San Bonaventura a Bagnoregio & Civita
Per l'ottocentenario della nascita di San Bonaventura, il Museo Geologico e delle Frane di Civita di Bagnoregio e l’Associazione Geo Teverina hanno realizzato, grazie al patrocinio del Comune di Bagnoregio, diverse attività divulgative dedicate al nostro Patrono:
- realizzazione di una mappa turistica dei luoghi di San Bonaventura a Bagnoregio e Civita, in distribuzione ai turisti;
- produzione di un documentario (20 minuti) su tali luoghi e sulla “Bibbia di San Bonaventura”, in visione permanente al Museo;
- inaugurazione di una nuova sezione del Museo dedicata al Santo.
La presentazione delle attività alla cittadinanza si è svolta con successo di partecipazione e coinvolgimento lo scorso sabato 16 dicembre, ed è stata arricchita dall’esibizione del Duo “UT UNUM SINT – STRUMENTI DI PACE” composto da Raffaella Sabatini al violino e Daniela Sabatini al pianoforte, che hanno eseguito estratti dalla loro opera “Doctor Seraphicus – S. Bonaventura da Bagnoregio”.
Risulta significativa l’esortazione che il Vescovo Emerito Chiarinelli, in un suo intervento, ha invitato a raccogliere quali indicazioni di San Bonaventura :
1-L’invito a salire IN ALTO
2-L’invito a considerare sempre “LA SAPIENZA DEL CUORE”,
3-Linvito a soffermarci sulla “BELLEZZA DELLA CREAZIONE”.
Queste sono alcune delle impegnative consegne che San Bonaventura continua ad affidarci dall’alto del suo cielo e dal monumento che i bagnoresi gli hanno innalzato e dal quale stende una sua mano per proteggerci, mentre con l’altra stringe il cartiglio con su scritto :”IN OMNIBUS DEUM VIDEAS ET LAUDES”.
I.S.H.T - INDAGINE NELLA CHIESA DI SAN BONAVENTURA (MONTERANO)
Indagine nella chiesa di San Bonaventura (Monterano).
Due nuove entrate nel team ; Tamara Pinci e Daniele Dosa.
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Civita di Bagnoregio - Uno dei borghi più belli d'Italia
Civita di Bagnoregio (Viterbo) la “Città che muore”
L’affaccio dal Belvedere della Grotta di San Bonaventura è semplicemente meraviglioso: il borgo rossiccio di Civita di Bagnoregio, su cui spicca lo snello campanile romanico della chiesa, si erge come un’isoletta nella fragile immensità dei calanchi, “mare” increspato ma immobile che dona la surreale sensazione di assistere ad una “quieta tempesta”. L’incanto e il silenzio avvolgono così d’un tratto il visitatore sensibile, mentre l’animo suo si strugge al pensiero che queste rupi argillose e instabili, modellate dalle acque dei torrenti e delle piogge, pian piano trascineranno a valle il borgo superstite, già smembrato e dimezzato dagli innumerevoli terremoti e franamenti avvenuti nel corso dei secoli: per questo Civita di Bagnoregio è famosa come la “città che muore”.
Origini e Storia
Eppure fu proprio l’abbondanza di acque, assieme al rigoglio della vegetazione, a spingere gli uomini, sin dai tempi più remoti, a vivere in questi luoghi. Patria del monaco-filosofo francescano San Bonaventura e del saggista-romanziere Bonaventura Tecchi, Civita di Bagnoregio ha infatti origini antichissime. La zona fu abitata sin dall’epoca villanoviana (IX-VIII secc. a. C.), come testimoniano vari ritrovamenti archeologici. In seguito vi si insediarono gli etruschi, che fecero di Civita (di cui non conosciamo l’antico nome) una fiorente città. Questa fu favorita dalla posizione strategica e grazie alla vicinanza con le più importanti vie di comunicazione del tempo.
Civita di Bagnoregio
Il borgo di Civita di Bagnoregio
Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, nel Lazio,è uno dei borghi più belli d'Italia, famosa per essere denominata La città che muore. Divenuta per molti anni quasi un borgo fantasma, Civita è oggi collegata alla sorella Bagnoregio, e al “resto del mondo”, da un sottilissimo e lunghissimo viadotto in cemento Il borgo è diventato famoso per la sua caratteristica geologica sopra uno sperone tufaceo. È accessibile solo a piedi,si compone di un centro arroccato sulla cima del colle, con case mura, un palazzo ducale e la chiesa parrocchiale. Sono tanti, gli spunti d’interesse ambientale ad attrarre i turisti a Civita di Bagnoregio. Oltre ai meravigliosi panorami e alla bellezza del paesaggio, infatti, colpisce l’atmosfera incredibilmente suggestiva del borgo, che appare come un luogo “musealizzato”, un esempio, forse unico in Italia, di villaggio tardo-medievale rimasto immutato nel tempo. La visita continua tra gli stretti vicoli del borgo, caratterizzato da archetti, cortili e piazzette, e da case medievali e rinascimentali ornate da bifore, profferli e portali in peperino.
All'interno del borgo rimangono varie case medievali, la chiesa di San Donato, che si affaccia sulla piazza principale e dove al suo interno è custodito il S.S. Crocefisso ligneo, il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo, la casa natale di San Bonaventura e la porta di Santa Maria, con due leoni che tengono tra le zampe una testa umana, a ricordo di una rivolta popolare degli abitanti di Civita contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi.
Церковь святого Бонавентуры / Chiesa di San Bonaventura Roma
Оказывается в самом сердце Рима, на самом верхнем этаже церкви San di Bonaventura, работает очень известный художник Sidival Fila.
Этот бразилец занимается современным искуством, которое в наше время называется арт-модерн.
На данный момент он стал очень известным не только в Италии, но и по всему миру и нам посчастливилось побывать на его рабочем месте, потому что в ассистентах у него работает украинский парень с которым мы познакомились в Италии.
Некоторые из работ художника на увидеть не удалось, потому как они еще не вернулись с выставки во Франции, но зато мы увидели множество необычных картин стоимостью от 3 000 до 100 000 евро, вино сделанное и названное в честь маэстро, зарядились творческой атмосферой которой просто переполнена мастерская, что надеемся отразилось на монтаже))
Для съемки использовались: Canon eos 750d 18-55mm stm, EF 50 f/1.8 STM
Принимаем заказы на фото-видео съемку в Риме. Samusenko7@gmail.com
50 Евро/час
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Benedetto XVI venera la reliquia di San Bonaventura e incontra i cittadini di Bagnoregio (2009)
In occasione della Visita Pastorale a Viterbo e Bagnoregio (6 settembre 2009), Benedetto XVI si recò nella Cattedrale di San Nicola a Bagnoregio dove è custodita la reliquia del santo braccio di San Bonaventura. Dopo un momento di venerazione, Papa Benedetto incontrò la cittadinanza nella antistante Piazza di Sant'Agostino. Qui il discorso integrale:
In particolare:
Giovanni Fidanza, che divenne poi fra’ Bonaventura, unisce il suo nome a quello di Bagnoregio nella nota presentazione che di se stesso fa nella Divina Commedia. Dicendo: “Io son la vita di Bonaventura da Bagnoregio, che nei grandi offici sempre posposi la sinistra cura” (Dante, Paradiso XII,127-129), sottolinea come negli importanti compiti che ebbe a svolgere nella Chiesa, pospose sempre la cura delle realtà temporali (“la sinistra cura”) al bene spirituale delle anime. Qui, a Bagnoregio, egli trascorse la sua infanzia e l’adolescenza; seguì poi san Francesco, verso il quale nutriva speciale gratitudine perché, come ebbe a scrivere, quando era bambino lo aveva “strappato dalle fauci della morte” (Legenda Maior, Prologus, 3,3) e gli aveva predetto “Buona ventura”, come ha ricordato poc’anzi il vostro Sindaco. Con il Poverello di Assisi seppe stabilire un legame profondo e duraturo, traendo da lui ispirazione ascetica e genio ecclesiale.
Non è facile sintetizzare l’ampia dottrina filosofica, teologica e mistica lasciataci da san Bonaventura. In questo Anno Sacerdotale vorrei invitare specialmente i sacerdoti a mettersi alla scuola di questo grande Dottore della Chiesa per approfondirne l’insegnamento di sapienza radicata in Cristo. Alla sapienza, che fiorisce in santità, egli orienta ogni passo della sua speculazione e tensione mistica, passando per i gradi che vanno da quella che chiama “sapienza uniforme” concernente i principi fondamentali della conoscenza, alla “sapienza multiforme”, che consiste nel misterioso linguaggio della Bibbia, e poi alla “sapienza onniforme”, che riconosce in ogni realtà creata il riflesso del Creatore, sino alla “sapienza informe”, l’esperienza cioè dell’intimo contatto mistico con Dio, allorché l’intelletto dell’uomo sfiora in silenzio il Mistero infinito (cfr J. Ratzinger, San Bonaventura e la teologia della storia, Ed. Porziuncola, 2006, pp. 92ss). Nel ricordo di questo profondo ricercatore ed amante della sapienza, vorrei inoltre esprimere incoraggiamento e stima per il servizio che, nella Comunità ecclesiale, i teologi sono chiamati a rendere a quella fede che cerca l’intelletto, quella fede che è “amica dell’intelligenza” e che diventa vita nuova secondo il progetto di Dio.
San Bonaventura fu messaggero di speranza. Una bella immagine della speranza la troviamo in una delle sue prediche di Avvento, dove paragona il movimento della speranza al volo dell’uccello, che dispiega le ali nel modo più ampio possibile, e per muoverle impiega tutte le sue forze. Rende, in un certo senso, tutto se stesso movimento per andare in alto e volare. Sperare è volare, dice san Bonaventura. Ma la speranza esige che tutte le nostre membra si facciano movimento e si proiettino verso la vera altezza del nostro essere, verso le promesse di Dio. Chi spera - egli afferma - “deve alzare il capo, rivolgendo verso l’alto i suoi pensieri, verso l’altezza della nostra esistenza, cioè verso Dio”.
Grazie, cari amici, ancora una volta per la vostra accoglienza. Mentre vi assicuro un ricordo nella preghiera imparto, per intercessione di san Bonaventura e specialmente di Maria, Vergine fedele e Stella della speranza, una speciale Benedizione Apostolica, che volentieri estendo a tutti gli abitanti di questa Terra bella e ricca di santi.
Il Santo del giorno San Bonaventura da Bagnoregio
Liturgia del giorno: Is 38,1-6.21-22.7-8; Cant. Is 38,10-12.16; Mt 12,1-8
Giovanni Fidanza, generalmente conosciuto con il nome di Bonaventura, nacque nel 1218 a Bagnorea, oggi sobborgo di Bagnoregio presso Viterbo. Entrò nell’Ordine dei frati Minori anche per adempiere a un voto fatto da sua madre che lo aveva riavuto guarito da una grave malattia per intervento di san Francesco. Inviato a Parigi per studiare filosofia e teologia, divenne lui stesso maestro nel 1253 e insegnò continuando a risiedervi per ragioni pratiche e per restare maggiormente in contatto con il mondo intellettuale. L’Ordine francescano, che contava dopo cinquant’anni circa trentamila membri, trovò in Bonaventura un organizzatore illuminato che lo preservò dagli eccessi dei fratelli rilassati come da quelli degli zelanti. All’età di36 anni fu eletto Generale dei Minori, carica che tenne fino al 1274, diventando come il secondo fondatore dell’Ordine, e promulgandone - nel Capitolo di Narbona (1260) – le costituzioni. Nominato arcivescovo di York da Clemente IV, vi rinunciò, ma dovette poi accettare il cardinalato e il vescovado di Albano da Gregorio X, che egli aveva contribuito a far eleggere nel conclave (durato ben tre anni) a Viterbo, nel 1271. Si dedicò alla preparazione del secondo concilio di Lione in vista dell’unione coi Greci, che egli ebbe la gioia di vedere raggiunta. Nel frattempo si era dimesso da generale dell’Ordine. Estenuato dalle fatiche sostenute nella quarta sessione, la più laboriosa per il numero di canoni approvati, il 6 luglio cadde gravemente infermo e all’alba del 15 luglio 1274 morì, a 56 anni di età, assistito dallo stesso Papa. Fu canonizzato nel 1482 e nel 1588 Sisto V lo proclamò dottore della Chiesa col titolo di “Doctor Seraphicus”. Il santo ha lasciato una sessantina di opere, tra le quali la più conosciuta è il famosissimo Itinerarium mentis in Deum, un itinerario filosofico, teologico e mistico che accompagna l’uomo attraverso le sei scale dell’ascesa a Dio, fino alla pace della contemplazione
Studentato Internazionale, Santa Teresa di Gesù in Bagnoregio, Italia
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Studentato Internazionale, Santa Teresa di Gesù in Bagnoregio, Italia - Serve del Signore e della Vergine di Matarà
Studentato Internazionale, Santa Teresa di Gesù - Ora si trova in Bagnoregio (VT), Italia, il paese di San Bonaventura
“Desideriamo formare per la Chiesa Cattolica religiose
secondo il cuore di Cristo …” (Costituzioni n° 231)
Dopo il Noviziato le nostre Religiose iniziano un periodo nuovo di formazione religiosa, caratterizzato dallo studio della filosofia e della teologia. E’ anche un tempo per la preparazione alla professione perpetua.
“Non ci conformeremo con una conoscenza superficiale della filosofia e della teologia incapace di comprendere in tutta la sua profondità il dramma dell’ateismo contemporaneo e per tanto incapace di porvi rimedio.”(Cost.n° 259)
Lo studentato Internazionale “Santa Teresa di Gesù” ospita circa 80 religiose provenienti da differenti paesi del mondo.
”...Il fine della formazione sarà soltanto Cristo, Cristo sempre, Cristo in tutti e Cristo Tutto. Fino a che la religiosa potrà dire fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo (1 Cor 11,1), e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20)”. Cost.n° 230
“Nella chiesa, nel chiostro, nella cella, nel refettorio, nei luoghi di ricreazione, devono sempre gemere per Gesù Cristo.” (Cost.n°209)
“Il canto e la gioia dei membri della nostra famiglia religiosa deve essere piangere per Gesù Cristo. È questo il loro compito.” ( Cost. n° 209)
“Quanto potete fare oggi, per la Chiesa e per l’umanità! Esse aspettano il vostro generoso dono, la dedizione del vostro cuore libero, che allarghi senza sospetto le sue potenzialità d’amore in un mondo che sta perdendo la capacità di altruismo, di amore sacrificato e disinteressato. Ricordatevi, infatti, che siete mistiche spose di Cristo e del Cristo crocifisso”. San Giovanni Paolo II
“La vita religiosa è un processo di continua conversione, che
non termina negli anni di formazione, ma deve continuare e crescere ogni giorno di più.”( Cost. n° 262)
Affidiamo la nostra Casa di Formazione a San Francesco d’Assisi e San Bonaventura Patrono di Fidanza, chiedendo la grazia che qui siano formate molte e sante religiose per le missioni di tutto il mondo: che sia per la Maggior Gloria di Dio, per il bene della Chiesa e la salvezza di molte anime!
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o Credits:
Over the Rainbow music written by Harold E. Arlen in 1939 for the movie Wizard of Oz -- originally performed by Judy Garland
Published by EMI Feist Catalog, Inc.
Inspired, in part, by Israel Kamakawiwo'ole's cover
Simple Gifts written by Joseph Brackett in 1848
Arrangement produced by Al van der Beek & Steven Sharp Nelson
Arrangement written by Jon Schmidt, Al van der Beek & Steven Sharp Nelson
Video produced by Paul Anderson and Tel Stewart
Piano: Jon Schmidt
Electric/Acoustic Cellos: Steven Sharp Nelson
Vocals: Al van der Beek
Percussion: Steven Sharp Nelson & Al van der Beek
Recorded, mixed & mastered by Al van der Beek at TPG Studio
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If Ye Love Me by John Rutter & The Cambridge Singers
BAGNOREGIO (LAZIO) CHIESA DI SAN DONATO
BAGNOREGIO (LAZIO). A San Donato templom, a középkori falu főterén. Román és reneszánsz stílusban épült, ősi katedrális, amely már a 600-as években létesült. A korai évek nyomai ma is megtalálhatók. 1511-ben Nicola Matteucci építész átalakította, 1695-ben a földrengés súlyos károkat okozott a templomban.
San Bonaventura #9 - Corpo mistico, Congregatio fidelium, Chiesa gerarchica [ENG -ITA]
TERZA GIORNATA (17 novembre 2017 - Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” - Seraphicum) - V. Ecclesiologia e sacramenti
A. Corpo mistico, Congregatio fidelium, Chiesa gerarchica
0:30 - Saluto di Dinh Anh Nhue Nguyen OFMConv., Preside della Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura
4:14 - «Ecclesia Militans Rehabilitated: the Church on a pilgrimage to the Father»
di William Henn OFMCap, Pontificia Università Gregoriana
Contrappunti:
31:45 - Dario Vitali, Pontificia Università Gregoriana
55:50 - Paolo Martinelli OFMCap, Vescovo ausiliare di Milano
Moderatore: A. M. Putti, Pontificia Università Gregoriana
* Gli Atti del convegno:
* Tutte le conferenze:
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San Bonaventura #10 - Istituzione “trinitaria” dei sacramenti [ENG - ITA]
TERZA GIORNATA (17 novembre 2017 - Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” - Seraphicum) - V. Ecclesiologia e sacramenti
B. Istituzione “trinitaria” dei sacramenti
2:20 - «Trinitarian dimensions of Bonaventure's Sacramental Theology»
di J. A. Wayne Hellmann OFMConv., Saint Louis University
Contrappunti:
34:10 - Giuseppe Bonfrate, Pontificia Università Gregoriana
49:16 - Carlos Esteban Salto Solá OFM, Pontificia Università Antonianum
Moderatore: M. K. Zamora FSCC, Silver Lake College
* Gli Atti del convegno:
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Grotta di San Bonaventura (Bagnoregio, VT): discontinuità nel tufo
Fratture aperte e persistenti nell' ignimbrite di Orvieto-Bagnoregio, nella grotta di S. Bonaventura.
Video: 13/05/2013. [Geol. Giovanni Maria Di Buduo].
Civita di Bagnoregio - Appunti di viaggio ♥
Balneum regis, letteralmente bagno del re, è un toponimo di origine goto-longobarda che definisce una proprietà regia e compare per la prima volta nel 599 in una lettera di Papa Gregorio Magno indirizzata al Vescovo di Chiusi Ecclesio.
Il colle tufaceo su cui sorge Civita è minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall'azione delle piogge e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente ma inesorabilmente.
Il borgo, dove resistono a vivere poche famiglie, sta franando, evaporando - si sta smarrendo: domani non sarà che un miraggio, come i sogni più belli, come Venezia (anch'essa condannata dalle acque), come tutto ciò che rivela la fragilità, l'impotenza umana.
La più bella definizione di Civita è del suo figlio Bonaventura Tecchi: la città che muore.
Il destino quasi segnato del luogo, il paesaggio irreale dei calanchi argillosi che assediano il borgo, i loro colori tetri che contrastano con quelli dorati del tufo, fanno di Civita un luogo unico, solare e crepuscolare insieme, vivo o spettrale, a seconda dell'umore di chi la guarda dal precipizio del Belvedere, conclusione aerea - quasi - del centro storico di Bagnoregio che inizia dalla splendida porta Albana.
Di fronte al Belvedere, collegata al mondo da un unico e stretto ponte di 300 metri, ecco Civita, appoggiata dolcemente su un cocuzzolo, col suo ciuffo di case medievali.
Addentrandosi nell'abitato (si fa per dire: vi vivono poche persone), il primo importante monumento che si incontra è la Porta S. Maria, sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane, simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnoresi.
Più avanti la via S. Maria si apre nella piazza principale, dove si può ammirare la romanica Chiesa di S. Donato rimaneggiata nel XVI secolo.
In essa sono custoditi uno stupendo Crocefisso ligneo quattrocentesco, della scuola di Donatello, e un affresco della scuola del Perugino.
I palazzi rinascimentali dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni si impongono nelle viuzze con le tipiche case basse con balconcini e scalette esterne dette profferli, tipiche dell'architettura viterbese del medioevo.
Nel capoluogo Bagnoregio, meritano una visita la rinascimentale Porta Albana, il cui disegno è attribuito all'architetto Ippolito Scalza, il Tempietto di S. Bonaventura, a croce greca e a cupola, e la Cattedrale di S. Nicola.
L'attuale tempio, ammodernato una prima volta nel 1606, ha subito varie modifiche.
Tra le cose notevoli, una Bibbia del XII sec. in pergamena miniata, forse appartenente a S. Bonaventura e la teca argentea a forma di braccio benedicente nella quale si conservano le reliquie del Santo.
Da vedere anche la Chiesa romanico-gotica dell'Annunziata, affiancata da uno slanciato campanile del 1735 e ricca di opere pittoriche.
Notevoli il chiostro realizzato nel 1524 su disegno dell'architetto Michele Sammicheli e il pozzo centrale del 1604, opera di Ippolito Scalza.
Sul bordo orientale del Belvedere, dove c'era il convento francescano, è scavata nel tufo una grotta detta di S. Bonaventura.
Secondo la tradizione, qui il filosofo adolescente, sarebbe guarito dopo che la madre ebbe invocato Francesco d'Assisi, morto da poco (il 3 ottobre 1226).
Musica dall'Album: Melinda - I breath
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CIVITA ....il borgo che muore ** lazio italy ** Bagnoregio(Vt)
Civita di Bagnoregio....the dying village in Tuscia land.
Il borgo di Civita, una frazione del comune di Bagnoregio, situato nel nord della Tuscia quasi al confine con la Toscana, sorge su un colle tufaceo che lentamente si sta sgretolando ed è destinato nel tempo a scivolare inesorabilmente nella valle sottostante.
Un borgo ormai quasi abbandonato, dove vivono solo poche famiglie, e tuttavia ancora ben conservato grazie al turismo e alle sue attività commerciali.
Qualche decina di anni fà crollò per intero l'ultimo tratto di strada che portava al borgo e fu sostituito da una specie di lungo ponte pedonale (...e per motorette) che da allora resta l'unico collegamento col mondo.
In cima un ciuffo di case medievali con balconcini e scalette esterne, un paio di palazzi rinascimentali, una piccola piazza con la romanica chiesa di San Donato e soprattutto degli incredibili panorami sull'ampia vallata che circonda per intero il borgo: dal paesaggio tetro dei calanchi argillosi al verde dei boschi circostanti, alla muraglia tufacea che sorregge Lubriano, in un contrasto stupefacente di colori ed una atmosfera quasi irreale, viva e spettrale nello stesso tempo.
Civita di Bagnoregio via San Bonaventura
Civita di Bagnoregio il Paese che muore. Via San Bonaventura
Civita di Bagnoregio, La città che muore
Civita di Bagnoregio è conosciuta come La città che muore a causa dell'erosione e dei lenti franamenti della roccia di tufo su cui nacque il villaggio. Collegata alla terra ferma da un ponte, nel borgo rimane la chiesa romanica di S. Donato, i palazzi rinascimentali dei Colesanti e degli Alemanni. Ottime le taverne in cui si possono gustare bruschette e altro accompagnate da una buona selezione di vini. Si raggiunge percorrendo la strada statale Cassia fino a Montefiascone per voltare in direzione di Orvieto, oppure con l'autostrada A1 uscendo al casello di Orvieto. Bagnoregio è situata a mezza strada tra Orvieto e il lago di Bolsena.
Civita...la città che muore è situata sulla cima di un colle, arroccata su uno sperone di roccia e intorno un'ampia conca increspata dai calanchi....paesaggio da brivido intorno a lei e comunque suggestivo, sono i calanchi, grandi formazioni franose, che sembrano ammonire sul futuro del suo destino. Il colle tufaceo su cui sorge Civita di bagnoregio è minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti e dall´azione delle piogge e del vento: si sta dunque sgretolando, lentamente ma inesorabilmente. Di fronte al Belvedere, collegata al mondo da un unico e stretto ponte di 300 metri, ecco Civita di bagnoregio, appoggiata dolcemente su un cocuzzolo, col suo ciuffo di case medievali.
Addentrandosi nell´abitato, il primo importante monumento che si incontra è la Porta S. Maria, sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane, simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnoresi.
Più avanti la via S. Maria si apre nella piazza principale, dove si può ammirare la romanica Chiesa di S. Donato rimaneggiata nel XVI secolo.
In essa sono custoditi uno stupendo Crocefisso ligneo quattrocentesco, della scuola di Donatello, e un affresco della scuola del Perugino.
Da vedere anche la Chiesa romanico-gotica dell´Annunziata, affiancata da uno slanciato campanile del 1735 e ricca di opere pittoriche.
Notevoli il chiostro realizzato nel 1524 su disegno dell´architetto Michele Sammicheli e il pozzo centrale del 1604, opera di Ippolito Scalza
Sul bordo orientale del Belvedere, dove c´era il convento francescano, è scavata nel tufo una grotta detta di S. Bonaventura.
Legenda maior (Vita di san Francesco d’Assisi) Scritta da SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO
Bonaventura da Bagnoregio (Bagnoregio, 1217/1221 circa – Lione, 15 luglio 1274) è stato un cardinale, filosofo e teologo italiano. Denominato Doctor Seraphicus, insegnò alla Sorbona di Parigi e fu amico di san Tommaso d'Aquino. Vescovo e cardinale, dopo la morte venne canonizzato da papa Sisto IV nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa da papa Sisto V nel 1588. È considerato uno tra i più importanti biografi di san Francesco d'Assisi. Infatti alla sua biografia — la Legenda Maior — si ispirò Giotto per il ciclo delle storie sul Santo nella basilica di Assisi. Per diciassette anni — dal 1257 — fu ministro generale dell'Ordine francescano, del quale è ritenuto uno dei padri: quasi un secondo fondatore. Sotto la sua guida furono pubblicate le Costituzioni narbonesi, su cui si basarono tutte le successive costituzioni dell'Ordine.
La visione teologica di Bonaventura partiva dal presupposto che ogni conoscenza derivi dai sensi: l'anima conosce Dio e se stessa senza l'aiuto dei sensi esterni. Risolse il problema del rapporto tra ragione e fede in chiave platonico-agostiniana. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che celebra la sua memoria obbligatoria il 15 luglio.
Bagnoregio, località Belvedere / via Bonaventura Tecchi
Ammasso roccioso fratturato costituito dal tufo litoide dell' ignimbrite di Orvieto-Bagnoregio; predisposizione a crollo e ribaltamento di prismi di roccia vulcanica di varie dimensioni.
Fratture da raffreddamento del deposito da flusso piroclastico e da detensionamento laterale; alterazione chimico-fisica delle discontinuità causato dall'infiltrazione d'acqua.
La frattura nel video si trova pochi metri alle spalle della grotta di San Bonaventura.
Le condizioni di stabilità del versante roccioso sono sconosciute.
Appaiono necessarie le seguenti azioni:
- rilievo geomeccanico,
- installazione estensimetri,
- rilevamento da condurre nella parte inferiore del versante (loc. Calleno),
- messa in opera di tiranti e chiodi.
[Geol. Giovanni Maria Di Buduo]
Civita di Bagnoregio
Come un monumento su un piedestallo, la Civita sorge sulla vetta di un colle all’altezza di 443 metri sul livello del mare, nel comune di Bagnoregio. Considerata tra I borghi più belli d'Italia per la sua posizione geografica suggestiva, la Civita si presenta come un’isola sospesa grazie alla sua bellezza e all'atmosfera veramente surreale e indimenticabile.
Spesso chiamata anche la città che muore o, più raramente, il paese che muore, la Civita di Bagnoregio, deve il suo nome alla progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione.
Fu fondata 2500 anni fa dagli Etruschi su una delle più antiche vie d'Italia che collegava il Tevere al lago di Bolsena.
In origine l’ingresso al borgo medievale era rappresentato da due porte: Porta della Maestà e porta di Santa Maria quest’ultima eretta nei pressi di una chiesetta dedicata alla Madonna che oggi è rimasta l’unica porta etrusca che da il benvenuto a Civita, nota anche come Porta Cava in quanto fu tagliata nel tufo per essere riadattata in età medioevale con un arco gotico.
Arrivati nel centro storico si può ammirare la piazza San Donato con l'antico palazzo comunale e la Chiesa che porta il suo nome, polo d’aggregazione intorno a cui si sviluppa l’intero abitato.
Le origini della chiesa San Donato risalgono al VII secolo, quando venne fondata su un pre-esistente tempio romano; fu sede vescovile fino al 1699 quando, a seguito del terremoto del 1695, la sede fu trasferita a Bagnoregio.
Tra gli altri obiettivi di grande importanza storica troviamo la Casa di Bonaventura in cui S. Bonaventura trascorse la sua adolescenza e dove oggi è posta un’edicola; il Bucaione”, un profondo tunnel che incide la parte più bassa dell'abitato, e che permette l'accesso, direttamente dal paese, alla Valle dei Calanchi, il MUSEO DELLE FRANE, quattro sale dedicate ad illustrare la geologia di Civita di Bagnoregio e della Valle dei Calanchi, infine l’Antica Civitas, piccolo museo realizzato in una grotta di epoca etrusca nel quale sono esposti gli strumenti classici della vita contadina.
Il progressivo crollo delle pareti perimetrali ed il conseguente abbandono da parte della popolazione nel corso dei secoli ha portato a una desolazione quasi totale, attualmente il numero degli abitanti si riduce a sole sette persone e la cittadina è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale di circa 300 metri in cemento armato costruito nel 1965 e percorribile soltanto a piedi.
Tunnel Etrusco ( o bucajone ) Civita di Bagnoregio - VT