civico, la Torre; il Museo e Pinacoteca Civica San Francesco, ospitati nell'ex Chiesa di San Francesco e contenenti, oltre a numerose altre opere, affreschi e tavole di Matteo da Gualdo e Niccolò di Liberatore (detto l'Alunno); il Museo Archeologico, con numerosi reperti, fra i più antichi nella regione Umbria, distribuiti storicamente nelle sezioni: Preistorica e Protostorica; Romana; Tardo Antica / Alto Medievale / Longobarda.
Interventi degli archeologi:
Federico Frate (Museo e Pinacoteca Civica di Nocera Umbra);
Claudia Mastrini (Museo Archeologico di Nocera Umbra).
“Estetista assassina” Michelle Hunziker, la foto a 18 anni gela i fan Il “dettaglio” lascia senza
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La Cantina del Zì Socrate, jazz street band - by Artenote Cannara.avi
Jazz Street Concert in occasione della 40a Festa del Vino a Collemancio
Fiuminata (MC) - Campane della Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. Cinque campane di cui due fisse per il battito delle ore e tre a slancio. Battito delle ore e distesa delle due campane maggiori.
La Cantina del zì Socrste 2 - la vendemmia-
la cantina del zì Socrate 2 -La vendemmia-
Performance artistico musicale della street jazz band
Campanari di Ferentillo ad Arrone 50° Raduno Nazionale- part3
Info su:
Suonata dei Campanari di Ferentillo prima della Messa Solenne presieduta dal Vescovo per il 50° Raduno Nazionale dei Campanari.
Campane di Solomeo (PG) - Angelus
Concerto di 4 campane fuse da (?) ed elettrificate a sistema Umbro.
-h. 12:00: tocchi delle ore 12:00 sul campanone e falsetto con mezzana a bicchiere e le altre a scampanio.
1: diam. 1070 cm.
2: diam. 910 cm.
3: diam. 800 cm.
4: diam. 710 cm.
Il terzo video della Revolution!!!!!
Video 066
13ª Rassegna di Corali Polifoniche ...un canto vien dal ciel... - Allerona 23-12-2018
Riprese e montaggio di Luca Pietrini della 13ª Rassegna di Corali Polifoniche ...un canto vien dal ciel... organizzata dall'Associazione Culturale Coro Polifonico Canto Libero con il patrocinio del Comune di Allerona e Regione Umbria - Chiesa S. Maria Assunta, Allerona - Domenica 23 dicembre 2018
Con i Cori:
Coro Polifonico Concentus Vocalis di Cannara (PG)
Insieme Vocale Tourdion di Arezzo
Coro Polifonico Canto Libero di Allerona (TR)
Come opera dell'Associazione Culturale Coro Polifonico Canto Libero questo video è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons BY-NC-SA.
Campane di Jesolo (VE) - segnale orario
Concerto di 6 campane in Do3 fuse da De Poli di Vittorio Veneto nel 1961 ed elettrificate a slancio dalla ditta Vanin Mario di Trebaseleghe.
-h. 12:00: segnale orario sulla mezzana Re3 prima della distesa della stessa per l' Angelus.
Sulle tre maggiori del campanile,a Pasqua 2014, sono stati installati degli elettrobattenti.
L' ora la batte la mezzana (nota Re3) la mezza la 3^ (nota Mi3).
Il campanone (nota Do3), viene suonato a battente solo nella suonata per i funerali.
6^: diametro 85,8 cm, spessore 5,9 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota La3
5^: diametro 95,4 cm, spessore 6,6 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Sol3
4^: diametro 107,4 cm, spessore 7,5 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Fa3
3^: diametro 114,2 cm, spessore 7,8 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Mi3
2^: diametro 128,9 cm, spessore 8,9 cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Re3
1^: diametro 145,3 cm, spessore 10,2cm, De Poli Vittorio Veneto, 1961, nota Do3
Mi scuso per il vento.
Segale orario delle 12:00 prima della distesa della mezzana.
Video 023
San Biagio new 2017 HD
San Biagio new 2017 HD
Poco si conosce della vita di San Biagio, di cui oggi si festeggia la memoria liturgica. Notizie biografiche sul Santo si possono riscontrare nell’agiografia di Camillo Tutini, che raccolse numerose testimonianze tramandate oralmente. Si sa che fu medico e vescovo di Sebaste in Armenia e che il suo martirio è avvenuto durante le persecuzioni dei cristiani, intorno al 316, nel corso dei contrasti tra gli imperatori Costantino (Occidente) e Licino (Oriente).
Catturato dai Romani fu picchiato e scorticato vivo con dei pettini di ferro, quelli che venivano usati per cardare la lana, ed infine decapitato per aver rifiutato di abiurare la propria fede in Cristo. Si tratta di un Santo conosciuto e venerato tanto in Occidente, quanto in Oriente. Il suo culto è molto diffuso sia nella Chiesa Cattolica che in quella Ortodossa.
Nella sua città natale, dove svolse il suo ministero vescovile, si narra che operò numerosi miracoli, tra gli altri si ricorda quello per cui è conosciuto, ossia, la guarigione, avvenuta durante il periodo della sua prigionia, di un ragazzo da una lisca di pesce conficcata nella trachea. Tutt’oggi, infatti, il Santo lo si invoca per i “mali alla gola”.
Inoltre San Biagio fa parte dei quattordici cosiddetti santi ausiliatori, ossia, quei santi invocati per la guarigione di mali particolari. Venerato in moltissime città e località italiane, delle quali, di molte, è anche il santo patrono, viene festeggiato il 3 febbraio in quasi tutta la penisola italica.
È tradizione introdurre, nel mezzo della celebrazione liturgica, una speciale benedizione alle “gole” dei fedeli, impartita dal parroco incrociando due candele (anticamente si usava olio benedetto). Interessanti sono anche alcune tradizioni popolari tramandatesi nel tempo in occasione dei festeggiamenti del Santo. Chi usa, come a Milano, festeggiare in famiglia mangiando i resti dei panettoni avanzati appositamente a Natale, e chi prepara dei dolci tipici con forme particolari, che ricordano il santo, benedetti dal parroco e distribuiti poi ai fedeli. A Lanzara, una frazione della provincia di Salerno, per esempio, è tradizione mangiare la famosa “polpetta di San Biagio”.
Nella città di Salemi, invece, si narra che nel 1542 il Santo salvò la popolazione da una grave carestia, causata da un’invasione di cavallette che distrusse i raccolti nelle campagne, intercedendo ed esaudendo le preghiere del popolo che invocava il suo aiuto (san Biagio, infatti, oltre che essere protettore dei “mali della gola” è anche protettore delle messi); da quel giorno a Salemi, ogni anno il 3 di febbraio, si festeggia il Santo preparando i cosiddetti “cavadduzzi”, letteralmente “cavallette”, per ricordare il miracolo, e i “caddureddi” (la cui forma rappresenta la “gola”), che sono dei piccoli pani preparati con acqua e farina, benedetti dal parroco e distribuiti poi ai fedeli. Dal 2008 inoltre, sempre a Salemi, viene organizzata, con la collaborazione di tutte le scuole e associazioni della città, una spettacolare rappresentazione del “miracolo delle cavallette” che si conclude con l’arrivo alla chiesa del Santo per deporre i doni e farsi benedire le “gole”.
A Cannara, invece, un comune della provincia di Perugia, i festeggiamenti del Santo sono occasione per sfidarsi in antichi giochi di abilità popolani come, ad esempio, il simpatico gioco, attestato già nel XVI secolo, del “Ruzzolone”, ossia, far rotolare più a lungo possibile delle forme di formaggio per le vie del centro storico, o la famosa corsa dei sacchi e molti altri giochi ancora, per concludersi con la solenne processione con la statua del Santo accompagnati dalla banda musicale del posto.
A Fiuggi, invece, la sera prima, si bruciano nella piazza del paese davanti al municipio le “stuzze”, delle grandi cataste di legna a forma piramidale, in ricordo del miracolo avvenuto nel 1298 che vide San Biagio far apparire delle finte fiamme nella città, tanto da indurre le truppe nemiche, che attendevano fuori le mura pronte ad attaccare, a ripiegare pensando d’esser state precedute dagli alleati.
Le reliquie di San Biagio sono custodite nella Basilica di Maratea, città di cui è santo protettore: vi arrivarono nel 723 all’interno di un’urna marmorea con un carico che da Sebaste doveva giungere
Autore: Pietro Barbini
Fonte: ZENIT
C’è una sua statua anche su una guglia del Duomo di Milano, la città dove in passato il panettone natalizio non si mangiava mai tutto intero, riservandone sempre una parte per la festa del nostro santo.
sterpete
il trattorino di sterpete...
La cantina del zi socrate
Carnevale a cannara 27/02/11
orycristy - Venerdì Santo 2011 - Cannara - A cura di Oriana Petrini
Immagini suggestive nella notte del Venerdì Santo a Cannara...
La cantina del zi socrate
Carnevale a cannara
27 febbraio 2011