Musicanti del piccolo borgo Stella cometa live Chiesa S. Claudio Spello 6 gennaio 2012.
I Musicanti del piccolo borgo interpretano un testo scritto dal musicista molisano Mauro Gioielli su una melodia tradizionale. Il canto è ben augurante per l'anno appena iniziato. La registrazione è stata fatta all'interno della Chiesa di San Claudio di Spello il 6 gennaio 2012.
Musicanti del piccolo borgo Novena dell'Immacolata live Chiesa di S. Claudio Spello 6 gennaio 2012
I Musicanti del piccolo borgo aprono il loro concerto, dal titolo Stella cometa - canzoni davanti al presepe con una novena interpretata dalla voce di Silvio Trotta con l'accompagnamento di Mauro Bassano alla zampogna molisana e Stefano Tartaglia alla ciaramella.
ABBAZIA DI SAN CLAUDIO visione dall'alto. Macerata, Italy.
Musicanti del piccolo borgo Quanno nascette ninno live Chiesa di S. Claudio Spello 6 gennaio 2012
I Musicanti continuano il loro concerto alla Chiesa di San Claudio del 6 gennaio 2012 con Quanno nascette ninno, canto semipopolare scritto da S. Alfonso Maria dei Liguori.
Su questa melodia si canta comunemente Tu scendi dalle stelle.
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo di Spello
Video realizzato con un drone.
Musicanti del piccolo borgo A la notti di Natali live Spello
I Musicanti del piccolo borgo interpretano A la notti di Natali, canto natalizio siciliano estratto dal repertorio di Rosa Balistreri, che lo aveva inciso nel vinile Concerto di Natale con i Dioscuri. La registrazione è stata effettuata alla Chiesa di San Claudio di Spello il 6 gennaio 2012.
Spello Perugia
Spello sorge fra Assisi e Foligno, adagiata su uno sperone del Monte Subasio al di sopra di una fertile pianura irrigua. Fra le città della zona è quella che sicuramente annovera il maggior numero di testimonianze di epoca romana; la cinta muraria, poi fondamenta per quella medioevale, i resti del teatro, dell' anfiteatro, delle terme e le splendide Porta Consolare, Porta Urbica e Porta Venere di epoca augustea. Salendo verso l' alto si raggiunge la chiesa, costruita fra il XII e il XIII secolo, di Santa Maria Maggiore la quale benché mostri una bella facciata rifatta con materiali antichi nel 1644 contemporaneamente ad una modifica dell'impianto architettonico, ha al suo interno il più grande tesoro. E' infatti qui la splendida Cappella Baglioni, sul lato sinistro della navata, dipinta dal Pinturicchio con le immagini dell' Annunciazione, della Natività e della Disputa al Tempio, oltre ad altri affreschi dello stesso autore nelle cappelle della crociera e del Perugino sui pilastri di accesso al presbiterio. Non lontano possiamo visitare la chiesa duecentesca di S. Andrea che ospita la tavola Madonna e Santi del Pinturicchio. Non bisogna dimenticare il palazzo comunale in Piazza della Repubblica con un bel portico ogivale e la chiesa di S. Lorenzo con resti dell' antico edificio del XII secolo. Dai ruderi della rocca trecentesca, situata sulla sommità del colle, si domina la valle del Topino e i colli tutt' intorno. Appena fuori dell' abitato sorgono la chiesa romanica di S. Claudio e la Chiesa Tonda eretta nel periodo rinascimentale a croce greca e con cupola ottagonale.
Musicanti del piccolo borgo La canzone della zita live Spello
I Musicanti del piccolo borgo, in un'altra fuga dal tema natalizio filo conduttore del concerto alla Chiesa di San Claudio di Spello del 6 gennaio 2012, ci deliziano con la versione molisana di questo canto, diffuso in tutto il centro-sud Italia, che descrive un pasto luculliano consumato durante un matrimonio.
ROMA - SANTUARIO DEL DIVINO AMORE - Full HD
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Il santuario della Madonna del Divino Amore è un santuario di Roma composto da due chiese: quella antica è del 1745. È una meta di pellegrinaggio cara ai romani: durante l'estate ogni sabato si tiene un pellegrinaggio notturno a piedi da Roma al santuario.
Secondo la leggenda, nella primavera del 1740 un pellegrino diretto alla basilica di San Pietro, si smarrisce nell'inospitale e insalubre campagna nei pressi di Castel di Leva, circa 12 km a sud di Roma.
Scorti alcuni casali e un castello diroccato in cima ad una collina, il viandante vi si dirige sperando di trovare qualcuno che gli dia informazioni per trovare la giusta strada. Viene però assalito da un branco di cani rabbiosi che lo circondano. Il pellegrino, alzando lo sguardo, si accorge che sulla torre del castello, c'è un'icona che raffigura la Vergine con il Bambino, sovrastata dalla colomba dello Spirito Santo. Invoca perciò la Madonna che lo salvi da quel pericolo. Le bestie che gli sono addosso, di colpo si fermano e si dileguano.
Finita la guerra, sotto l'impulso del rettore don Umberto Terenzi, il santuario a Castel di Leva rinasce: nasce il seminario degli oblati del Divino Amore (che da allora custodiscono e animano il santuario), la Congregazione delle figlie della Madonna del Divino Amore (ancora oggi impegnate nel servizio alle opere di carità nate intorno al santuario come la scuola per l'infanzia, accoglienza e assistenza delle minori in difficoltà).
Don Terenzi tentò di provvedere alla costruzione di un nuovo santuario per assolvere al voto fatto alla fine della guerra, ma le difficoltà burocratiche e le difficoltà logistiche gli impedirono sempre di realizzare quest'opera.
Si dovrà aspettare l'8 gennaio 1996 perché il cardinale vicario Camillo Ruini ponga la prima pietra di quello che, per il Giubileo del 2000, è diventato il nuovo santuario. La struttura, in grado di accogliere oltre 1500 pellegrini, è stata realizzata ai piedi della collina, fuori dalle antiche mura, senza violare il paesaggio della campagna romana e il complesso monumentale settecentesco. Il nuovo santuario è stato progettato dal frate francescano e sacerdote Padre Costantino Ruggeri (1925-2007), pittore, scultore, vetratista, bâtisseur d'églises.
UMBRIA l'originale presepe di CORCIANO - The medieval village - HD
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Il borgo medievale di Corciano, classificato come uno dei Borghi più belli d'Italia e riconosciuto come Meta Europea d'Eccellenza per il turismo rurale, offre uno scenario naturale a questo evento. I personaggi sono statue a misura d'uomo con teste e mani di terracotta, realizzate da artisti e scultori locali, vestiti con abiti di foggia medioevale, gli oggetti sono in gran parte autentici e provenienti dal locale Museo della Casa Contadina. Il visitatore si trova a far parte di questa suggestiva scenografia, perché cammina nel presepe, avvolto dalle melodie natalizie suonate dagli zampognari, in un'atmosfera mistica e magica insieme.
Le Origini della Manifestazione
Quando a metà degli anni Ottanta alcuni corcianesi si interrogarono cercando un'idea originale per il presepe del borgo, guardando bene i vicoli stretti, le ripide scalinate, le antiche piazzette del centro storico, i bei giardini pensili, le cantine e le stalle, si resero conto che il presepe era già bello che pronto, nessuna scenografia sarebbe stata più adatta, suggestiva e originale dello stesso borgo di Corciano, rimaneva solo da allestirlo.
Un gruppo di persone prese a studiare le scene da rappresentare e a realizzare statue a grandezza naturale con espressivi visi di terracotta (alcuni ad opera del Barbarini), alle quali ogni anno, e ora sono diventate più di cento, le signore del luogo rinnovano i costumi, ispirati ai dipinti dell'epoca.
All'ambiente naturale vennero aggiunti oggetti di uso comune, alcuni provenienti dallo stesso museo della casa contadina, altri dalle stalle di casa.
Nacque così l'originale presepe di Corciano, che ogni anno richiama dai 4 ai 5 mila visitatori.
The medieval village of Corciano, ranked as one of the most beautiful villages in Italy and recognized as European Destinations of Excellence for rural tourism, offers a natural setting for this event. The characters are on a human statues with heads and hands of earthenware, made by local artists and sculptors, dressed in medieval garb, objects are largely authentic and from the local Farmer's House Museum. The visitor is part of this stunning backdrop, because walking in the crib, wrapped in the Christmas melodies played by the pipers, in a mystical and magical together.
VAL D'ORCIA - SANT'ANNA IN CAMPRENA Full HD
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Il monastero di Sant'Anna in Camprena è un ex complesso monastico olivetano situato nell'omonima località, all'interno del territorio del comune di Pienza, in provincia di Siena.
Attualmente il monastero è adibito ad agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mentre l'annessa chiesa, consacrata, è sede della parrocchia di Sant'Anna in Camprena.
Nel 1324, San Bernardo Tolomei, fondatore dell'abbazia di Monte Oliveto Maggiore e dell'omonima Congregazione benedettina, fondò nei pressi di Castelmuzio un romitorio nei terreni donati dalla nobile senese Uguccia de Ragnoni che lì possedeva un palazzo fortificato. Nel 1334 un gruppo di monaci provenienti dall'abbazia di Monte Oliveto instaurò nel romitorio un vero e proprio monastero.
La costruzione del nuovo monastero, dipendente da Monte Oliveto, venne avviata soltanto agli inizi del XV secolo e si protrasse fino al 1517; nello stesso anno, si ebbe la consacrazione della chiesa, dedicata a Sant'Anna. Il complesso fu oggetto di restauri anche nei secoli XVII e XVIII.
Nel 1784 il monastero venne soppresso e divenne sede di una parrocchia della diocesi di Pienza dipendente dalla pieve di Santo Stefano a Cennano, presso Castelmuzio, e l'edificio un tempo abitato dai monaci divenne la canonica. Nel 1833, la parrocchia contava 108 abitanti
Dopo esser stata residenza estiva del seminario di Pienza, alla fine del XX secolo il monastero è divenuto un agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Nel refettorio è conservato uno splendido ciclo di affreschi (1503) di Antonio Bazzi detto Il Sodoma. Il regista italo-americano Anthony Minghella ha girato proprio qui alcune delle più celebri scene del film Il Paziente Inglese, vincitore di 9 Premi Oscar.
Visita pastorale a Castelfranco
12PORTE - 31 ottobre 2019: Con la zona Pastorale di Castelfranco Emilia si è aperta la visita pastorale del Cardinale Arcivescovo alla diocesi. Ringraziamo Caterina Lai per il coordinamento della comunicazione.
UMBRIA - CORCIANO Borgo bello d'Italia - Full HD
© CLAUDIO MORTINI™◊ ° CORCIANO, poco distante da Perugia, fa parte de I Borghi più Belli d'Italia. Di origini Etrusche e poi abitato dai Romani. Possedimento di papa Innocenzo II. L'intero borgo va visitato scoprendo tutti i suoi angoli caratteristici con scalinate, palazzi, torri, giardini, chiese e campanili !
A spasso per Gubbio (PG) - La bella Umbria
Una fotogallery della più bella città medievale umbra, dai più importanti monumenti storici ai vicoli del centro.
RASIGLIA Il borgo delle acque - Umbria - 4k
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Rasiglia è una tra le più belle frazioni montane del comune di Foligno (PG), composta da edifici la cui organizzazione ha la classica impostazione delle costruzioni rurali di un tempo.
Il borgo è molto ben tenuto, in un paesaggio splendido in mezzo al verde. Dalla sorgente Capovena, che in fondo al paese, confluisce nel torrente Menotre, l’acqua presente in ogni viuzza scorre con tutta la sua forza; sembra di tornare indietro nel tempo. I ruscelli confluiscono nella grande vasca della peschiera.
Qui una volta si lavavano le pecore prima della tosatura.
Una storia che è interessante conoscere per apprezzare meglio l’incanto del paesaggio e degli scorci. E’ bello entrare negli antichi lavatoi, nelle stanze dove si tingevano o si tessevano le lane, seguendo le stradine accanto all’acqua che scorre ovunque.
Il paese conserva l’aspetto tipico di borgo medievale umbro, raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro.
Le prime notizie sull’esistenza del paese risalgono agli inizi del XIII secolo, nelle cosiddette “carte di Sassovivo”, cioè l’archivio dell’Abbazia di Sassovivo.
Qui è menzionata per la prima volta la curtis de Rasilia (1222), che risultava avere come edificio di culto la chiesa di S. Pietro. Il termine “curtis” attesta persistenze feudali e potrebbe altrettanto riferirsi ad una villa, ossia un villaggio rurale senza fortificazioni.
L’abbondanza di acqua favorì l’impianto di mulini idraulici da granaglie e già nella prima metà del Quattrocento si profila la specializzazione di Rasiglia nel trattamento della lana: tintura di filati e panni e dei tessuti grezzi.
Nel Seicento, diminuita l’importanza militare, Rasiglia si affermò definitivamente per le sue attività artigianali.
San Giovanni in Venere, visita del Centro Studi San Claudio al Chienti
San Giovanni in Venere sorge dove anticamente era ubicato il tempio dedicato alla dea Venere Conciliatrice. Il monaco Martino con altri abati vennero da Montecassino tra il 529 e il 543 per costruire sulle rovine del tempio il monastero
SAN GIMIGNANO Borgo dalle belle torri Tuscany - HD
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Il borgo di San Gimignano, ricco di fascino e storia, si trova quasi a metà strada tra Firenze e Siena,
La città è stata costruita su un colle alto circa 300 metri e gode di una vista privilegiata sul caratteristico paesaggio della Val d' Elsa circostante. Il colle, come testimoniano diversi reperti rinvenuti nel territorio comunale, fu abitato fin dal periodo etrusco ed ellenistico, probabilmente proprio per la sua posizione dominante che consentiva di tenere sotto facile controllo la vallata.
San Gimignano venne chiamata così attorno al X secolo d.C. in onore di San Geminiano, vescovo di Modena vissuto nel Trecento, che si dice l' avesse salvata dall' assalto dei barbari comparendo loro sulle mura cittadine.
Nel Medioevo San Gimignano visse il suo periodo più florido, grazie anche al fatto di essere attraversata dalla Via Francigena, una delle principali vie di comunicazione di quell' epoca. La città era un importante punto di riferimento per i numerosi commercianti, viandanti e sopratutto per i tanti fedeli che si recavano in pellegrinaggio a Roma e che necessitavano di ospitalità e, spesso, anche di assistenza.
Alla fine del 1100 San Gimignano divenne un libero Comune. La città fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, cosa quasi inevitabile data la sua posizione centrale rispetto alle due grandi rivali, Firenze e Siena (la prima guelfa, la seconda ghibellina). Malgrado le lotte, il 1200 fu per San Gimignano il secolo di maggior sviluppo economico, grazie principalmente al commercio dei prodotti locali (per lo più agricoli, come lo zafferano ed i vini). La città si arricchì notevolmente e furono compiute anche numerose opere pubbliche.
In questo periodo la città fu impreziosita da ben settanta torri, che furono costruite dalle tante famiglie benestanti ad ostentazione della loro ricchezza e potenza. Sono ancora oggi le belle quattordici torri rimaste a caratterizzare il centro cittadino ed a rendere unico e riconoscibile il profilo di San Gimignano.
San Gimignano fu governata dai ghibellini fino al 1255, anno in cui passò in mano ai guelfi, che ne distrussero le mura originarie. Vincendo la famosa Battaglia di Montaperti nel 1260 i ghibelllini tornarono in possesso della città, ricostruendo ed ampliando le sue mura.
Nell' anno 1300 San Gimignano accolse Dante Alighieri, giunto in veste di ambasciatore della lega guelfa. Alla metà del secolo San Gimignano fu purtroppo colpita dalla peste e dalla carestia e non potette far altro che sottomettersi al potere di Firenze. La città iniziò quindi un lento declino politico ed economico, continuando tuttavia a crescere dal punto di vista artistico e culturale nei secoli successivi. Tra le opere più importanti ricordiamo gli affreschi rinascimentali di Domenico Ghirlandaio nella Cappella di Santa Fina, situata all'interno del Duomo.
Nonostante lo scorrere dei secoli, San Gimignano è riuscita a preservare il suo aspetto medievale ed il suo fascino ed ancora oggi è indiscutibilmente uno dei piccoli grandi tesori della Toscana. La città dalle belle torri, come viene a ragione definita, è stata dichiarata Patrimonio dell' Umanità dall' UNESCO nel 1990.
UMBRIA - MONTONE Borgo bello d'Italia - HD
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Montone (PG) è stato costruito su un colle in bella posizione panoramica tra due affluenti dello stesso Tevere: il Carpina e il Lana.
Castello già nell' altomedioevo, fu poi controllata dalle famiglie che negli anni ebbero il dominio su tutta la zona, come: i Del Monte, i Fortebraccio, i Vitelli; intorno alla metà del XVI secolo, infine, fu assoggettata allo Stato Pontificio.
Oggi Montone , uno dei Borghi più Belli d'Italia, si presenta come un paese nel quale si è operato un attento recupero architettonico nel pieno rispetto delle originarie strutture e nel rispetto dell'uso di antichi materiali.
L' edificio di maggior pregio artistico è sicuramente la chiesa gotica di San Francesco, eretta nel XIV secolo con abside poligonale e portico: all' interno numerosi affreschi di scuola umbra, alcuni attribuiti al maestro Bartolomeo Caporali, e interessanti gruppi lignei. All'interno dell'abitato si trovano ancora le chiese di S. Fedele e la Collegiata di Santa Maria, dove il lunedì di Pasqua si espone la reliquia della Sacra Spina, appena fuori del paese invece, è stata eretta una pieve nel XI secolo in stile romanico bizantino a tre navate ed abside rotonda.
_________________________Montone (PG ) was built on a hill in a beautiful panoramic position between two tributaries of the Tiber itself : the Carpina and Lana.
Castle already in ' Early Middle Ages , it was then controlled by families who over the years had dominion over the whole area, as the Del Monte, the Fortinbras , the calves ; around the middle of the sixteenth century , finally, was subjected to the Papal State .
Today Ram, one of the most beautiful villages in Italy , is presented as a country in which we have operated a careful restoration work in full respect of the original structure and in compliance with the use of old materials .
The ' most important building art is definitely the Gothic church of San Francesco , built in the fourteenth century with a polygonal apse and porch : all' numerous frescoes of the Umbrian school , some attributed to the master Bartolomeo Caporali , and interesting wooden sculptures . Inside the village there are still the churches of S. Fedele and the Collegiate Church of Santa Maria, where on Easter Monday, exposing the relic of the Holy Thorn , just outside the village on the other hand , was a church built in the eleventh century Byzantine Romanesque style with three naves and apse rotunda.
L'inaugurazione del Santuario della Spoliazione ad Assisi
Ad Assisi il primo Santuario della Spoliazione: ne parla in studio a Bel tempo si spera Padre Giuseppe Buffon, Francescano Ordine dei Frati Minori.
Spello Peruggia
Spello (Hispellum in latino) è un comune italiano di 8 579 abitanti della provincia di Perugia in Umbria. Si colloca ai piedi del monte Subasio e dista all'incirca 5 km da Foligno e 30 da Perugia. Spello fu fondata dagli umbri per poi essere denominata Hispellum in epoca romana. Fu dichiarata da Cesare Splendidissima Colonia Julia. I resti della cinta muraria, molto più ampia in passato di quanto possiamo ammirare oggi, attestano la grandezza che ebbe la città, così come i resti archeologici che la circondano. Devastante per Spello fu la discesa in Italia dei Barbari che la ridussero in una povera borgata. In età longobarda e franca fece parte del ducato di Spoleto, per poi passare allo Papato. La cittadina tuttavia, memore della prosperità e della relativa autonomia di cui godeva in epoca romana, non tardò a divenire libero Comune con proprie leggi. Nel 1516 il comune fu infeudato dal Papa alla famiglia perugina dei Baglioni cui appartenne fino al 1648. Nel IV secolo Spello fu sede vescovile e nell'Alto Medioevo – con altre diocesi vicine ora soppresse – fece parte per moltissimo tempo della vastissima diocesi di Spoleto. Attualmente Spello è invece integrata nella diocesi di Foligno. Porta Consolare: ingresso principale della città romana, in calcare del Subasio, con torre quadrata medievale e tre statue marmoree repubblicane. Le statue funerarie furono aggiunte nel XVI secolo, provenienti dall'area dell'anfiteatro. Mura augustee e porta Urbica: circa 2 km, tra le più significative e intatte cinte murarie d'Italia. Porta Venere e torri di Properzio: augustea, assai armoniosa, con due poderose torri dodecagonali romaniche. Porta dell'Arce o dei Cappuccini: romana, ingresso settentrionale alla città. Palazzo comunale, nel quale sono presenti iscrizioni romane, due ritratti di età Flavia, una pregevole biblioteca con mobilio di fattura veneziana e soprattutto il noto rescritto di Costantino datato 333-337 d.C., fontana esterna cinquecentesca con stemma di Giulio III. Collegiata di Santa Maria Maggiore, che ospita, nella cappella Baglioni, affreschi del Pinturicchio (1500 circa-1501) ed un pregevole pavimento di maioliche di Deruta (Il frate,1566). Prezioso il Tabernacolo, di Rocco da Vicenza (1516). La facciata originaria, del XIII secolo, fu completamente rifatta attorno alla metà del '600. L'interno presenta molti elementi barocchi fra cui un altare. San Claudio, chiesa romanica dell'XI secolo (forse costruita sopra un tempio dedicato a Saturno) avente affreschi del XIV secolo (Cola di Petrucciolo da Orvieto) e del XV secolo (Ignoto).
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